GONG! SONO LE 16,30 ED È SCADUTO L’ULTIMATUM A MORSI: CARRARMATI ALLA TV DI STATO, 3 MORTI ALL’UNIVERSITÀ. IL SUO PORTAVOCE: “MEGLIO CHE LUI MUOIA PIUTTOSTO CHE SIA CONDANNATO DALLA STORIA”


1- EGITTO: PIAZZE STRACOLME PER SCADERE ULTIMATUM ESERCITO
(ANSA) - Sono stracolme le piazze della rivolta contro il presidente Mohamed Morsi in attesa che scada l'ultimatum dei militari, previsto per le 16.30-17.00. In migliaia attendono l'ora X in piazza Tahrir e davanti ai due palazzi presidenziali di Ittahadeya ed el Kobba. Migliaia anche davanti alla moschea di Rabaa el Adaweya a sostegno del presidente. Manifestazioni anti Morsi sono in corso anche in varie località egiziane.

2- PORTAVOCE MORSI, MEGLIO MUOIA IN DIFESA DEMOCRAZIA
(ANSA-REUTERS) - E' meglio che Mohamed Morsi muoia per difendere la democrazia piuttosto che sia condannato dalla storia. lo ha detto il portavoce della presidenza egiziana.

3- OPPOSIZIONI, MORSI INCITA ATTACCARE MANIFESTANTI
(ANSA) - Il Fronte di salvezza nazionale e il movimento dei Ribelli accusano, in una dichiarazione congiunta, il presidente egiziano Mohamed Morsi di avere incitato "ad attaccare manifestanti pacifici nelle piazze" e fanno appello alle forze armate a "proteggere il popolo contro questi attacchi barbari". Secondo le opposizioni le accuse di un golpe militare sono "insensate perché che ignorano la gravità della situazione", afferma la nota che sollecita i militari ad avviare un dialogo nazionale per una road map sul passaggio di potere democratico.

4- ALTA TENSIONE EGITTO, MORSI SFIDA MILITARI
Ansa.it

L'esercito diffonderà un comunicato alle 16.30, la stessa ora in Italia, allo scadere dell'ultimatum che ha dato al presidente egiziano Mohamed Morsi. Lo riferiscono fonti militari.

Carri armati sono stati schierati fuori dalla sede della tv statale egiziana. Lo riferisce Al Arabiya citando fonti della sicurezza. Il personale che non sta lavorando alle dirette è stato evacuato.

Nel frattempo, uomini dei servizi di sicurezza egiziani stanno presidiando l'accesso agli studi televisivi dai quali vengono fatte le dirette televisive, in vista dello scadere dell'ultimatum dell'esercito, previsto fra le 16.30-17.00 ora locali, la stessa in Italia. Lo riferiscono fonti all'interno della tv.

La polizia è accanto all'esercito, sostiene la legittimità del popolo, proteggerà i manifestanti pacifici e non permetterà a nessuno di ricorrere alla violenza. E' quanto afferma un comunicato del ministero dell'interno egiziano.

Tensione altissima in Egitto a poche ore dallo scadere dell'ultimatum, nel pomeriggio, che i militari hanno posto al presidente Mohamed Morsi per uscire dalla crisi paralizzante e sempre più violenta nel quale il paese sta precipitando. In nottata scontri in vari quartieri del Cairo, anche davanti all'università dove si erano riuniti i sostenitori di Morsi, hanno provocato la morte di 23 persone e il ferimento di oltre 600.

Nella notte una escalation della contrapposizione con un discorso alla nazione di Morsi, preceduto da una serie di messaggi su Twitter, nel quale il primo presidente dei Fratelli musulmani ha ribadito la sua legittimità, che gli deriva, ha sottolineato, dall'essere stato eletto direttamente dal popolo. Morsi ha anche lanciato una sfida ai militari che lo hanno messo in mora. "Se il costo di questa legittimità è la vita, la sacrifico volentieri" ha detto in un discorso durato una quarantina di minuti, nel quale ha ripetuto quasi ossessivamente la parola 'legittimita''.

I militari non hanno aspettato molto per replicare, alzando ulteriormente il livello dello scontro. In un messaggio sulla pagina facebook della Forze armate dal titolo eloquente "le ultime ore", hanno affermato: "Giuriamo davanti a Dio che sacrificheremo il nostro sangue per l'Egitto e il suo popolo contro tutti i terroristi, estremisti e ignoranti", si legge.

I media egiziani sono univoci nel dire che oggi è il giorno della fine del regime di Morsi, mentre al Ahram, governativo pubblica una road map definita dai militari per il dopo che prevede una transizione di 9-12 mesi nei quali delineare una nuova costituzione sotto la guida di un governo di tecnici presieduto da un militare. Nel clima di attesa e di confusione la Jamaa Islamiya, movimento integralista che sostiene Morsi, prima ha affermato, tramite uno dei suoi esponenti più noti Tarek el Zumar, di essere favorevole ad un referendum su elezioni anticipate, per smentire poco dopo in un comunicato dell'organizzazione.

 

 

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