NON SONO GAYET FRIENDLY - L’AMANTE DI HOLLANDE QUERELA “CLOSER” - REVOCATO DAL MINISTERO DELLA CULTURA IL SUO POSTO DI GIURATO PER I BORSISTI DELL’ACCADEMIA DI FRANCIA A VILLA MEDICI

1 - LA GAYET QUERELA IL SETTIMANALE CLOSER
Da "Corriere.it"

Francois Hollande ieri aveva annunciato che malgrado l'oltraggio non avrebbe querelato il settimanale Closer che ha pubblicato le foto e lasciato intendere di un'affaire con l'attrice Julie Gayet. Quest'ultima, invece, riferiscono i media francesi, ha deciso mercoledì di querelare il settimanale del gruppo Mondadori.

VILLA MEDICI - La notizia della sua presunta relazione con il presidente è intanto già costata alla Gayet il posto di giurato per i borsisti dell'Accademia di Francia a Villa Medici a Roma, , che ha sede a Villa Medici a Trinità dei Monti.La revoca è stata decisa dal ministro della Cultura, Aurelie Filippetti, che ha comunicato la decisione con un certo imbarazzo.

LA REVOCA - La nomina all'incarico, che secondo il sito web di Villa Medici era stata fatta «dal ministro della Cultura», è stata revocata dalla stessa Filippetti. Il suo staff ha spiegato come «il nome (della Gayet) era stato proposto da Eric Chassey, direttore dell'Accademia, ma il ministro ha deciso di non designarla. Il decreto non è stato firmato».

2 - PER DRIBBLARE I REPORTER SCODELLA IL NO COMMENT PIÙ LUNGO DELLA STORIA
Alberto Mattioli per "La Stampa"

Per ottenere il «no comment» più lungo della storia si sono mossi 600 giornalisti, 400 autoctoni e 200 d'importazione, e ci sono volute quasi tre ore di conferenza stampa. Mai si era visto il Salone delle feste dell'Eliseo così pieno. Con quei suoi decori stracarichi e dolciastri da Terza Repubblica, fra l'Opéra e il salotto di una cocotte, sembra fatto apposta per parlare di amori e tradimenti.

Invece François Hollande è stato abilissimo, ha giocato d'anticipo ed è riuscito a non dire quasi niente. Almeno per quel che riguarda l'«affaire» che ha scatenato la carica dei seicento, cioè il triangolo fra lui, lei (la ex Valérie Trierweiler, ancora in ospedale a smaltire lo choc con la cura del sonno) e l'altra (Julie Gayet, per ora introvabile in attesa, giurano i beninformati, di rientrare trionfalmente in scena e a Palazzo come première dame).

Hollande si è presentato molto determinato, con la cravatta insolitamente dritta e i capelli insolitamente neri. Si capiva che era nervoso solo perché ha quasi demolito un lato del podietto presidenziale, evidentemente bisognoso di riparazioni come il resto della Francia. Però ha subito cloroformizzato la platea con un'anestetica allocuzione di quasi un'ora, che ha provocato dei vistosi i colpi di sonno a tutti, compresi i suoi ministri. Ovviamente, nel diluvio di parole sugli affari pubblici, non una su quelli privati.

Così, è toccato al presidente della stampa presidenziale, il collega del «Figaro» Alain Barluet, provare a prendere il toro per le corna altrui, chiedendo a Hollande se Valérie sia ancora la première dame. E qui il Président ha gelato tutti: «Capisco la sua domanda, sono certo che capirà la mia risposta. Ognuno nella sua vita personale può attraversare delle prove. È il nostro caso, sono momenti dolorosi. Ma ho un principio, gli affari privati si affrontano in privato, in un'intimità rispettosa di ognuno di noi. Questo non è né il momento né il luogo, quindi non risponderò a nessuna di queste domande».

A questo punto ai giornalisti non è restato che cambiare angolo d'attacco. Così, Hollande ha fatto sapere che la questione della compagna sarà risolta «prima del viaggio negli Stati Uniti» in programma l'11 febbraio, perché bisognerà pure dire a Michelle se dovrà intrattenere una first lady e, se sì, quale. Prima, il Presidente viaggerà da solo, in Turchia per scelta e (il 24 gennaio) in Vaticano per forza, dato che il Papa non riceve compagne ma solo mogli. Già, ma Valérie la dolente come sta? Risposta telegrafica: «Si riposa, non ho altro da dire». Lei, disperata, sarebbe disposta a riprenderselo e avrebbe chiesto consiglio perfino all'arcinemica Ségolène.

