italia debito pubblico

"IL PESO DEL DEBITO PUÒ DIVENTARE INSOSTENIBILE" - IL GOVERNATORE DI BANKITALIA, IGNAZIO VISCO, AVVERTE DI MAIO E SALVINI: "SERVE PIÙ CAUTELA E BISOGNA GARANTIRE LA STABILITÀ DEL BILANCIO - UN AUMENTO IMPRODUTTIVO DEL DISAVANZO FINIREBBE PER ALIMENTARE I DUBBI DEGLI INVESTITORI - E’ OPPORTUNO DESTINARE LE RISORSE VERSO INVESTIMENTI PRODUTTIVI, COME L'ISTRUZIONE"

Paolo Baroni per “la Stampa”

 

IGNAZIO VISCO

Col deficit non si scherza. Immaginare una legge di bilancio che fa leva soprattutto sul disavanzo sperando che possa aiutare la crescita è pura illusione. Si rischia infatti un forte aumento dei tassi e quindi di mandare fuori controllo il debito pubblico. A pochi giorni dal varo della nota di aggiornamento, che costituisce la cornice della prossima manovra, dal governatore di Banca d'Italia arriva un altolà al governo giallo-verde.

 

Visco parla al Convegno di studi amministrativi organizzato dalla Corte dei Conti a Varenna, non chiama mai direttamente in causa l' esecutivo, ma senza tanti giri di parole spiega che «nelle attuali condizioni della finanza pubblica, e con un basso grado di efficienza nell' amministrazione, il ricorso al disavanzo va utilizzato con cautela, assicurando un impiego delle risorse effettivamente rivolto al sostegno dell' attività economica».

giulia bongiorno giovanni tria matteo salvini

 

IL DEBITO E I VINCOLI

A suo parere, infatti «vanno tenuti in considerazione i vincoli che derivano dall' elevato livello del debito. Un aumento improduttivo del disavanzo finirebbe col peggiorare le prospettive delle finanze pubbliche, alimentando i dubbi degli investitori e spingendo più in alto il premio per il rischio sui titoli di Stato. Il rapporto tra debito pubblico e prodotto potrebbe rapidamente portarsi su una traiettoria insostenibile».

 

Quindi ha ricordato che «ogni anno lo Stato deve collocare sul mercato circa 400 miliardi di debito pubblico e che una eventuale reazione negativa dei mercati, se ad esempio il premio per il rischio salisse di 200 punti base», pur restando ancora al di sotto del livello registrato a fine 2011, «avvierebbe un rapido aumento del rapporto tra debito e prodotto».

LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

INVESTIMENTI DI QUALITÀ

Il Paese, a detta di Visco, ha bisogno di tutt' altra cura. Innanzitutto occorre «disegnare strategie accorte, in grado di garantire la stabilità delle finanze pubbliche conciliandola con prospettive di crescita migliori». È quel sentiero stretto di cui si è parlato spesso in questi anni difficili - ha sottolineato -. Si può percorrerlo lentamente, un passo alla volta, attuando una sequenza di interventi che producono benefici gradualmente e in misura contenuta fino a quando non sono realizzati tutti i cambiamenti necessari».

GIOVANNI TRIA

 

Oppure «si può provare ad allargarlo definendo una strategia organica, che punti a una ricomposizione del bilancio pubblico verso gli impieghi più produttivi». Come? «Migliorando la qualità degli investimenti (spendiamo più degli altri e abbiano dotazioni peggiori)» e accrescendo «l' efficienza dell' amministrazione, soprattutto nei programmi di spesa destinati all'accumulazione di capitale pubblico, materiale e immateriale» e quindi sostenendo l' attività d' impresa e l' innovazione accrescendo il patrimonio di conoscenze e competenze di cui dispone l' economia, ben sapendo che oggi l' Italia spende appena il 4% del Pil per l' istruzione e che risulta agli ultimi posti tra i paesi sviluppati per le competenze della sua forza lavoro e per le attività di ricerca e sviluppo.

MATTEO SALVINI LUIGI DI MAIO

 

QUOTA 100, DUE PALETTI

Se questi suggerimenti saranno raccolti dal governo lo si capirà presto. Entro il 27 il governo deve infatti varare la nota di aggiornamento. Ieri Salvini ha confermato che la manovra approderà «in settimana» al consiglio dei ministri. Mentre continua il braccio di ferro sul deficit tra il ministro dell' Economia Tria, Di Maio e Salvini, si cerca di stringere sulle varie misure a cominciare dalle pensioni. I tecnici, in particolare, stanno pensando si introdurre un doppio paletto per accedere a quota 100.

GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO MATTEO SALVINI

 

Oltre al limite minimo di età dei 62 anni (+38 di contributi) si dovrebbe infatti prevedere anche una soglia minima di contributi versati, compresa tra 36 e 37 anni. Più alto è il requisito e più ristretta è la platea di beneficiari, coi 36 anni di contributi nel 2019 andrebbero infatti in pensione circa 450 mila lavoratori in più rispetto alle regole attuali, 410mila con 37. E in proporzione scenderebbero i costi.

Ultimi Dagoreport

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?

silvia salis giorgia meloni elly schlein matteo renzi

DAGOREPORT - IN ITALIA, DOPO TANTI OMETTI TORVI O INVASI DI VANITÀ, SI CERCANO DONNE FORTI. DONNE COL PENSIERO. DONNE CHE VINCONO. E, NATURALMENTE, DONNE IN GRADO DI COMANDARE, CAPACI DI TENER TESTA A QUELLA LADY MACBETH DELLA GARBATELLA CHE DA TRE ANNI SPADRONEGGIA L’IMMAGINARIO DEL 30% DEGLI ELETTORI, ALIAS GIORGIA MELONI - IERI SERA ABBIAMO ASSISTITO ATTENTAMENTE ALLA OSPITATA DI SILVIA SALIS A “OTTO E MEZZO”, L’EX LANCIATRICE DI MARTELLO CHE DALLA LEOPOLDA RENZIANA E DAL CONI DELL’ERA MALAGÒ HA SPICCATO IL VOLO NELL’OLIMPO DELLA POLITICA, SINDACO DI GENOVA E SUBITO IN POLE COME LEADER CHE SBARACCHERÀ ELLY SCHEIN E METTERÀ A CUCCIA LA CRUDELIA DE MON DI COLLE OPPIO - DOPO MEZZ’ORA, PUR SOLLECITATA DA GRUBER E GIANNINI, CI SIAMO RITROVATI, ANZICHÉ DAVANTI A UN FUTURO LEADER, DAVANTI A UNA DONNA CHE DAREBBE IL PREMIO NOBEL PER LA LETTERATURA ALL'AUTORE DE "IL MANUALE DELLA PERFETTA GINNASTICATA" - ECCITANTE COME UN BOLLETTINO METEO E LA PUBBLICITÀ DI TECHNO-GYM, MELONI PUO' DORMIRE SONNI TRANQUILLI - VIDEO

john elkann donald trump

DAGOREPORT – ITALIA, BYE BYE! JOHN ELKANN NON NE PUÒ PIÙ DI QUESTO DISGRAZIATO PAESE CHE LO UMILIA SBATTENDOLO PER 10 MESI AI "SERVIZI SOCIALI", COME UN BERLUSCA QUALSIASI, E STUDIA LA FUGA NEGLI STATI UNITI - PRIMA DI SPICCARE IL VOLO TRA LE BRACCIA DEL SUO NUOVO IDOLO, DONALD TRUMP, YAKI DEVE LIBERARSI DELLA “ZAVORRA” TRICOLORE: CANCELLATA LA FIAT, TRASFORMATA IN UN GRUPPO FRANCESE CON SEDE IN OLANDA, GLI RESTANO DUE GIORNALI, LA FERRARI E LA JUVENTUS – PER “LA STAMPA”, ENRICO MARCHI È PRONTO A SUBENTRARE (MA PRIMA VUOLE SPULCIARE I CONTI); PER “REPUBBLICA”, IL GRECO KYRIAKOU È INTERESSATO SOLO ALLE REDDITIZIE RADIO, E NON AL GIORNALE MANGIASOLDI E POLITICAMENTE IMPOSSIBILE DA GOVERNARE) - DOPO IL NO DI CARLO FELTRINELLI, SAREBBERO AL LAVORO PER DAR VITA A UNA CORDATA DI INVESTITORI MARIO ORFEO E MAURIZIO MOLINARI – SE IL CAVALLINO RAMPANTE NON SI TOCCA (MA LA SUA INETTA PRESIDENZA HA SGONFIATO LE RUOTE), PER LA JUVENTUS, ALTRA VITTIMA DELLA SUA INCOMPETENZA, CI SONO DUE OPZIONI IN BALLO…