1. VENT’ANNI DOPO, LA GRANDE PROMESSA DEL BANANA SULLA RIDUZIONE DELLE TASSE POTREBBE DIVENTARE REALTÀ. CI PENSA PITTIBIMBO, OVVERO LA PROSECUZIONE DI BERLUSCONI CON ALTRI MODI. COPERTURE “BY MAGICS”, PAR DI CAPIRE, MA INTANTO CI SONO LE ELEZIONI EUROPEE DA VINCERE E BISOGNA TENERE LONTANI I BARBARI DA STRASBURGO 2. BRUXELLES E BERLINO SI VOLTERANNO DALL’ALTRA PARTE E SE POI A GIUGNO BISOGNERÀ IMPROVVISARE UNA MANOVRA CORRETTIVA, PAZIENZA. “CE LO CHIEDE L’EUROPA” 3. IL ROTTAM’ATTORE ARRIVA A QUESTO RISULTATO DIMOSTRANDO IL CORAGGIO CHE IL BANANA NON HA MAI AVUTO, OVVERO FREGANDOSENE ALTAMENTE DEI SINDACATI. E’ DAI TEMPI DEL PIANO DI RINASCITA DEMOCRATICA DI LICIO GELLI CHE NON SI VEDEVA UN SIMILE ARDIRE 4. RENZIE HA VOLUTO DIMOSTRARE CHE CAMUSSO E COMPAGNI NON CONTANO PIÙ UN CAVOLO E CHE NON SERVONO PIÙ A NULLA. RIVENDICA IL RAPPORTO DIRETTO CON LA GENTE

a cura di colinward@autistici.org (Special Guest: Pippo il Patriota)


1 - MENO TASSE PER MOLTI, CARO CAVALIERE
Vent'anni dopo, la grande promessa del Banana sulla riduzione delle tasse potrebbe diventare realtà. Ci pensa Pittibimbo, ovvero la prosecuzione di Berlusconi con altri modi. Coperture "by magics", par di capire, ma intanto ci sono le elezioni europee da vincere e bisogna tenere lontani i barbari da Strasburgo. I nostri superiori di Bruxelles si volteranno dall'altra parte per un paio di mesi e se poi a giugno bisognerà improvvisare una manovra correttiva, pazienza. "Ce lo chiede l'Europa" è sempre un utile mantra.

Il Rottam'attore arriva a questo risultato dimostrando il coraggio che il Banana non ha mai avuto, ovvero fregandosene altamente dei sindacati. E' dai tempi del Piano di Rinascita democratica di Licio Gelli che non si vedeva un simile ardire. Renzie ha voluto dimostrare che non contano più un cavolo e che non servono più a nulla. Rivendica il rapporto diretto con la gente. Sta umiliando scientemente Cgil, Cisl e Uil - che molto hanno fatto per meritarsi un simile trattamento - mentre tratta riservatamente con Confindustria.

Ha appena preso la patente, ma guida a 200 chilometri l'ora senza mai togliere il piede dall'acceleratore e ha sempre bisogno di qualche birillo da centrare, come se lui fosse una palla da bowling. Pensi alla Bindi, a D'Alema, a Lettazio, a Berlusconi e a Bonanni e ti viene quasi da benedirlo. Ma se Renzie si schianta, non si schianta da solo.

2 - SI', HANNO TROVATO I SOLDI
Sì, hanno trovato i soldi. Quel satanasso di Lettanipote li nascondeva nelle scatole degli omini del Subbuteo. Fuori c'era scritto "Aston Villa" o "Dinamo Dresda", ma dentro c'erano mazzette di banconote da 500 euro legate con nastrini dell'Aspen. Però a Pittibimbo non la si fa e allora ecco come si spiega questo meraviglioso sommario sulla prima pagina del Corriere: "Palazzo Chigi: trovate ampie coperture". Lo sfotte un po' il Sole: "Renzi: ho i soldi, vado avanti" (p. 1).

Dunque, trovate ampie coperture e allora "Più detrazioni ai dipendenti. Sgravi affitti, ex Iacp in vendita. Verso un bonus di 1.000 euro, cedolare secca ridotta al 10%. Il tweet di Renzi: alle 17 le misure. Sconto da aprile per chi guadagna fino a 15 mila euro. Lavoro: contratti flessibili estesi a due anni. Procedure veloci" (Corriere, pp. 2-3). Si sogna a occhi aperti sul Messaggero: "Mille euro al mese, ecco il sussidio per chi perde l'occupazione" (p. 3). Poi, l'onesta ammissione: "Tasse locali, è in arrivo la stangata" (p. 5).

