1. GRILLO! ‘’LE PRIMARIE DEL PD SONO UN BROMURO SOCIALE, SERVONO A DARE AL POPOLO L'ILLUSIONE DI DECIDERE, A PAGAMENTO (PARTECIPARE COSTA DUE EURO), IL PREMIER CHE SALVERÀ L'ITALIA. CHIUNQUE DIVENTI PREMIER, CONTERÀ COME UN SOLDO BUCATO. COME IN UNA GRANDE FOLLIA DEMOCRATICA, IL POSTO È GIÀ OCCUPATO DA RIGOR MONTIS, RINOMINATO DA NAPOLITANO E INVOCATO DAI PARTITI. ANCHE IL PROGRAMMA PER LA PROSSIMA LEGISLATURA È GIÀ DECISO. PUNTO PER PUNTO. TAGLIO PER TAGLIO. TASSA PER TASSA. NON SI CHIAMERÀ PROGRAMMA DI GOVERNO, MA "AGENDA MONTI", GIÀ VENDUTA ALLA BCE E AGLI ARABI. E' UNA DEMOCRAZIA CHE CON LE CARTE TRUCCATE DOVE IL BANCO VINCE SEMPRE E PERDONO IMMANCABILMENTE I CITTADINI” 2. TRAVAGLIO! “SE LE PRIMARIE DEL PD FANNO RIDERE, QUELLE DEL PDL FANNO SCOMPISCIARE”

1. GRILLO! LE PRIMARIE DEI FOLLI
www.beppegrillo.it

Le secondarie, terziarie, nullarie del pdmenoelle di questa domenica di novembre 2013, data che verrà ricordata come l'ennesimo giorno dei morti della Seconda Repubblica, sono una rappresentazione senza contenuti, un'auto celebrazione di comparse, un grottesco viaggio nella pazzia, come nell'opera satirica medioevale la "Nave dei Folli" di Sebastian Brant che ispirò Michel Foucalt "Perché si vede sorgere d'un tratto la sagoma della nave dei folli, e il suo equipaggio insensato che invade i paesaggi più familiari? Perché, dalla vecchia alleanza dell'acqua con la follia, è nata un giorno, e proprio quel giorno, questa barca? La follia e il folle diventano personaggi importanti nella loro ambiguità: minaccia e derisione, vertiginosa irragionevolezza del mondo, e meschino ridicolo degli uomini".

Le primarie dei folli sono un bromuro sociale, un calmante, servono a dare al popolo l'illusione di decidere, a pagamento (partecipare costa due euro), il premier che salverà l'Italia dal baratro. Chiunque diventi premier per una notte, conterà come un soldo bucato. In Italia non esiste il premierato, non esiste di conseguenza neppure il candidato premier.

La buffonata odierna, promossa dalla grancassa mediatica equamente distribuita e senza eccezione alcuna, non eleggerà alcun candidato premier. Il presidente della Repubblica può nominare chi crede. Costui, con un programma e una lista dei ministri, si presenta alle Camere per la fiducia. Se la ottiene diventa presidente del Consiglio. Ma, come in una Grande Follia Democratica, il posto è già occupato da Rigor Montis, implicitamente rinominato da Napolitano e invocato dai partiti per poter continuare la loro assurda recita.

Anche il programma per la prossima legislatura è già deciso. Punto per punto. Taglio per taglio. Tassa per tassa. Non si chiamerà programma di governo, ma "Agenda Monti", indiscutibile e già venduta alla BCE e agli Arabi. E' una democrazia che vive di effetti speciali, con le carte truccate dove il banco vince sempre e perdono immancabilmente i cittadini. "Una nave stipata di folli e guidata da folli, si dirige in un viaggio fantastico verso il paradiso dei folli, Narragonia, fino alla visita del Paese di Cuccagna e al tragico epilogo del naufragio finale".

