vladimir putin chris steele

“PER PUTIN È L’INIZIO DELLA FINE. NON SARÀ AL POTERE QUANDO SI TERRANNO LE PRESIDENZIALI USA DEL 2024” – PARLA CHRIS STEELE, EX SPIA DELL’MI6 BRITANNICO E AUTORE DEL DOSSIER SU TRUMP CHE APRÌ IL “RUSSIAGATE”: “IL PRESIDENTE RUSSO NON SA COME GESTIRE LA PRIMA GRANDE SFIDA SUBITA DALLA DESTRA NAZIONALISTA” – “DIETRO IL GOLPE DI PRIGOZHIN CI SONO GLI INTERESSI ECONOMICI DEL BOTTINO DI GUERRA, IL POTERE E LA CORRUZIONE DELLE ATTIVITÀ DI WAGNER IN AFRICA. PRIGOZHIN HA RICEVUTO GARANZIE. PER QUESTO SI È FERMATO

Estratto dell'articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”

 

vladimir putin

«Per Putin è l’inizio della fine. Non credo che sarà al potere, quando si terranno le presidenziali Usa del 2024». È la scommessa che fa in questa intervista con Repubblica Chris Steele, ex capo del Russia Desk al servizio di intelligence britannico MI6 e autore del dossier su Trump che aprì il “Russiagate”.

 

Come giudica il discorso fatto ieri da Putin?

«Non sa come gestire la prima grande sfida subita dalla destra nazionalista. È stato bravo a sopprimere gli oppositori liberal e democratici, ma avendo costruito Prigozhin e Wagner, e dipendendo da loro, fatica a trattarli come traditori criminali».

 

vladimir putin al cremlino parla ai soldati

Cosa ha spinto Prigozhin a tentare l’insurrezione?

«La decisione del ministro della Difesa Sergej Shoigu di mettere i mercenari sotto il suo comando, perché ha approfondito la rivalità. Prigozhin pensava di essere indispensabile e di forzare la mano di Putin per esautorare Shoigu. Lo scontro non riguarda solo il ruolo politico, ma soprattutto gli interessi economici del bottino di guerra. È possibile che Putin faccia fuori Shoigu, ma non dando l’impressione di accordarsi con Prigozhin».

 

Perché si è fermato a 200 miglia da Mosca?

Chris Steele

«Gli è stato offerto un accordo. Le cose non stanno come sembrano. In gioco c’erano potere e corruzione relativi alle attività di Wagner in Africa e Medio Oriente. Queste operazioni si conducono dietro le quinte in maniera criminale, e Prigozhin ha ricevuto garanzie di poterle continuare. Ciò lo ha persuaso a non marciare su Mosca, perché dalla reazione ha capito di aver esagerato».

 

È vero che non puntava al posto di Putin?

«Non cercava di rovesciare il regime, ma dei cambi con gente favorevole alla sua black economy. Potrebbe ancora riuscirci, se il governatore di Tula Alexei Dyumin prenderà il posto di Shoigu».

 

Crede che gli Stati Uniti non c’entrino?

«È stata una sua iniziativa».

 

MOSCA CIECA - POSTER BY MACONDO

Qualcuno lo ha aiutato dall’interno?

«Alcuni lo hanno spinto e incoraggiato, ma non materialmente. È isolato nel gruppo dirigente. Abbiamo cercato di identificare i suoi alleti nel regime, ma sono pochi. Dyumin è uno di loro».

 

Gira voce che Vladimir Yakunin lo abbia aiutato.

«È possibile, ma non ha più una posizione chiave nel regime, non è un “circler”. Bisogna vedere le reazioni di persone come Sechin e i governatori. Alcuni oligarchi come Gennady Timchenko hanno preso le distanze da Putin, ma non sono pronti ad abbracciare Prigozhin come leader, perché è un criminale. Stava cercando di prendersi San Pietroburgo, sul piano politico ed economico, eliminando il governatore Alexander Beglov. Ha fallito e si è alienato molto sostegno. Nella leadership c’è chi lo vede come strumento utile per creare problemi, ma non per dargli il potere».

evgeny prigozhin

 

[…]

 

«Molte persone un tempo vicine a Putin si sono allontanate. Ad esempio Sechin e Timchenko, che hanno sofferto molto per le sanzioni. Intorno ha un gruppo sempre più ristretto, inefficace, che non gli dice la verità, cioè che la guerra è disfunzionale. Ciò porterà alla rottura del sistema e la cacciata di Putin».

 

Prigozhin può sopravvivere?

