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QUESTO MATRIMONIO S’HA DA FARAGE - GRILLO SFANCULA “LA BASE” E MANDA AVANTI IL SUO PARA-GURU BECCHI: “ECCO I MOTIVI PER ALLEARSI CON L’UKIP E NON CON I VERDI”

1. M5S: BLOG GRILLO, QUATTRO MOTIVI PER NON ANDARE CON I VERDI
 (ANSA) - Il blog di Beppe Grillo rilancia l'ipotesi di accordo con Nigel Farage a Bruxelles e boccia "per quattro motivi" quello con i Verdi. Lo scrive il professore Paolo Becchi in un post dal titolo "In Europa per contare qualcosa" con il quale difende l'alleanza con il politico inglese e attacca i giornali che "stanno partecipando al gioco al massacro contro il leader dell'Ukip per sparare a zero contro il M5S" e tentano di "dettare l'agenda politica" ai cinquestelle.
 
Secondo Becchi, con i Verdi "non mancherà la possibilità di una lotta comune temi di interesse programmatico comune, ma non sono chiaramente un'opzione credibile e praticabile". E ne spiega i motivi. "Primo. Dovremmo forse lasciarci dettare l'agenda politica dal Corriere o dal Fatto quotidiano?", scrive sul blog di Grillo. "Secondo. I Verdi rappresentano più o meno un puntello di questa Europa che ora dicono di voler cambiare dopo che non hanno fatto assolutamente niente per contrastare le politiche dell'austerità". "Terzo. Molti loro dirigenti hanno insultato il M5S prima delle elezioni, con alcuni dirigenti che hanno escluso in modo categorico l'alleanza.
 
Quarto - conclude - Il presidente dei Verdi europei, l'eurodeputato franco-tedesco Daniel Cohn-Bendit, ha appoggiato tutte le guerre NATO - Iraq, Afghanistan, Libia - e sarebbe stato pronto anche per la Siria". Il professore genovese parte comunque dall'ipotesi che "un'alleanza con un gruppo parlamentare per il M5S in Europa è necessaria" perché "a differenza del Parlamento italiano, gli eurodeputati che non dovessero riuscire a costituire un gruppo sarebbero molto limitati, per il regolamento interno, nella partecipazione in aula".
 
Il gruppo EFD di cui fa parte l'Ukip - sostiene Becchi - permette, a differenza dei Verdi e di molti altri gruppi, alle delegazioni nazionali di votare come ritengono opportuno secondo la propria ideologia, preferenze politiche e interesse nazionale". Il professore genovese si dilunga in difesa di Farage, respingendo le accuse di razzismo e omofobia. "L'UKIP ha un suo coordinamento LBGT che prende posizione regolarmente in materia di omofobia; Amjad Bashir, un cittadino musulmano nato in Pakistan, e Steven Woolfe, di origine afroamericana, ebraica e irlandese, siano due nuovi eurodeputati del partito di Farage ma ai giornali italiani non interessa".
 
"Per quel che riguarda l'immigrazione - aggiunge - la politica dell'Ukip non è affatto su base etnica o razziale, ma di protezione del lavoro e del welfare nazionale. Posizione discutibile, chiaramente. Ma è esattamente quella che Angela Merkel in Germania, Mark Rutte in Olanda e in generale tutti i paesi del Nord Europa imporranno per colpire il cosiddetto "Welfare turistico", anche a discapito dei cittadini europei".
 
 
2. PER PLACARE I MILITANTI GRILLO CERCA IL VERDE BOVÈ E ORA TRABALLA LO STAFF
Tommaso Ciriaco per “la Repubblica

 
Per Gianroberto Casaleggio si tratta solo di tempo sprecato. Fosse per il guru, la trattativa con i Verdi europei neanche vedrebbe la luce. Il caos interno ai Cinquestelle, però, impone di consumare tutti i passaggi necessari a evitare che la rete sancisca la clamorosa bocciatura dell’Ukip di Nigel Farage. E così gli ambasciatori pentastellati e ambientalisti sono al lavoro in queste ore per organizzare un faccia a faccia tra Beppe Grillo e il capo dei no global Josè Bovè, candidato verde alla Presidenza della commissione europea. Se gli emissari riusciranno nell’impresa - e non è ancora detto, visto i caratteri focosi dei due protagonisti - faranno sedere allo stesso tavolo il comico genovese e l’ex sindacalista francese.
 
