1- IL GOVERNO DIFENDE IL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE GABRIELLI E GELA ALE-DANNO 2- IL FALLIMENTO DEL PIANO: I 250 SPAZZANEVE PREVISTI SONO RIMASTI SULLA CARTA. IL SALE È STATO GETTATO IN STRADA MENTRE PIOVEVA: QUANDO È CADUTA LA NEVE ERA FINITO 3- RICORDARE A ALE-DANNO CHE DALL'INIZIO DELLA SCORSA SETTIMANA PERSINO IL NOTISSIMO SITO WEB AMERICANO DI PREVISIONI METEO WEATHER.COM INDICAVA ALLA DATA DI VENERDÌ PER “ROME, ITALY” LA BELLEZZA DI “5-8 INCHES SNOW ACCUMULATION”. CHE SAREBBE A DIRE NON SOLO NEVE, MA UN "ACCUMULO" DI NEVE DI ALMENO 13-21 CENTIMETRI. LA NEVICATA CON LA NEVE CHE "ATTACCA" L'AVEVANO PREVISTA E ANNUNCIATA SUL WEB PERSINO GLI AMERICANI. FORSE PERÒ IN CAMPIDOGLIO NON SANNO L’INGLESE

VIDEO - ALE-DANNO SPALA LA NEVE
http://www.ansa.it/web/notizie/videogallery/italia/2012/02/05/visualizza_new.html_74762285.html

1- DAGOREPORT
Ricordare a Ale-Danno (il quale con sprezzo del ridicolo continua da tre giorni a passare ore e ore in televisione a scazzarsi e urlare ai giornalisti nella sua guerra personale contro il capo della Protezione Civile) che dall'inizio della scorsa settimana persino il notissimo sito web americano di previsioni meteo weather.com indicava alla data di venerdì per "Rome, Italy" la bellezza di "5-8 inches snow accumulation". Che sarebbe a dire non solo neve, ma un "accumulo" di neve di almeno 13-21 centimetri. La nevicata con la neve che "attacca" l'avevano prevista e annunciata sul web persino gli americani. Forse però in Campidoglio non sanno l'inglese...


2- IL GOVERNO SCARICA ALEMANNO
"ERA STATO ALLERTATO, NON HA CHIESTO AIUTO" - "PIENA FIDUCIA NEL CAPO DELLA PROTEZIONE CIVILE, NON È STATO LUI A SBAGLIARE"
Carlo Bonini e Giovanna Vitale per La Repubblica

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno ora è solo. Il tentativo di rovesciare il tavolo trascinando la Protezione Civile prima in una rissa da taverna, quindi di intimidirla con la minaccia di investire il Parlamento di una riforma che trasferisca le sue competenze al ministero dell'Interno, si rivela per quello che è. Un ultimo gesto di disperazione utile a confondere le responsabilità del sindaco.

Le responsabilità nell'abbandono della città al suo destino e alla neve che l'ha spenta per quarantotto ore, ma un gesto così maldestro che si trasforma nella sua seconda Caporetto. Politica, stavolta. Quando ormai è sera e l'affannosa chiamata a raccolta del centro-destra si risolve in modesti quanto isolati attestati di solidarietà (Alfano non va oltre un "tweet", Gasparri e Cicchitto usano parole di maniera), a Palazzo Chigi segnalano infatti che il Governo ha deciso di difendere il capo della Protezione Civile e la correttezza delle sue mosse.

"Il comune di Roma - spiegano gli uomini del Premier - nulla ci ha chiesto e dunque non è stato previsto, né è previsto in agenda alcun intervento. Se Alemanno dovesse cambiare idea, il Governo interverrà. Fermo restando che un'eventuale dichiarazione di emergenza deve essere chiesta dalla Regione e dalla sua governatrice, Renata Polverini, che, al momento, non lo ha fatto. Per altro, la situazione sembra in miglioramento".

Insomma, il Governo ha sin qui fatto a Roma solo quello che il sindaco, nella disperazione di venerdì notte, e a disastro ormai compiuto, ha chiesto direttamente al Prefetto: far uscire uomini e mezzi dell'esercito dalle caserme.

