
GLI UCRAINI DEVONO ABITUARSI AL NUOVO CONTESTO INTERNAZIONALE: GLI STATI UNITI SI SONO PERICOLOSAMENTE AVVICINATI A MOSCA – IL VIDEO DI UN VEICOLO BLINDATO DI MOSCA CHE VA ALL’ATTACCO CON LE BANDIERE DI RUSSIA E STATI UNITI – TRUMP E IL SUO INVIATO, WITKOFF, SOSTENGONO CHE PUTIN SIA D’ACCORDO CON UNA GARANZIA DI SICUREZZA SUL MODELLO DELL’ARTICOLO 5 DELLA NATO, PER KIEV. MA È UNA PROPOSTA DIFFICILE DA REALIZZARE: SE PREVEDE ANCHE UN INTERVENTO AMERICANO, ALLORA È COME FAR ENTRARE L’UCRAINA NELL’ALLEANZA ATLANTICA. E SE NON LO PREVEDE, È INUTILE (GLI EUROPEI HANNO ESERCITI RIDICOLI)
UCRAINA, IL CARRO ARMATO DI MOSCA ATTACCA LE LINEE NEMICHE: SUL TANK SVENTOLANO BANDIERE RUSSA E USA
carro armato con bandiera russa e statunitense attacca in ucraina 4
Il capo dello staff del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, Andriy Yermak, ha pubblicato un video diffuso da Mosca di un veicolo blindato nemico con due bandiere: quella russa e quella statunitense, riporta il Guardian.
"I propagandisti russi mostrano un video in cui un mezzo militare russo va all'attacco con le bandiere della Russia e degli Stati Uniti", ha affermato Yermak. "I russi stanno usando i simboli degli Stati Uniti nella loro guerra terroristica di aggressione, caratterizzata dall'uccisione di civili", ha aggiunto: "Arroganza totale"
la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
GLI USA E LE GARANZIE PER LA TREGUA “OK DI MOSCA ALLA TUTELA STILE NATO”
Estratto dell’articolo di Francesco Semprini per “La Stampa”
La prima vera intesa allargata nel complicato processo negoziale sul conflitto russo-ucraino, all'indomani del summit di Anchorage, è stata sigillata quando Steve Witkoff ha riferito che Donald Trump e Vladimir Putin «hanno raggiunto un accordo» per assicurare all'Ucraina garanzie di sicurezza sul modello dell'articolo 5 della Nato, in un contesto extra Trattato Atlantico.
Un primo passo in avanti sostanziale quindi, la cui matrice è italiana ancor prima che europea visto che si tratta della formula da sempre caldeggiata dalla premier Giorgia Meloni in tema di «garanzie» di sicurezza per Kiev nella fase post-bellica.
L'opzione, condivisa a livello europeo, seppur con le immancabili obiezioni del presidente francese Emmanuel Macron, ha incassato alcuni giorni fa l'approvazione dell'inquilino della Casa Bianca, ed ora quella del leader del Cremlino.
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Nel vertice in Alaska Trump ha ottenuto «garanzie di sicurezza senza precedenti per gli Stati Uniti e l'Europa – dice Witkoff, in un'intervista alla Cnn – Putin ci ha garantito che non attaccherà nessun altro Paese né gli asset americani una volta che sarà finalizzato l'accordo di pace» con l'Ucraina.
Oggi nella capitale, Trump e Zelensky discuteranno anche del tema spinoso sulla «cessione di territori ucraini», tenendo presente però – chiosa Witkoff – che Mosca ha fatto «alcune concessioni» riguardo a cinque regioni ucraine. Il riferimento è ai due Oblast del Donbass (Donetsk e Luhansk), Zaporizhzhia, Kherson oltre alla Crimea annessa da Mosca nel 2014 e su cui Putin vuole il riconoscimento della sovranità russa da parte della comunità internazionale.
Marco Rubio afferma da parte sua che un cessate il fuoco «non è escluso» sebbene «lo scopo principale non è una tregua ma la pace». Il segretario di Stato assicura alla Nbc che Trump non vuole «bullizzare» Zelensky e convincerlo ad accettare un «pessimo accordo», come ipotizzato da alcuni osservatori: «Lavoriamo con Zelensky da settimane, verrà qui perché lo ha scelto».
L'altro aspetto all'ordine del giorno è quello del formato trilaterale, ovvero l'ipotesi di un summit a tre con i presidenti di Usa, Ucraina e Russia al fine di avviare la seconda fase del percorso negoziale: quella del confronto diretto tra le parti coinvolte nel conflitto sotto la supervisione degli Stati Uniti. Da Anchorage nessuna indicazione è giunta al riguardo, sebbene per Trump il trilaterale avrebbe dovuto fare seguito immediato al summit di Ferragosto.
«Con Vladimir ci vedremo di nuovo», ha detto l'inquilino della Casa Bianca, al termine dei lavori nella base militare di Elmendorf-Richardson.
«Next time in Moscow», è stata la replica lapidaria dello zar che ha bruciato sul tempo l'interlocutore, congelando l'ipotesi del summit allargato.
ZELENSKY E TRUMP AL VERTICE NATO DELL'AJA
Occorre capire quindi se oggi saranno individuati quei presupposti con cui Trump potrebbe convincere Putin ad anticipare il trilaterale rispetto alla sua visita a Mosca. Oppure no.
Secondo alcune fonti informate, il presidente russo non avrebbe, al momento, intenzione di incontrare Zelensky.
Le storiche richieste di Mosca, sin dall'invasione del 2022, includono la demilitarizzazione ucraina, il cambio di leadership, di costituzione e di politiche su lingua, storia e identità nazionale. Oltre alla rinuncia definitiva alla Nato. Ciò trasformerebbe l'Ucraina in un protettorato russo, e quindi a una capitolazione per una nazione che vuole consolidare la propria democrazia e integrarsi in Europa e Occidente.
DONALD TRUMP - VOLODYMYR ZELENSKY - TERRE RARE UCRAINA MINERALI
vladimir putin donald trump anchorage alaska 2 foto lapresse
VLADIMIR PUTIN - DONALD TRUMP - ANCHORAGE, ALASKA
putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
DONALD TRUMP SBARCA DALL AIR FORCE ONE DOPO L INCONTRO CON PUTIN IN ALASKA
donald trump vladimir putin anchorage, alaska. foto lapresse
donald trump vladimir putin anchorage, alaska foto lapresse
la stretta di mano tra putin e trump ad anchorage, alaska. foto lapresse
vladimir putin donald trump marco rubio anchorage, alaska foto lapresse