La Stampa racconta: "Caccia alle risorse per la cura-choc. Sul tavolo 6-7 miliardi che arriveranno con la spending review di Cottarelli e l'ipotesi di dimezzare gli F35" (p. 2). "Renzi vuole tirare dritto ed è pronto a sfidare l'Europa. ‘Coperture fino a 20 miliardi" (p. 3).

Però sono notevoli anche queste affermazioni carpite da Repubblica al Rottam'attore: "Lo so che i sindacati protestano, ma lo fanno perché questa manovra la facciamo senza consultarli. Io non voglio parlare a loro. Voglio parlare alle maestre, alle zie, alle persone normali. E poi la verità è un'altra: loro non protestano per il merito ma perché hanno capito che questo governo non accetta la loro mediazione. Noi, se così si può dire, vogliamo ‘disintermediare'" (p. 3).

La Camusso, velista d'altri tempi, l'ha capito e risponde così dalla colonne del Corriere: "Noi siamo altra cosa dai politici. Perché stiamo tra la gente, sui luoghi di lavoro, facciamo contrattazione, guadagniamo molto meno, non viviamo di soldi pubblici". Poi ricorda che "fin dai tempi del governo Prodi, è dimostrato che tagli indiscriminati a favore delle imprese non producono un posto di lavoro in più" (p. 5).

3 - NO, NON HANNO TROVATO I SOLDI
Ma se è vero che per rimborsare i debiti della Pubblica Amministrazione preparano un disegno di legge, si conferma "The Italian Rule": per prendere si decreta e per dare si disegna.

4 - L'ITALICUM E QUELLO SGAMBETTO SOGNATO DA CHI HA PERSO IL PARTITO
"I Sottosegretari in aula per salvare l'Italicum. La legge rischia sotto l'attacco dei franchi tiratori democratici, oggi il voto finale", registra il Corriere (p. 6). Ancora Repubblica riporta un altro lungo sfogo virgolettato dell'amato Matteuccio: "In questi giorni non si è discusso di donne. Si è cercata un'operazione politica per dire che io non controllavo il Pd. Usando il voto segreto qualcuno ha tentato di farmi fuori. E non è passato. Ha perso. La legge elettorale va. Ed è solo il primo passo. Noi stiamo cambiando il Paese" (p. 1). "Noi" chi?
Sulla Stampa, la vendetta promessa da Bersani: "L'Italicum va cambiato. Cresce lo scontro interno. L'ex segretario: ‘C'è il rischio ce nel partito non si discuta più'" (p. 9).

5 - GIORNALISTI, SUPPORTER DA GUARDIA DEL POTERE
"Io sono una supporter di Renzi delle primissima ora. Lo appoggiavo perché diceva "cambio l'establishment, cambio le regole"... Poi però ha deciso di andare a Palazzo Chigi senza passare dal voto e ha ricompensato tutti, persino Civati. Ha tradito la promessa di cambiamento e la pagherà. Sono addolorata. Renzi si sente un leone rampante, ma ha i piedi di argilla". Lucia Annunziata, direttore di Huffington Post, intervistata dal Corrierone (p. 9).

6 - NANO DECADENCE
Per il mancato sposo Berlusconi Silvio si avvicina l'ora dell'affidamento in prova ai servizi sociali. Sempre meglio dei domiciliari con Franceschina che gli perquisisce le tasche dei pantaloni e il duo Verdini-Santadechè che gli fa una testa così. Però la preoccupazione sale: "Berlusconi pensa al 10 aprile: così mi vogliono umiliare. I timori per la decisione del tribunale sui servizi sociali. Pensiero fisso. Raccontano i fedelissimi: ‘A lui interessa solo quella scadenza, è angosciato e prostrato" (Corriere, p. 11). Pare che sia preoccupato dall'idea dei due colloqui settimanali con un assistente sociale. L'idea che possa essere grassa, vecchia e brutta (e quindi certamente comunista) lo terrorizza.

Intanto si avvicina una campagna elettorale oggettivamente complicata per Farsa Italia e il Repubblica racconta che "nel partito è guerra tra i big per le Europee. Il leader tentato di escludere Fitto e Brunetta" (p. 8).

