PER RISPARMIARE, DESNUDI A MONTECITORIO - L’HAPPY HOUR DELLA SEVERINO - SQUINZI MANDA GLI AUGURI PER GUBITOSI ALLA LEI - ADI(PE)NOLFI PUZZA, DI PIEDI: SI TOGLIE LE SCARPE IN PARLAMENTO - BABBO RENZI NON SI ROTTAMA - BOOM DI DIPENDENTI PUBBLICI IN VAL D’AOSTA - SOTTO INCHIESTA LE VELE DI CALATRAVA A TOR VERGATA - MATTEOLI JR. COMANDANTE SUBITO - A MONTECITORIO LAVORANO 80 GIORNI ALL’ANNO, A PALAZZO MADAMA 50: E VOGLIONO PURE LE FERIE - L’ESEMPIO PER IL PD: IL MULINO BIANCO...

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"

1 - SENATORI E IN BERMUDA A PALAZZO MADAMA...
Togliere dal regolamento del Senato l'obbligo di indossare la cravatta, come avvenuto anni fa alla Camera. E magari eliminare anche la giacca e consentire l'uso della camicia a maniche corte. È la proposta del senatore radicale Perduca e dei suoi colleghi ecodem (gli ambientalisti del Pd) Ferrante e Della Seta per risparmiare sull'aria condizionata. Una spesa annua da migliaia di euro, considerata la distribuzione degli uffici del Senato in ben quattro sedi.

La proposta, che ha ricevuto anche il favore di molti commessi (costretti a un'unica "mise" estate-inverno), sarà messa nero su bianco quando a metà luglio sarà votato il bilancio preventivo per il 2013: con un ordine del giorno i tre senatori chiederanno l'impegno ad adottare misure di risparmio energetico. A "l'Espresso" Perduca già preannuncia battaglia: «Per protesta contro questo spreco mi presenterò in shorts. Il regolamento prescrive solo giacca e cravatta, ma non dice nulla sui pantaloni. Devono solo provarci a vietarmi di entrare...».

2 - MINISTRI TARALLUCCI E SEVERINO...
Stupore tra i deputati di Pd e Pdl. Nel bel mezzo delle estenuanti trattative sul disegno di legge anticorruzione, il ministro della Giustizia, Paola Severino, ha deciso di proporre un break. Ha chiesto ai commessi della Camera che portassero nella Sala di governo un po' di aperitivi. Anche gli assistenti parlamentari sono rimasti interdetti, poi sono arrivati un paio di vassoi con succhi di frutta, qualche Campari e bicchieri di prosecco. Quindi patatine e mandorle salate. Un modo di rabbonire gli sherpa sia di sinistra che di destra. L'operazione simpatia è andata in porto visto che ha sciolto gli animi e ha velocizzato la ricerca di un accordo. V. D.

3 - GAFFE CONFINDUSTRIALI MA È LEI O NON È LEI?
Duro il mestiere di direttore generale Rai. A Lorenza Lei, già adiratissima per non essere stata riconfermata da Mario Monti, è toccata anche la beffa di dover aprire la corrispondenza privata di colui che prenderà il suo posto, Luigi Gubitosi. Tutta colpa del presidente di Confindustria Giorgio Squinzi che, tra i primi a complimentarsi con il designato nuovo direttore, ha pensato bene di inviare il bigliettino d'auguri a viale Mazzini. Non lo avevano informato che tra la designazione e l'effettiva nomina passerà un bel po' e che Lorenza Lei trascorrerà in quell'ufficio ancora molto tempo. M. U.

4 - ADINOLFI A PIEDI NUDI IN PARLAMENTO...
«Onorevole, per favore si rimetta le scarpe». È l'invito che un commesso ha rivolto nell'aula della Camera a Mario Adinolfi, il blogger eletto a Montecitorio per il Pd. Il corpulento onorevole, che da quando è deputato ha abbandonato i bermuda per un completo grigio scuro di taglia extralarge, durante le lunghe sedute non sopporta le scarpe, che toglie regolarmente, per lo sconcerto di alcuni colleghi vicini di banco.

La scena non è sfuggita a un commesso che con cortesia si è avvicinato chiedendo di rinfilare le scarpe. Inizialmente Adinolfi ha provato a nicchiare. «Il regolamento dice solo che bisogna avere la giacca, non parla delle scarpe». Ma il commesso è stato irremovibile. Così alla fine il neo-deputato Adinolfi si è rimesso le scarpe ai piedi. B. C.

5 - PARLAMENTO IN CIFRE...
ogni cinque anni: è quanto il governo pensa di risparmiare cambiando il sistema elettorale per le Province. Infatti, i cittadini non saranno più chiamati alle urne e quindi lo Stato non dovrà più sostenere i costi per l'allestimento dei seggi e per gli scrutatori. In futuro, a votare saranno solo i consiglieri e i sindaci dei comuni della Provincia che eleggeranno al loro interno i consiglieri provinciali e il presidente della Provincia. E c'è chi si chiede se questo risparmio valga la pena privare i cittadini della possibilità di scelta dei propri rappresentanti.

