giuseppe conte beppe grillo luigi di maio reddito di cittadinanza

IL GOVERNO GIALLO-ROUSSEAU – SULL’INTESA PD-M5S L’INCOGNITA DEL VOTO SULLA PIATTAFORMA PENTASTELLATA: QUANDO LA CONSULTAZIONE WEB? E SE GLI ISCRITTI DICESSERO "NO" ALLA NUOVA ALLEANZA COSA ACCADREBBE? E IL COLLE? – RETROSCENA: AL VERTICE DEL MOVIMENTO SOLO IL NO DI DI BATTISTA ALL’ALLEANZA CON IL PD, L’INVITO DI GRILLO A DI MAIO A STRINGERE SUL CONTE 2 E IL LUNGO POST DI “BEPPE MAO” IN VERSIONE MOSE' CHE APRE LE ACQUE...

Da beppegrillo.it

BEPPE GRILLO GIUSEPPE CONTE LUIGI DI MAIO

 

 

Sbaglio oppure una delle paure più diffuse oggi in Italia è che lei torni in campo, signor Giuseppe? Lei è il lessico, il vocabolario, della politica e del paese a partire dal V-Day. Lei è effetto e causa perfettamente pesati dell’oggigiorno!

 

Senza vaffanculi in pratica non c’è sostanza e non si va da nessuna parte. Senza vaffanculi mancano nord e sud, est ed ovest caro Giuseppe! E lei cerca di rinchiudersi nel suo guscio sul mare…. E lei…. dovrà espiare, capisce quello che le dico Giuseppe? Si era messo sul suo palco trapiantato in una piazza a sbraitare di ladri ed economia, di un parlamento con più ladri che a Scampia!

grillo di maio casaleggio

 

Non esistono ladri, non esiste economia, non esiste la democrazia e non c’è nessun Ovest. Esiste soltanto un unico, intrecciato, multivariato dominio dell’avidità… da cosa crede sia mosso il poppante che ciuccia? Dal bisogno forse? No quella è semplice, essenziale, naturale ed ecologica avidità. Lei ha voluto scambiare la sua sfiducia nell’amore incondizionato nella fiducia in un equilibrio mondiale alla faccia del secondo principio!

 

E lei dovrà espiare o sbraitare ancora ed ancora, perché non esiste una sua versione soft, lei è una macchina da guerra in un mondo senza più guerre… Ed un giorno, i nostri figli, vedranno quel mondo perfetto: opinioni diverse ed opposte cammineranno tenendosi per mano cantando una pastorale. Ed ogni noia sarà superata, ogni angoscia tranquillizzata, ogni tormento stroncato sul nascere.

 

BEPPA GRILLO E DAVIDE CASALEGGIO

Nessuno ascolterà nessuno, lo è stato sin da quando l’uomo è uscito dal magma. E lei ha osato interferire con queste leggi primordiali con i suoi vaffanculi, generando rischiose differenze, visibili contraddizioni, fiducioso di un uomo affrancato dalla natura.

 

Ora, faccia rientrare i vaffanculi signor Giuseppe, lasci che il mondo torni alle sue piccole diplomatiche faccende, smetta subito di interferire con le primordiali leggi della dicitura e lasci ad ognuno la sua mediocrità: a giocarci come il pongo, come un bimbo sulla spiaggia che stermina piccoli animaletti innocenti. Io ho scelto lei, signor Beppe, per diffondere questo panorama, questo feeling.

 

“Perché io?”

di maio grillo casaleggio

Ma perché lei è un artista signor Beppe, si occupa di entertainment, come la musica negli ascensori decide ogni giorno un motivetto. Ed io la restituirò a quel sistema di cui sbraita come un essere demoniaco appartenente alla mitologia con una sola pretesa, quella di diffondere questo Vangelo. Li lasci lì senza un linguaggio: che la Babele si scateni!

 

GRILLO

Simone Canettieri per “il Messaggero”

 

grillo casaleggio altafini

Prima un giro di voci come in un grande consiglio d'amministrazione. Alessandro Di Battista in conference call da Civita Castellana, Viterbo: «Per me è no: un'alleanza con il Pd è indigeribile. Meglio la Lega, ragazzi, ancora meglio il voto». Poi Pietro Dettori, padrone di casa nonché numero 2 di Rousseau, il mastino di Di Maio: «Questa storia è complicata». Paola Taverna sempre al telefono: «Ci estinguiamo con la Lega, ci estinguiamo se votiamo: fateve du' conti».

 

Ecco Nicola Morra in carne e ossa, insegnante di filosofia a Cosenza e presidente dell'Antimafia, noto per i suoi sofismi: «Dobbiamo seguire il volere dei nostri portavoce, proviamoci con il Pd: abbiamo il dovere etico di provarci, eticooooo». Luigi Di Maio è silente. Non molla il cellulare.

 

Ci sono i suoi dioscuri Riccardo Fraccaro e Alfonso Bonafede: «Sto qui per prendere una decisione comune - dice - siamo il Movimento. E tu Davide che ne pensi?».