Dalla Palestina a Porto Alegre - passando per un clamoroso blitz contro un McDonald’s - il leader contadino siede a Bruxelles dal 2009. Si sentirà presto con Beppe per fissare un appuntamento, ma di recente non ha risparmiato dure critiche al Movimento. I Verdi italiani, nel frattempo, ribadiscono la volontà di un colloquio con il Capo dei pentastellati. Continuano a pesare, però, le resistenze dell’ala ecologista tedesca. Senza contare che un’eventuale intesa con i grillini metterebbe in discussione equilibri e poltrone già suddivise fra le varie anime del gruppo verde.
 
La mossa dei due cofondatori, comunque, è soprattutto tattica. I vertici della Casaleggio associati lavorano da settimane al contestato patto con la destra euroscettica britannica. E non intendono arretrare. A far evaporare i residui dubbi, il doppio affondo dal blog del comico. Prima un endorsement di Farage, poi lo stralcio di un duro intervento della verde Monica Frassoni contro il Movimento. Come a dire, un matrimonio impossibile. L’Ukip, insomma, resta l’unico interlocutore nel cuore di Grillo e Casaleggio.
 
«Nigel Farage in un discorso al Parlamento Europeo - si legge nel post - ha accusato i burocrati Ue di avere rimpiazzato il governo greco con un governo marionetta e di avere sostituito in Italia Berlusconi con Monti. Ha terminato il suo discorso chiedendo cosa, in nome di Dio, avesse dato loro il diritto di farlo». Una chiara indicazione di voto, in vista del delicatissimo referendum interno che a cavallo del 10 giugno deciderà quale intesa siglare a Bruxelles. Uno spot per Farage, nonostante il Movimento si avvicini al momento della verità più diviso che mai. Non pochi parlamentari hanno espresso pubblicamente perplessità e dubbi.
 
E parecchie decine fra deputati e senatori - pur tacendo - non mancano di ricordare nelle chat private il disagio per l’Ukip. Si tratta dell’area più sensibile alle tematiche di sinistra, a dir poco imbarazzata dal sodalizio con l’estrema destra britannica. I vertici grillini, comunque, vanno avanti come un treno e attaccano Vauro Senesi, proclamandolo vignettista del giorno sul blog di Beppe. Come se non bastasse, non trova pace lo scontro interno ai gruppi di comunicazione.
 
Anzi, ad interpretare gli umori del quartier generale pare che il report post elettorale della discordia - redatto dallo staff della Camera guidato da Nicola Biondo - abbia convinto Casaleggio a rimettere mano all’organigramma, senza escludere avvicendamenti traumatici e la promozione del responsabile della comunicazione televisiva Rocco Casalino. La battaglia interna allo staff, però, è così aspra che ogni scenario resta aperto. L’ala dura, fiutata l’aria, cerca di serrare i ranghi. Si espone soprattutto Luigi Di Maio, definendo Farage «un uomo lungimirante rispetto a tanti altri».
 
Il vicepresidente della Camera, insomma, promuove a pieni voti l’operazione Ukip: «Stiamo facendo un gruppo parlamentare per essere l'ago della bilancia del Parlamento europeo e ci criticano. Prima invece ci dicevano che non avremmo contato nulla in Europa». Per placare le truppe, si attende soprattutto la riunione congiunta di Camera e Senato. E qualcuno già lancia un’idea: «Telefoniamo in assemblea a Casaleggio per provare finalmente a cambiare le cose?».
 FARAGE AI TEMPI DEL PUNKFARAGE AI TEMPI DEL PUNKPAOLO BECCHI PAOLO BECCHI GIANROBERTO CASALEGGIO E BEPPE GRILLO FOTO LAPRESSE GIANROBERTO CASALEGGIO E BEPPE GRILLO FOTO LAPRESSE MONICA FRASSONIMONICA FRASSONIVAURO SENESI E MOGLIE VAURO SENESI E MOGLIE LUIGI DI MAIO LUIGI DI MAIO

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