
“SONO A DISPOSIZIONE, L’ITALIA È A DISPOSIZIONE” – GIORGIA MELONI SPERA DI POTER ANCORA OSPITARE IL SECONDO ROUND DEL VERTICE TRA TRUMP E PUTIN – L’IPOTESI ROMA, LANCIATA DA TRUMP, E’ STATA AFFOSSATA DA MOSCA (“TROPPO AMICI DELL’UCRAINA”) MA E’ STATO SCARSO ANCHE IL SUPPORTO DEGLI ALTRI PAESI EUROPEI, A PARTIRE DALLA FRANCIA DI MACRON - “REPUBBLICA”: “TRA I FEDELISSIMI DI MELONI C’È CHI SI È FATTO L’IDEA CHE LA RITROSIA DI ALTRI PAESI UE SIA DETTATA DA UN MIX DI RIVALITÀ E DISPETTI. PERCHÉ GLI USA HANNO PROPOSTO ROMA”
Estratto dell’articolo di Lorenzo De Cicco per www.repubblica.it
«Sono a disposizione, l’Italia è a disposizione». Così Giorgia Meloni risponde a Donald Trump, che ieri l’altro la cerca per tastare il terreno, per capire se Roma sia disponibile a ospitare il faccia a faccia tra il capo della Casa bianca e Vladimir Putin. Per il tycoon l’obiettivo è arrivare «alla pace, il prima possibile», così ripete anche alla presidente del consiglio in un quarto d’ora circa di scambio.
Nonostante il diniego di Mosca all’opzione italiana […] a Palazzo Chigi sono convinti che l’ipotesi di un altro colloquio nell’Urbe, dopo il vertice in Alaska, non sia ancora tramontata. Più in là, dopo ferragosto, confermano dalla cerchia di Meloni, la carta Roma potrebbe tornare a galla.
volodymyr zelensky giorgia meloni conferenza per la ricostruzione in ucraina foto lapresse
Una carta che non combacia per forza di cose con quella del Vaticano: della Santa Sede Meloni e Trump non hanno discusso, nella telefonata di giovedì. Restano le incognite e i rischi, legati per esempio al mandato di arresto spiccato dalla Corte penale internazionale nei confronti del presidente russo, al netto degli intoppi procedurali in Italia.
E non si può trascurare il pericolo che i colloqui spingano il negoziato verso una soluzione che assomiglia più a una resa per Kiev che a un cessate il fuoco proporzionato, dopo tre anni feroci di guerra in Ucraina. Una prospettiva scomoda, per il governo italiano, che ha sostenuto fin dal suo insediamento […] la necessità di una pace che sia duratura ma soprattutto «giusta».
Nel colloquio con Trump, Meloni non affronta il nodo del mandato di arresto per Putin: i due hanno solo uno scambio sull’evoluzione delle trattative in corso. Ma come raccontano dall’entourage della premier, se l’Italia si è detta disponibile con la Casa bianca a ospitare un round di trattative, è scontato che nei confronti dell’autocrate di Mosca non sarebbe preso alcun provvedimento. […] Meloni ha invece discusso dell’opzione Roma con il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, sempre nella sera di giovedì, in un’altra telefonata a tu per tu, seguita da quella con Mohamed bin Zayed, il presidente degli Emirati Arabi Uniti, altro Paese papabile per il colloquio[…]
La possibilità che il summit Putin-Trump si tenga in Italia finisce invece al centro di un’altra call, sempre nella serata di giovedì, con il segretario di Stato, Marco Rubio, l’inviato speciale di Trump, Steve Witkoff, e altri Paesi, a livello Nsa: oltre all’Italia, partecipano Germania, Gran Bretagna, Francia, Usa, Finlandia e Ucraina. È in questa sede che Kiev accoglie di buon grado lo scenario di Roma. […]
A sorprendere invece l’esecutivo italiano, con una punta di fastidio, è lo scarso appoggio che arriva da altre cancellerie europee, in particolare da parte della Francia: tra i fedelissimi di Meloni c’è chi si è fatto l’idea che la ritrosia di altri Paesi Ue sia dettata da un mix di rivalità e dispetti. Perché gli Usa hanno proposto Roma. […]
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macron meloni
MEME SU DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI BY EMILIANO CARLI