GIOVANNONA SALZA IN PASSERA, DÀ LEZIONI DI TWITTER (NON RICHIESTE) A BILL CLINTON! QUALCUNO LE DICA CHE ANCORA NON È RIUSCITA A DIVENTARE FIRST LADY

A cura di Gianluca Di Feo e Primo Di Nicola per "l'Espresso"


1 - ELEZIONI A ROMA - ALEMANNO PERDE IL TAXI

G.Pa. - Per la sua riconferma a sindaco, Gianni Alemanno non potrà più contare sui tassisti che pure non hanno mai nascosto le simpatie per il centrodestra e che nell'aprile 2008 festeggiarono il trionfo di Alemanno su Rutelli con rumorosi caroselli in piazza Venezia: «Si apre un nuovo orizzonte per una categoria oggetto di persecuzioni», commentava Loreno Bittarelli, leader dei tassisti romani, a capo della cooperativa 3570.

Ma delle promesse fatte dal primo cittadino, poche o nessuna sono state mantenute: gli abusivi non sono stati eliminati, le vetture con autista con licenza di fuori città non sono state cacciate. «Caro sindaco, i tassisti hanno la memoria lunga», dice oggi Bittarelli. E, a quanto si dice, le auto bianche hanno stretto un patto di ferro con la new entry Alfio Marchini. Gianni Alemanno ha sperato fino all'ultimo di ricucire la frattura, ma la scorsa settimana i tassisti hanno disertato un importante incontro elettorale con il sindaco. Amen.

2 - MULTIUTILITY - HERA SFORBICIA I MANAGER
N.O. - Troppo alti i compensi dei top manager della holding Hera, la multiutility dell'Emilia Romagna controllata con più del 50 per cento da 180 comuni della regione. Così, almeno, ha concluso l'assemblea dei soci della spa, quotata in Borsa, con una delibera con la quale chiede al Cda di diminuire la parte variabile della retribuzione del presidente Tomaso Tommasi di Vignano e dell'ad Maurizio Chiarini.

Il primo, tra compenso fisso, bonus e incentivi, percepisce 475 mila euro all'anno. Il secondo supera il mezzo milione. Emolumenti superiori a quelli di Barack Obama, denunciava il presidente della Provincia di Rimini, Stefano Vitali. Scelta obbligata, di fronte alla recessione, ha convenuto ora il presidente del patto di sindacato, il sindaco di Imola Daniele Manca, Pd. La delibera, però, non è vincolante. A conferma della prudenza di molti primi cittadini che preferiscono non tirare la corda per non perdere i top manager.

3 - RICORSO SALVA INDENNITÀ - CNEL A PROVA DI TAGLI
L. A. - Mentre Giorgio Napolitano taglia le spese del Quirinale, il Cnel (Consiglio nazionale dell'economia e del lavoro) si oppone alla riduzione delle indennità. La spending review infatti ha imposto una serie di risparmi anche all'organo di rilevanza costituzionale, che costa agli italiani 30 milioni di euro l'anno.

Ma il Cnel si è ribellato e ha impugnato il provvedimento davanti alla Consulta con un ricorso firmato dal presidente Antonio Marzano, ex parlamentare di Forza Italia che guadagna 215 mila euro l'anno. I membri del Consiglio vogliono potere percepire ancora le indennità forfettarie giornaliere, continuare a stipulare contratti di ricerca senza rispettare il codice degli appalti e proseguire nel conferire incarichi di consulenza senza rispettare le norme.

Per questo il presidente dell'organo ausiliario si è messo contro le stesse istituzioni che dovrebbero essere "ausiliate" dal Cnel. Il documento con cui si impugna la legge che taglia la spesa è stato approvato in assemblea da 31 consiglieri su 64. Nel Consiglio siedono fra gli altri anche i capi di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti.

4 - PORTAVOCE IN BILICO - FARINA PERDE LA CORSA
S.Cer. - Per settimane era stata data per certa la nomina di Renato Farina a capo ufficio stampa del Pdl alla Camera, ma la poltrona è ancora vacante e si è scatenata la bagarre. In corsa, oltre all'ex deputato nome in codice "Betulla", ci sono Andrea Ruggieri, attualmente disoccupato e nipote di Bruno Vespa, più famoso alle cronache rosa per essere il fidanzato di Anna Falchi, e Paolo Emilio Russo, giornalista di "Libero", storico portavoce di Mara Carfagna al ministero delle Pari opportunità.

Il Pdl sembra però orientato a dare lavoro agli ex deputati giornalisti rimasti fuori dalla tornata elettorale, come Giancarlo Mazzucca, rientrato alla direzione di "QN", e Marcello De Angelis. Il direttore de "Il Secolo d'Italia" si è distinto per esser rimasto fedele al Cavaliere dopo la scissione dei finiani e per non ricevere, a differenza dell'inviato parlamentare Italo Bocchino, alcuno stipendio. Qualità apprezzate da Silvio Berlusconi, che avrebbe deciso di puntare su di lui per dare nuovo smalto alla comunicazione del gruppo.

5 - LARGO ALLE DONNE ? PARLAMENTO IN CIFRE
A Cura Dell'associazione Openpolis - Nella storia repubblicana il governo Letta è quello con la maggior presenza di donne, 7 su 23 (30 per cento). Siamo ancora lontani dalla parità di genere ma per l'Italia è un passo avanti. Infatti, in ben 31 governi non c'è stata nessuna donna ministro e per la prima si è aspettato fino al 1976.