7 - TIRRENO POWER E L'ANNO NERO DEL SOR-GENIO
Il sequestro della centrale a carbone di Vado Ligure è una nuova mazzata anche sulla strada del risanamento finanziario di Sorgenia (che la controlla al 39%), bisognosa di vendere tutto il vendibile. Il Corriere richiama la notizia in prima pagina e mette il nome dei De Benedetti nel titolo interno a pagina 16: "Troppi morti'. Sigilli alla centrale. Chiusa la Tirreno Power collegata al gruppo De Benedetti. L'azienda: in regola". S'è visto. Nella pagina accanto viene per forza in mente Taranto: "La contabilità dei periti. ‘In 251 colpiti al cuore, 94 bimbi asmatici gravi'. La Procura stila un elenco dei casi ipotizzati anno per anno". Poi dicono che il clima della Riviera fa sempre bene. Dipende.
La Stampa diretta da Mariopio Calabresi dimentica di scrivere di chi è la centrale. Una vera impresa, in un pezzo di sei colonne (p. 17). Impresa bissata dal Messaggero: tre colonnine risicate e buio totale sulla proprietà (p. 14). Questo è oggi il rispetto per i lettori in Italia.

8 - NONNA PINA E LE BUGIE
Scoop di Repubblica, ovviamente con i tempi di Piazzale Clodio: "Cancellieri indagata per le telefonate ai Ligresti. La procura di Roma: sui contatti con la famiglia l'ex Guardasigilli ha mentito ai pm. Con i magistrati di Torino il ministro aveva negato di aver chiamato il fratello dell'imprenditore" (p. 12). Mesi e mesi per incrociare un verbale e quattro tabulati. Ma non ci sarebbe rilevanza penale per quelle chiamate ai Ligrestos e "per questo i pm sarebbero orientati a chiedere l'archiviazione del ministro". Tutto è bene quel che finisce bene.

9 - EGO TE ABSOLVO (MA TI DO' DEL CRETINO)
Escono le motivazioni della sentenza con la quale il Tribunale di Roma ha assolto Sciaboletta Scajola e si capisce ce quest'uomo merita davvero di essere candidato alle Europee e di finire a Strasburgo a tutelare gli interessi economici dell'Italia. Corriere: "Casa al Colosseo, per il giudice ‘Scajola non ne conosceva il vero prezzo'. Le motivazioni della sentenza di assoluzione. Pagati 900 mila euro in più senza che l'ex ministro ne fosse informato: "Se avesse saputo avrebbe rifiutato" (p. 21).

10 - E IO INVECE TI CONTROLLO PER SEMPRE
"Spiati tutti i deputati. Da decenni". Prima pagina choc di Libero e rivelazione di Franco Bechis, il giornalista che ti registra anche al cesso: "Clamorosa scoperta a Montecitorio: qualcuno ha conservato i tabulati di qualsiasi chiamata fatta dai telefoni fissi alla Camera fino al 31 dicembre scorso. Un'arma di ricatto formidabile" (p. 1).

11 - UNIDEBIT E IL SENSO DEI GIORNALONI PER GLI "ESUBERI"
Quello che ci aspetta, in termini di libera informazione, sulle prossime riforme del lavoro è ben anticipato da come i giornali di Lor signori trattano oggi gli 8.500 dipendenti da far fuori in casa Unicredit. Il Corriere: "Unicredit, maxi operazione pulizia. Effetto svalutazioni, rosso a 14 miliardi. Ritorno all'utile nel 2014. Previsti 8.500 esuberi. Cedola da dieci centesimi in contanti o azioni. Quotazione per Fineco". Righe dedicate alla gente da mandare a casa: quattro. Per dire che "Fabi, Fiba, Fisac, Ugl, Uilca hanno subito protestato" (p. 28).

Si illustra anche la Repubblica: "Unicredit ripulisce i conti. 14 miliardi di rosso nel 2013. 8.500 esuberi entro il 2018. Via a svalutazioni e accantonamenti, titolo +6%" (p. 26). Piazza Affari festeggia perché gli analisti, ci informa il quotidiano di Largo Fochetti, trovano il piano di Ghizzoni "very aggressive".

Anche se "i sindacati non hanno gradito la sorpresa". Il favore viene ricambiato nella pagina accanto: "Sorgenia, si tratta sul piano. Ghizzoni: "Fiducioso". Articolo 1 della Costituzione: "L'Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, ma quando le cose vanno male cane non mangi cane". Solo la Stampa, tra i giornaloni di Lor signori, scrive che "esplode la rabbia dei sindacati" (p. 28).
Si ride a piene ganasce sul Sole, che sulla vicenda pubblica un severo commento: "Ora più prestiti a imprese e famiglie" (p. 1).

12 - A COSA SERVONO I GIORNALI (MANUALE DI GIORNALISMO APPLICATO)
Cairo Communication chiude il 2013 in utile e il titolo del Corriere è: "Cairo, profitti a 74,2 milioni" (p. 28). A fianco, la notizia che Caltagirone Editori ha chiuso il 2013 con ricavi in calo e perdite per 75 milioni viene titolata così: "Caltagirone Editori, ricavi a 181 milioni".

 

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