gelmini carfagna

DESTRA O SINISTRA? MEJO IL CENTRO-TAVOLA! GRANDI MANOVRE PER RIFARE LA BALENA BIANCA: ALL’ATTIVISMO “DA SINISTRA” DI DELRIO E CASTAGNETTI, RISPONDONO I CATTOLICI LIBERALI CHE TERRANNO UN CONVEGNO SABATO PROSSIMO CON GELMINI, CARFAGNA, LUPI, SACCONI, E LA SEGRETARIA DELLA CISL MELONIANA FUMAROLA - È STATA EVOCATA PURE L'IDEA DI UN MANIFESTO CON CUI I CATTOLICI LIBERALI ASPIRANO NON SOLO A DARE UN "CONTRIBUTO" ALLA POLITICA ITALIANA MA A "LASCIARE UNA IMPRONTA"…

gelmini carfagna

 (ANSA) - Anche i cattolici liberali, quelli schierati con il centrodestra, fanno sentire la propria voce dopo i cattolici democratici di Delrio e Castagnetti, i sindaci della Rete di Trieste e gli intellettuali cattolici che terranno la propria convention sabato prossimo. In un convegno organizzato dall'associazione Centro Popolare di Maria Stella Gelmini, Mara Carfagna e Giusy Versace, è stata evocata l'idea di un Manifesto dei cattolici liberali, a seguito delle idee emerse nell'odierno appuntamento e di futuri convegni.

 

Un Manifesto con cui i cattolici liberali aspirano non solo a dare un "contributo" alla politica italiana ma a "lasciare una impronta" che rimanga, come ha detto Maurizio Lupi, a partire dall'appoggio alla legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese presentata dalla Cisl. "Stiamo assistendo a un cambio di paradigma - ha detto Gelmini - ci siamo illusi di essere in un contesto di pace, sicurezza, e ci siamo risvegliati con la guerra in Europa e la necessità di ricostruzione dell'Europa, di una difesa comune e di rivedere la politica estera dell'Ue. Quando si è davanti a una ricostruzione occorre aver chiari i fondamentali e questi partono dalle radici cristiane, dagli ideali e valori cristiani e dal coraggio". Ebbene la convinzione è che "dalla sintesi di valori cattolici e liberali possa nascere il brodo di cultura per ricostruire l'Europa e l'Italia".

gelmini carfagna lupi brambilla nuovo simbolo noi moderati foto lapresse

 

Di qui la volontà di "elaborare una proposta politica che sintetizzi valori cattolici e liberali", esemplificata dalla legge della Cisl sulla partecipazione dei lavoratori, spiegata al convegno dalla segretaria Daniela Fumarola, ma anche dall'attenzione a norme sulla difesa della vita. Maurizio Lupi ha affermato la necessità di superare l'idea "del contributo dei cattolici in politica". "Occorre fare un passo in più, occorre lasciare una impronta. L'impronta è cio che lascia un segno. Il nostro compito è lasciare un segno nella costruzione di qualcosa".

 

Una delle caratteristiche dei cattolici liberali, hanno detto prima Lupi e poi Mara Carfagna, deve essere la "concretezza" vale a dire quella di saper declinare i valori, ha spiegato Carfagna, "in concrete proposte e leggi". L'esempio è stata l'identificazione e la determinazione dei Lep, che lei e Gelmini attuarono da ministre con il governo Draghi, dei Lep per gli asili nido, per gli assistenti sociali dei comuni, e per il trasporto degli studenti con disabilità.

maurizio sacconi paolo cirino pomicino foto di bacco

 

L'idea di un Manifesto dei cattolici liberali è stata evocata da Maurizio Sacconi che ha pure insistito sul concetto di "meno stato e più società"; "c'è bisogno di uno stato essenziale per scatenare la vitalità della società" valorizzata dalla sussidiarietà orizzontale. In questa ottica, ha spiegato Daniela Fumarola, la proposta di legge sulla partecipazione dei lavoratori alla gestione delle imprese "ha anche una dimensione culturale, dal livello delle relazioni industriali a quello delle relazioni sociali, mettendo nell'economia sociale di mercato la centralità della persona, valorizzando il suo talento, la sua capacità di relazione".

