
AI SERVIZI DI GIORGIA – DAL PROSSIMO 1° GENNAIO IL GOVERNO TOGLIERÀ LA SCORTA DEI SERVIZI SEGRETI INTERNI (AISI) AGLI EX PRESIDENTI DEL CONSIGLIO, AI QUALI RESTERÀ SOLO IL DISPOSITIVO DI SICUREZZA DEL MINISTERO DELL'INTERNO – LO ANNUNCIA CON UNA LETTERA IL SOTTOSEGRETARIO MANTOVANO, CHE GIUSTIFICA LA DECISIONE CON L'APPLICAZIONE DI UNA CIRCOLARE DEL GOVERNO CONTE DUE – LA STRETTA RIGUARDA GENTILONI, RENZI, MONTI, PRODI E D'ALEMA. MENTRE DRAGHI E CONTE HANNO GIÀ LA SCORTA GESTITA ESCLUSIVAMENTE DAL VIMINALE – INVECE MELONI CONTINUERÀ A ESSERE SCORTATA ANCHE DA AGENTI DELL’AISI – LA REAZIONE DI RENZI, CHE HA RINUNCIATO ALLA SCORTA: “MELONI E MANTOVANO SCHERZANO COL FUOCO. È ACCADUTA UNA COSA MOLTO GRAVE. UNO SCAMBIO RISERVATO TRA IL SOTTOSEGRETARIO E IL SOTTOSCRITTO A PROPOSITO DELLA MIA SCORTA È STATO PASSATO DAL GOVERNO AI GIORNALI. A QUESTO PUNTO SONO COSTRETTO A PUBBLICARE IO STESSO LA LETTERA RISERVATA CHE AVEVO INVIATO A MANTOVANO E MELONI. SIAMO NELLE MANI DI PERSONE PERICOLOSE...”
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RENZI NEL SUO NUOVO LIBRO RENZI RICORDA QUANDO PALAZZO CHIGI DECISE DI TOGLIERGLI LA SCORTA DEI
POST FACEBOOK DI MATTEO RENZI
matteo renzi - question time al senato - foto lapresse
Oggi è accaduta una cosa molto grave. Uno scambio riservato tra il sottosegretario Mantovano e il sottoscritto a proposito della mia scorta è stato passato dal Governo ai giornali. Informazioni riservate sulla tutela delle personalità pubbliche vengono passate alle redazioni dal Governo che usa le veline per attaccare gli avversari.
È una cosa enorme ed il segno che la presidente Meloni e il sottosegretario Mantovano scherzano col fuoco. Si possono avere idee diverse in politica ma piegare le Istituzioni per interessi di parte è sinceramente scandaloso. A questo punto sono costretto a pubblicare io stesso la lettera riservata che avevo inviato a Mantovano e Meloni stamani. Siamo nelle mani di persone pericolose.
MATTEO RENZI
Palazzo Giustiniani
Roma, 30 maggio 2025
Signor Sottosegretario,
alfredo mantovano foto mezzelani gmt 008
faccio seguito ai colloqui telefonici di novembre 2024 e alla sua nota di aprile 2025
Prendo atto che il Governo Meloni ha scelto di togliere al sottoscritto - e ad altri più autorevoli colleghi - la garanzia della tutela dell’AISI. Non è una scelta che sorprende visto che Ella mi aveva già informato del vostro intendimento con una telefonata il giorno 9 novembre e con successivi messaggi whatsapp. Ne ho volutamente lasciato traccia nel mio libro “L’Influencer” perché rimanga a futura memoria del suo (e vostro) stile di Governo, se così si può definire.
La giustificazione che Ella utilizzò è semplicemente risibile: sostenere che la struttura AISI abbia bisogno di ulteriore personale, dopo l’incredibile aumento di spesa di questi anni, è ovviamente falso. Il fatto che AISI continui a garantire il servizio di tutela ad altre personalità, a cominciare dalla Presidente pro tempore, dimostra che non vi è alcuna ragione generale che giustifichi le modifiche annunciate.
matteo renzi - question time al senato
Liberiamoci dalle ipocrisie, signor Sottosegretario, e guardiamo alla verità dei fatti. Ella ha deciso - assieme alla Presidente del Consiglio - di togliere al sottoscritto la tutela AISI dopo che ho rivolto critiche al Governo. Mai nei primi anni del Governo vi siete preoccupati di modificare la composizione delle scorte. Lo avete fatto dopo che avete ricevuto critiche, molto dure peraltro. Trovo questa “spiacevole coincidenza” un gravissimo segnale di utilizzo proprietario ed arrogante delle Istituzioni e avverto la necessità che rimanga scritto, nero su bianco.
