giorgia meloni telemeloni

GIORGIA IN FUGA DALLE DOMANDE – L’ULTIMO SHOW SOCIAL DELLA DUCETTA, CHE HA RIBATTEZZATO “TELEMELONI” LA SUA DIRETTA INSTAGRAM, CONFERMA L’ALLERGIA DELLA PREMIER PER IL CONFRONTO CON I MEDIA – MEGLIO 20 MINUTI SENZA CONTRADDITORIO CON TUTTO IL REPERTORIO DI FACCETTE E SMORFIE, PER ESALTARE L’AZIONE DEL GOVERNO. DIETRO L'OPERAZIONE C'È IL TIMORE PER I SONDAGGI IN CALO – L’ULTIMA CONFERENZA STAMPA È DATATA 4 GENNAIO – MATTIOLI: GGGIORGIA SPIEGA DIRETTAMENTE ALLA GGGENTE QUANT'È BRAVA SBEFFEGGIANDO CHI RITIENE CHE LO FACCIANO FIN TROPPO LE TV PUBBLICHE E PRIVATE. PURO MAURIZIO CROZZA CON PARRUCCA BIONDA…

1 - IL SOLILOQUIO ORBANIANO DI GIORGIA

Estratto dell’articolo di Emanuele Lauria per “la Repubblica”

 

telemeloni - gli appunti di giorgia meloni

La smorfia con cui, da attrice consumata, accompagna la scelta di farsi una tv tutta sua e chiamarla «TeleMeloni», entra di diritto nella galleria delle hit della campagna elettorale. E rafforza la tendenza Giorgia: c'è solo la premier, senza contraddittorio, a suonarle all'opposizione, ad attaccare l'Europa, a magnificare il proprio operato con dati incerti ma presentati come inoppugnabili.

 

Ventidue minuti di racconto di una sola verità, naturale evoluzione di una comunicazione a senso unico, che dal 4 gennaio - giorno dell'ultima conferenza stampa - si nutre di soliloqui, se si esclude qualche intervista pubblica a giornalisti non ostili.

 

telemeloni - gli appunti di giorgia meloni

Non basta la Rai in agitazione per le pressioni del governo, non bastano le affettuosità di Mediaset, non basta la postura benevola dei giornali controllati da un deputato della Lega, Antonio Angelucci, che punta anche ad acquistare un'agenzia di stampa: la presidente del Consiglio ironizza su chi ironizza per questa influenza sui media che neppure Silvio Berlusconi poteva vantare.

 

[…]

 

Con il tricolore sullo sfondo, "gli appunti di Giorgia" vanno presto oltre il resoconto degli ultimi atti del governo, a partire dal piano casa. Diventano una difesa, impermeabile a qualsiasi contestazione, di una gaffe come quella del redditometro: «Non avevamo reintrodotto il grande fratello fiscale», dice Meloni. «Però abbiamo deciso di sospendere il decreto», aggiunge.

giorgia meloni e i giornalisti vignetta by rolli il giornalone la stampa

 

Magari è una contraddizione, ma chi può contestarla? Il centrodestra, nella versione meloniana, «è sempre stato contrario al redditometro». Che però, prima ancora che da Renzi nel 2015, fu regolato dal governo Berlusconi nel 2010. Il cuneo fiscale? «Il Pd in dieci anni non l'ha mai tagliato». E si sorvola, nella narrazione di «TeleMeloni», sul fatto che il governo Conte sostenuto dai dem avesse adottato questa misura nel giugno del 2020.

 

La premier dice che «mai nessun governo ha messo tanti soldi nella Sanità», ma si riferisce a cifre assolute, non rapportate al Pil. Un crescendo di asserzioni traballanti, per difendere la propria azione e per non perdere terreno elettorale rispetto ad alleati e avversari. L'assegno unico universale è uno «strumento utile», e semmai «è folle la procedura d'infrazione aperta dall'Ue», attacca la premier.