6 - MISTER BROWN E DOTTOR WOLF...
Du iu spic inglish? Il leghista Nunziante Consiglio, geometra, intervenendo su spending review e fiscal compact a Montecitorio, prima ha chiesto se nel governo dei professori ci fosse anche qualche docente di inglese poi si è lanciato in Aula in ardite traduzioni di nomi dei colleghi, ma non ne ha azzeccata una. Ha trasformato Giachetti (Pd) in Jacket, che significa "giacca", volendo essere magnanimi "giacchetta".

Ma quella "c" in più rispetto al cognome dimostra qualche incertezza non solo con l'inglese ma anche con l'ortografia in italiano o quantomeno con il nome del deputato del Pd. Invece ha chiamato "Brown", parola che indica il colore marrone, l'onorevole Bruno. E a Maurizio Lupi, che presiedeva la seduta, si è rivolto come "presidente Wolf". Gli è andata quasi bene, ma è stato lo stesso vicepresidente della Camera a correggerlo, precisando che sarebbe stato corretto dire "wolfs". Peccato, c'era andato vicino. A. A.

7 - QUANTI POSTI IN VALLÉE...
Vallée ad alta densità di dipendenti pubblici. Quasi un valdostano su undici, infatti, ha un contratto da regionale: 11.294, per la precisione, su una popolazione di poco più di 128 mila. La concentrazione nella piccola Regione alpina risulta essere ben più elevata di quella del territorio italiano, dove mediamente si può incontrare un dipendente pubblico ogni diciassette persone.

In Valle d'Aosta il dato arriva a sfiorare un rapporto di 1 ogni 5 abitanti, se si considerano solo le forze in età lavorativa. La performance è stata evidenziata dalla sezione di controllo della Corte dei Conti locale, che ha elaborato i numeri del personale pubblico attivo nel 2010 in Regione, nei Comuni, nelle Comunità montane, nell'Usl, nelle scuole e in altri enti valdostani. F. L.

8 - CORTE DEI CONTI: SOTTO INCHIESTA LE VELE DI CALATRAVA...
Doveva essere la "città dello sport" destinata a ospitare le gare dei Mondiali di nuoto di Roma 2009. Rischia di diventare la città dello spreco, come dimostrato anche da un'inchiesta de "l'Espresso". Ora la Corte dei conti ha aperto un'indagine per danno erariale sul faraonico impianto progettato dall'archistar Santiago Calatrava a Tor Vergata.

Due alte vele in acciaio bianco che si stagliano all'estrema periferia sud della capitale, rimaste cantiere dell'ennesima grande opera incompiuta. Dopo sei anni di lavori, 200 milioni spesi e due giunte di opposto colore, non ci sono più soldi: all'appello mancano almeno 407 milioni. All'inizio l'opera doveva costarne 240. In cassa restano solo i fondi per impedire che le infiltrazioni d'acqua danneggino la stuttura. D. L.

9 - REGIONE SICILIA, STIPENDI SENZATETTO...
Il governo di Raffaele Lombardo dimentica i tagli alla spesa pubblica in Sicilia e per traghettare uno dei suoi assessori al vertice della Serit Sicilia, che gestisce la riscossione dei tributi, ha cancellato il tetto massimo previsto per gli stipendi fissato a 50 mila euro. Dopo il clamore con cui Lombardo e l'assessore Gaetano Armao, avevano annunciato l'introduzione del limite massimo agli stipendi dei manager delle collegate per evitare sprechi, adesso, in tempo di crisi e buchi al bilancio da centinaia di milioni, arriva il dietrofront. Per dirigere la Serit si fa proprio il nome di Armao.L. A.

10 - QUANTO SI LAVORA ALLE CAMERE? POCO...
Molti parlamentari, con in testa il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto stanno chiedendo con insistenza di poter andare in ferie ad agosto. Ma normalmente quanto lavorano deputati e senatori? A seguire il dettaglio dei lavori d'aula. Dividendo il numero di ore che li ha visti impegnati per otto (la giornata lavorativa media di un impiegato) a Montecitorio lavorano 80 giorni all'anno mentre a Palazzo Madama 50.

11 - LINGUAGGI POLITICI PD MODELLO MULINO BIANCO...
La politica moderna richiede capacità di comunicazione e un linguaggio «che possa essere capito dal maggior numero di persone possibile, sintomo di autorevolezza, credibilità e carisma». Questo, ciclicamente, hanno fatto notare i suoi a Pier Luigi Bersani da quando è segretario del Pd. E Bersani, ormai famoso per non essere uno che "smacchia i leopardi", come dice Crozza, ha replicato prima sostenendo che non è «roba per lui» ma poi ha spedito il suo vice Enrico Letta a cercare idee per rinnovare e uniformare la lingua dei democratici.

