GALEOTTO FU L’UDC - PER IL PARTITO DEI CASINARI MODERATI SARÀ UNA BELLA GATTA DA PELARE TROVARE DEI CANDIDATI CHE NON ABBIANO AVUTO A CHE FARE CON LA GIUSTIZIA, COME CHIEDE LO SMONTEZEMOLATO - FRA I TANTI IMPRESENTABILI FIGURA IL SEGRETARIO DELL’UDC LORENZO CESA - SENZA CONTARE CHE IN MOLTI STANNO IN PARLAMENTO DA DECENNI - TRA I FINIANI, QUELLO CHE CREEREBBE PIÙ PROBLEMI SAREBBE PROPRIO GIANFRY…

Andrea Cuomo per "il Giornale"

Nel Terzo polo che, Monti o non Monti, pensa a liste comuni per evitare la tagliola degli sbarramenti soprattutto al Senato, c'è la grana degli impresentabili. Quegli esponenti che per trascorsi (o presenti) giudiziari o per una troppo lunga frequentazione degli scranni di Montecitorio o di Palazzo Madama, sono sgraditi a quella parte della galassia di centro che spinge per un visibile rinnovamento.

Soprattutto Luca Cordero di Montezemolo e i cattolici delle Acli e della Comunità di Sant'Egidio ne fanno una questione fondamentale. Il problema riguarda soprattutto l'Udc,in questo momento l'azionista di maggioranza dell'elettorato virtuale del terzo polo, ma anche il più compromesso con quel tipo di politica che Montezemolo vorrebbe rottamare.

Tra i deputati dell'Udc (il partito di Salvatore «Vasa Vasa» Cuffaro, oggi in carcere per favoreggiamento di Cosa Nostra), ce n'è più d'uno con qualche peccatuccio. Il primo e più importante è Lorenzo Cesa, segretario del partito di via dei Due Macelli, che nel 2001 viene condannato in primo grado a 3 anni e 3 mesi per aver incassato tangenti per centinaia di milioni di lire dall'Anas, condanna poi annullata nel 2003 per un banale vizio di forma.

La prescrizione alla fine salva Cesa, che negli anni successivi esce indenne pure da una vicenda di finanziamenti europei incassati in modo sospetto da un'azienda di cui è socio. Altro esponente Udc di lungo corso e con un precedente giudiziario è Enzo Carra. Già, proprio colui che molti ricordano in una foto che lo vede barbuto e stralunato con gli schiavettoni ai polsi mentre viene condotto in un'aula giudiziaria nel 1993, in piena Tangentopoli.

Carra era accusato di falsa testimonianza nell'ambito dell'inchiesta sulla maxitangente Enimont: fu dapprima condannato a due anni e poi a 16 mesi dalla Corte d'Appello, sentenza poi confermata anche dalla Cassazione. Siedono in parlamento anche Francesco Bosi, indagato per abuso d'ufficio, Giuseppe Naro, che negli anni Novanta colleziona una condanna per abuso d'ufficio e in altri due casi beneficia della prescrizione e oggi è implicato nel filone Enav della vicenda Finmeccanica, e il senatore Vincenzo Galioto, condannato in primo grado a trenta mesi per falso in bilancio come amministratore delegato dell'Amia, l'azienda palermitana di smaltimento dei rifiuti.

Tra gli altri esponenti udiccini che nessuno si augura di ritrovarsi nelle liste ci sono anche Remo Di Giandomenico, con un passato in Parlamento, condannato a otto mesi per aver diffamato il comandante dei Carabinieri di Termoli che indagava sulla moglie; il deputato dell'Assemblea regionale siciliana Nino Dina, già sotto indagine (poi archiviata) per concorso esterno in associazione mafiosa, e poi Calogero Mannino, che ha a lungo militato nelle fila dei casiniani, e che dopo tante vicende giudiziarie si ritrova oggi sotto indagine con l'accusa di violenza contro corpo dello Stato nella vicenda della trattativa Stato-mafia.

Meno numerosi gli «impresentabili» tra le file dei finiani. Anche se per molti è proprio il leader Gianfranco Fini quello che dovrebbe farsi da parte a causa della casa di Montecarlo, vicenda che costituisce al di là degli aspetti giudiziari una macchia nera nella carriera politica del presidente della Camera.

Un finiano di ferro è Francesco Proietti Cosimi detto «Checchino», del quale questo giornale ha raccontato il coinvolgimento in una strana vicenda di soldi, tanti soldi, con cui Atlantis, colosso mondiale delle slot-machine, avrebbe finanziato un festival gospel a Subiaco (!), sua città natale. Giureremmo che non è il prototipo di rappresentante dell'elettorato che Montezemolo ha in mente.

Se poi si fa un discorso di rottamazione dell'usato, l'Udc è certamente uno dei partiti con la maggiore età media di servizio. Ben cinque deputati Udc sono nella top ten degli onorevoli di lungo corso: si tratta di Pier Ferdinando Casini, Mario Tassone e Teresio Delfino . Con Rocco Buttiglione , altro dinosauro, fanno 108 anni da onorevoli in quattro. Quanto a Fli, ha ben quattro onorevoli tra i 50 più anziani: oltre a Gianfranco Fini (quasi trent'anni in Parlamento) ci sono Carmine Santo Patarino, Angela Napoli e Roberto Menia.

 

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