gad lerner salvini

“SALVINI È IL POLITICO PIÙ POTENTE D'ITALIA” - GAD LERNER ATTACCA IL SEGRETARIO DELLA LEGA: “C’E’ UNA SUBALTERNITÀ CULTURALE DEI MEDIA VERSO DI LUI - I FLUSSI MIGRATORI E LA CRISI LO HANNO CERTO AIUTATO A FAR DIMENTICARE AI MERIDIONALI LA LEGA NORD CONTRO IL SUD - I 5 STELLE SONO FRIABILI E NON MI STUPIREI SE SALVINI LI TRAVOLGESSE DOPO AVERLI EGEMONIZZATI” - LO SCAZZO TV TRA SALVINI E LERNER

 

Massimiliano Lenzi per www.iltempo.it

 

GAD LERNER

La Lega e l'Italia. Da Umberto Bossi a Matteo Salvini al Potere. Il Tempo ha intervistato il giornalista di sinistra  Gad Lerner che, anni fa, con "Milano, Italia" in tv raccontò, per primo, il Carroccio agli italiani.

 

Da Bossi a Salvini: cosa è cambiato?

"La rabbia incanalata dalla Lega di Bossi sul finire degli anni Ottanta scaturiva dalla fine di un rapporto vantaggioso di una parte del Nord privilegiato con la vecchia classe politica. Quel rapporto non fruttava più ed emerse una classe politica leghista scatenata contro 'Roma ladrona' ed i terroni.

luigi di maio e matteo salvini

 

Quella era una Lega secessionista che però aveva già un'impronta che si ritrova oggi. Autentica, magari volgare, che si riconosce nel linguaggio e nei sentimenti del popolo. Dicono di imitare il linguaggio del popolo ma in realtà lo denigrano. Chi rompe i codici in quel periodo è Umberto Bossi accompagnato da intellettuali reazionari come Gianfranco Miglio, o da giornalisti come Vittorio Feltri, stufi del politicamente corretto nel nome di una missione: parlare come il popolo".

matteo salvini giura da ministro

 

Che c'è di sbagliato?

"A parte che per me è offensivo verso il popolo questo atteggiamento, in quello spirito dissacratore ritrovo lo stesso meccanismo con cui gli intellettuali fascisti anticiparono le leggi razziali".

 

Che c'entra Salvini?

"Oggi quell'intuizione di intercettare questa pulsione sotterranea l'ha avuta Matteo Salvini, capace di trasferirla dal nord all'intero territorio nazionale. I flussi migratori e la crisi europea lo hanno certo aiutato a far dimenticare ai meridionali la Lega Nord contro il sud. Alcune parole come nord o 'basta euro' sono state cancellate e la Lega è diventato iI partito della destra italiana. Una destra con radici antiche".

GAD LERNER

 

Dove?

"Questa destra di oggi strizza l'occhio all'iconografia del fascismo perché questa sua retorica di prima gli italiani è antica. Affonda nel Giovanni Pascoli del 1911, ammirato per 'la grande proletaria' che si è mossa con la guerra coloniale in Libia. Secondo Pascoli grazie a quella politica coloniale migliaia di migranti italiani potevano avere uno sbocco per le loro vite. Un patriottismo proletario che, dopo dieci anni, avrebbe fatto vincere il fascismo. Trovo questo nella retorica di un Alessandro Di Battista, 5 Stelle, quando dice 'dovete essere patrioti e non seguire la grande finanza'".

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

Chi è per lei Salvini?

"Salvini è il politico più potente d'Italia. Soprattutto per la subalternità culturale dei media verso di lui. Perché questo Governo appena nato è una vittoria anzitutto della Lega".

 

E i 5 Stelle?

"Vedo i 5 Stelle subalterni perché la Lega di Salvini è dotata di una forte ideologia. I 5 Stelle sono friabili e non mi stupirei se Salvini li travolgesse dopo averli egemonizzati. Vede, una componente di sinistra che li ha votati i 5 Stelle non è detto non possa scivolare ancora più a destra".

salvini

 

Non sarà che un certo rosicare a sinistra ha fatto perdere di vista la realtà?

"Lei sa che io ho scritto un libro su Concetta Candido ('Concetta. Una storia operaia', Feltrinelli), l'addetta alle pulizie che si è data fuoco dopo che le erano stati rifiutati i sussidi di disoccupazione. La vedrò stasera perché lei è sopravvissuta. La fotografia del divorzio tra classi subalterne e sinistra c'è l'ho ben chiara. Ma per me resta il fatto che le ragioni che han portato Salvini a stravincere pur essendo il terzo partito alle elezioni del 4 marzo, per me quelle ragioni sono argomenti di cui tra qualche anno gli italiani si vergogneranno".

Ultimi Dagoreport

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA… 

elly schlein pina picierno stefano bonaccini giorgio gori lorenzo guerini giuseppe conte pd

DAGOREPORT – OCCHIO ELLY: TIRA UNA BRUTTA CORRENTE! A MILANO, LA FRONDA RIFORMISTA AFFILA LE LAME: SCARICA QUEL BUONO A NIENTE DI BONACCINI, FINITO APPESO AL NASO AD APRISCATOLE DELLA DUCETTA DEL NAZARENO – LA NUOVA CORRENTE RISPETTA IL TAFAZZISMO ETERNO DEL PD: LA SCELTA DI LORENZO GUERINI A CAPO DEL NUOVO CONTENITORE NON È STATA UNANIME (TRA I CONTRARI, PINA PICIERNO). MENTRE SALE DI TONO GIORGIO GORI, SOSTENUTO ANCHE DA BEPPE SALA – LA RESA DEI CONTI CON LA SINISTRATA ELLY UN ARRIVERÀ DOPO IL VOTO DELLE ULTIME TRE REGIONI, CHE IN CAMPANIA SI ANNUNCIA CRUCIALE DOPO CHE LA SCHLEIN HA CEDUTO A CONTE LA CANDIDATURA DI QUEL SENZAVOTI DI ROBERTO FICO - AD ALLARMARE SCHLEIN SI AGGIUNGE ANCHE UN SONDAGGIO INTERNO SECONDO CUI, IN CASO DI PRIMARIE PER IL CANDIDATO PREMIER, CONTE AVREBBE LA MEGLIO…