GRILLOLEAKS! - “LA TRASPARENZA ANDRÀ DI MODA”, E BEPPEMAO FINISCE VITTIMA DI SÉ STESSO: SU INTERNET LE REGISTRAZIONI DELLE CONVERSAZIONI CON I DEPUTATI - “LA CASALEGGIO DECIDE, IO ESEGUO”. “GLI ATTIVISTI NON CONTANO, CONTA QUELLO CHE DECIDONO SU A MILANO”. BEPPE: “AVEVAMO DETTO DI ANDARE IN PIAZZA UN GIORNO ALLA SETTIMANA. AVETE DETTO SÌ BELLO, LO FACCIAMO. NON AVETE FATTO UN CAZZO”

 

1. GRILLOLEAKS

Annalisa Cuzzocrea per “La Repubblica

 

La voce di un leader assediato dai suoi parlamentari. Che ripete parole d’ordine, che cerca di tenere il punto mentre loro spiegano: «Tu non sai quel che accade alla Camera e al Senato. Credi alle persone sbagliate». L’audio dell’incontro tra Beppe Grillo e alcuni deputati nella villa di Bibbona, il 27 novembre scorso, la sera in cui una cinquantina di attivisti era andata a protestare contro l’espulsione di Massimo Artini, è la prova di un Movimento in cui nessuno si fida più di nessuno.

GRILLO LEAKS GRILLO LEAKS

 

Ed è il pezzo forte della Wikileaks grillina: un sito pubblico, on line già da qualche giorno, su cui campeggia la scritta: «La trasparenza andrà di moda », con sotto le faccine - cliccabili - dei leader del Movimento (Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio, il figlio Davide), degli esponenti del direttorio e di alcuni tra i parlamentari più in vista. Sotto il volto di ognuno, ci sono alcune frasi rubate (con la scritta “coming soon” e la promessa di documenti audio e video in arrivo) e i numeri di cellulare, che Repubblica non ha intenzione e non ritiene giusto divulgare per una questione di privacy e di sicurezza degli interessati.

 

SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO

Così, anche la voce del fondatore entra nel mare delle intercettazioni grilline. Come quella della fuoriuscita Mara Mucci, registrata in aula mentre parlava con un deputato di Scelta Civica e pubblicata on line per provarne il tradimento; di Cristian Iannuzzi, che aveva postato sulla sua pagina l’audio rubato di un’assemblea; di alcuni parlamentari siciliani, registrati durante un dibattito in Sicilia per dimostrare la loro mancata ortodossia.

SIT IN GRILLOSIT IN GRILLO

 

Ora, arrivano le intercettazioni di Beppe Grillo. Registrazioni che sono sfuggite di mano e che qualcuno ha deciso di mettere a disposizione su un sito chiamato, appunto, “Grilloleaks”. Ci sono frasi attribuite ad Alessandro Di Battista: «Passo la settimana parlamentare ad aumentare i miei follower ». O agli ex capigruppo Paola Carinelli («La Casaleggio decide, io eseguo...») e Nicola Morra («Gli attivisti non contano, conta quello che decidono su a Milano»). Soprattutto, c’è un lungo audio – più di un’ora – di Beppe Grillo che parla con i deputati Massimo Artini, Marco Baldassarre, Tatiana Basilio (i primi due oggi fuori, la seconda ancora dentro il Movimento) il giorno in cui sul blog era comparsa la votazione per cacciare lo stesso Artini e Paola Pinna per mancata rendicontazione.

GIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMAGIANROBERTO E DAVIDE CASALEGGIO A ROMA

 

 Un match in cui i parlamentari spiegano al leader che il sistema in cui devono pubblicare i loro conti sulla restituzione di parte dello stipendio non funziona, e in cui lui ripete che non può essere vero. Ci sono scambi duri sulla mancata fiducia reciproca. Momenti da psicodramma: «Io per il Movimento sto divorziando”, dice una deputata. «Non dovete immolarvi. Io tra il Movimento e la famiglia scelgo la famiglia». Il fondatore si infuria quando si mettono in dubbio la strategia della Casaleggio Associati e la troppa voglia di clic. «Se ci sono tre persone che decidono basta saperlo – gli dicono – se c’è un direttivo deve essere esplicito».