 

VIGNETTA ELLEKAPPA - GIORGIA MELONI E L INSOFFERENZA VERSO I GIORNALISTI

Il finale è riservato ad Elly Schlein, con toni drammatici: «La segretaria del Pd ha detto di recente che in questo anno e mezzo starei cancellando la libertà delle persone: accusa singolare per chi ha votato i provvedimenti per chiudere la gente in casa nella pandemia. Ma chiedo a Schlein - dice Meloni - quali sono le libertà cancellate da questo governo. Le nostre sono battaglie di libertà. Ci dica di cosa parla ma ci dica qualcosa di concreto perché la libertà è stata sempre limitata solo dalla sinistra. Il punto è che i cittadini lo hanno capito».

 

Affermazione che contiene perlomeno un'omissione sottolineata da Giuseppe Conte, rimasto fuori dalla polarizzazione del confronto: la leader di Fratelli d'Italia, l'11 marzo del 2020, quando era appena esplosa l'emergenza Covid, chiedeva «un approfondimento sulla nostra proposta di chiudere tutto».

 

GIORGIA MELONI ANNOIATA MENTRE PARLA IL PRESIDENTE DELL ORDINE DEI GIORNALISTI

Va così, nella campagna orbaniana di Giorgia Meloni, dritta verso la meta senza domande. Con la spinta "istituzionale" di un convegno sul premierato animato da Pupo e Iva Zanicchi o della firma di un accordo di programma (domani, a Palermo).

 

Con il traguardo dell'unico vero comizio in programma, il primo giugno: anche lì, a piazza del Popolo, ci sarà solo lei, sostenuta dai candidati sindaci di FdI. Ma con un'inquietudine crescente, quella per sondaggi che non sono entusiasmanti, che vedono ridursi la forbice proprio con il Pd messo nel mirino, e che hanno portato la premier a far diffondere ai suoi il verbo della prudenza: «Va benissimo se non andiamo sotto il dato delle Politiche». […]

 

2- LA PREMIER SI FA "TELEMELONI" GIRAVOLTE SU COVID E CUNEO FISCALE

Estratto dell’articolo di Iklario Lombardo per “La Stampa”

 

telemeloni - gli appunti di giorgia meloni

[...]  È un filmato in cui il profilo della presidente del Consiglio, impegnata a presiedere un G7 tra due settimane, si smarrisce unicamente in quello della leader di partito, candidata capolista di Fratelli d'Italia alle Europee dell'8-9 giugno. Una scelta comunicativa chiara che, a poco più di dieci giorni dal voto, nasce – spiegano fonti di governo – dai timori sulla propria performance elettorale.

 

La realtà è che i sondaggi sono inchiodati più o meno attorno al 27%, ma soprattutto Meloni vede che il Pd riduce pericolosamente la forbice con FdI Per questo la premier compie un salto di qualità nei mezzi di propaganda, rimanendo coerente con la sua strategia di minimizzare i contatti con i giornalisti e disintermediare ogni comunicazione con i cittadini fino al voto. Per l'ennesima volta sfugge dalle domande, e confeziona un video dove lo sfondo colorato come una slot machine si alterna al tricolore.

 

gli appunti di giorgia meloni

La premier non partecipa alla conferenza stampa al termine di un Consiglio dei ministri che, venerdì, ha licenziato un pacchetto di norme robusto, con novità sul fisco e sulla mini-sanatoria edilizia. Preferisce raccontare quello che le pare con una registrazione dai toni trionfalistici, elencando i provvedimenti ed evitando le contro-repliche della stampa che l'avrebbero costretta a rispondere su una serie di punti: la giravolta sul Redditometro e le accuse di aver dato il via a due nuovi condoni.

 

Nei venti minuti di video senza contraddittorio Giorgia Meloni inciampa, però, in diverse contraddizioni. [...]  Nei minuti finali però la premier personalizza e polarizza la sfida su Elly Schlein. In risposta alla segretaria Pd che sostiene che il governo starebbe cancellando le libertà degli italiani, Meloni replica: «Accusa singolare per chi ha votato i provvedimenti per chiudere in casa la gente durante la pandemia, provvedimenti su cui noi votammo contro».

 

gli appunti di giorgia meloni

Dimentica che quelle misure prese dal governo Conte II, sostenuto da Pd e M5S, furono cruciali per evitare l'ulteriore diffusione del Covid nella prima fase, quando l'intero sistema sanitario totalmente impreparato arrivò subito al collasso. Fu una decisione che dopo assunse una dimensione mondiale e non solo nazionale.

