giorgia meloni alla prima della scala 2022. 2022scala

GIORGIA MELONI NON ANDRÀ AL VERTICE EUROPEO MED-9 DI ALICANTE, "A CAUSA DI UNO STATO INFLUENZALE". LA DELEGAZIONE ITALIANA SARÀ GUIDATA DAL VICEPREMIER E MINISTRO DEGLI ESTERI, ANTONIO TAJANI. MA CHE SI SALTA UN VERTICE INTERNAZIONALE DI QUESTA PORTATA PER UN’INFLUENZA? MA UN’ASPIRINA NO? LA VERITÀ È CHE NON SAREBBE UNA SEMPLICE INFLUENZA DOVUTA ALLE SPALLE SCOPERTE PER LA SCOLLATURA ALL'AMERICANA IN VELVET BLUE DI ARMANI NEL VESTITO INDOSSATO DALLA PREMIER ALLA SCALA: I RUMORS PARLANO DI COVID. SE COSÌ FOSSE, VISTO L'ASSEMBRAMENTO AL PALCO REALE DELL'ALTRO IERI, SO' CAZZI PURE PER MATTARELLA E URSULA. OPPURE È SOLO UNA SCUSA PER NON INCONTRARE MACRON?

giorgia meloni alla prima della scala 2022

1. GOVERNO: MELONI SALTA VERTICE ALICANTE PER INFLUENZA, AL SUO POSTO TAJANI

 

(Adnkronos) - A causa di uno stato influenzale la presidente del Consiglio Giorgia MELONI, si apprende da fonti di Palazzo Chigi, non potrà essere presente al vertice Eu Med-9 di Alicante. La delegazione italiana sarà guidata dal vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

 

2. GELO MELONI MACRON

Ilario Lombardo e Francesco Olivo per “la Stampa”

 

Piccole vendette tra leader. Quasi non è sembrato vero, ieri, a Giorgia Meloni, poter restituire la stilettata che Emmanuel Macron le riservò un mese fa, quando per una catena di incomprensioni Francia e Italia diedero fuoco a una crisi che ancora oggi rischia di bruciare tutti i ponti della diplomazia.

EMMANUEL MACRON E GIORGIA MELONI

 

È di nuovo l'immigrazione il tema che allontana ogni speranza di disgelo con la Francia. La presidente del Consiglio, fanno sapere ufficialmente fonti di Palazzo Chigi, «non ha assunto alcun impegno per una visita a Parigi, né dall'Eliseo è arrivato alcun invito». Inviti - ecco la stilettata - che «non si è soliti fare a mezzo stampa».

 

Un passo indietro, per inquadrare il senso di questa dichiarazione irritata. In Francia come in molti altri Paesi occidentali è tradizione, prima di un importante vertice internazionale, aggiornare i giornalisti sull'agenda del summit e sui colloqui previsti tra i leader. Il governo italiano non lo fa e spesso subisce le notizie che arrivano dall'estero. Così ieri pomeriggio, durante il rituale briefing, rispondendo a una domanda fonti dell'Eliseo hanno chiarito che tra Meloni e Macron non è «previsto alcun incontro bilaterale formale» oggi in Spagna, a margine del vertice Med9 di Alicante: «Ovviamente si incroceranno», come d'altronde hanno fatto tre giorni fa a Tirana.

 

meloni von der leyen macron trudeau biden

Stesso discorso per la visita a Parigi, che assieme a Berlino, è una delle prime tappe solitamente onorate dal presidente del Consiglio italiano dopo la sua nomina. «Per quello che sappiamo Meloni sta ancora cercando una data per la sua visita, per la quale si è impegnata a lavorare» dopo le tensioni del mese scorso sulla nave dei migranti Ocean Viking. «Siamo in attesa di una conferma da parte loro».

