putin gas russia

LA “GRANDE TEMPESTA” STA ARRIVANDO – LE MINACCE DEL PORTAVOCE DEL CREMLINO, DMITRY PESKOV, SONO IL SEGNALE CHE I RUSSI SENTONO ADDOSSO LA PRESSIONE DELL’OCCIDENTE – LA CHIUSURA DEL NORD STREAM PER RAGIONI “TECNICHE” È SOLO UN PRETESTO PER METTERE IN DIFFICOLTÀ L’EUROPA. E INTANTO, SI ALLONTANANO LE IPOTESI DI UN NEGOZIATO CON L’UCRAINA: PUTIN È DISPOSTO A TRATTARE CON ZELENSKY SOLO SE SARANNO SODDISFATTE LE SUE CONDIZIONI. LO STESSO VALE PER IL PRESIDENTE UCRAINO, RINGALLUZZITO DALLA CONTROFFENSIVA...

1 - MOSCA MINACCIA IL MONDO: «STA PER COMINCIARE LA GRANDE TEMPESTA»

Roberto Fabbri per “il Giornale”

 

DMITRIJ PESKOV E PUTIN

[…] L'ultima mitragliata verbale dalla Russia senza amore porta la firma del portavoce ufficiale di Vladimir Putin. In un'intervista all'agenzia di stampa Tass, Dmitry Peshkov ha avvertito l'Occidente che dovrà prendersela solo con se stesso per l'imminente arrivo di «una grande tempesta globale».

 

La voce ufficiale del Cremlino, come sempre, non ha dubbi: sono «decisioni e azioni assolutamente illogiche e spesso assurde da parte delle autorità degli Stati Uniti, dell'Unione Europea e dei singoli Paesi europei» a suscitare questa tempesta.

 

TETTO LA QUALUNQUE - BY CARLI

Il riferimento è, tra le altre cose, alla scelta di imporre sanzioni a Mosca, all'intenzione degli occidentali di fissare un tetto al prezzo degli idrocarburi prodotti in Russia, oltre che di applicare restrizioni ai visti per i cittadini russi che intendono recarsi nell'Ue.

 

Iniziative che preoccupano e irritano molto Mosca, da cui i toni minacciosi ostentati, nei confronti dei «miserabili politici europei che hanno deciso le sanzioni e che fanno venire un colpo ai propri cittadini quando vedono l'importo delle bollette», da Peshkov. Il quale, però, ha cura di garantire che la Russia regge benissimo a tutto questo, e che mantiene nelle sue parole «una propria macrostabilità».

 

Del resto, ha detto sempre ieri lo stesso Peshkov in un'altra intervista rilasciata all'emittente Rossija-1, prima o poi anche questa fase di confronto con le potenze occidentali finirà. «Qualsiasi situazione di crisi finisce con la distensione, al tavolo delle trattative si è detto certo il portavoce di Putin -. Difficilmente accadrà presto, ma accadrà».

 

MURALE BACIO PUTIN ZELENSKY

Quali siano le modalità di questa disponibilità a trattare, però, Peshkov lo ha subito aggiunto parlando del conflitto in Ucraina: «Siamo disponibili a trattare con il presidente Zelensky, ma solo su come saranno soddisfatte le nostre condizioni». In altre parole, dialogo per finta: parliamo solo dei dettagli sull'applicazione dei nostri diktat. Le condizioni imposte all'Ucraina rimangono le stesse?, gli ha chiesto l'intervistatore.

 

[…] Se nei confronti dell'Occidente Peshkov alterna un nodoso bastone a una poco credibile carota, il numero due del Cremlino Dmitry Medvedev continua a privilegiare il linguaggio greve della pura minaccia.

 

«Chi aiuta l'Ucraina cerca di spingere la Russia verso il collasso, ma non si rende conto di giocare a scacchi con la morte - ha detto sabato l'ex presidente russo -. Sono i sogni sporchi dei pervertiti anglosassoni, che si addormentano pensando a come farci a pezzi. Ma i nostri arsenali nucleari sono la miglior garanzia di salvaguardia della Grande Russia».

GAS N ROSES - MEME BY CARLI

 

Insuperabile livello di paranoia minacciosa? C'è chi sa far di peggio. Vladimir Soloviev, il conduttore tv più apprezzato da Putin, è arrivato a lodare i gulag. I campi di lavoro sovietici servivano a rieducare, ha detto, erano diversi e migliori dei lager nazisti. E i tanti prigionieri delle carceri russe dovrebbero essere usati per produrre armi. Un'idea messa in pratica anche da Hitler, in verità.

 

2 – GAS, LA TEMPESTA GLOBALE DI PUTIN

Estratto dell’articolo di Giovanni Pigni per www.lastampa.it

 

[…] Il Cremlino ha incolpato direttamente i governi europei di aver causato la chiusura di Nord Stream 1. […] Ma le spiegazioni delle autorità russe riguardo alla chiusura di Nord Stream 1 non sono per nulla convincenti.

 

carro armato russo alla centrale nucleare di zaporizhzhia

Come ha spiegato Siemens Energy, la compagnia che si occupa della produzione e della manutenzione delle turbine di Nord Stream 1, i problemi tecnici citati da Gazprom non possono giustificare una completa chiusura del gasdotto.  […] Insomma, il guasto sembrerebbe l’ennesimo pretesto che malcela la strategia di ricatto energetico della Russia contro l’Unione Europea.

 

Non ha alcun dubbio in proposito il presidente ucraino, Volodimir Zelensky, il quale ha avvertito in un videomessaggio che Mosca si starebbe preparando ad infliggere il colpo finale all’Unione Europea. «La Russia vuole distruggere la vita normale di ogni europeo, in tutti i Paesi del nostro continente. Vuole indebolire e intimidire tutta l'Europa, ogni Stato», ha osservato il presidente ucraino.

 

volodymyr zelensky

Secondo Zelensky, l’unico modo per rispondere ai ricatti energetici della Russia è attraverso «il rafforzamento di tutti i livelli di sanzioni e la limitazione delle entrate del petrolio e del gas della Russia». Proprio un accordo sul limite del prezzo del petrolio russo sarebbe stato raggiunto dai ministri delle finanze del G7 qualche giorno fa.

 

In una telefonata con la presidente della Commissione Europea Ursula Von Der Leyen, Zelensky ha discusso di un ottavo pacchetto di sanzioni che potrebbe includere il divieto di rilasciare visti ai cittadini della Federazione Russa. Una misura quella del blocco dei visti che non ha però trovato l'unanimità in Europa: per alcuni Paesi, tra i quali Francia, Germania e Italia, mantenere l’Europa aperta è necessario se si vuole lottare per «i cuori e le menti» dei cittadini russi.

 

PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Una soluzione di compromesso è stata trovata durante il vertice Ue a Praga di qualche giorno fa: i visti continueranno a essere accessibili per i russi ma saranno più cari e difficili da ottenere. La Russia risponderà sicuramente a qualsiasi sanzione riguardante i visti, ha avvertito il portavoce del Cremlino Peskov, in un’intervista alla televisione russa. La risposta, ha detto il portavoce, potrebbe essere sia «simmetrica» che «asimmetrica».

 

Intanto, una soluzione diplomatica al conflitto in Ucraina sembra sempre più impraticabile. Zelensky ha dichiarato che l’unico esito accettabile per Kiev è la vittoria totale, che dovrebbe comprendere anche la riconquista della Crimea. […]

soldato russo castra un ucraino PUTIN E IL GAS - BY EMILIANO CARLI

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)