giuseppe conte m5s no green pass

ALTRI GUAI PER CONTE! - ORMAI “GIUSEPPI” NON CONTROLLA PIÙ I GRILLINI: NEL M5S SI ALLARGA IL FRONTE DEL NO AL GREEN PASS CONSIDERATO “CONTRO LA COSTITUZIONE E LA CARTA DEI VALORI” - LA DEPUTATA DI LAURO POSTA ADDIRITTURA IL SERMONE ANTI-NAZISTA “PRIMA VENNERO A PRENDERE GLI ZINGARI…” - SULLA SUA PAGINA LA SENATRICE MANTOVANI SCRIVE: "E SE IL VIRUS NON CI FOSSE PIÙ? IL GREEN PASS LO TENIAMO LO STESSO?”. E INCASSA DIVERSI LIKE...

Antonio Atte per “Adnkronos

 

GIUSEPPE CONTE A DIMARTEDI

Per il M5S non è più tempo di post come quello apparso sul Blog di Beppe Grillo nel 2010, dal titolo "Di vaccino si può morire". Ed è stato lo stesso leader del Movimento Giuseppe Conte, ospite a 'Di Martedì', a ribadire l'attuale linea del M5S favorevole al vaccino anti-Covid e al Green Pass, affermando che "in passato" qualche "dubbio sui vaccini" è stato espresso da persone che poi "hanno abbandonato il Movimento”.

 

gabriele lorenzoni 2

Ma nel giorno in cui entra in vigore l'obbligo del certificato verde sui luoghi di lavoro (Camera dei deputati e Senato della Repubblica compresi) dal corpaccione parlamentare pentastellato trapela una certa insofferenza verso una misura mai del tutto amata dai grillini o almeno da una parte di loro.

 

Il deputato Gabriele Lorenzoni per esempio si iscrive senza remore al fronte del No: "Imporre un tampone ogni due giorni sul posto di lavoro a chi ha scelto liberamente di non vaccinarsi", rimarca il parlamentare parlando con l'Adnkronos, "è discriminatorio, perché individua in una condizione personale (il fatto di non essere vaccinato) una nesso di causalità per cui viene considerato un potenziale infetto, senza nessuna base scientifica".

 

gabriele lorenzoni 3

Secondo Lorenzoni "questo va contro l'articolo 3 della Costituzione, per cui tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di condizioni personali e sociali. Se invece una persona, per non subire continuamente questa discriminazione sul posto di lavoro, è costretta a subire un trattamento sanitario non obbligatorio contro la propria volontà, questo va contro l'articolo 32 della Costituzione”.

 

Tra l'altro, osserva Lorenzoni, "l'estensione del Green Pass non è compatibile con la nostra Carta dei valori, e in particolare con la parte relativa al 'riconoscimento della dignità di ogni essere umano' e al rispetto delle sue libertà fondamentali”.

 

carmen di lauro 1

Anche in questo caso i social si confermano il perfetto terreno di coltura per i semi del dissenso. Basti pensare al post pubblicato su Facebook dalla deputata Carmen Di Lauro, "Prima di tutto vennero a prendere gli zingari...": si tratta del celebre sermone antinazista del pastore luterano Martin Niemöller, testo erroneamente attribuito a Bertolt Brecht.

 

"A cosa mi riferivo con quella citazione? Non al Green Pass nello specifico. E' un riferimento all'odio e alla violenza crescente", risponde la parlamentare campana all'Adnkronos. Certamente, prosegue, "non mi entusiasma quello che il Green Pass sta creando nel Paese. Ma aspetto di fare i dovuti approfondimenti anche con il lato governativo e tra di noi, come gruppo M5S”.

carmen di lauro 2

 

Sulla sua pagina la senatrice Laura Mantovani pone il seguente quesito: "E se il virus non ci fosse più? Il Green Pass lo teniamo lo stesso?". E incassa, tra gli altri, il 'mi piace' del collega Mauro Coltorti, presidente della Commissione Trasporti e Infrastrutture di Palazzo Madama, anch'egli critico verso il certificato verde.

 

laura mantovani

"Sono ripartiti gli scioperi, c'è insoddisfazione", dice Coltorti all'Adnkronos, "i disordini non possono che preoccupare. Era tanto tempo che questo non si verificava ed è una situazione che non ci lascia tranquilli. Per quanto riguarda i provvedimenti del governo, siccome sono stati presi a maggioranza, io sono un democratico: il mio gruppo ha preso una decisione e io mi adeguo”.

 

Ma personalmente cosa ne pensa del Green Pass? "Sono molto solidale con la senatrice Mantovani. Noi adesso siamo a un numero di decessi molto basso. E diversi esperti sostengono che la causa di molti decessi è stata fraintesa”.