 

È questo il passaggio che ha indispettito la premier. Un mese fa furono i francesi a infuriarsi perché con una nota ufficiale Palazzo Chigi ringraziò Parigi per l'impegno di prendersi carico dei profughi, e allentare così le tensioni con le Ong. Impegno che non era stato concordato a livello diplomatico e che lo staff della premier dedusse da generiche fonti del ministero dell'Interno francese citate in un'agenzia di stampa. Meloni oggi si muove sullo stesso terreno e risponde piccata, confermando una distanza da Macron che solo pubblicamente cerca dissimulare.

IL PALCO REALE - PRIMA DELLA SCALA 2022

 

Raccontano infatti a Palazzo Chigi che diverse volte la premier si sia fatta scappare: «Ancora co' sto Macron», per tutte le volte che pressati dai giornalisti i diplomatici e lo staff hanno cercato di sondare le possibilità di un vertice a due.

 

A questo punto sembra difficile che martedì 13 dicembre Meloni possa volare a Parigi per prendere parte alla conferenza internazionale sull'Ucraina organizzata da Macron.

 

Anche perché prima vuole capire se saranno presenti leader del calibro del presidente americano Joe Biden e del cancelliere tedesco Olaf Scholz (al momento, entrambi non dovrebbero esserci). O se andranno invece i ministri degli Esteri.

 

GIORGIA MELONI EMMANUEL MACRON MEME

D'altronde i francesi non hanno timore ad ammettere che sull'immigrazione restano crepe importanti. «Per essere concreti, - spiegano sempre dall'Eliseo - la questione dell'applicazione del diritto, che è la questione che ci ha diviso con le autorità italiane il mese scorso, non è risolta». Di sicuro, «non abbiamo visto, fino a questo punto, modifiche nella posizione delle autorità italiane sull'applicazione del diritto dello Stato di bandiera.

 

Noi consideriamo che la responsabilità primaria sia degli Stati della zona di soccorso».

OCEAN VIKINGS - MEME BY CARLI

La stessa distanza rimane con la Spagna con il premier Pedro Sanchez. C'è un vuoto, infatti, nell'agenda del vertice dei 9 Paesi del Mediterraneo che si apre oggi ad Alicante. La questione migratoria farà parte al limite solo del capitolo "varie ed eventuali". Dietro a questa assenza c'è una scelta precisa dei padroni di casa. Il governo spagnolo non vuole introdurre argomenti sui quali gli invitati sono chiaramente in disaccordo, in particolare gli spagnoli vogliono evitare a ogni costo di inserirsi nella polemica tra Italia e Francia scoppiata un mese fa.

 

La Spagna allora si guardò bene dall'accodarsi alle proteste di Roma, appoggiate da Grecia, Malta e Cipro. Il timore di Sanchez poi è che questo summit possa diventare per il governo italiano un'occasione di propaganda sull'immigrazione, con il rischio che a guadagnarne possa essere Vox, il partito di estrema destra spagnola, stretto alleato di Meloni. Così, insomma, si parlerà di commercio internazionale, di governance europea e di energia.

LE BRACCIA DA TAGLIALEGNA DI GIORGIA MELONI ALLA PRIMA DELLA SCALA

 

A margine dei lavori ci sarà l'incontro bilaterale tra Sanchez e Meloni. In Spagna è grande l'attesa. L'immagine della leader di FdI è legata ai due comizi alle manifestazioni di Vox, quello divenuto celebre per la frase «Yo soy Giorgia» e l'altro, più recente, nel quale l'allora leader dell'opposizione aveva elencato una serie di anatemi contro «la lobby gay», «l'identità di genere», invocando «il sacro nome di Maria».

 

Ovvio, quindi, che per Sanchez - il quale ha impiegato ben undici giorni prima di complimentarsi con la nuova presidente del Consiglio italiana - l'incontro a due comporti una serie di rischi di fronte all'opinione pubblica.

emmanuel macron giorgia meloni by edoardo baraldi andrea giambruno e giorgia meloni alla prima della scala 2022LO SCONTRO DIPLOMATICO ITALIA FRANCIA VISTO DA GIANNELLIgiorgia meloni alla prima della scala 2022. MELONI MACRONGIORGIA MELONI EMMANUEL MACRONEMMANUEL MACRON GIORGIA MELONI PALCO REALE DELLA SCALA 2022

 

palco reale scala 2022. giorgia meloni alla prima della scala 2022 2PALCO REALE SCALA 2022

giorgia meloni alla prima della scala 2022.