 

Davide è Davide Casaleggio, pragmatico ed ermetico: «Non esistono cose giuste o sbagliate. Bisogna agire: pensiamo a come mettere su Rousseau il sì al Conte bis con il Pd. Dobbiamo avvisare gli iscritti della piattaforma, serve il preavviso, una deroga al nostro regolamento, ci sono dei codici da rispettare».

 

BEPPE GRILLO - DI MAIO - DAVIDE CASALEGGIO

La decisione inizia a lievitare al secondo piano di questo palazzetto con vista su Castel Sant'Angelo. Roberto Fico non c'è, ma chiama a ripetizione. Beppe Grillo, che durante la giornata ha ribadito con le sue maniere a Di Maio che non deve fare scherzi e stringere sul Conte bis, viene interpellato più volte. E quando si decide per il sì ai dem, il comico spunta in vivavoce dal telefono di Di Maio: «Andate e siate sorridenti».

 

Andate, con il Pd, insomma. Casaleggio si isola e inizia a capire, «con il contrario» Max Bugani e con i tecnici della società di consulenza fondata dal padre come «fare con Rousseau». Si decide di «fare presto con il voto». Ma quando? Prima dell'incarico a Conte o subito dopo? E se avvenisse subito prima e gli iscritti votassero il «no» alla nuova alleanza cosa accadrebbe? E il Colle? Le teste fumano in via Paola. Una voce tranquillizza tutti: «Ragazzi, dipende da come poniamo la domanda, no? E' sempre così». I telefoni squillano.

GRILLO CASALEGGIO DI MAIO DI BATTISTA

 

Anche perché nella pancia del M5S - che sembra comunque una versione di Todo Modo ai tempi di Instagram - nessuno si fida di «Giggino marachella». Gli ortodossi, lo chiamano così Di Maio. E fino all'ultimo credono che possa fare un dribbling sudamericano: tornare con la Lega.

 

LE SPINTE

Telefonata al cronista da importante esponente M5S: «Alle 16 il capo di gabinetto di Luigi avrebbe chiamato i big del Carroccio per fare uscire la dichiarazione di Centinaio con la quale gli offriva la premiership in caso di ritorno in gialloverde. Capisci che roba?». Fico nel frattempo è alla Camera, «con i suoi», e si sente di continuo anche con Grillo: la morsa su Luigi sta «funzionando». Un gruppo di ortodossi grillini è chiuso in un'altra casa per marcare stretto il leader politico. «Ci divertiamo con i ministri».

fico grillo di maio

 

Alle 17.30 dopo due ore di sfoghi, sudori, telefonate situazioniste di «Beppe», Di Maio prende il telefono in mano e chiama Zingaretti: «Nicola, noi ci siamo, vediamoci alle 18 da me». Ovvero a Palazzo Chigi dove «Luigi» conserva gli uffici al piano nobile. Una volta condivideva il piano con Matteo Salvini, adesso chissà se ci sarà ancora. In questo pomeriggio i due capigruppo Stefano Patuanelli e Ciccio D'Uva, invitati anche loro al vertice, fanno le persone pratiche.

GRILLO DI MAIO CASALEGGIO

 

Si decide, a casa Dettori, che oggi si riuniranno i gruppi per un'assemblea congiunta. Quella che ufficializzerà l'accordo con l'ex «il Partito di Bibbiano». Il vero problema, che Davide Casaleggio ripete sempre come se fosse un disco rotto, è Rousseau: si spinge per un voto sui 10 punti con Conte premier. L'assemblea ristretta si scioglie. Di Maio va verso il suo destino a Palazzo Chigi. Lo attende Zingaretti per il primo round.

grillo

grillo e casaleggioBEPPE GRILLO E DAVIDE CASALEGGIObeppe grillo davide casaleggioBEPPE GRILLO ROBERTO FICO

 

FICO GRILLO DI MAIOGRILLO CASALEGGIO

Ultimi Dagoreport

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...