Tra le varie iniziative messe in piedi da Letta per risolvere il problema, c'è stata anche quella di riunire all'ex Hotel Bologna i senatori del Pd, che vantano nei loro ranghi comunicatori del calibro del giornalista Sergio Zavoli e del finalista al premio Strega Gianrico Carofiglio, per fare brainstorming sul tema. Lunga e complessa, almeno così la raccontano, l'esposizione del problema fatta da Letta, ma i senatori, gente pratica, non si sono fatti convincere dai lunghi discorsi e hanno chiesto un esempio. «Dobbiamo fare come... come... ecco: avete presente la pubblicità del Mulino Bianco?», avrebbe detto Letta. In molti, a quel punto, si sono alzati e hanno lasciato la sala. C.Cu.

12 - SESSANTENNI IPERATTIVI BABBO RENZI NON SI ROTTAMA...
C'è un Renzi che non conosce rottamazioni. È Tiziano Renzi, 61 anni, il babbo del sindaco di Firenze, segretario del Pd di Rignano sull'Arno, un paese di 9 mila abitanti, a un tiro di schioppo dal capoluogo toscano. Siede in consiglio comunale dalla metà degli anni Ottanta, allora nelle file della Dc e poi del Pd.

E si faceva notare per riferimenti ben precisi: «Lo chiamavamo Moro perché non faceva che riferirsi allo statista pugliese», ricorda Pieraldo Ciucchi, segretario toscano del Psi. E ancora oggi, ignorando le battaglie generazionali del figliolo, resta sulla breccia. Il papà di Renzi infatti è stato in corsa anche per fare l'assessore della nuova giunta di Rignano, ma alla fine ha deciso di puntare alla poltrona di segretario dei democratici del Valdarno e della Valdisieve, che dovrebbe essere assegnata in autunno. M. La.

13 - MATTEOLI JR. COMANDANTE SUBITO...
Federico Matteoli, figlio dell'ex ministro dei Trasporti, non è stato solo l'unico pilota assunto a tempo indeterminato da Alitalia dopo la strage dell'11 settembre che fece entrare in crisi aeroporti e compagnie. E nemmeno l'unico salvato dalla cassa integrazione attraverso un concorso ad personam: adesso è stato promosso di grado, diventando comandante.

La voce era nell'aria da tempo ed è stata confermata dall'inserimento della sua utenza nelle rubriche aziendali, prassi usata solo quando si assume tale incarico. In forza nella flotta di Airbus A320, aerei Air One che vengono impiegati con criteri paragonabili alle low cost, Matteoli jr. volerà su brevi tratte.

Una carriera molto fortunata, quella dell'erede dell'ex ministro. Non altrettanto si può dire dell'ufficiale di lungo corso che lo ha affiancato spesso anche su voli intercontinentali, istruendolo sulle situazioni più difficili: Roberto Germano, direttore operazioni di volo di Alitalia, adesso è sotto osservazione dopo un "incidente" registrato nello scorso marzo a Buenos Aires sul quale gli ispettori dell'Enac hanno appena chiesto un supplemento di indagine. Al. Br.

14 - SERVIZI SEGRETI DE GENNARO SALVA COSSIGA...
Sono stati messaggi di pacificazione bipartisan quelli lanciati da Gianni De Gennaro alla prima uscita ufficiale da sottosegretario per la presentazione del "Glossario di intelligence". L'ex numero uno della polizia ha sottolineato la continuità con l'esecutivo Berlusconi, ringraziando Gianni Letta: «Mi sentivo protetto e sostenuto».

Poi ha letto un brano di Francesco Cossiga, spesso feroce critico di De Gennaro, sui "mezzi non convenzionali dei servizi speciali" e "la legittimità dei fini che viene a prevalere sulla legalità dei mezzi". Ma l'ha subito confrontata e corretta con un testo di Bobbio, altro bersaglio di Cossiga, sul segreto "ammissibile nella democrazia quando non lede altri diritti". E ha concluso: «Sia per Cossiga che per Bobbio, i servizi segreti sono necessari per la democrazia». Un vero compromesso storico. G. D. F.

15 - FORESTALI ANTIMAFIA...
La Direzione investigativa antimafia, l'organo di polizia giudiziaria specializzata voluto da Giovanni Falcone, sta per cambiare volto e strategia. Insieme alla lotta ai clan, gli 007 antimafia si dedicheranno anche ai traffici illeciti, allo smaltimento clandestino dei rifiuti e alla sicurezza agroalimentare, raddoppiando l'opera di altri reparti come il Noe o i Nas dei carabinieri che si occupano già di questi reati.

E proprio per contrastare questi fenomeni verranno inclusi fra i componenti della Dia anche agenti del Corpo forestale dello Stato. Accanto ai poliziotti, ai carabinieri e ai finanzieri, che fino adesso hanno costituito l'organo interforze dedicato alle più delicate indagini antimafia, fra pochi mesi arriveranno anche i forestali.

La novità è prevista nello schema di decreto legislativo presentato dall'attuale Consiglio dei ministri, con il quale si vogliono disporre integrazioni e correzioni al codice antimafia varato durante il governo Berlusconi. Molti magistrati hanno anche chiesto di rivedere anche le norme sul sequestro e la confisca dei beni ai boss, per renderle più incisive e produttive. L.A.

 

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