 

gabriele lorenzoni 1

Ovvero? "L'infettivologo Bassetti l'anno scorso rivelò che c'erano incongruenze sull'attribuzione delle morti al Covid", cosa che, sostiene Coltorti, "è molto probabile avvenga anche ora". "Il numero di decessi riguarda persone che nella maggior parte dei casi avevano più di una patologia, anziani in condizioni critiche di salute. Non vorrei che" il numero di morti per Covid "fosse esagerato”.

 

Siamo molto avanti con la vaccinazione e dubito che riusciremo ad arrivare al 100%, ci sono irriducibili che rimarranno tali, quindi cosa faremo: andremo casa per casa per vaccinare la gente?”.

 

mauro coltorti

Ma lei è vaccinato? "Anche in altre occasioni mi è stato chiesto e non lo dico. Queste sono scelte personali", taglia corto il senatore 5 Stelle.

 

"La percezione di una costrizione burocratica purtroppo supera lo scopo nobile e giusto del Green Pass", l'opinione del deputato Giovanni Currò. L'obbligo della carta verde "esacerba il clima", lancia l'allarme su Facebook Davide Zanichelli.

 

Per il collega Alberto Zolezzi il Green Pass sul lavoro "va valutato con grande attenzione: l'aspetto squisitamente sanitario non è pertinente con questo provvedimento. Lo stesso Istituto superiore di sanità - spiega - ha mostrato che la campagna vaccinale è stata efficace e che la situazione è migliorata. Ci sono state migliaia di persone nelle piazze, anche persone che non si possono definire ignoranti, che ci hanno chiesto un'attenzione maggiore. E probabilmente ora andrà fatto un ragionamento: forse l'estensione del Pass a tutto il mondo del lavoro non ha avuto una base scientifica così forte. Il tema del tampone gratis è delicato, probabilmente può essere questa la 'pacificazione' che serve a garantire anche la libertà di opinione", chiosa Zolezzi.

 

MAURO COLTORTI

E proprio nella direzione di quella "pacificazione" auspicata da Beppe Grillo vanno gli emendamenti annunciati da un gruppo di senatori pentastellati, tra cui Danilo Toninelli. "In Commissione al Senato stiamo presentando gli emendamenti M5S per la riduzione del costo dei tamponi e per alcune possibili rimodulazioni dell'obbligo di Green Pass nei luoghi di lavoro", scrivono i 'portavoce' in una nota.

 

"Come ha sottolineato ieri il presidente Conte, il Green Pass è lo strumento della ripartenza per l'Italia, ma non è ignorando i problemi del mondo del lavoro che si offre una soluzione politica".

Ultimi Dagoreport

donald trump vladimir putin giorgia meloni

DAGOREPORT - IL VERTICE DELLA CASA BIANCA È STATO IL PIÙ  SURREALE E “MALATO” DELLA STORIA POLITICA INTERNAZIONALE, CON I LEADER EUROPEI E ZELENSKY IN GINOCCHIO DA TRUMP PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L’UCRAINA – LA REGIA TRUMPIANA: MELONI ALLA SINISTRA DEL "PADRINO", NEL RUOLO DI “PON-PON GIRL”, E MACRON, NEMICO NUMERO UNO, A DESTRA. MERZ, STARMER E URSULA, SBATTUTI AI MARGINI – IL COLMO?QUANDO TRUMP È SCOMPARSO PER 40-MINUTI-40 PER “AGGIORNARE” PUTIN ED È TORNATO RIMANGIANDOSI IL CESSATE IL FUOCO (MEJO LA TRATTATIVA PER LA PACE, COSÌ I RUSSI CONTINUANO A BOMBARDARE E AVANZARE) – QUANDO MERZ HA PROVATO A INSISTERE SULLA TREGUA, CI HA PENSATO LA TRUMPISTA DELLA GARBATELLA A “COMMENTARE” CON OCCHI SPACCANTI E ROTEANTI: MA COME SI PERMETTE ST'IMBECILLE DI CONTRADDIRE "THE GREAT DONALD"? - CILIEGINA SULLA TORTA MARCIA DELLA CASA BIANCA: È STATA PROPRIO LA TRUMPETTA, CHE SE NE FOTTE DELLE REGOLE DEMOCRATICHE, A SUGGERIRE ALL'IDIOTA IN CHIEF DI EVITARE LE DOMANDE DEI GIORNALISTI... - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagrino christine lagarde alberto nagel mediobanca