Parole inequivocabili quelle del Governo, quanto il corollario che le accompagna. "In quanto è accaduto a Roma - proseguono a Palazzo Chigi - non c'è nessuna responsabilità specifica di Franco Gabrielli. Il capo della Protezione civile aveva avvertito diversi giorni fa, anche la Presidenza del Consiglio, dell'arrivo della neve. Per il Governo, non cambia la fiducia in Gabrielli. Forse c'è il tentativo del Comune di scaricare l'intera colpa su di lui. Ma per quanto ci riguarda non può cambiare la nostra considerazione nei suoi confronti".

Alemanno porta dunque per intero la responsabilità civica e politica di quanto accaduto. E del resto, i dettagli che si aggiungono al quadro di cosa non ha funzionato tra venerdì e sabato scorsi, confermano come "il piano neve" del sindaco si sia malinconicamente e goffamente sfarinato proprio come una palla di neve. E per giunta prima ancora di cominciare. Si scopre ora infatti che, per ragioni diverse, le due armi pianificate contro la "nevicata epocale" - spazzaneve e sale - erano di carta e sulla carta sono rimaste.

È accaduto infatti che dei "250 mezzi spazzaneve" magnificati dal sindaco in questi giorni, non si è avuta che qualche sporadica traccia, per altro registrata dai testimoni oculari come una Chimera da ricordare nel nulla. A metterli a disposizione avrebbero dovuto essere le ditte private che curano la manutenzione stradale delle grandi assi viarie e della viabilità ordinaria.

Parliamo di mezzi raccogliticci - camion normalmente destinati al trasporto ghiaia sul cui muso vengono montate "lame", nonché inutili "pale meccaniche" - che per altro, nessuno nello staff del sindaco, ancora oggi, sa dire se e soprattutto in che numero siano usciti in strada.

Racconta un alto dirigente del Comune: "Ciascuno dei diciannove municipi doveva controllare che le ditte della manutenzione stradale mettessero a disposizione quei mezzi. Ma la verità è che, venerdì mattina, quando è cominciato a nevicare molte ditte sono risultate irreperibili, altre hanno fornito meno mezzi di quelli previsti e anche quelli, il più delle volte, sono rimasti bloccati nella gigantesca morsa di traffico che stringeva la città, bloccando il Grande Raccordo e le consolari. Insomma, i pochi che sono partiti non sono riusciti a fare il lavoro che dovevano".

Di fatto - come spiega a "Repubblica" Tommaso Profeta, responsabile per la sicurezza del Comune, gli unici "mezzi" che si ha certezza siano entrati in funzione sono stati quelli dell'Ama (l'Azienda addetta alla raccolta dei rifiuti) e del Servizio Giardini, impiegati per liberare le aree circostanti ospedali, farmacie, scuole, ingressi delle metropolitane.

E anche qui, parliamo non di "spazzaneve", ma delle "spazzolatrici" adibite alla normale pulizia stradale da foglie e cartacce. Quei baracchini che normalmente si vedono trotterellare sull'asfalto e che con 10 centimetri di neve a terra diventano semplicemente inutili.

Esemplare anche ciò che è stato dell'operazione "salatura" delle strade. L'altra gamba su cui avrebbe dovuto marciare l'autarchica resistenza di Alemanno contro la "furia epocale" degli elementi. Nel dicembre scorso, il Comune aveva acquistato 250 tonnellate di sale. All'inizio della scorsa settimana ne sono state distribuite una tonnellata e mezza per ciascuno dei diciannove municipi.

Bene, quel sale è inutilmente finito tra la notte di mercoledì e la sera di giovedì. Inutilmente, perché giovedì, a Roma, pioveva. E perché - come tutti sanno - l'acqua scioglie il sale rendendolo inefficace contro il gelo. Sarebbe stato necessario "salare" nuovamente, ogni 6 ore, per tutta la giornata di venerdì. Ma, appunto, mezzi per farlo non ce n'erano. E soprattutto il sale era finito.

 

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