carlo nordio najeem osama almasri

IL GOVERNO TENTA IL GIOCO DELLE TRE CARTE SUL CASO ALMASRI – L’ITALIA SI DIFENDE SUL RIMPATRIO DEL TORTURATORE LIBICO: “NON C’È STATA ALCUNA VIOLAZIONE”. PER GIUSTIFICARE IL MANCATO INTERVENTO DEL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA, CARLO NORDIO, IL GOVERNO METTE IN DISCUSSIONE L’AUTORITÀ DELLA CORTE PENALE INTERNAZIONALE SUL “CONTROLLO DELL’AUTORITÀ GIUDIZIARIA SULLA REGOLARITÀ DELL’ARRESTO”: È UN TENTATIVO MALDESTRO DI SPOSTARE L’ATTENZIONE. LA CORTE D’APPELLO DI ROMA AVEVA ESPLICITAMENTE CHIESTO UN CONFRONTO CON VIA ARENULA, E IL CAPO DIPARTIMENTO LUIGI BIRRITTERI GIÀ DOMENICA 19 GENNAIO - IL GIORNO STESSO DELLA CATTURA DI ALMASRI - AVEVA FATTO PRESENTE CHE SERVIVA UN “ATTO URGENTE” DEL MINISTRO…

ROMA SI DIFENDE ALLA CPI, 'SU ALMASRI NESSUNA VIOLAZIONE'

carlo nordio e il caso almasri

(ANSA) -  L'Italia ribadisce davanti alla Corte penale internazionale di non aver violato gli obblighi di cooperazione nel caso Almasri. In un documento - visionato dall'ANSA - di 15 pagine trasmesso all'Aja, il governo contesta le "incertezze" presenti nel mandato d'arresto della Cpi, sottolineando di aver agito "in buona fede".

 

L'Italia contesta inoltre il ruolo assunto dal procuratore, sostenendo che la Cpi "non ha il compito di giudicare eventuali violazioni della cooperazione né il potere di interpretare le disposizioni interne" e "non può deferire la questione agli Stati parte" o al "Consiglio di Sicurezza dell'Onu".

 

LA DIFESA DI ALMASRI BY CARLO NORDIO - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

Le "incertezze" contenute nel mandato di arresto spiccato dalla Cpi, si legge nel documento italiano, riguardavano "gli elementi chiave dei presunti crimini, come le date della loro perpetrazione, che il procuratore caratterizza come semplici errori tipografici, senza tuttavia riconoscere che questi elementi sono stati successivamente corretti, insieme ad altri elementi essenziali, inclusa la qualificazione giuridica dei presunti crimini".

 

Il governo definisce poi un "malinteso" l'idea che il rimpatrio in Libia sia stato "conseguenza automatica" della richiesta di estradizione libica, indicata invece come un "ulteriore elemento di complessità" nell'esame della cooperazione con la Cpi.

Osama Njeem Almasri

 

"Almasri è stato rimpatriato non in esecuzione della richiesta di estradizione, ma in virtù di un decreto di espulsione" per "ragioni di ordine pubblico e sicurezza nazionale", spiega ancora Roma, respingendo ogni accusa di "incoerenza" nella sua condotta e indicando il rimpatrio come "l'unica via giuridicamente e praticamente fattibile".

 

Almasri, le nuove giustificazioni dell’Italia

Estratto dell’articolo di Mario Di Vito per “il manifesto”

 

CARLO NORDIO CHE CERCA DI IMPEDIRE IL RILASCIO DEL TORTURATORE LIBICO ALMASRI - MEME BY 50 SFUMATURE DI CATTIVERIA

[…]Lunedì l’ambasciatore italiano nei Paesi Bassi Augusto Massari […]  ha inviato all’Aja le ennesime controdeduzioni alle accuse della procura della Cpi, che a giugno ha chiesto il deferimento del governo di Roma al consiglio di sicurezza dell’Onu.

 

IL PRIMO PUNTO che il diplomatico mette in risalto riguarda «il controllo autonomo e indipendente dell’autorità giudiziaria sulla regolarità dell’arresto». Così si vorrebbe spiegare il non intervento di Nordio, la cui mancata interlocuzione con la Corte d’appello di Roma ha portato alla scarcerazione del boia libico il 21 gennaio scorso.