VLADIMIR PUTIN SERGEI SHOIGU

«Forse, se obbedisce e si limita agli affari. Se insiste con la politica verrà eliminato».

 

I soldati di Wagner accetteranno di sottomettersi a Shoigu?

«Wagner costa 250 milioni al mese. I membri vengono pagati molto meglio dei soldati, dubito che accetteranno un taglio».

 

Resteranno in Siria, Libia, Sahel?

soldati del gruppo wagner lasciano rostov sul don

«Wagner non finisce con Prigozhin. Ha tentacoli in Africa, Medio Oriente, Asia. Risorse massicce: oro, diamanti, che servono ad aggirare le sanzioni. Solo le sue concessioni minerarie valgono un miliardo di dollari. Non è un problema risolto».

 

[…]

 

Perché Putin non lo ha eliminato subito?

«È stato colto di sorpresa, non credeva alla sfida di un gruppo paramilitare di destra. Sabato a Mosca c’è stato il panico».

MOSCA A MOSCA - POSTER BY MACONDO

 

È scappato?

«Di sicuro dal Cremlino».

 

Non c’è il rischio che reagisca usando le armi nucleari?

«Ha altre priorità di cui occuparsi, come la sua sopravvivenza».

 

Perché pensa che questo sia l’inizio della fine per Putin?

«Dipenderà da due fattori. Primo: quanto successo avranno gli ucraini sul campo di battaglia; secondo, l’aumento dell’impatto delle sanzioni. L’elite soffre, può agire per cambiare corso».

CHRISTOPHER STEELE

 

Mosca si prepara ancora ad interferire nelle elezioni occidentali?

«Più vicini al voto tornerà a farlo, chiunque la governi».

 

E lei scommette che non sarà Putin?

«La sua fine è iniziata. Non credo che sarà al potere, quando l’anno prossimo si terranno le presidenziali americane».

sergei shoigu vladimir putin evgeny prigozhin sorride dopo il tentato golpe evgeny prigozhin sorride dopo il tentato golpe un selfie con prigozhin dopo il tentato colpo di stato vladimir putin al cremlino parla ai soldati 1vladimir putin parla alla nazione 4vladimir putin parla alla nazione 1Chris Steele

Ultimi Dagoreport

pippo baudo senato

SI E' SPENTO A 89 ANNI IL MITOLOGICO PIPPO BAUDO - L’UOMO CHE HA SCOPERTO TUTTI (PER PRIMO SE STESSO), DEMOCRISTIANO DI FERRO, HA ATTRAVERSATO CRISI DI GOVERNO E CAMBIAMENTI IN RAI E VANTA IL RECORD DEI FESTIVAL DI SANREMO CONDOTTI (13) – QUANDO SFIORÒ LA CRISI INTERNAZIONALE, NEL 1986, PER LO SKETCH DEL TRIO SOLENGHI-MARCHESINI-LOPEZ SULL'AYATOLLAH KHOMEINI. E QUANDO LANCIÒ BEPPE GRILLO CHE PRONUNCIÒ LA CELEBRE BATTUTA SU BETTINO CRAXI: "SE IN CINA SONO TUTTI SOCIALISTI, A CHI RUBANO?" (VIDEO) - "LO SHOWMAN DELLA TRADIZIONE, IL SUPERCONDUTTORE, L’ORGANIZZATORE DI UN INTRATTENIMENTO SEMPRE SINTONIZZATO SUL PENULTIMO PARADIGMA DEL CONSENSO POPOLARE, SENZA SQUILLI REAZIONARI E SENZA STRILLI AVANGUARDISTICI: CLASSI MEDIE, PUBBLICO MEDIO, SENSIBILITÀ MEDIA. PERCHÉ BAUDO È IL CENTRO. CULTURALE, POLITICO, SOCIALE" (EDMONDO BERSELLI)