 

"Valori che ritrovo nei cattolici liberali e che sono comuni a nostri, sussidiarietà, solidarietà e la prossimità", ha aggiunto. Infine il tema antropologico è stato posto da Domenico Menorello, coordinatore del Network "Ditelo sui tetti", impegnato sui provvedimenti a difesa della vita. da lui uno stimolo non pessimistico ma positivo: "viviamo un momento drammaticamente bello perché tutto dipende dalla nostra responsabilità".

daniela fumarola 1daniela fumarola

Ultimi Dagoreport

sergio mattarella guido crosetto galeazzo bignami adolfo urso giorgia meloni

FLASH! - SULLA QUESTIONE GAROFANI-BELPIETRO, RIMBOMBA IL SILENZIO ASSORDANTE DI GUIDO CROSETTO. CHE LA LINEA DEL MINISTRO DELLA DIFESA E COFONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA SIA PIÙ IN SINTONIA CON IL COLLE CHE CON I CAMERATI DI “PA-FAZZO” CHIGI DI VIA DELLA SCROFA, NON È UNA NOVITÀ. D’ALTRONDE, NEL 2022 FU MATTARELLA A VOLERE CROSETTO ALLA DIFESA, DOPO AVER BOCCIATO IL NOME DI ADOLFO URSO PROPOSTO DA MELONI. ED È SEMPRE STATO CONSIDERATO UN “INTERLOCUTORE” DEL COLLE, TANT’È CHE GUIDONE SMISE DI PARTECIPARE  AI CONSIGLIO DEI MINISTRI POICHÉ TUTTI DAVANTI A LUI TENEVANO LA BOCCUCCIA CHIUSA…

maurizio belpietro giorgia meloni galeazzo bignami francesco saverio garofani sergio mattarella

GIORGIA MELONI NON ARRETRA! DOPO L'INCONTRO AL QUIRINALE CON MATTARELLA, LA DUCETTA HA RIBADITO LA VERSIONE DEL CAMERATA GALEAZZO BIGNAMI: “RAMMARICO PER LE PAROLE ISTITUZIONALMENTE E POLITICAMENTE INOPPORTUNE DI FRANCESCO SAVERIO GAROFANI” – AL CONSIGLIERE DI MATTARELLA SARÀ SFUGGITA UNA PAROLA DI TROPPO, MA DA UNA BANALE OSSERVAZIONE POLITICA SUL CENTROSINISTRA AL GOLPE QUIRINALIZIO, CI PASSA UN OCEANO – PERCHÉ BELPIETRO NON PUBBLICA L'AUDIO IN CUI GAROFANI EVOCAVA UN “PROVVIDENZIALE SCOSSONE” (AMMESSO CHE LO "SCOSSONE" NON SI RIFERISSE AL CENTROSINISTRA)? SE LO FACESSE, LA QUESTIONE SAREBBE CHIUSA: PER GAROFANI SAREBBE DIFFICILE RESTARE AL SUO POSTO – IL QUIRINALE AVEVA FATTO SAPERE CHE DOPO L’INCONTRO CI SAREBBE STATO UN COMUNICATO. PER ORA L’HA FATTO LA MELONI: CI SARÀ UN’ALTRA NOTA DAL COLLE? - BIGNAMI INSISTE: "CI HA SORPRESO LA REAZIONE SCOMPOSTA DEL PD, GAROFANI HA CONFERMATO I CONTENUTI E NON HO VISTO PIATTI VOLARE DAL QUIRINALE..."

consiglio supremo difesa mattarella meloni fazzolari bignami

DAGOREPORT - CRONACA DI UN COMPLOTTO CHE NON C’È: FRANCESCO SAVERIO GAROFANI, CONSIGLIERE DEL QUIRINALE, SI SARÀ ANCHE FATTO SCAPPARE UNA RIFLESSIONE SULLE DINAMICHE DELLA POLITICA ITALIANA IN VISTA DELLE ELEZIONI 2027. MA BELPIETRO HA MONTATO LA PANNA, UTILE A VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ E A DARE UN ASSIST A FRATELLI D’ITALIA, SEMPRE PRONTA ALLA LAGNA VITTIMISTA – A QUEL TORDO DI GALEAZZO BIGNAMI È SCAPPATA LA FRIZIONE. E DOPO IL SUO ATTACCO AL COLLE, IL SOLITAMENTE CAUTO GIOVANBATTISTA FAZZOLARI È INTERVENUTO PRECIPITOSAMENTE PER SALVARGLI LA FACCIA (E LE APPARENZE CON IL COLLE) - BELPIETRO ESONDA: "ISTITUZIONALMENTE SCORRETTA LA REPLICA DEL QUIRINALE"

