GRILLO IN TILT - LE PRIMARIE ONLINE DI BEPPE AL MICROSCOPIO: PER ‘LA STAMPA’ LE DONNE SONO “DAVVERO TANTE”, PER ‘REPUBBLICA’ CI SONO “SOPRATTUTTO UOMINI” - TRA I CANDIDATI, PROFESSIONISTI, HACKER, TECNICI, OPERAI, STUDENTI, CASALINGHE - IL MIGLIOR SLOGAN? “CONTRO OGNI SOPRUSO, VOTA PILUSO!” - FEDERICA SALSI DENUNCIA MINACCE DI MORTE…

1 - LE PRIMARIE DI GRILLO, QUELLO STRANO MIX DI HACKER, TECNICI E FACCE FOLKLORISTICHE...
Jacopo Iacoboni per "la Stampa"

Le primarie di Beppe Grillo, che con brutto neologismo ha chiamato «parlamentarie», sono cominciate ieri; e sono un incrocio di cose interessanti e cose inquietanti.
È interessante che si scelgano tutti i candidati, non solo il leader (anche perché qui non c'è da sceglierlo, è il Capo), che non si paghi nulla, che chiunque possa farlo da casa, senza code o registri. Sono interessanti a modo loro i candidati - singolare impasto di professionalità, specialmente tecniche o informatiche, e velleità.

Tra i 1400 «candidabili» di Grillo ci sono tantissimi tecnici, è quasi IL partito dei tecnici, molti informatici, spesso liberi professionisti. Gli operai sono relativamente pochi, gli studenti meno di quanto si poteva pensare, a occhio. Le donne davvero tante. Tra i militanti storici spiccano i torinesi Marco Scibona, uno dei leader No Tav, o Yari Latini, un vero hacker, che ha realizzato l'architettura informatica del sito, o Michele Santarella, disabile di Rivoli, impegnatissimo sul tema dei diritti.

A Firenze c'è Simone Curini, autore di Agorà 2.0, il portale che punta a sostituire Liquid Feedback. Spiccano l'astrofisica torinese Daniela Albano, o antichi attivisti abbastanza noti come Salvatore Arduino, Bengt Ferraris, Michele Santarella. C'è - forse si poteva evitare - anche il folklore più preoccupante, tipo la casalinga toscana che fa il video in cui la figlia invita a votarla «perché mamma Gianna fa i dolcini buoni», la mamma che sta tre minuti zitta col giocattolo del figlio, o l'imperdibile slogan del siciliano Dino Piluso, «Contro ogni sopruso, vota Piluso» (questo è davvero pronto per il Parlamento). Ma anche molte facce giovani, ingenue, magari, ma non peggio di tanti che abbiamo già visto all'opera.

L'area della fronda non s'è affatto ritirata, ma è odiatissima. E' stata creata una pagina facebook sulle contraddizioni dei «dissidenti», gli invisi allo Staff: ci sono Massimo Sernesi, di Pavullo, che ha osato dire «bisogna arginare lo strapotere di Grillo, Casaleggio e i vari fanatici che li osannano senza ragionare». C'è Michele Morini che denuncia «le statistiche del sito sono scomparse, metà degli aventi diritto veri sono stati esclusi», e Serenella Spalla (entrambi di Ravenna). C'è il napoletano Fabio Alemagna, che nel 2008 organizzò la manifestazione «Io sono Saviano», contro tutte le mafie, con l'autore di Gomorra.

Tavolazzi ha compilato venti domande per Grillo, pubblicate anche sul blog di Fabio Chiusi, cose tipo: chi gestisce tecnicamente il voto? Dov'è ospitato il server? Perché gli elenchi non sono pubblici? Chi dirimerà eventuali controversie? Finora, zero risposte.

Ieri, mentre il sito ieri crashava un po', Grillo scriveva che «il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati», che «dobbiamo evitare la replica delle congreghe partitiche su base locale create per favorire uno o più candidati a scapito di tutti gli altri», e che «chi cercherà di pilotare il voto sarà diffidato e escluso». Magari il Capo serra le file perché ha sentore che qualcosa sfugge allo Staff.

Tra l'altro Federica Salsi, la militante critica di Parma, ha riacceso liti recenti andando dai carabinieri a denunciare minacce di morte. Il culto della trasparenza si scontra con le dinamiche del sospetto.