elly schlein giuseppe conte roberto fico vincenzo de luca eugenio giani

DAGOREPORT - PARAFRASANDO NANNI MORETTI, CON LEADER DEL CALIBRO DI ELLY SCHLEIN E DI GIUSEPPE CONTE, ''IL CENTROSINISTRA NON VINCERA' MAI'' - IN TOSCANA, I DUE "GENI" HANNO TENTATO DI ESTROMETTERE IL “CACICCO” EUGENIO GIANI, REO DI SANO RIFORMISMO, CHE SI È DIMOSTRATO CAVALLO VINCENTE – IN CAMPANIA, INVECE, RISCHIANO DI ANDARE A SBATTERE CON IL CAVALLO SBAGLIATO, IL FICO DI GIUSEPPE CONTE, CHE TRABALLA NEI SONDAGGI: URGE UN FORTE IMPEGNO DI RACCOLTA VOTI DEL "CACICCO" TANTO DISPREZZATO DA ELLY: VINCENZO DE LUCA (CHE A SALERNO SE LA DEVE VEDERE CON IL CONCITTADINO E CANDIDATO DEL CENTRODESTRA, CIRIELLI) – CON L’INCONSISTENZA STORICA DEL M5S A LIVELLO LOCALE, IL “CAMPOLARGO” VA AL PIU' PRESTO ACCANTONATO: TROPPI "PRINCIPI" DIVERSI TRA PD E M5S PER UN'ALLEANZA, MEGLIO UNA COALIZIONE IN CUI OGNUNO CORRE COL SUO PROGRAMMA CERCANDO DI MASSIMIZZARE IL CONSENSO - SOLO DOPO IL VOTO, IN CASO DI VITTORIA, SI TROVA L'ACCORDO (E COME DIMOSTRA LA COALIZiONE DEL GOVERNO MELONI, LA GESTIONE DEL POTERE È IL MIGLIOR PROGRAMMA...) - VIDEO

giorgia meloni guido crosetto

IL "FRATELLASTRO" CROSETTO FA BALLARE GLI OTOLITI DI GIORGIA MELONI: “SE GLI STATI EUROPEI NON RINUNCIANO ALLA LORO SOVRANITÀ IN ALCUNI SETTORI, SONO MORTI. SULLA DIFESA DOBBIAMO METTERE ASSIEME I 27 PAESI UE IN UN SOLO PROGETTO COMUNE” – LA POSIZIONE DEL MINISTRO DELLA DIFESA È ALL’OPPOSTO DI QUELLA SOVRANISTA DELLA DUCETTA, CHE PIÙ VOLTE IN PASSATO HA REMATO CONTRO IL PROGETTO DI UN ESERCITO UNICO EUROPEO: “SAREBBE UNA INUTILE DUPLICAZIONE. IL SISTEMA DI DIFESA OCCIDENTALE È BASATO SULLA NATO, E NELLA NATO CI SONO ESERCITI NAZIONALI CHE COOPERANO TRA DI LORO. IO VOGLIO PIUTTOSTO UNA COLONNA EUROPEA DELLA NATO” – CHISSA' CHI ALLA FINE DIRA' L'ULTIMA PAROLA... - VIDEO

mauro gambetti papa leone mazza baseball san pietro pipi sagrato

DAGOREPORT: IL PISCIO NON VA LISCIO – PAPA LEONE XIV E’ FURIOSO DOPO IL SACRILEGIO COMPIUTO DALL’UOMO CHE HA FATTO PIPI’ SULL’ALTARE DELLA BASILICA DI SAN PIETRO – IL PONTEFICE HA ORDINATO UN RITO RIPARATORIO “URGENTE” E, SOPRATTUTTO, HA FATTO IL CULO AL CARDINALE GAMBETTI, ARCIPRETE DELLA BASILICA VATICANA, CON UN CONFRONTO “TEMPESTOSO”: E’ IL TERZO GRAVE EPISODIO IN POCO PIU’ DI DUE ANNI AVVENUTO NELLA CHIESA PIU’ IMPORTANTE DEL MONDO – NEL MIRINO FINISCONO ANCHE GLI UOMINI DELLA GENDARMERIA VATICANA, INCAPACI DI INTERVENIRE TEMPESTIVAMENTE E DI PREVENIRE GESTI SACRILEGHI DELLO SVALVOLATO DI TURNO – VIDEO!

spionaggio paragon spyware giorgia meloni fazzolari mantovano giorgetti orcel francesco gaetano caltagirone flavio cattaneo

DAGOREPORT - E TRE! DALLO SPIONAGGIO DI ATTIVISTI E DI GIORNALISTI, SIAMO PASSATI A TRE PROTAGONISTI DEL MONDO DEGLI AFFARI E DELLA FINANZA: CALTAGIRONE, ORCEL, CATTANEO - SE “STAMPA” E “REPUBBLICA” NON LI FANNO SMETTERE, VEDRETE CHE OGNI MATTINA SBUCHERÀ UN NUOVO E CLAMOROSO NOME AVVISATO DI AVERE UN BEL SPYWARE NEL TELEFONINO - COME NEL CASO DEGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA PROCURA ANTIMAFIA (FINITI IN CHISSÀ QUALCHE SCANTINATO), I MANDANTI DELLO SPIONAGGIO NON POSSONO ESSERE TROPPO LONTANI DALL’AREA DEL SISTEMA DEL POTERE, IN QUANTO PARAGON FORNISCE I SUOI SERVIZI DI SPYWARE SOLO AD AUTORITÀ ISTITUZIONALI - A QUESTO PUNTO, IL CASO È CORNUTO: O SI SONO TUTTI SPIATI DA SOLI OPPURE IL GOVERNO MELONI DEVE CHIARIRE IN PARLAMENTO SE CI SONO APPARATI “FUORILEGGE”. PERCHÉ QUANDO IL POTERE ENTRA NEI CELLULARI DEI CITTADINI, NON C’È PIÙ DEMOCRAZIA…