alessandra smerilli riccardo campisi alessandra smerilli papa leone xiv

DAGOREPORT - CHI POTRÀ AIUTARE PAPA PREVOST A RIPIANARE IL DEFICIT ECONOMICO DELLA SANTA SEDE? - LEONE XIV EREDITA DA BERGOGLIO UNA COMMISSIONE PER LA RACCOLTA FONDI PER LE CASSE DEL VATICANO, PRESIEDUTA DA MONSIGNOR ROBERTO CAMPISI E IN CUI C’E’ ANCHE LA SUORA ECONOMISTA ALESSANDRA SMERILLI – I DUE HANNO UNA FREQUENTAZIONE TALMENTE ESIBITA DA FARLI DEFINIRE LA “STRANA COPPIA”. SONO ENTRAMBI AMANTI DELLO SPORT, DELLE PASSEGGIATE, DEI VIAGGI, DEL NUOTO IN ALCUNE PISCINE ROMANE ED ANCHE NEL MARE DI VASTO, DOVE SPESSO I DUE SONO VISTI IN VACANZA - LA SALESIANA SMERILLI, IN TEORIA TENUTA A VIVERE IN UNA COMUNITÀ DELLA SUA CONGREGAZIONE, VIVE IN UN LUSSUOSO APPARTAMENTO A PALAZZO SAN CALLISTO, DOVE LA SERA È DI CASA MONSIGNOR CAMPISI, SPESSO CON ALTRI OSPITI ATTOVAGLIATI AL SUO TAVOLO…

nicola colabianchi beatrice venezi alessandro giuli gianmarco mazzi

FLASH! - DA ROMA SALGONO LE PRESSIONI PER CONVINCERE BEATRICE VENEZI A DIMETTERSI DA DIRETTORE DELL’ORCHESTRA DEL VENEZIANO TEATRO LA FENICE, VISTO CHE IL SOVRINTENDENTE NICOLA COLABIANCHI NON CI PENSA PROPRIO ALLE PROPRIE DIMISSIONI, CHE FAREBBERO DECADERE TUTTE LE CARICHE DEL TEATRO – ALLA RICHIESTA DI SLOGGIARE, SENZA OTTENERE IN CAMBIO UN ALTRO POSTO, L’EX PIANISTA DEGLI ANTICHI RICEVIMENTI DI DONNA ASSUNTA ALMIRANTE AVREBBE REPLICATO DI AVER FATTO NIENT’ALTRO, METTENDO SUL PODIO LA “BACCHETTA NERA”, CHE ESEGUIRE IL “SUGGERIMENTO” DI GIULI E CAMERATI ROMANI. DUNQUE, LA VENEZI E’ UN VOSTRO ‘’PROBLEMA”…

emmanuel macron giorgia meloni volodymyr zelensky vladimir putin

DAGOREPORT – MACRON E MELONI QUESTA VOLTA SONO ALLEATI: ENTRAMBI SI OPPONGONO ALL’USO DEGLI ASSET RUSSI CONGELATI IN EUROPA, MA PER RAGIONI DIVERSE. SE IL TOYBOY DELL’ELISEO NE FA UNA QUESTIONE DI DIRITTO (TEME LE RIPERCUSSIONI PER LE AZIENDE FRANCESI, IL CROLLO DELLA CREDIBILITÀ DEGLI INVESTIMENTI UE E IL RISCHIO DI SEQUESTRI FUTURI DI CAPITALI EUROPEI), PER LA DUCETTA È UNA QUESTIONE SOLO POLITICA. LA SORA GIORGIA NON VUOLE SCOPRIRSI A DESTRA, LASCIANDO CAMPO A SALVINI – CON LE REGIONALI TRA CINQUE GIORNI, IL TEMA UCRAINA NON DEVE DIVENTARE PRIORITARIO IN CAMPAGNA ELETTORALE: LA QUESTIONE ARMI VA RIMANDATA (PER QUESTO ZELENSKY NON VISITA ROMA, E CROSETTO NON È ANDATO A WASHINGTON)