Non è la prima volta che vi comportate così, sia chiaro. Avete fatto una legge ad personam contro chi non la pensa come voi, intervenendo con un emendamento notturno sullo status dei dirigenti delle opposizioni come si fa nelle peggiori democrature sudamericane.
Avete passato a una redazione RAI le veline contro un magistrato sotto scorta che aveva chiesto il volo di stato, volo che evidentemente garantite a criminali come Al Masri ma non ai servitori della Repubblica.
giorgia meloni alfredo mantovano
Avete utilizzato in modo non corretto avanzati strumenti di intercettazione al punto che l’azienda Paragon ha ritenuto di dovervi chiedere la sospensione del servizio come da vostro imbarazzato comunicato stampa del 14 febbraio 2025. E richiesti di informazioni in sede parlamentare la Presidente del Consiglio ha detto che non avrebbe risposto per non fare pubblicità al mio libro, dimostrando così – una volta di più – un disprezzo del Parlamento che fa rabbrividire.
Avete utilizzato il Golden Power come uno strumento per impedire a una Banca italiana che non amate di fare un’operazione di mercato facendo del Governo un giocatore in una partita in cui l’Esecutivo dovrebbe stare totalmente fuori dal campo. Nemmeno arbitro: spettatore.
Ella, signor Sottosegretario, interpreta il suo ruolo di Autorità delegata ai servizi non in ragione di un supremo interesse pubblico ma come uomo di parte. Questa critica, politica, che le rivolgo mi sembra talmente evidente da non avere necessità di ulteriori esempi, che pure non mancherebbero. Posso dunque concentrarmi sul punctum dolens: la questione AISI/scorta.
alfredo mantovano giorgia meloni
Sono molto chiaro. Non ho scelto di essere tutelato dalla Repubblica.
Fino al febbraio 2014 non ho avuto alcuna forma di scorta. Quando sono diventato Presidente del Consiglio, ormai 11 anni fa, la Repubblica mi ha assegnato dei professionisti che in questi anni mi sono stati accanto con dedizione e competenza.
Ho visto quello che è successo a ex colleghi come il mio amico Abe Shinzo e sono fiero del comportamento dei professionisti che hanno lavorato con me. Vorrei che la presente valesse anche come formale ringraziamento. E chiedo di rappresentare al direttore AISI la mia gratitutine per il servizio di queste persone: spero che sia valorizzata la competenza delle persone che hanno lavorato con me in questi anni e che non meritano di essere vittime della vendetta che si consuma contro di me in queste ore.
Oggi la Repubblica Italiana decide che questi uomini non debbano più garantirmi la tutela.
E il sottosegretario affida la mia tutela al ministro dell’Interno. Comunico formalmente e inderogabilmente che non intendo accettare nessuna forma di tutela del Viminale. Lo faccio con il massimo rispetto personale e istituzionale che nutro nei confronti del Ministro Piantedosi e del Prefetto Pisani - che ci leggono in copia - e che giudico due professionisti straordinari. A loro rivolgo i migliori auguri di buon lavoro uniti alla stima e all’amicizia di sempre.
Ma se mi viene tolta la tutela AISI perché il sottosegretario Mantovano ha inspiegabilmente bisogno di avere uomini in più nelle strutture di Palazzo Chigi, a maggior ragione il Viminale ha bisogno di uomini in più per garantire la sicurezza. Serve più personale sulle strade, nelle stazioni, nelle periferie: non posso accettare che i cittadini abbiano meno servizi perché personale della Polizia deve tutelare il sottoscritto.
