GIULIA LIGRESTI AVEVA PRONTO UN DOCUMENTO CONTRO MEDIOBANCA E UNICREDIT: "UN COMPLOTTO DELLE BANCHE E DEI SALOTTI CHE CONTANO" - SANTANCHÈ: SOLIDARIETÀ A IONELLA E GIULIA

1 - FONSAI: PER GIULIA LIGRESTI CI FU "COMPLOTTO DI BANCHE E SALOTTI"
(AGI) - Per Giulia Maria Ligresti si trattava di "un complotto delle banche e dei salotti che contano": questo disse a piu' riprese ai pm che l'ascoltarono nell'ambito dell'inchiesta in corso su Fonsai.

Giulia Maria Ligresti si era presentata spontaneamente al pm nel febbraio 2012, "ma pur rivestendo all'epoca dei fatti la carica di Presidente del CdA di Premafin - scrive il gip - non ha inteso rispondere a domande relative al processo di formazione dei bilanci di Fondiaria-Sai e di Milano Assicurazioni, societa' delle quali e' stata componente il Comitato Esecutivo fino al 23 dicembre 2011, limitandosi a sottolineare, in un ottica minimalista, il personale disinteresse per la gestione di Fondiaria-Sai".

La donna parlo' soprattutto di un dossier che stava predisponendo e che e' stato sequestrato nella sua abitazione "finalizzato a dimostrare come il progetto di integrazione di Fondiaria-Sai spa e di Milano Assicurazioni spa con Unipol - scrive il gip - non sia altro che il risultato di un disegno ordito da Unicredit e Mediobanca, esclusivamente finalizzato ad estromettere la famiglia Ligresti dalla Compagnia".

E si aggiunge: "Nel corso di tre deposizioni, Giulia Maria Ligresti ha ribadito a piu' riprese la tesi del 'complotto delle banche' e 'dei salotti che contano', senza fornire alcun elemento a chiarimento delle condotte in contestazione". Il Gip conclude che "nessun elemento favorevole di valutazione e' stato offerto dall'indagata".


2 - SANTANCHÈ: SOLIDARIETÀ A IONELLA E GIULIA "MI AUGURO CHE CARCERE PREVENTIVO SIA FONDATO E NON ARBITRARIO"

(TMNews) - "Senza entrare nel merito della complessa vicenda giudiziaria, sento di dover dare la mia personale solidarietà a Ionella e Giulia Ligresti arrestate oggi per presunti reati legati alla loro attività di imprenditrici". E' quanto dichiara la deputata del Pdl Daniela Santanchè. "Da donna, imprenditore e amica - afferma - mi auguro che il terribile strumento della carcerazione preventiva sia stato usato per fondate esigenze investigative e nel pieno rispetto della dignità delle persone e non come spesso è accaduto in passato per un arbitrario e disinvolto uso dello strumento giudiziario".

3 - GHIZZONI, DA ARRESTI LIGRESTI NO IMPATTI SU SOCIETÀ
(ANSA) - "Non credo proprio che ci siano ripercussioni" su Fonsai. Così l'amministratore delegato di Unicredit, Federico Ghizzoni, a proposito degli arresti di tutti i componenti della famiglia Ligresti che erano a capo della compagnia assicurativa ora fusa con Unipol.

Ghizzoni, che non si immaginava un epilogo del genere, si è poi limitato a dire, in merito alla reazione del titolo a piazza Affari, che "la Borsa reagisce sempre su notizie del momento. L'ad di Unicredit (l'Istituto è uno dei maggiori creditori del gruppo che faceva capo alla famiglia Ligresti) ha poi concluso: "vedremo che cosa succederà".


4 - LE BOMBETTE DELLA SEXY GIULIA LIGRESTI SULLE TESTA DI NEGO NAGEL
Penisola dei Famosi - Dagospia del 14 maggio 2013

http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/1-la-sexy-giulia-ligresti-lancia-bombette-sulla-testolina-di-nagel-ho-la-certezza-55743.htm

Ai piani alti di Mediobanca dove una parte dei 119 dirigenti stava leccandosi ancora i baffi per i 44 milioni di bonus elargiti dal vertice, ieri poco dopo le 18, 30 si è sentito un gran puzzo di bruciato.

Nei corridoi felpati al primo piano di Piazzetta Cuccia dove si trova l'ufficio del pallido Alberto Nagel, l'odore era particolarmente acre per colpa di un flash dell'agenzia AdnKronos che ha rilanciato dichiarazioni al vetriolo di Giulia Ligresti, la figlia dell'81enne costruttore di Paternò che con generosità incomprensibile una giuria di 20 giornalisti economici e banchieri nel 2009 ha definito "per la sua eleganza da modella, una delle donne più sexy".