2. LA BANDA DEGLI ONESTI
di Marco Travaglio per Il Fatto


Le primarie del centrosinistra hanno almeno due meriti. Intanto danno ai cittadini la sensazione, o l'illusione, che votare serva ancora a qualcosa (certamente serve più nelle primarie che nelle politiche, visto che il capo dello Stato non cessa di far sapere che, chiunque vinca nel 2013, il premier sarà sempre Monti e, anche se non fosse Monti, dovrà attenersi all'Agenda Monti).

E poi costringono il Pdl a inscenare qualcosa di simile, regalandoci uno spettacolo di rara comicità. La notizia, davvero strepitosa, è che Angelino Jolie non si candida se corrono anche degli indagati. Immediata e comprensibile la reazione degli indagati, i quali credevano che l'avviso di garanzia fosse il requisito minimo per candidarsi. Da statuto. E si preparavano da mesi, delinquendo due o tre volte al giorno, nella speranza che una procura li notasse.

Anche perchè si era sparsa la voce che fosse della partita anche Vittorio Sgarbi, il quale vanta un traguardo pressochè inarrivabile: una condanna definitiva per truffa allo Stato. Un caso di concorrenza sleale (per questo B. aveva deciso di astenersi: per non scoraggiare indagati e imputati alle prime armi, i giovani che muovono i primi passi nel mondo del crimine).

L'avvocato-banchiere Gianpiero Samorì era ben piazzato, col suo avviso di garanzia per accesso abusivo a dati informatici appuntato sul petto. Daniele Proto ce l'aveva fatta appena in tempo: indagato per aggiotaggio e truffa proprio in extremis. Poi, quando indagati ben più titolati come Dell'Utri, Verdini, Formigoni, Cosentino, Mannino, Sciascia, Berruti accarezzavano l'idea di scendere in lizza, hanno scoperto che, contravvenendo a una lunga e gloriosa tradizione, la specialità della casa non si porta più. Anzi è diventata financo un handicap. Roba da matti.

"Nel Pdl quasi tutti sono indagati, chi più chi meno, chi per un reato chi per l'altro", protesta Proto, che non a caso dice di ispirarsi a Sgarbi, adora Cicchitto, ma "la cosa migliore è che ritorni in campo Berlusconi". Che è un po' come se Renzi o Puppato, candidati alle primarie del centrosinistra, invocassero il ritorno di D'Alema, Occhetto e Natta.

Sgarbi, visto il disprezzo (o l'invidia?) con cui viene trattato il suo curriculum penale, si dice "disgustato" e si ritira. La Santanchè, ingiustamente dimenticata, protesta: "Anch'io sono indagata: per lotta all'integralismo islamico" (naturalmente la lotta all'integralismo non è reato: la signora,che evidentemente prende ripetizioni di diritto penale da Sallusti,è inquisita per turbamento e interruzione di funzione religiosa, avendo tentato tre anni fa di strappare il velo ad alcune donne musulmane in preghiera).

Samorì intanto fa notare che "fuori gli indagati" è un attacco a Berlusconi (che peraltro non è indagato: è plurimputato, pluriprescritto e condannato in primo grado, ergo teoricamente fuori concorso). A quel punto Angelino Jolie, che non ci aveva pensato, detta subito una rettifica: B. non conta perchè "è un perseguitato dalla giustizia" e con lui "c'è un vincolo non solo politico, ma personale solidissimo".

In effetti B. l'ha recentemente definito "il meglio fico del bigoncio" (ma lo statista agrigentino non ha colto l'ironia) e "come un figlio" (praticamente come Piersilvio, ma ancora una volta Angelino l'ha preso per un complimento). Ora la sua fertile mente ha partorito un "Comitato dei garanti" che dovrà fare "una valutazione attenta delle singole posizioni", per distinguere gli indagati perseguitati da quelli colpevoli, perchè "noi siamo veri garantisti" e "non ci faremo scrivere le liste dai pm": quindi le sentenze se le fanno loro. I garanti inizieranno a lavorare non appena usciranno da San Vittore, Regina Coeli, Poggioreale e Ucciardone.

 

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