giachetti

I DOLORI DEL GIOVANE GIACHETTI - DOPO GLI ULTIMI SONDAGGI CHE DANNO IN TESTA LA GRILLINA RAGGI, IL CANDIDATO PD HA CAPITO CHE SENZA RINFORZI A SINISTRA RISCHIA LA BATOSTA - L’IPOTESI DI UN LISTONE ‘ARANCIONE’ CON DENTRO CGIL E MOVIMENTI E UNO GUIDATO DA FABRIZIO BARCA

GIACHETTI RENZIGIACHETTI RENZI

Giovanna Vitale per “la Repubblica”

 

«Ragazzi, qua si mette male». Roberto Giachetti è preoccupato. Forse per la prima volta da quando, tre mesi fa, decise di accettare l' invito di Renzi a correre per il Campidoglio, ha realizzato che l' impresa è più complicata del previsto. Non che non ne fosse consapevole: la traumatica caduta della giunta Marino, la rottura dell' alleanza con Sel e i tormenti interni al Pd facevano già presagire che la strada sarebbe stata in salita. Ma la campagna on the road per le primarie e l' implosione del centrodestra gli avevano restituito la speranza di una rimonta possibile.

roberto giachetti con l orso di gianfranco masciaroberto giachetti con l orso di gianfranco mascia

 

Fino agli ultimi, impietosi sondaggi: tutti concordi nel fotografare la grillina Virginia Raggi al ballottaggio e poi vincente contro qualunque candidato, con un tasso di astenuti e di incerti concentrato specialmente fra gli elettori del centrosinistra. «Dobbiamo trovare il modo di recuperare, di riconquistare il nostro popolo, altrimenti al secondo turno ci asfaltano», ha sussurrato ieri il vicepresidente della Camera al termine dell' ennesima giornata di passione. «So bene quanto sia difficile, che ci portiamo dietro anche il peso dei nostri errori», ha poi spiegato a Radio24, «ma ripeto: se questa storia va avanti c' è bisogno di una rottura totale con il passato, a cominciare dalle liste elettorali».

GIACHETTIGIACHETTI

 

Un incubo, la fuga dalle urne, da cui Giachetti teme di svegliarsi sconfitto. Scenario così realistico da impensierire pure il Nazareno. Dove i dati romani sulla disaffezione al voto sono stati letti come un campanello d' allarme. Perché «se il caos nel centrodestra avvantaggia noi, coi quattro candidati che finiranno per neutralizzarsi a vicenda» - o, per dirla con Orfini, «noi pensiamo alla città, non ai giochetti di politica nazionale messi in atto dagli altri partiti» - la vera incognita è cosa accadrà al ballottaggio. Quando «ci sarà la corsa a far perdere il Pd».

 

marino e renzi marino e renzi

Tutti coalizzati, destra e sinistra, sulla candidata a 5 stelle. L' ultimo endorsement targato Giorgia Meloni: «Sono molto amica di Giachetti, però non riuscirei in nessun modo a sostenere il governo Renzi e i suoi rappresentanti», ha detto la leader di Fdi ad Agorà. «Tra lui e la Raggi voterei Raggi, anche se trovo molto deludente la storia del M5s». Parole che devono aver suscitato parecchio malumore se poco dopo l' ex ministro della Gioventù è stata costretta a twittare: «Escludo di non arrivare al ballottaggio, il problema non si pone».

FASSINAFASSINA

 

Una questione da affrontare subito, dunque. Parola d'ordine: mobilitare gli elettori di centrosinistra delusi o tentati dall' astensione. Come? Innanzitutto facendo professione di ottimismo: «Sei mesi fa il Pd era dato per perso, con i sondaggi che dopo Mafia Capitale ci davano al 16%», ha ribadito ieri il candidato sindaco. «Adesso tutti gli indicatori dicono che la partita è contendibile».

 

Ovvero: «È tosta ma ce la giochiamo», riassume la renzianissima Lorenza Bonaccorsi. E poi cercando di aprire un canale con la sinistra che ha puntato su Stefano Fassina. Perché se il candidato ex pd resta ostile a ogni ipotesi di riconciliazione, c' è invece una parte di Sel - che a Roma governa con i democratici in Regione e nei municipi - per nulla rassegnata alla rottura dell' alleanza.

Matteo OrfiniMatteo Orfini

 

Obiettivo di Giachetti: disarticolare quell' area, come a Milano e Bologna. In attesa di capire cosa farà l' ex sindaco Marino: scenderà in campo oppure no? Due perciò le strategie pensate per strizzare l' occhio alla sinistra extra-Pd. Intanto una lista arancione con dentro movimenti, associazioni e pezzi di Cgil da tempo non più in sintonia coi dem, oltre ai fuoriusciti di Sel.

 

E poi una lista Pd con qualche nome forte, anche della minoranza, che per Orfini dovrebbe essere guidata da Fabrizio Barca, l' uomo che ha mappato i circoli e fatto pulizia. Infine coinvolgendo, specie nella stesura del programma, parlamentari tutt' altro che renziani come Walter Tocci e simboli dell' ex giunta Marino, a cominciare dal giudice Alfonso Sabella.

Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari Fabrizio Barca arriva alla sezione di via dei Giubbonari

 

Due liste cui ne verranno affiancate altre tre: una radicale, in omaggio all' antica appartenenza di Giachetti, messa in piedi dal giovane segretario Riccardo Magi. Una cattolica organizzata dall' ex dc Beppe Fioroni insieme all' ex leader Cisl Raffaele Bonanni. E una del sindaco, con esponenti di richiamo della società civile. Uno schema tuttavia a rischio per i malumori della stessa minoranza, che si sente trascurata.

 

Walter TocciWalter Tocci

«Nel partito c' è molta preoccupazione », rivela l' ex sfidante alle primarie Roberto Morassut, «la campagna elettorale è ferma, fatichiamo a trovare una linea di combattimento e un percorso unitario. Orfini si dia una svegliata ». Con il bersaniano Nico Stumpo ad avvertire: «O Giachetti decide di allargare, inaugurare una gestione collegiale su liste e programma, oppure non si va da nessuna parte».

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…