putin trump

DAGOREPORT - IL FATTO CHE PUTIN SIA RITORNATO A MOSCA CON L’ALLORO DEL VINCITORE, LA DICE LUNGA DI COME SIA ANDATO L’INCONTRO CON TRUMP. DEL RESTO, COME PUOI CONFRONTARTI CON GLI ESPERTI DIPLOMATICI RUSSI (SERGEI LAVROV E YURI USHAKOV), AFFIANCATO DA UN SEGRETARIO DI STATO COME MARCO RUBIO, NOTORIAMENTE A DIGIUNO DI GEOPOLITICA, E DA UN VENDITORE DI APPARTAMENTI COME STEVE WITKOFF? – PUTIN, SORNIONE, HA CERCATO DI CONVINCERE TRUMP DI TAGLIARE I LACCI E LACCIUOLI CON I LEADER EUROPEI - MISSIONE NON OSTICA VISTO I “VAFFA” ALLA UE, ULTIMO DEI QUALI LA GUERRA DEI DAZI - TRA VARI MOTIVI CHE MANTENGONO ACCESO UN INTERESSE DI TRUMP CON L’EUROPA, FA CAPOLINO L’EGO-SMANIA DI ESSERE INCORONATO, COME OBAMA, CON IL NOBEL DELLA PACE. ONORIFICENZA CHE VIENE PRESA A OSLO E NON A MAR-A-LAGO - E ADESSO COSA POTRÀ SUCCEDERE LUNEDÌ PROSSIMO NELLA SALA OVALE DOVE È ATTESO L’INCONTRO TRA TRUMP E ZELENSKY? LA PAURA CHE IL LEADER UCRAINO SI PRENDA UN’ALTRA DOSE DI SCHIAFFI E SBERLEFFI DAL TROMBONE A STELLE E STRISCE INCOLPANDOLO DI ESSERE IL RESPONSABILE DEL FALLIMENTO DELLA SUA TRATTATIVA CON MOSCA, HA SPINTO MACRON A CONVOCARE I ''VOLENTEROSI'' -OBIETTIVO: PREPARARE ZELENSKY AL SECONDO ROUND CON IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA...

giorgia meloni elly schlein

DAGOREPORT - COME DESTABILIZZARE IL NEMICO PIÙ INTIMO? SEGUITE IL METODO MELONI: AD OGNI INTRALCIO CHE SI INVENTA QUEL GUASTAFESTE DI SALVINI, LA MINACCIA DELLA DUCETTA È SEMPRE LA STESSA: ANDIAMO AL VOTO ANTICIPATO E VEDIAMO QUANTO VALE NELLE URNE ‘STO CARROCCIO - QUESTO RITORNELLO MELONIANO DI ANTICIPARE DI UN ANNO LE POLITICHE 2027, PERCHÉ NON LO FA SUO ANCHE ELLY SCHLEIN? ANZICHÉ STAR LÌ A PIAGNUCOLARE DI “SALARIO MINIMO”, DI “POLITICA INDUSTRIALE CHE NON C’È” E DI “CETO MEDIO IMPOVERITO”, SE L’ITALIA VA A PUTTANE, METTA L'ARMATA BRANCA-MELONI IN DIFFICOLTÀ: SI TOLGA L’ESKIMO DA GRUPPETTARA E LANCI LEI A GRAN VOCE UNA BELLA CAMPAGNA FATTA DI SLOGAN E FRASI AD EFFETTO PER CHIEDERE LO SFRATTO DEL GOVERNO, LANCEREBBE COSI' UN GUANTO DI SFIDA ALL’ARROGANZA DELLA DUCETTA, METTENDOLA IN DIFFICOLTÀ E NELLO STESSO TEMPO RIUSCIREBBE A TRASMETTERE AL POPOLO DISUNITO DELL’OPPOSIZIONE UN SENTIMENTO FORTE, AFFINCHE' IL SOGNO DI MANDARE A CASA GIORGIA MELONI POSSA DIVENTARE REALTÀ - SE OGGI, LA STORIA DEI NUOVI MOSTRI POLITICI SI FONDA SULL’IMMAGINARIO, COSA ASPETTA ELLY SCHLEIN A CAMBIARE MUSICA?

orazio schillaci marcello gemmato paolo bellavite ed eugenio serravalle

DAGOREPORT – I DUE NO-VAX NOMINATI NEL COMITATO TECNICO SUI VACCINI SPACCANO FRATELLI D'ITALIA: MONTA IL PRESSING PER FAR DIMETTERE EUGENIO SERRAVALLE E PAOLO BELLAVITE DALL’ORGANISMO – IN MOLTI RITENGONO CHE IL RESPONSABILE POLITICO DELL’IMPROVVIDA DECISIONE SIA MARCELLO GEMMATO, FARMACISTA E POTENTE SOTTOSEGRETARIO ALLA SALUTE MELONIANO – IL MINISTRO ORAZIO SCHILLACI È FRUSTRATO DAI CONTINUI BLITZ POLITICI CHE LO PONGONO DI FRONTE A DECISIONI GIÀ PRESE: NON CONTA NULLA E TUTTI PRENDONO DECISIONI SULLA SUA TESTA. ORA SAREBBE INTENZIONATO A REVOCARE L’INTERO GRUPPO DI LAVORO SE I NO-VAX NON SLOGGIANO. ENTRO 48 ORE…