 

Questo perché un’interpretazione piuttosto elastica della legge numero 237 del 2012 avrebbe permesso ai giudici di convalidare in autonomia l’arresto di Osama Almasri, a riprova della «buona fede degli organi esecutivi, in particolare del ministero della Giustizia».

 

Njeem Osama Almasri Hoabish torna a tripoli

Insomma, se non era necessario il suo intervento, perché prendersela con il ministro? Casomai è colpa dei giudici. Ma la questione in realtà è più complessa, anche perché la Corte d’appello di Roma aveva esplicitamente chiesto un confronto con via Arenula, dove peraltro l’allora capo del Dipartimento affari di giustizia Luigi Birritteri già domenica 19 gennaio - il giorno stesso della cattura di Almasri - aveva fatto presente che serviva un «atto urgente» di Nordio.

 

La capa di gabinetto Giusi Bartolozzi rispose che la vicenda era già nota (a lei e verosimilmente anche al ministro), richiedendo poi «massima riservatezza» nel trattarla. Comunque, prosegue Massari nella sua nota, «si deve notare che le autorità esecutive competenti non hanno interferito in alcun modo con la procedura di convalida dell’arresto».

GIUSI BARTOLOZZI

 

Ci sarebbe poi un altro «malinteso», e cioè che «l’Italia avrebbe giustificato la mancata consegna di Almasri solo sulla base di una richiesta di estradizione concorrente dalla Libia».

 

NON È COSÌ, sostiene l’ambasciatore, perché «la richiesta di estradizione concorrente costituiva un ulteriore elemento di complessità nell’esame della richiesta di cooperazione» e questo avrebbe «impedito al governo di completare le sue valutazioni prima dell’adozione da parte della Corte d’Appello di Roma della sua decisione».

 

Carlo Nordio e Luigi Birritteri

C’è un problema di date: la Libia aveva inviato la sua richiesta il 20 gennaio, ma la Cpi ha reso pubbliche le sue carte solo il 24. Come facevano a sapere del caso? Probabilmente la valutazione a Tripoli è stata fatta sulla base delle informazioni dell’Interpol. Sia come sia questo elemento «fattuale e non giuridico» avrebbe reso il quadro ancora più complicato di quanto già fosse. Del resto il caso Almasri «è stato per l'Italia la prima applicazione dello Statuto di Roma in relazione a una richiesta di cooperazione nell'esecuzione di un mandato di arresto contro una persona presente sul territorio dello Stato».

 

IL SUPPLIZIO DI SANTA MELONI - VIGNETTA BY NATANGELO - IL FATTO QUOTIDIANO

SEGUE la ripetizione di quanto già detto da Nordio quando a febbraio andò prima alla Camera e poi al Senato a cercare di spiegare cosa fosse accaduto: il mandato della Cpi «conteneva diverse incertezze riguardo agli elementi chiave dei presunti crimini». Il che è vero - infatti in seguito i documenti sarebbero stati rivisti all’Aja, precisando meglio soprattutto le date dei crimini commessi dall’aguzzino di Tripoli ma non spiega perché, come da prassi e raccomandazioni, nessuno al ministero abbia pensato di fare un colpo di telefono all’Aja per avere un confronto.

 

I recapiti erano già in calce ai documenti ricevuti sabato 18 dal magistrato di collegamento in Olanda. L’ultimo tentativo di chiarimento di Massari riguarda il volo di stato che ha riportato Almasri sano e salvo a Tripoli. Perché il mezzo era già in movimento dalla mattina?

 

Risposta: perché gli accompagnatori di Almasri erano stati liberati già lunedì 20 e dunque «era praticamente ed economicamente ragionevole attendere anche la decisione di convalida giudiziaria» anche per lui. […]

MIGRANTI IN UN LAGER LIBICO GESTITO DAL ALMASRI

IL CASO ALMASRI - ILLUSTRAZIONE DI POLITICO

LA LIBERAZIONE DI ALMASRI VISTA DA ROLLI - IL GIORNALONE - LA STAMPAAlmasri Osama Najeen.