 

DAVIDE CASALEGGIO DAVIDE CASALEGGIO

«È esplicitissimo», ribatte il leader, il giorno prima di diramare la nota in cui si dice «un po’ stanchino» e in cui propone il direttorio composto da Fico, Di Maio, Di Battista, Sibilia e Ruocco. Poi provoca: «Quando siete arrivati in Parlamento e avete votato se votare ho riso due giorni. Mi sono detto: “È tutto finito”. Cresciamo un po’». Ammette alcuni sbagli: «Scegliere Claudio Messora e Nicola Biondo come capi della comunicazione da parte della Casaleggio è stato un errore: a Messora non puoi dire niente, ma non aveva il carattere adatto. Anche in Europa. Abbiamo portato lui e alcuni parlamentari europei a Milano e a momenti si picchiavano».

CLAUDIO MESSORACLAUDIO MESSORA

 

Volano dei “vaffa” (da parte di Artini, che esplode nel sentirsi accusare di essere stato disonesto). Grillo sbotta: «Non le faccio più queste cose qua, le rendicontazioni, abbiamo toppato anche questa. In Europa abbiamo lasciato perdere, altrimenti passiamo ore, giorni, mesi a parlare di questo». Difende Gianroberto Casaleggio: «La società ha fatto due anni in rosso, lui non prende più i dividendi. Se non c’era Casaleggio questo Movimento non esisteva». Ammette di aver “toppato” alle regionali dell’anno scorso («In Calabria non ci dovevamo presentare») e rivendica come una sua scelta l’espulsione dell’emiliano Defranceschi («Ho deciso io»).

PAOLA 
PINNA 
PAOLA PINNA

 

Poi attacca: «Ad agosto vi ero venuto a dire di uscire dal Parlamento: un giorno alla settimana, prendere una sedia, una piazza, perché ormai ci vedono come politici. Avevate detto sì bello, lo facciamo, ma non avete fatto un cazzo». Davanti a chi lo incalza, ammette: «La decisione di mettere sul sito l’espulsione di Artini e Pinna l’abbiamo presa io e Casaleggio. L’assemblea non voleva decidere ».

 

Chi lo contesta ripete: «Ma la condivisione, uno vale uno…». Lui non ne può più: «Abbiamo perso troppo tempo con voi parlamentari, stiamo perdendo i giovani, il territorio ». Li mette alla porta. Alla fine della registrazione si sentono ancora passi sulla ghiaia di Bibbona. Da quel giorno è cambiato molto: è nato il direttorio, sono usciti i 10 di Alternativa Libera, alcuni sono passati a Scelta Civica e al Pd, Grillo si è allontanato dalle piazze («non funzionano più», dice nell’audio). I veleni, però, restano in circolo. Cercano spazio sul web. E sono destinati a fare ancora male.

 

 

2. "BEPPE, SBAGLI". "FATE RIDERE". ECCO TUTTI I FILE SU GRILLO E IL M5S

Sergio Rame per "il Giornale"

 

grillo e casaleggio al consolato americano di milanogrillo e casaleggio al consolato americano di milano

Chi di rete ferisce, di rete perisce. Beppe Grillo e i suoi dovranno ora rispondere dei file pubblicati da Grillo leaks, un sito online da questa mattina che promette di caricare materiale scottante (documenti, video e audio) che svelerebbe tutte le trame del Movimento 5 Stelle e, in particolar modo, dei suoi vertici.

 

grillo casaleggio grillo casaleggio

Il primo documento postato colpisce proprio il comico. Si tratta di un audio dello scorso 27 novembre: Grillo e alcuni deputati si sono ritrovati nella villa di Bibbona la sera in cui una cinquantina di attivisti era andata a protestare contro l'espulsione di Massimo Artini e dalla conversazione emerge un Movimento in cui nessuno si fida più di nessuno.