In realtà, Hollande ha recitato il requiem per un amore defunto: a Parigi tutti dicono che aspetta solo che Valérie sia dimessa dalla Salpetrière per dimetterla anche dall'Eliseo. Lì madame Trierweiler dispone di uno staff e, benché costi solo 20 mila euro al mese, pochi rispetto ai 60 mila di Carlà e agli 80 mila di Bernadette Chirac, anche nelle fila socialiste c'è chi chiede di fare chiarezza sul ruolo della prima signora di Francia. Hollande è d'accordo: «Lo statuto di première dame non esiste. Esiste una pratica che cambia a seconda dei momenti. Per me è essenziale la trasparenza, e quella c'è».

Poi c'è spazio (poco anche qui) per le polemiche sulla sicurezza di un Président che gira in scooter senza scorta o quasi per andare dalla sua bella: «La mia sicurezza è garantita dappertutto, sia quando mi sposto ufficialmente sia quando lo faccio a titolo privato, anche se in questo caso è meno stretta. I francesi sanno che vado in mezzo a loro dove voglio e come voglio».

Quanto a «Closer», il settimanale molto pettegolo e ancor meglio informato che ha svelato la tresca, Hollande mantiene la sua «profonda indignazione» per la violazione della vita privata, ma non farà nuove leggi («Sono contrario a leggi di circostanza e di interesse personale») né porterà la direttrice di «Closer» in tribunale, perché lui ha l'immunità e lei no, «quindi come cittadino dovrei attaccare, come Presidente me ne astengo».

Tutto qui. Stop. Fine. Che lo scandalo stia già svaporando lo dimostrano tre fatterelli complementari. Il comico Dieudonné, obbligato dal governo a censurare dai suoi show le oscenità antisemite che li ammorbavano, le ha rimpiazzate con uno sfottò a Hollande e ai suoi amori. Su Internet, spopola il giochino con Hollande che deve raggiungere Julie dribblando Ségolène e Valérie.

E infine, ma forse è solo una coincidenza, si è saputo ieri che la ministra della Cultura, Aurélie Filippetti, ha nominato Julie Gayet nella commissione che selezionerà i borsisti 2014 a Villa Medici, la sede romana dell'Accademia di Francia. Siamo già alla routine. No comment, appunto.

 

 

Julie Gayet incontrava il Presidente a casa di una amica JULIE GAYETHOLLANDE-GAYET: IL SITO CENSURATO DI "CLOSER"AURELIE FILIPPETTIHOLLANDE-GAYETHOLLANDE-GAYET: LA DIRETTRICE DI "CLOSER"I votanti di Hollande vogliono che lasci la Trierweiler DIEUDONNE MBALA MBALA SÉGOLÈNEBernadette Chirac

Ultimi Dagoreport

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIASI SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...

malago meloni abodi fazzolari carraro

DAGOREPORT - CHE LA CULTURA POLITICA DEI FRATELLINI D’ITALIA SIA RIMASTA AL SALTO NEL “CERCHIO DI FUOCO” DEL SABATO FASCISTA, È STATO LAMPANTE NELLA VICENDA DEL CONI - QUANDO, ALLA VIGILIA DELL’ELEZIONE DEL SUO CANDIDATO LUCIANO BUONFIGLIO ALLA PRESIDENZA DEL CONI, QUEL DEMOCRISTIANO IN MODALITÀ GIANNI LETTA DI GIOVANNINO MALAGÒ SI È FATTO INTERVISTARE DA “LA STAMPA” ANNUNCIANDO DI ESSERE UN “PATRIOTA” CHE “FA IL TIFO PER IL GOVERNO MELONI”, HA INVIATO AI MUSCOLARI CAMERATI DISDEGNOSI DELLE REGOLE DELLA POLITICA (DIALOGO, TRATTATIVA, COMPROMESSO) IL SEGUENTE MESSAGGIO: ORMAI È TARDI PER FAZZOLARI DI INCAZZARSI CON ABODI; DA TEMPO VI HO DETTO CHE AVETE SBAGLIATO CAVALLO QUANDO AVEVATE A DISPOSIZIONE UNO CHE È “PATRIOTA” E “TIFA MELONI”, CHE HA ALLE SPALLE IL SANTO PATRONO DEGLI INTRIGHI E COMBINE, ALIAS GIANNI LETTA, E DOPO DODICI ANNI ALLA GUIDA DEL CONI CONOSCE LA ROMANELLA POLITICA COME LA SUA FERRARI…(SALUTAME 'A SORETA!)