Ultimi Dagoreport

elly schlein giuseppe conte goffredo bettini gaetano manfredi piero vincenzo de luca roberto gualtieri silvi salis vincenzo decaro michele emiliano

DAGOREPORT - IL PD GUIDATO DA ELLY SCHLEIN? E' COME "'A PAZZIELLA 'MMAN 'E CRIATURE". IL GIOCATTOLO STA IN MANO AI BAMBINI. E LORO CHE FANNO? CI GIOCANO, SO' BAMBINI. E LO FANNO A PEZZI - CONFONDENDO LA LEADERSHIP CON L'AMBIZIONE, LA SEGRETARIA DEL PD SI E’ RINTANATA IN UN BUNKER: DIFFIDA DI TUTTI E SI CIRCONDA SOLO DEI SUOI “PASDARAN”: BONAFONI, ALIVERNINI E TARUFFI - NON SOPPORTA L’ASSE TRA CONTE E BETTINI; VIVE CON LA PAURA CHE BONACCINI VOGLIA SOSTITUIRLA AL PRIMO PASSO FALSO E CHE SILVIA SALIS LE FREGHI LA SEGRETERIA – SOSPETTI VERSO IL SINDACO DI NAPOLI GAETANO MANFREDI, POSSIBILE “PAPA STRANIERO” DEL “CAMPO LARGO” – ELLY DIFFIDA (EUFEMISMO) DI PRODI, CHE NON LA VEDE CANDIDATA PREMIER, E DI FRANCESCHINI, CHE LA PENSA ALLO STESSO MODO MA NON LO DICE - IL FASTIDIO VERSO MISIANI, GUALTIERI, MANCINI E ONORATO - VOLEVA ELIMINARE I ''CACICCHI'' MA HA RINCULATO CON DE LUCA E SOFFRE LE SMANIE DI EMILIANO IN PUGLIA - QUALCHE ANIMA PIA SPIEGHI ALLA GRUPPETTARA DI BOLOGNA CHE NON SIAMO ALL’OCCUPAZIONE DEL LICEO, NÉ TANTOMENO SUL CARRO DEL PRIDE DOVE SI È ESIBITA IN MODALITÀ “CUBISTA” SULLE NOTE DI “MARACAIBO” (VIDEO)

beppe grillo marco travaglio giuseppe conte elly schlein eugenio giani

DAGOREPORT: IL CONTE TRAVAGLIATO - DI BOTTO, SIAMO RITORNATI AI TEMPI DI BEPPE GRILLO: SULL’OK ALLA CANDIDATURA IN TOSCANA DEL DEM EUGENIO GIANI, CONTE NON TROVA IL CORAGGIO DI METTERCI LA FACCIA E RICICCIA IL ''REFERENDUM'' ONLINE TRA GLI ISCRITTI, L’UNO VALE UNO, LA “BASE” DA ASCOLTARE - MA L'EX "AVVOCATO DEL POPOLO" NON DOVEVA ESSERE IL LEADER CHE I 5STELLE NON HANNO MAI AVUTO, QUELLO CHE SI IMPONE E TRACCIA LA VIA AL SUO PARTITO? - DATO CHE GIANI, PER VINCERE, PUO' FARE A MENO DEI VOTI 5STELLE, NEL PD S'INCAZZANO CON LA SUBALTERNITÀ A CONTE DI ELLY SCHLEIN CHE HA ACCETTATO E PROMOSSO LA CANDIDATURA DEL 5STELLE ROBERTO FICO IN CAMPANIA: "QUESTI INGRATI È MEGLIO LASCIARLI CHE PRENDERLI" - MA TRA ELLY E PEPPINIELLO, C’È DI MEZZO LA COLONNA DI PIOMBO DI MARCO TRAVAGLIO, CHE DETTA OGNI MATTINA I DIECI COMANDAMENTI DELL'IDEOLOGIA M5S, CONVINTO COM'È CHE IL "CAMPOLARGO" PD-M5S SIA UNA DISGRAZIA PEGGIORE DELL''ARMATA BRANCA-MELONI...