 

L'audio "rubato" nella villa di Bibbona è il primo pezzo forte della Wikileaks pentastellata. Grillo leaks è, infatti, il primo sito pubblico che "sputtana" il Movimento 5 Stelle ripagando Grillo e i suoi dello stesso trattamento con cui in questi anni hanno attaccato molte persone. "La trasparenza andrà di moda" è il titolo della homepage del sito. Sotto c'è l'organigramma del partito che tanto di faccine cliccabili: in cima ci sono i leader Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio e il figlio Davide, poi seguono gli esponenti del direttorio e alcuni tra i parlamentari più in vista. Nel profilo di ognuno ci sono alcune frasi rubate, i numeri di cellulare degli interessati e la scritta coming soon che promette la pubblicazione di documenti audio e video in arrivo.

 

ALESSANDRO DI BATTISTAALESSANDRO DI BATTISTA

"l motto è sempre stato trasparenza - spiegano gli ideatori del sito Grillo leaks - con questo sito, e con le pubblicazioni che ci saranno nel futuro prossimo, vogliamo rendere trasparente e palese che ancora, purtroppo, l’onestà (soprattutto intellettuale) non è tornata di moda. La trasparenza è totale, anche per chi, come molti nella Casaleggio Associati vogliono rimanere nell’ombra, pur gestendo e comandando tutto". Il primo audio pubblicato dura più di un'ora e, tra insulti, minacce e accuse, rende molto bene l'idea del clima che si respirava dopo l'espulsione di Massimo Artini e Paola Pinna.

 

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

"Ad agosto sono venuto a Roma - dice il comico - ho avuto la percezione che stavate diventando politici in giacca e cravatta". Volano addirittura dei "Fanculo Beppe". Ma, aldilà delle parolacce e degli insulti, la conversazione è una vera e propria resa. "Io ho esaurito le mie capacità di comunicazione per le piazze - ammette Grillo - la piazza non funziona più. Abbiamo perso giovani e territorio. Oggi ci percepiscono come politici, io esco di casa e mi urlano 'Tornatene a casa politico'". Da qui la necessità di mandare i suoi in tivù: "Ne abbiamo scelti dieci, gli abbiamo fatto una formazione, non è che la puoi fare a 150. Salvini è andato in tv per toglierci come soggetto politico dalla discussione, ma noi non ci siamo mossi dal 20%. Vito Crimi va pochissimo in tv perché sa i suoi limiti della comunicazione. Per cui puntiamo su questi altri...".

 

LUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLOLUIGI DI MAIO E BEPPE GRILLO

Al centro dell'adio, però, non c'è solo la tenuta del M5S. C'è molto di più. E, in particolar modo, i rapporti con la Casaleggio Associati. "Io non parlo con nessuno. Avrò sentito Luigi Di Maio tre volte, e Alessandro Di Battista tre o quattro. Ma non parlo con questa gente, ma stiamo scherzando? - si difende Grillo - c'è Davide (Casaleggio, ndr), con le liste civiche, c'è Pietro (Dettori, ndr), c'è Biagio e poi ci siamo io e Casaleggio". Qualcosa (molto) non torna. Perché i rapporti con la Casaleggio Associati e i proventi del blog non sfuggono a nessuno. Ma il comico è pronto a negare anche questo: "È un miracolo se quest'anno (eravamo a fine novembre del 2014) chiudiamo in pareggio. Il server costa 250mila euro. Abbiamo 20 milioni di contatti a settimana".

 

CARLOTTA DE FRANCESCHI  CARLOTTA DE FRANCESCHI

Ai suoi, però, non riesce a darla a bere. Perché le decisioni non vengono mai condivise. "Lo abbiamo deciso noi", prova a schermirsi Grillo. "Noi chi? Noi chi? Noi chi?", gli chiedono i parlamentari. "La decisione sull'espulsione di De Franceschi (ex capogruppo in Emilia Romagna) l'ho presa io, sono io la faccia - ammette infine - l'espulsione di Artini l'abbiamo decisa io e Casaleggio, perché l'assemblea non voleva decidere".

 

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