2 - USATO IL SERVER DI CASALEGGIO, TANTI I DUBBI. "VIA CHI PILOTA I CONSENSI". SALSI MINACCIATA...
Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

Qui non ci sono volontari a portare thermos di caffè caldo per tutti. Non ci sono gazebo, non ci sono file, o chiacchiere prima del voto. Ci sono un attivista del MoVimento 5 stelle e il suo computer. Un'email, una password, la possibilità di scegliere il proprio candidato per le elezioni politiche del 2013 leggendo un curriculum e guardando un video.

Poi c'è lo "staff", fatto di persone senza nome e senza volto, che - da qualche parte, probabilmente alla Casaleggio Associati mettono insieme quei voti, li contano, e stilano le liste dei candidati al Parlamento. Nessun "osservatore di seggio", nessuno sguardo esterno a quello del guru e la sua cerchia.

Sono le "parlamentarie", le "non primarie" del movimento guidato da Beppe Grillo, che di quelle del centrosinistra ha scritto tutto il male possibile («l'ennesimo giorno dei morti della Seconda Repubblica») e che le sue le ha volute diverse: le votazioni sono cominciate ieri tra mille problemi informatici. Vanno avanti fino a giovedì: la regola era dalle 10 alle 17, ma l'orario è stato esteso oggi fino alle 21, giovedì fino alle 20.

Possono votare gli iscritti entro il 30 settembre 2012. Davanti a sé, quando entrano nella pagina, trovano una quarantina di nomi (i candidati sono 1.400, divisi per circoscrizioni regionali) tra cui esprimere tre preferenze. Molti protestano: c'è poco tempo per conoscerli. In effetti, i nomi non sono pubblici (anche se alcuni meet up hanno organizzato incontri "virtuali" del tipo: conosci il candidato).

E non è pubblico neanche l'elenco dei votanti, che dovrebbero essere circa 100mila: il vero numero lo conoscono solo Grillo e Casaleggio.
C'è anche una nuova regola: «Il voto è individuale e bisogna evitare che sia pilotato da fantomatiche assemblee o comitati. Dobbiamo evitare la replica delle congreghe partitiche». Pena, l'esclusione dal voto. Il che, a chi è abituato a una democrazia un po' meno 2.0, sembra quasi un divieto di fare politica.

Del resto ci sono i video, per scegliere il candidato giusto. Grillo scrive: «Che io sappia è la prima volta al mondo che un movimento, sulla carta il secondo italiano, sceglie i suoi parlamentari on line senza alcun filtro. Si sono candidati operai, casalinghe, professionisti, disoccupati, piccoli imprenditori, precari, impiegati statali, studenti». In realtà, ha potuto farlo solo chi si era già presentato alle scorse elezioni amministrative o regionali, e non era stato eletto.

O chi non ha fatto più di un mandato da consigliere. A giudicare dai video, sono soprattutto uomini. Cristian Iannuzzi, circoscrizione Lazio, è un autore e musicista, parla col cane accanto, nella vita fa il tecnico informatico. Mara Mucci, di Imola, è una ragazza laureata in informatica a pieni voti, non le è stato rinnovato il contratto quando ha scoperto di essere incinta. Il suo video è essenziale, come quello di molti altri che sembrano leggere. Mandano giù la saliva dopo ogni frase. Mimmo Savino, di Matera, sceglie invece un primo piano strettissimo intramezzato da immagini di iniziative grilline con cui racconta la sua storia nel movimento.

Fabrizio Todaro fa partire la figlia, con la tenda del salotto sullo sfondo: «Papà troverò lavoro da grande?». E poi: «Contro ogni sopruso vota Piluso». Oppure: «Votate
la Gianna perché fa i dolcini buoni». In mezzo, molto ambientalismo, raccolta differenziata, no agli inceneritori, ai costi della politica, all'euro, ai partiti tradizionali.

Nel frattempo, a Bologna, Federica Salsi (la consigliera regionale "colpevole" di essere andata a Ballarò, e per questo scomunicata da Grillo con la frase: «La tv è il tuo punto G») è andata ai carabinieri per aver ricevuto minacce di morte su Facebook. Le hanno scritto: «Prego per la tua morte politica e no». «Spero essendo tu gentaglia che crepi alla svelta». O anche: «Informiamoci se ha figli. Bisogna toglierglieli». Solidarietà dai colleghi e da tutto il mondo politico. Da Beppe Grillo, neanche una parola.

 

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