giorgia meloni matteo salvini difesa riarmo europeo

DAGOREPORT - SALVATE IL SOLDATO SALVINI! DA QUI ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, SARANNO GIORNI DA INCUBO PER IL PIÙ TRUMPUTINIANO DEL BELPAESE - I DELIRI DEL “BIMBOMINKIA” (COPYRIGHT FAZZOLARI) SU UE, NATO, UCRAINA SONO UN OSTACOLO PER IL RIPOSIZIONAMENTO DELLA DUCETTA VERSO L'EURO-CENTRISMO VON DER LEYEN-MERZ, DESTINAZIONE PPE – AL VERTICE DELL’AJA, LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” HA INIZIATO INTANTO A SPUTTANARLO AGLI OCCHI DI TRUMP: SALVINI È COSÌ TRUMPIANO CHE È CONTRARIO AL RIARMO E PROFONDAMENTE OSTILE AI DAZI... - MA SE DA AJA E BRUXELLES, SI SCENDE POI A ROMA, LA MUSICA CAMBIA. CON UNA LEGA SPACCATA TRA GOVERNATORI E VANNACCI, SALVINI E' UN'ANATRA ZOPPA. MA UN ANIMALE FERITO È UN ANIMALE PERICOLOSO, CAPACE DI GETTARE ALLE ORTICHE IL SUO GOVERNATORE ZAIA E TENERE STRETTO A SE' PER ALTRI DUE ANNI IL POTERE IN LOMBARDIA - IL BIG BANG TRA I DUELLANTI È RINVIATO ALL’ESITO DELLE REGIONALI (E CALENDA SI SCALDA PER SALIRE SUL CARRO DELLA FIAMMA...)

FARE SESSO A 40 GRADI (ALL’OMBRA): COSA SUCCEDE AL NOSTRO CUORE? - IL SALVA-VITA DEL PROF. COSIMO COMITO: “IN CONDIZIONI NORMALI E CON LA GIUSTA TEMPERATURA, UN RAPPORTO SESSUALE EQUIVALE A FARE 2-3 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. LO STESSO RAPPORTO IN UN AMBIENTE CALDO-AFOSO, LO SFORZO EQUIVALE A FARE 4-5 PIANI DI SCALE A PASSO SVELTO. IN TAL CASO, GLI UOMINI CHE HANNO PIÙ DI 50 ANNI COME FANNO SCIENTIFICAMENTE AD ESCLUDERE LA POSSIBILITÀ DI AVERE UN INFARTO O UN ICTUS AL POSTO DELL’ORGASMO? (ATTENZIONE ALL’”AIUTINO”)…”

elly schlein giorgia meloni giuseppe conte matteo salvini elezioni

DAGOREPORT - COME FAR FUORI IL NEMICO PIÙ INTIMO E VIVERE FELICI? È LA DOMANDA CHE TORMENTA DA UN PEZZO GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI APPENA SI APPALESA LA SILHOUETTE SOVRAPPESO DI MATTEO SALVINI - RIPOSTO IN CANTINA IL PREMIERATO, BRUCIATO IL VOTO ANTICIPATO, CHE FARE? ALLE MENINGI DEI FAZZOLARI E DEI LA RUSSA È SPUNTATA LA RIFORMA ELETTORALE CHE NON SOLO PENALIZZEREBBE LA LEGA A FAVORE DI FRATELLI D'ITALIA MA TOGLIEREBBE DI MEZZO LE CHANCE DI VITTORIA DI UN’OPPOSIZIONE MIRACOLATA IN “CAMPO LARGO” - E QUI ARRIVA IL BELLO: COME FAR INGOIARE A PD-ELLY IL ROSPO DI UNA LEGGE ELETTORALE CHE LI PENALIZZA? C'EST FACILE! SE QUEEN GIORGIA VUOLE ASFALTARE SALVINI, ANCHE LA DUCETTA DEL NAZARENO SOGNA DI TOGLIERSI TRA I PIEDI QUELLA QUOTIDIANA ROTTURA DI COJONI DI GIUSEPPE CONTE…