GIORGIA MELONI, L’INFILTRATA TRUMPIANA – LA DUCETTA NON PARTECIPA ALLA TELEFONATA CON MACRON, MERZ, STARMER E ZELENSKY, E FRENA I PARTNER EUROPEI SULLA PRESENTAZIONE DI UN CONTRO-PIANO UE PER LA PACE IN UCRAINA, DI FRONTE ALLA RESA CHIESTA DA TRUMP – LA PREMIER GODE PER L’INSERIMENTO DELLA GARANZIA DI SICUREZZA SULL’ESEMPIO DELL’ARTICOLO 5 DELLA NATO, ANCHE SE NON VIENE FORMALIZZATO CHIARAMENTE, E APRE ALLA BOZZA DI PROPOSTA USA (MEDIATA SOLO DA STEVE WITKOFF CON IL RUSSO KIRRIL DMITRIEV) – LA DISTANZA CON CROSETTO E TAJANI: “BOZZA TROPPO DURA, LA PACE NON SIA UNA RESA”)
MELONI,ITALIA CON EUROPEI E USA PER PACE GIUSTA IN UCRAINA
(ANSA) - "L'Italia è pronta a collaborare con i suoi partner europei e americani per raggiungere una pace giusta". Lo ha detto la premier Giorgia Meloni nel suo intervento alla prima sessione di lavoro del G20, parlando della "ingiustificata guerra di aggressione russa contro l'Ucraina". Allo stesso modo, ha aggiunto, l'Italia "sta già contribuendo in Medio Oriente a raggiungere un risultato fragile ma comunque molto importante".
UCRAINA, I DILEMMI DI MELONI: PRIMO SÌ AL PIANO. CROSETTO È CRITICO: “PENALIZZA KIEV”
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo per “La Stampa”
Sono ore che hanno il sapore di un beffardo dejà vu. Donald Trump decide, impone tempi e modi. Gli europei, spiazzati, che cercano e abbozzano una reazione.
E Giorgia Meloni, tra di loro, che invita alla cautela, frena, e prende tempo, restando per quanto può in silenzio, in una posizione più smarcata rispetto a Francia, Germania e Regno Unito.
C'è persino l'ipotesi molto concreta di una missione del gruppo dei Volenterosi a Washington, come avvenne tre giorni dopo il vertice di Ferragosto tra Trump e Vladimir Putin ad Anchorage. La fotografia degli alleati attorno al tycoon che prendono la parola su suo ordine servì a lui per magnificare se stesso e per dimostrare che a loro restava poco da obiettare.
VERTICE ALLA CASA BIANCA CON DONALD TRUMP VOLODYMYR ZELENSKY E I VOLENTEROSI
[…] Ha dato una settimana di tempo. Prendere o lasciare. Vale sia per il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, sia per l'Europa. […]
La sequenza della giornata di Meloni racconta la difficoltà del momento. Sta atterrando a Johannesburg mentre il cancelliere tedesco Friedrich Merz, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro britannico Keir Starmer si riuniscono in una call con Zelensky.
La premier italiana non partecipa e non è chiaro se sia perché la logistica (o il wi-fi) non facilita la telefonata, o perché come altre volte il formato sin dall'inizio non prevedeva l'Italia.
Sta di fatto che Meloni, arrivata in Sudafrica, per il G20, si chiude in albergo, e chiama Merz. Il summit dei Venti che doveva essere il primo senza gli Stati Uniti finisce ostaggio di Trump.
Il resoconto della telefonata con il cancelliere è affidato a una nota ufficiale di Palazzo Chigi che sottolinea «l'importanza degli sforzi negoziali in corso», non cita il coinvolgimento dell'Ucraina, e si concentra soprattutto sul riferimento […] «alle solide garanzie di sicurezza, integrali al più ampio quadro della stabilità europea e transatlantica, in linea con quanto da tempo proposto dall'Italia».
Per la premier è quello che lei ha sempre sostenuto, anche se – va detto – non è formalizzato chiaramente così: un meccanismo modulato sull'articolo 5 della Nato, che prevede l'intervento a supporto dei Paesi membri se attaccati, ma senza contemplare l'ingresso di Kiev nell'Alleanza Atlantica.
giorgia meloni e donald trump meme by edoardo baraldi
È il passaggio che le consente un'apertura di fatto, a favore di Trump, e con toni distanti da quelli più preoccupati dei partner europei o del suo stesso ministro della Difesa. È Guido Crosetto, infatti, a prendere personalmente la posizione più netta e critica, dentro il governo.
Definisce la bozza «troppo dura nei confronti dell'Ucraina», si augura modifiche sostanziali e il coinvolgimento «della nazione aggredita, quella che dovrebbe fare i sacrifici maggiori sulla base di questo piano, come la cessione di territori che sono stati difesi a costo di centinaia di migliaia di vittime in questi oltre tre anni di guerra».
vladimir putin e donald trump - anchorage alaska
Meloni segue una sua strategia. Fatta di silenzio, attesa, prudenza. Di equilibrismi tattici per nascondere l'imbarazzo di essere stata tagliata fuori come tutti, e di dover scegliere tra Usa ed Europa, sapendo che il prezzo di una frattura del fronte europeo sarebbe alto. Ma, allo stesso tempo, consiglia ai colleghi […] di non alienarsi Washington.
Per questo pensa e fa sapere che considera sbagliato annunciare un contro-piano europeo, alternativo a quello della Casa Bianca. Non viene escluso che nelle prossime ore possa sentire il leader americano. La bozza […] è un primo passo, un punto di partenza. Certo, chiosa la nota di Palazzo Chigi, con «elementi meritevoli di ulteriore approfondimento».
Il fatto che la linea della premier non sia definita e chiara, alla fine lascia il governo in una situazione di incertezza.
giorgia meloni volodymyr zelensky e guido crosetto a palazzo chigi
Non solo Crosetto, anche il vicepremier, ministro degli Esteri e leader Forza Italia Antonio Tajani, sembra scettico: «Non sia una resa. Non può essere esclusa l'Ucraina e neanche l'Europa che ha inflitto sanzioni alla Russia».
Esattamente l'opposto di quello che dichiara Matteo Salvini, il più esplicito nel sostegno a Trump e contro gli alleati europei, convinto che vada lasciata fuori ogni iniziativa dell'Unione: «Il presidente americano merita fiducia, anche alla luce del risultato ottenuto in Medio Oriente. Ci auguriamo che nessuno, in particolare a Bruxelles, Parigi e Berlino, intralci i negoziati per assurde pulsioni belliciste».
MATTEO SALVINOV - MEME
MATTEO SALVINI - VLADIMIR PUTIN - ROBERTO VANNACCI - MEME BY EDOARDO BARALDI
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