GIOCHI DI GUERRA - DRONI, MISSILI E 30MILA AGENTI: SOCHI BLINDATA MA CRESCE L’ALLARME PER LE ‘VEDOVE NERE’ DEL CAUCASO - E GLI AMERICANI OFFRONO AIUTI (PER SPIARE MEGLIO)

Anna Zafesova per ‘La Stampa'

Da ieri non si possono più mandare per posta pacchi chiusi con destinazione Sochi. È l'ultima, ulteriore misura di sicurezza che va ad aggiungersi a uno schieramento di uomini, attrezzature e divieti senza precedenti che Mosca ha messo in piedi per i Giochi invernali che si svolgeranno ad appena un centinaio di chilometri dalla polveriera caucasica.
Il vicepremier Alexandr Zhukov, responsabile dell'evento nel governo, promette però che non ci sarà un ulteriore varo di misure restrittive.

Anche perché è difficile inventarsi qualcosa che non sia già stato messo in atto. A cominciare dal «pass del visitatore», un badge che viene fornito a chi acquista biglietti per gli eventi olimpici registrandosi sul sito ufficiale. Si tratta praticamente di un secondo documento di identità che i turisti dovranno portarsi sempre dietro, esibendolo a ogni posto di blocco, ingresso o albergo.

Una misura che non faciliterà la vita ai turisti, che già devono prepararsi a orientarsi tra le numerose zone a varie sfumature di rosso in cui è stato diviso il territorio dei Giochi. Ma per i russi, già dai tempi delle Olimpiadi di Mosca 1980, l'afflusso di turisti «comuni» - per di più in un Paese che continua a chiedere procedure di visto abbastanza complicate praticamente a tutti - è un obiettivo secondario rispetto all'immagine di grandeur sui teleschermi. E così mentre fervono i lavori per gli ultimi siti olimpici, e i media parlano degli «olimpiardi» spesi per i primi Giochi invernali in Russia, Sochi viene blindata.

Il ministro dell'Interno Vladimir Kolokolzev ha promesso già mesi fa l'impiego di 30 mila agenti di polizia e delle truppe interne, impegnati a controllare i documenti, le auto, presidiare gli impianti e pattugliare le strade. A confronto, a Londra, megalopoli già colpita da attacchi terroristici, nell'estate del 2012 vennero dispiegati 18 mila uomini.

Un intero esercito, assistito da altri 1500 uomini della Protezione civile. Senza contare 5500 telecamere, droni, metal detector che saranno a ogni angolo, cani che fiutano l'esplosivo e i raggi X per controllare i pacchi sospetti, elicotteri, navi e perfino missili. I telefoni saranno talmente monitorati che il dipartimento di Stato Usa consiglia di lasciare a casa smartphone e portatili se non si vuole venire intercettati. L'allarme è tale che ieri la Casa Bianca ha offerto la propria cooperazione per la sicurezza di atleti e spettatori. Lungo i confini meridionali russi sono stati disposti sei sistemi di difesa missilistica Panzyr-S. Dmitry Chernyshenko, capo del Comitato organizzatore, promette «le Olimpiadi più sicure di sempre».

Ma il pericolo, dopo le stragi di Volgograd, sembrano non tanto i missili di innominate potenze straniere, ma i terroristi solitari che si aggirano a piedi, prendono l'autobus e il treno locale. E così le misure di controllo documenti e impedimento di raduni non autorizzati, viste fino a ieri più come barriera ad eventuali manifestazioni di protesta di dissidenti o degli attivisti LGBT - ai quali, se sono in possesso di passaporto estero, le autorità russe hanno promesso di non applicare la legge «contro la propaganda omosessuale» - ma le «vedove nere» caucasiche.

All'epoca sovietica tutto era molto più facile: nell'estate 1980 tutti gli elementi «indesiderabili», dalle prostitute ai dissidenti, sono stati invitati a sloggiare da Mosca per la durata dei Giochi, mentre l'accesso alla capitale veniva drasticamente limitato ai non residenti. Il provvedimento ha riguardato anche la maggior parte dei bambini, spediti più o meno forzatamente in campi dei pionieri per evitare che avessero contatti con i pericolosissimi turisti occidentali.

A quelli che rimanevano nelle scuole veniva intimato di non avvicinare gli stranieri, che avrebbero offerto loro chewing gum avvelenati. Qualcosa di simile è stato fatto, secondo le denunce degli attivisti, anche a Sochi, dove barboni, piccoli criminali e altri potenziali «disturbatori» sono stati fatti sparire, insieme agli operai immigrati. La polizia ha effettuato controlli documenti casa per casa, i tombini sono stati saldati e alla popolazione è stato intimato di pulire i balconi sulle facciate e non stendere i panni durante i Giochi. Ma Sochi resta una città-formicaio che si estende per una cinquantina di chilometri, snodo vivace e vitale della costa, tra aeroporto, treni e autobus, tutti bersagli potenziali di un attacco.

 

 

vladimir putin e xi jinping VLADIMIR PUTIN preparativi per Giochi Olimpici a Sochi Putin e la chiesa ortodossa russa sempre pi tradizionalisti ZHUKOV VOLVOGRAD e dc f b bfe b e e d

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)