Gli uscieri di Piazzetta Cuccia , che come i manager e i funzionari non osano calpestare la guida rossa davanti agli uffici di Nagel e Pagliaro, sono riusciti a sbirciare le dichiarazioni rilasciate all'agenzia dalla figlia del patron siculo-milanese che per molti anni è stato di casa a Mediobanca. E anche loro sono impalliditi quando hanno letto che la signora , amante delle borsette firmate, ha dichiarato senza mezzi termini: "ho la certezza che Mediobanca e Unicredit fossero perfettamente a conoscenza delle criticità patrimoniali di Unipol, mai sanate".

La bombetta lanciata da Giulia Ligresti è un messaggio indirizzato soprattutto nei confronti del pallido Nagel, il banchiere che più ha avuto a che fare con l'imprenditore di Paternò, ed è un tentativo di mettere una trave nelle ruote in quella fusione tra FondiariaSai e Unipol che dovrebbe concludersi entro la fine dell'anno. Un avvertimento l'aveva già lanciato pochi mesi fa papà Ligresti quando aveva detto che "la vera storia e ricostruzione dei fatti e dei soggetti che hanno danneggiato FondiariaSai deve essere scritta".

Il monito di Totuccio era indirizzato nei confronti di Mediobanca che dopo aver elargito fino al 2008 più di 1,1 miliardi, ha cercato di chiudere la partita con la famiglia del costruttore in modo da accelerare i tempi della fusione con il colosso Unipol, il colosso "rosso" delle assicurazioni al quale la stessa Mediobanca ha erogato nel tempo 400 milioni.

Poi è saltato fuori il famoso "papello" che il pallido Nagel avrebbe firmato per accogliere le richieste avanzate da Salvatore, Jonella, Paolo e Giulia Ligresti, in cui si chiedeva a Mediobanca una buonuscita da 45 milioni di euro comprensivi di consulenze e di particolari attenzioni per il cavallo della figliola Jonella.

Di fronte al consiglio di amministrazione di Mediobanca che si è svolto a settembre, un Nagel più pallido del solito aveva ribadito di aver firmato il foglio "mosso da compassione", e di averne semplicemente presa visione. Poi aveva cercato di scaricare sull'ex-presidente Geronzi le responsabilità della montagna di quattrini sganciati ai Ligresti nel corso degli anni, ma il banchiere romano aveva reagito con violenza dicendo che si trattava di un tentativo teso "più che a descrivere la realtà dei fatti a trovare una giustificazione all'operato di Nagel".

Per alcuni mesi i grandi giornali si sono preoccupati di non tornare sull'argomento e di non parlare dell'operazione concepita nel luglio 2012 da Mediobanca e Unipol che, una volta conclusa, porterà un danno enorme ai piccoli azionisti e metterà alla porta 2. 240 dipendenti.

Nei giorni scorsi la vicenda e' tornata alla cronaca perche' nelle mani degli inquirenti di Milano, guidati dal pm Orsi, e' finita una valanga di email che consente di ricostruire 10 anni di rapporti tra la famiglia e i vertici di Mediobanca. Qualcuno dice che la fitta corrispondenza sia stata trovata per caso dalla Guardia di Finanza, ma a questa favoletta credono in pochi, e da quel momento gli esperti di informatica della Procura stanno cercando di decrittare lo scambio di missive tra i piani alti di Mediobanca e i vertici di FonSai.

Con la dichiarazione fulminante di ieri Giulia Ligresti ha aperto un altro squarcio sull'operazione Unipol che secondo i seguaci di Beppe Grillo si è svolta "a tinte cupe" e può aprire un cratere di sorprese. La figlia di Totuccio ha studiato alla Bocconi e al Queen Mary College di Londra dove le famiglie-bene di Milano mandano le loro figlie a studiare le buone maniere. In ciò che ha detto ieri non c'è traccia di bon ton , ma un desiderio di vendetta che rischia di mettere in discussione l'operazione Unipol perché dice testualmente Giulia Ligresti: "la realtà è che FondiariaSai doveva salvare Unipol e gli interessi delle banche".

E per aggiungere altro vetriolo, la signora insinua che dentro il bilancio della Compagnia bolognese si nasconda la voce sui derivati inserita nel bilancio in maniera "non chiara".
Adesso si tratta di capire se oltre a esaminare il famoso "papello" di Nagel, gli alti dirigenti di Piazzetta Cuccia si siano presi cura di leggere bene i bilanci di Unipol per capire se tra le righe sono state nascoste partite esplosive. Questo spiega perché da ieri sera nei corridoi dove Enrico Cuccia era l'unico a calpestare la guida rossa si sente un forte odore di bruciato. E sono in molti a tremare.

L'amarezza per la bombetta dell'inquieta Giula Ligresti si e' un po' attenuata stamane quando l'agenzia Radiocor ha annunciato che i magistrati di Torino, titolari di un'inchiesta sul gruppo di Ligresti, hanno inviato 14 avvisi di garanzia ai membri dell'esecutivo di Fonsai e Milano Assicurazioni. L'accusa e' di aver occultato perdite per oltre 600 milioni nel bilancio 2011.
La guerra continua.

 

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