Ultimi Dagoreport

pupi avati antonio tajani

DAGOREPORT! PUPI, CHIAGNE E FOTTI – ASCESE, CADUTE E AMBIZIONI SBAGLIATE DI PUPI AVATI, “CONSIGLIERE PER LE TEMATICHE AFFERENTI AL SETTORE DELLA CULTURA” DI ANTONIO TAJANI - IL REGISTA CHE AI DAVID HA TIRATO STOCCATE ALLA SOTTOSEGRETARIA AL MIC, LUCIA BORGONZONI, È LO STESSO CHE HA OTTENUTO DAL DICASTERO FONDI PER OLTRE 8 MILIONI DI EURO TRA IL 2017 E IL 2023 – L’IDEA DI UN MINISTERO DEL CINEMA AVALLATA DA TAJANI (“IL GOVERNO VALUTERÀ") PER TOGLIERE I QUASI 700 MILIONI DI EURO CHE IL MIC HA IN PANCIA PER PROMUOVERE, A SPESE DEI CITTADINI, IL CINEMA ITALICO – IL SEQUESTRO DEI BENI PER EVASIONE IVA DA 1,3 MILIONI CON L'INCREDIBILE REPLICA DI PUPI: “NON E’ UN BEL MOMENTO PER IL CINEMA ITALIANO...” - LA SUA SOCIETA', ‘’DUEA FILM’’, CHE DA VISURA PRESSO LA CAMERA DI COMMERCIO DI ROMA È IN REGIME DI CONCORDATO PREVENTIVO, DEVE A CINECITTÀ CIRCA 400 MILA EURO PER UTILIZZO DEGLI STUDI - L’86ENNE AVATI STA PER INIZIARE IL SUO 46ESIMO FILM (“NEL TEPORE DEL BALLO”) PER UN BUDGET DI 3,5 MILIONI CHE GODE GIÀ DI UN DOVIZIOSO FINANZIAMENTO DI RAI CINEMA DI UN MILIONE... – VIDEO

al thani bin salman zayed donald trump netanyahu saudita sauditi

DAGOREPORT – DOMANI TRUMP VOLA NEL GOLFO PERSICO, AD ATTENDERLO MILIARDI DI DOLLARI E UNA GRANA - PER CAPIRE QUANTI AFFARI SIANO IN BALLO, BASTA APRIRE IL PROGRAMMA DEL FORUM DI INVESTIMENTI USA-ARABIA SAUDITA. CI SARANNO TUTTI I BIG DELL’ECONOMIA USA: MUSK, ZUCKERBERG, ALTMAN, BLACKROCK, CITIGROUP, ETC. (OLTRE AL GENERO LOBBISTA DI TRUMP) - SAUDITI, EMIRATINI E QATARIOTI SONO PRONTI A FAR FELICE L'AMERICA "MAGA". MA PER INCASSARE LA CUCCAGNA, TRUMP QUALCOSA DEVE CONCEDERE: I REGNI MUSULMANI ARABI PERDEREBBERO LA FACCIA SENZA OTTENERE IL RICONOSCIMENTO DI UNO STATO PALESTINESE - L'INCONTRO DEI MINISTRI DEGLI ESTERI SAUDITA E IRANIANO PER UNA PACE TRA SCIITI E SUNNITI - PRESO PER IL NASO DA PUTIN SULL’UCRAINA E COSTRETTO DA XI JINPING A RINCULARE SUI DAZI, IL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HA DISPERATAMENTE BISOGNO DI UN SUCCESSO INTERNAZIONALE, ANCHE A COSTO DI FAR INGOIARE IL ROSPONE PALESTINESE A NETANYAHU…