MATTEO RENZI COME GIAMBRUNO - MEME BY DAGOSPIA
Avevo una scorta, mi viene tolta, farò senza. La presente, a futura memoria, vale come esplicita esenzione di responsabilità del Ministro dell’Interno e del Capo della Polizia nel caso in cui dal 1° gennaio 2026 dovesse accadere qualcosa alla mia persona. Il Viminale non avrà nessuna responsabilità amministrativa da incidenti che potessero occorrermi, ferma restando la piena responsabilità politica di Giorgia Meloni e di Alfredo Mantovano sulla scelta di “vendicarsi” su di me per aver espresso opinioni politiche critiche verso il Governo pro tempore.
Mai nella storia italiana la Presidenza del Consiglio si era comportata così con i predecessori. Non lo aveva fatto Berlusconi con Prodi, non lo aveva fatto Prodi con Berlusconi, non lo avevo fatto io, non lo aveva fatto Giuseppe Conte, non lo aveva fatto nessuno.
(…)
Nel criticarLa profondamente per il modo arrogante e proprietario con il quale Ella gestisce un settore delicato come l’Intelligence, Le auguro comunque il meglio per il nostro amato Paese.
Viva l’Italia, viva la Repubblica.
Cordialmente,
Matteo Renzi
LA DECISIONE DI MELONI E MANTOVANO: "DAL 2026 VIA LA SCORTA AGLI EX PREMIER"
Estratto dell’articolo di Simone Canettieri per “Il Foglio”
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE
Dal prossimo 1° gennaio il governo Meloni toglierà la scorta dei servizi segreti interni (Aisi) agli ex presidenti del Consiglio, che resteranno solo con il dispositivo predisposto e curato dal ministro dell'Interno. Lo annuncia con una lettera - visionata dal Foglio - il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano nonché autorità delegata agli 007.
Sono interessati dalla stretta una serie di ex presidenti del Consiglio: Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Mario Monti, Romano Prodi e Massimo D'Alema. C'è anche chi, come Mario Draghi e Giuseppe Conte, non beneficia della scorta mista, ma ha solo quella gestita dal Viminale.
Mantovano ha motivato la sua decisione nei confronti degli interessati come un atto dovuto, come l'applicazione di una circolare emanata dal governo Conte due.
[…] "La presenza di operatori dell'intelligence nell'ambito di un dispositivo tutorio costituisce una deroga alla disciplina generale - prevista dal decreto-legge n. 83 del 2002, convertito dalla legge 2 luglio 2002, n. 133 - che riserva al Ministro dell'Interno la competenza ad adottare i provvedimenti di protezione.
Infatti, l'art. 1, comma 3, del citato decreto-legge prevede che il Presidente del Consiglio dei ministri, d'intesa con il Ministro dell'interno, possa definire modalità differenziate di tutela nei confronti di alte personalità esposte a rischio.
Con un decreto presidenziale del 2020 è stata condotta una generale rivisitazione dei dispositivi di tutela e protezione assicurativa con personale dell'intelligence al fine di dismettere gradualmente le misure riconducendo la competenza In tal senso, dopo proroghe del regime transitorio, protrattosi per cinque anni, ne è stata disposta la cessazione, determinando l'entrata in vigore del regime ordinario dal 1° gennaio
2026".
[…]
MARIO DRAGHI PAOLO GENTILONI MATTEO RENZI MARIO MONTI UGO ZAMPETTI AL FUNERALE DI SILVIO BERLUSCONI
La vicenda sta facendo discutere gli ex presidenti del Consiglio. E il sottosegretario nella sua missiva sembra prevedere le polemiche spiegando che la premier Giorgia Meloni manterrà al contrario il doppio dispositivo: "Per completezza d'informazione, si rappresenta che le misure differenziate restano invariate unicamente per il Presidente del Consiglio dei ministri pro tempore, in conformità alla normativa vigente".
Fonti del governo, interpellate dal Foglio, spiegano che si tratta di una scelta dovuta perché la circolare di Conte venne sospesa nella sua applicazione quasi subito perché poi l'esecutivo andò in crisi e arrivò Mario Draghi. "Dal 2022 a oggi anche su pressione dei diritti interessati per due anni ne abbiamo sospeso applicazione - raccontano a Palazzo Chigi - ma dopo cinque anni o si cambia la norma o la si fa rispettare senza le deroghe".
MATTEO RENZI GIORGIA MELONI
matteo renzi - l influencer - libro su giorgia meloni
ALFREDO MANTOVANO E GIORGIA MELONI - FOTO LAPRESSE