ponte genova cdp

IL GOVERNO CAMBIA LA CDP: DIVENTERÀ IL BANCOMAT DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE - LA CASSA DEPOSITI SI FARA’ CARICO DEI PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE URBANA NELLE GRANDI CITTÀ E SARA’ ISTITUITO UN SOCIETÀ DI GESTIONE DEL RISPARMIO A SOSTEGNO DELEL STARTUP - DI MAIO MINACCIA LA UE: “CI DARANNO MENO FONDI UE? E NOI NON PAGHIAMO PIÙ…”

Pasquale Napolitano per “il Giornale”

 

cassa depositi e prestiti 3

Il governo Conte cambia pelle a Cassa Depositi e prestiti. Un acceleratore per le infrastrutture, piani di riqualificazione urbana per sei grandi città (Genova, Torino, Venezia, Roma, Napoli e Palermo) e una società di gestione di risparmio per le startup: sono le tre principali novità contenute nel piano industriale 2019-2023 di Cdp, che l' Agi ha anticipato. Per dare impulso ai cantieri sarà creata un'unità a sostegno della pubblica amministrazione per lo sviluppo dei piani infrastrutturali.

 

L'unità avrà funzioni di «affiancamento e consulenza nella programmazione; progettazione e gestione dei bandi di gara». Nel piano di riorganizzazione, Cdp aumenterà gli strumenti finanziari di supporto alla Pa che comprendono lo sviluppo del servizio di tesoreria, l'anticipazione dei fondi strutturali e l'anticipazione del pagamento dei debiti.

 

cassa depositi e prestiti 2

Cdp si farà carico anche dei progetti di riqualificazione urbana nelle grandi città: il modello integrato prevede l'istituzione di una «task force cross-funzionale (infrastrutture, immobiliare, enti pubblici)» e agirà tramite protocolli di intesa con le città. Terza novità, contenuta nel piano industriale, è l'istituzione di una società di gestione di Risparmio (Sgr) a sostegno delle startup.

 

La Sgr sarà controllata da Cdp ed estenderà il supporto alle startup lungo tutta la filiera di venture capital (ad esempio incubatori e corporate venture capital, ovvero investimenti diretti di grandi aziende) per favorire una maggiore attrazione di risorse di terzi.

La riforma della mission di Cdp arriva nella giornata in cui l'ala grillina del governo ha riaperto il fronte di guerra con l'Europa, dopo l' anticipazione del quotidiano tedesco Der Spiegel di un accordo tra Francia e Germania sulle modifiche dei criteri di ripartizione dei fondi del bilancio europeo.

cassa depositi e prestiti

 

Un' intesa che taglierebbe i finanziamenti ai Paesi, compresa l' Italia, che non rispettano le regole del Patto di stabilità e crescita. L'ipotesi spaventa il vicepremier Luigi di Maio, che da Milano, dalla festa del vino cooperativo, prova a fare la voce grossa con Macron e Merkel: «Se Francia e Germania pensano di minacciare l'Italia sulla ripartizione dei fondi europei allora dobbiamo dire una cosa: quelli sono soldi degli Italiani perché noi ne diamo più di quelli che riceviamo».

 

L'anticipazione dell'accordo tra Francia e Germania arriva alla vigilia della riunione dell'Eurogruppo che domani avvierà il confronto tra gli Stati membri sulla riforma della zona euro. Il ministro del Lavoro e sviluppo economico si agita, preoccupato di un asse franco-tedesco. Ma in realtà la bozza di intesa non cade dal cielo.

 

luigi di maio giuseppe conte matteo salvini giovanni tria

Riprende la proposta di bilancio 2021-2027 presentata dalla Commissione europea a maggio scorso. Proposta che fissa un principio chiave, che sarà sfuggito al capo politico dei Cinque stelle: il bilancio pluriennale della Ue lega i fondi strutturali alle riforme. Lo stop dei fondi europei avrebbe effetti devastanti soprattutto per le Regioni che grazie a quei soldi riescono a realizzare opere pubbliche e infrastrutture.

 

Un scenario pericoloso che il leader della Lega, Matteo Salvini, ha intuito subito, provando ad abbassare i toni dello scontro con l' Europa. E soprattutto segnando un' altra distanza dall' alleato grillino. «Non c' è nessuno scontro con l' Unione europea», commenta il ministro dell' Interno in un' intervista a Stasera Italia weekend, su Retequattro, in merito al confronto con la Commissione Ue sulla manovra. «Sono convinto - continua Salvini - che se a Bruxelles sono in buona fede e ci lasceranno lavorare, commenteremo insieme i risultati.

 

luigi di maio giovanni tria

Anche perché l' Italia ogni anno dà almeno 5 miliardi all' Europa, che non tornano indietro». Mentre l' ex capogruppo di Forza Italia Renato Brunetta fa la parte dell' incendiario, definendo «provocatoria e pericolosa per l' Italia l' intesa tra Francia e Germania».

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