Nel dettaglio la composizione di genere nei governi della Seconda Repubblica 190 sono i provvedimenti legislativi deliberati dal Consiglio dei ministri sotto la guida di Monti. Si tratta di 80 disegni di legge, 72 decreti legislativi e 38 decreti legge. Di questi, 66 devono ancora vedere concluso il loro iter e spetterà ora al governo Letta prendere una decisione a riguardo.

6 - GRILLO FA CILECCA
Il blog di Beppe Grillo dà ordini a tutti, a volte a sproposito. Il 2 maggio ha intimato ai sindaci di Reggio Emilia e di Padova, Graziano Delrio e Flavio Zanonato, di sbrigarsi a dimettersi essendo diventati ministri. Con annessa lezioncina sull'esistenza della legge 149 del 2011 che vieta il doppio incarico, come se in Veneto e in Emilia, terre primitive, non fosse ancora arrivata la notizia.

Nel caso di Zanonato, non solo il sindaco Pd aveva già sgombrato l'ufficio (come da foto postata su Twitter). Ma dal 28 aprile a Padova era già attivo come facente funzione il vicesindaco Ivo Rossi, che il 30 aveva presieduto il primo consiglio comunale. Insomma, una lezioncina a una stella. A dir tanto. E. A.

7 - THINK TANK - ORFANI DI GIANNINO
Mentre si avvicina il congressino di Fare, il movimento fondato da Oscar Giannino, sta per nascere un'associazione politica che ne è in qualche modo parente. Tra i promotori compaiono i gianniniani Alessandro De Nicola e Alberto Saravalle. Con l'economista De Nicola, nel comitato di presidenza figurano Michele Calzolari, Pietro Ichino e Carlo Scarpa.

Il think tank (forse Italia Aperta, o Alleanza per il merito) si propone di diffondere libertà economica e meritocrazia, promuovere il rating delle politiche nazionali e locali, coinvolgere i lib-dem dell'Istituto Bruno Leoni, della Fondazione Einaudi, pescare tra i montiani inquieti. Irene Tinagli, Benedetto Della Vedova ci stanno. Ilaria Borletti Buitoni guarda al tutto con simpatia. E.A.

8 - SALZA CONSIGLIA BILL

C. Sc. - Giovanna Salza, moglie dell'ex ministro dello Sviluppo Corrado Passera, stila il decalogo per stare su Twitter nel modo giusto. Nulla di cui stupirsi, se non fosse che il destinatario è l'ex presidente degli Usa, Bill Clinton, neofita del social network, dove è sbarcato all'inizio del mese scorso.

In un cinguettio in inglese del 26 aprile, Salza, forse sperando di essere seguita, suggerisce a Clinton di aumentare i "following", cioè gli utenti di cui si ricevono gli aggiornamenti, che a suo dire devono essere anche persone, non solo organizzazioni americane. «Consigli per l'Italia sarebbero apprezzati!», aggiunge poi la moglie di Passera, riferendosi probabilmente alla politica. Correva il 26 aprile e ancora non era nota la squadra del governo Letta: magari Giovanna Salza sperava in uno speciale endorsement da oltre oceano...

9 - IN CRISI IL LOCALE DI BRIATORE - PIANGONO I BILLIONAIRE
Anche i rampolli di oligarchi e sceicchi piangono. Così i conti del 2012 si sono messi al brutto per il Billionaire di Flavio Briatore in Costa Smeralda. Il club ha accusato i colpi della crisi e della burocrazia, sempre citata da Flavio come sua arcinemica. Il saldo passivo non è nulla di preoccupante. Si parla di 132 mila euro che si aggiungono a perdite pregresse per 174 mila euro. In pratica, l'incasso di un paio di serate riuscite.

Il problema è appunto che le serate riuscite sono sempre più rare in un locale che oscilla fra i 5 e i 6 milioni di incassi annui. Per questo, l'imprenditore di Verzuolo (Cuneo) ha annunciato che trasferirà la maggioranza al gruppo di Singapore Bay Capital, conservando una quota del 49 per cento e il diritto di indirizzo sulle scelte manageriali. Non è ancora chiaro se il passaggio interesserà anche il 10 per cento di Daniela Garnero Santanchè.

Di sicuro, è la fine di un'epoca. Anche l'amministratore del Billionaire, Riccardo Gallo, si è dimesso per fare il consigliere del colosso assicurativo britannico Aon. Briatore, però, non demorde. Rilancia con una nuova holding lussemburghese, Laridel 2, controllata dalla Universal Stars del Wisconsin, e annuncia lo sbarco a Dubai. Irrefrenabile Flavio. G.Tur.

10 - SCANDALO FIORITO - BATMAN CADE NELLA RETE
G. Pa. - I guai giudiziari di Francesco Fiorito non conoscono fine. Proprio quando sembrava che l'inchiesta della Procura di Viterbo, in cui è coinvolto l'ex capogruppo Pdl alla Regione Lazio, si stesse avviando verso l'archiviazione (i sei mesi dall'apertura sono scaduti), il pm titolare Massimiliano Siddi ne ha chiesto la proroga. Nel capoluogo della Tuscia "er Batman" - già in attesa di giudizio a Roma con l'accusa di peculato - è indagato, insieme a un giornalista di un quotidiano on line locale, per diffamazione, calunnia e falso.

I due avrebbero falsificato (gonfiandole) alcune fatture, relative alle spese sostenute dal successore di Fiorito alla guida del gruppo del Pdl in Regione, Francesco Battistoni, pubblicandole poi, insieme ad un altrettanto falso dossier sulla vita privata dello stesso, sul sito web del giornale. Il tutto, secondo l'accusa, al fine di infangare la figura di Battistoni.

 

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