starmer - zelensky - macron - tusk - merz - a kiev giorgia meloni fico putin

DAGOREPORT – DOVEVA ESSERE UNA “PONTIERA”, GIORGIA MELONI ORMAI È UNA “PORTIERA”. NEL SENSO CHE APRE E CHIUDE IL PORTONE AGLI OSPITI IN ARRIVO A PALAZZO CHIGI: L’ULTIMO CHE SAREBBE DOVUTO ARRIVARE TRA FRIZZI E LAZZI È ROBERT FICO, IL PREMIER SLOVACCO UNICO LEADER EUROPEO PRESENTE ALLA PARATA MILITARE, A MOSCA, SCAMBIANDOSI SMANCERIE CON PUTIN - PER NON PERDERE LA FACCIA, LA DUCETTA HA DOVUTO RIMANDARE LA VISITA DI FICO A ROMA AL 3 GIUGNO - QUESTI SONO I FATTI: L’AUTOPROCLAMATASI “PONTIERA”, TOLTA LA PROPAGANDA RILANCIATA DAI TROMBETTIERI DI ''PA-FAZZO'' CHIGI, NON CONTA NIENTE SULLO SCENA INTERNAZIONALE (LA PROVA? IL VIAGGIO DI MACRON, MERZ, STARMER E TUSK A KIEV E IL LORO ACCORDO CON TRUMP) - RUMORS: IL TEDESCO MERZ PERPLESSO SUL VIAGGIO IN ITALIA DI LUGLIO. E MELONI PUNTA A INTORTARLO DOMENICA ALLA MESSA DI INIZIO PONTIFICATO DI LEONE XIV, IN PIAZZA SAN PIETRO...

orchesta la scala milano daniele gatti myung whun chung myung-whun ortombina fortunato

DAGOREPORT: CHE GUEVARA VIVE ALLA SCALA – ALLA FINE DEL 2026, SARÀ IL DIRETTORE D’ORCHESTRA COREANO MYUNG-WHUN CHUNG IL SUCCESSORE DI RICCARDO CHAILLY - IL CONIGLIO (CONIGLIO, NON CONSIGLIO) DI AMMINISTRAZIONE DELLA SCALA AVEVA SUGGERITO IL NOME DEL MILANESE DI FAMA MONDIALE DANIELE GATTI. MA LA CGIL DELL’ORCHESTRA, SOTTOTRACCIA, HA SUBITO FATTO CAPIRE CHE NON ERA DI SUO GRADIMENTO: A GATTI VENIVA “RIMPROVERATO” UN ATTEGGIAMENTO UN PO’ SEVERO VERSO GLI ORCHESTRALI (POCO INCLINI A NON FARE QUEL CHE VOGLIONO) – ORA I SINDACATI RECLAMANO L’AUMENTO DI PERSONALE (DEL RESTO, LA SCALA, HA SOLO MILLE DIPENDENTI!), AUMENTI RETRIBUTIVI, SCELTA DELL’UFFICIO STAMPA ALL’INTERNO DEL TEATRO, FINANCO LA RICHIESTA DI PARCHEGGIARE I MONOPATTINI NEL CORTILETTO INTERNO…

orcel giorgetti nagel castagna bpm unicredit

DAGOREPORT - RISIKO INDIGESTO: LA PROTERVIA DI GIORGETTI A DIFESA DI BPM DALLE GRINFIE DI UNICREDIT, INDISPETTISCE FORZA ITALIA E I FONDI CHE HANNO INVESTITO MILIARDI IN ITALIA - GLI SCAZZI SUL DECISIONISMO DI ORCEL NEL BOARD DI UNICREDIT: IL CDA PRENDE TEMPO SULL'OFFERTA DI SCAMBIO SU BPM, CHE LA LEGA CONSIDERA LA "SUA" BANCA - LA STILETTATA DI NAGEL A LOVAGLIO ("PER BUON GUSTO NON RIPERCORRO LA STORIA DEL MONTE DEI PASCHI") E L'INSOFFERENZA DI CALTAGIRONE PER IL CEO DI BPM, CASTAGNA...

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...