netflix disney plus streaming

DAGOREPORT - “TOPOLINO” HA FAME - DISNEY SCUCE 3 MILIARDI DI DOLLARI PER COMPRARSI LE ATTIVITÀ MEDIA DELLA NFL, LA LEGA DEL FOOTBALL AMERICANO. QUALE SARÀ IL PROSSIMO PASSO? UN CONSOLIDAMENTO NELLO STREAMING È INEVITABILE (IL MERCATO È SATURO DI SERVIZI E CONTENUTI) E C’È CHI SI SPINGE A UN’ACQUISIZIONE DI PESO, COME NETFLIX - LA PIATTAFORMA CAPITALIZZA IL DOPPIO MA FATTURA UN TERZO DELLA DISNEY  – RUMORS ANCHE SU UN INTERESSE DI AMAZON PER SPOTIFY: LÌ I SOLDI NON SAREBBERO UN PROBLEMA (IL SERVIZIO DI E-COMMERCE DI BEZOS CAPITALIZZA 2MILA MILIARDI CONTRO I 130 DELLO STREAMING MUSICALE)...

matteo piantedosi giorgia meloni carlo nordio giusi bartolozzi alfredo mantovano almasri

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI RISCHIA DI BRUTTO SUL CASO ALMASRI: PRENDERSI LA RESPONSABILITÀ DELLA SCARCERAZIONE E DEL RIMPATRIO (CON VOLO DI STATO) DEL TORTURATORE LIBICO EQUIVALE A UNA PUBBLICA SCONFESSIONE DEI MINISTRI NORDIO E PIANTEDOSI, CHE IN AULA HANNO MINIMIZZATO CON BUGIE LA QUESTIONE ATTACCANDO I GIUDICI – IL TRIBUNALE DEI MINISTRI, SCAGIONANDO LA STATISTA DELLA GARBATELLA E RINVIANDO A GIUDIZIO I DUE MINISTRI E IL SOTTOSEGRETARIO ADDETTO AI SERVIZI SEGRETI, HA APERTO UNA BOTOLA DOVE, DALL'ALTO DEL SUO DILENTATTISMO, MELONI È CLAMOROSAMENTE CADUTA - LO "SCUDO" PER SALVARE GIUSI BARTOLOZZI NON ESISTE: NON ESSENDO STATA RINVIATA A GIUDIZIO, IL GOVERNO NON PUÒ  ESTENDERE "IL CONCORSO" NEL REATO COL MINISTRO NORDIO. COSI', IL PARLAMENTO PUO' NEGARE L'AUTORIZZAZIONE A PROCEDERE CONTRO PIANTEDOSI, NORDIO E MANTOVANO, MA LA PROCURA DI ROMA NON AVRÀ ALCUNO OSTACOLO A RINVIARE A GIUDIZIO LA BARTOLOZZI, CON CONSEGUENTI ''RICADUTE POLITICHE'' SU MELONI - PERCHE' NON HANNO MESSO IL SEGRETO DI STATO...

donald trump volodymyr zelensky steve witkoff vladimir putin

DAGOREPORT - È FINALMENTE LA VOLTA BUONA PER LA PACE TRA RUSSIA E UCRAINA? – L’INVIATO SPECIALE DI TRUMP A MOSCA, STEVE WITKOFF, DOPO TRE ORE DI FACCIA A FACCIA, HA CONVINTO PUTIN A INCONTRARE IL TYCOON, CONSIGLIANDOGLI DI PRESENTARSI CON UN “REGALINO” DI BUONA VOLONTA': COME LA FINE DEGLI ATTACCHI DI DRONI E AEREI – IL FACCIA A FACCIA, CHE SI TERRÀ DOPO FERRAGOSTO NELLA TURCHIA DI ERDOGAN, HA OTTENUTO IL VIA LIBERA DA ZELENSKY, MERZ, STARMER E RUTTE (NON COINVOLTI IL GALLETTO MACRON E LA "PONTIERA SENZA PONTE'' MELONI) - MA PER FARLA FINITA, PUTIN DEVE PORTARE A MOSCA IL BOTTINO DEL VINCITORE: NON VUOLE E NON PUO' PERDERE LA FACCIA DOPO TRE ANNI DI GUERRA - TRUMP HA RASSICURATO ZELENSKY CHE L'UCRAINA NON VERRA' UMILIATA DALLA RUSSIA - IN VISTA DEL VOTO DI MID-TERM 2026, PER IL TEPPISTA DELLA CASA BIANCA LA PACE VALE COME UN GOL IN ROVESCIATA...