 

Ma la contraddizione è ancora maggiore: perché dai social si recupera facilmente un tweet dell'11 marzo 2020: «Dopo che l'Oms ha definito l'emergenza coronavirus una pandemia – sosteneva la futura premier – credo che il governo dovrebbe fare un ulteriore approfondimento sulla nostra proposta di chiudere tutto».

 

gli appunti di giorgia meloni

E ancora il 21 marzo, a pochi giorni dal lockdown: «Il governo ha dichiarato lo stato di emergenza addirittura il 31 gennaio, ma a questo non sono seguite decisioni consequenziali. E il contagio si è diffuso. Il virus non va inseguito ma anticipato. Basta tentennamenti, chiudere tutto, subito».

 

[...]  Nella logica e nelle speranze di Meloni, l'elettore non può ricordare tutto. Per esempio, nel video la premier riesce a sostenere di aver «messo nel fondo sanitario più soldi di chiunque altro nella storia d'Italia» e di aver tagliato il cuneo fiscale, cosa «che nessuno della sinistra aveva fatto prima». Altra bugia perché il taglio del costo del lavoro è una misura che si ripete da vari governi, compreso quello – partecipato dal Pd (ministro del Lavoro Andrea Orlando) – di Mario Draghi, che Meloni ha ripreso e ampliato. [...]

 

3 - PERCHÉ GIORGIA NON È CROZZA

Estratto dell’articolo di Alberto Mattioli per “La Stampa”

 

GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONI - TELEMELONI

[…]  da ieri c'è una novità: gli abituali "Appunti di Giorgia" sono diventati "TeleMeloni". Dice Giorgia detta Giorgia: «L'unica TeleMeloni che esista è questa. Tutto il resto sono solo fake news di una sinistra che, essendo impegnata a occupare la televisione, pensa che gli altri siano come lei». Insomma, Gggiorgia spiega direttamente alla gggente quant'è brava sbeffeggiando nello stesso tempo chi ritiene che lo facciano fin troppo le televisioni pubbliche e private, a reti unificate o quasi.

 

Meloni al quadrato, anzi al cubo, due parti in commedia, puro Pirandello o Maurizio Crozza con parrucca bionda, una, nessuna e centomila, e sempre con un atteggiamento fra il muscolare e il simpatico-strafottente, molto romano in verità, all'incrocio fra il gatto Romeo er mejo del Colosseo e il marchese del Grillo, io so' io e voi non siete, eccetera.

 

Tutto va ben, abbiamo capito, madama la marchesa. Certo è difficile immaginare un De Gasperi, un Andreotti o, per venire a tempi più recenti e più rimpianti, un Mario Draghi che si fa una domanda, si dà una risposta e nel frattempo prende per il beeep l'opposizione.

 

alberto mattioli 1 foto di bacco

[…] Sarà il complesso dell'underdog, sarà che questa destra è approdata finalmente al potere dopo decenni passati nella vana attesa di arrivarci (il che spiega l'abbuffata che ne sta facendo, al confronto i democristiani erano dei dilettanti), ma la maggioranza si comporta come se stesse ancora all'opposizione. Basta vedere i suoi giornali, molto più impegnati ad attaccare la sinistra che a rivendicare i successi della destra, e vabbé che in questo caso le toccherebbe fare più sforzi di fantasia.

 

Però l'opposizione fa, d'accordo, male, il suo mestiere quando attacca il governo, il quale invece dovrebbe governare e non criticare chi lo critica.

GLI APPUNTI DI GIORGIA MELONI - TELEMELONI

 

Che poi questi proclami a social unificati abbiano un sapore un po' plebiscitario, da democrazia diretta, tipo Peron affacciato al balcone della Casa Rosada (lasciamo perdere Palazzo Venezia, non porta bene), non fa che portare acqua al mulino di chi strilla al ritorno del fascismo. E quindi sono, effettivamente, controproducenti. È la dimostrazione di quel che si sospetta da un pezzo: Meloni è bravissima a fare propaganda; a fare politica, un po' meno.

 

Governi, invece di sparare sulla Croce rossa, cioè, scusate, volevamo dire sull'opposizione. Anche perché, come sanno tutti a partire da lei, in questo momento i suoi veri nemici sono i suoi «amici».

giorgia meloni con i giornalisti a pompei 1GIORGIA MELONI E I GIORNALISTI

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