TRA FRANCO E FRANCO(FORTE), C'E' DI MEZZO MPS - SECONDO "LA STAMPA", SULLE AMBIZIONI DI CALTAGIRONE E MILLERI DI CONTROLLARE BANCHE E ASSICURAZIONI PESA L’INCOGNITA DELLA BANCA CENTRALE EUROPEA - CERTO, PUR AVENDO IL 30% DI MEDIOBANCA, I DUE IMPRENDITORI NON POSSONO DECIDERE LA GOVERNANCE PERCHÉ NON HANNO REQUISITI DETTATI DALLA BCE (UNO FA OCCHIALI, L'ALTRO CEMENTO) - "LA STAMPA"  DIMENTICA, AHINOI!, LA PRESENZA DELLA BANCA SENESE, CHE I REQUISITI BCE LI HA TUTTI (E IL CEO DI MPS, LOVAGLIO, E' NELLE MANI DELLA COMPAGNIA CALTA-MELONI) - COSA SUCCEDERÀ IN CASO DI CONQUISTA DI MEDIOBANCA E DI GENERALI? LOR SIGNORI INDICHERANNO A LOVAGLIO DI NOMINARE SUBITO IL SOSTITUTO DI NAGEL (FABRIZIO PALERMO?), MENTRE TERRANNO DONNET FINO ALL'ASSEMBLEA DI GENERALI...

donald trump grandi della terra differenza mandati

FLASH! - FA MALE AMMETTERLO, MA HA VINTO DONALD TRUMP: NEL 2018, AL G7 IN CANADA, IL TYCOON FU FOTOGRAFATO SEDUTO, COME UNO SCOLARO CIUCCIO, MENTRE VENIVA REDARGUITO DALLA MAESTRINA ANGELA MERKEL E DAGLI ALTRI LEADER DEL G7. IERI, A WASHINGTON, ERA LUI A DOMINARE LA SCENA, SEDUTO COME DON VITO CORLEONE ALLA CASA BIANCA. I CAPI DI STATO E DI GOVERNO EUROPEI, ACCORSI A BACIARGLI LA PANTOFOLA PER CONVINCERLO A NON ABBANDONARE L'UCRAINA, NON HANNO MAI OSATO CONTRADDIRLO, E GLI HANNO LECCATO VERGOGNOSAMENTE IL CULO, RIEMPIENDOLO DI LODI E SALAMELECCHI...

pietrangelo buttafuoco alessandro giuli beatrice venezi

DAGOREPORT – PIÙ CHE DELL’EGEMONIA CULTURALE DELLA SINISTRA, GIULI E CAMERATI DOVREBBERO PARLARCI DELLA SEMPLICE E PERENNE EGEMONIA DELL’AMICHETTISMO E DELLA BUROCRAZIA – PIAZZATI I FEDELISSIMI E GLI AMICHETTISSIMI (LA PROSSIMA SARÀ LA DIRETTRICE DEL LATO B VENEZI, CHE VOCI INSISTENTI DANNO IN ARRIVO ALLA FENICE), LA DESTRA MELONIANA NON È RIUSCITA A INTACCARE NÉ LO STRAPOTERE BARONALE DELLE UNIVERSITÀ NÉ LE NOMINE DIRIGENZIALI DEL MIC. E I GIORNALI NON NE PARLANO PERCHÉ VA BENE SIA ALLA DESTRA (CHE NON SA CERCARE I MERITEVOLI) CHE ALLA SINISTRA (I BUROCRATI SONO PER LO PIÙ SUOI)

donald trump giorgia meloni zelensky macron tusk starmer

DAGOREPORT - DOVE DIAVOLO È FINITO L’ATTEGGIAMENTO CRITICO FINO AL DISPREZZO DI GIORGIA MELONI SULLA ‘’COALIZIONE DEI VOLENTEROSI”? - OGGI LA RITROVIAMO VISPA E QUERULA POSIZIONATA SULL'ASSE FRANCO-TEDESCO-BRITANNICO, SEMPRE PRECISANDO DI “CONTINUARE A LAVORARE AL FIANCO DEGLI USA” - CHE IL CAMALEONTISMO SIA UNA MALATTIA INFANTILE DEL MELONISMO SONO PIENE LE CRONACHE: IERI ANDAVA DA BIDEN E FACEVA L’ANTI TRUMP, POI VOLA DA MACRON E FA L’ANTI LE PEN, ARRIVA A BRUXELLES E FA L’ANTI ORBÁN, INCONTRA CON MERZ E FA L’ANTI AFD, VA A TUNISI E FA L’ANTI SALVINI. UNA, NESSUNA, CENTOMILA - A MANTENERE OGNI GIORNO IL VOLUME ALTO DELLA GRANCASSA DELLA “NARRAZIONE MULTI-TASKING” DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA, OLTRE AI FOGLI DI DESTRA, CORRONO IN SOCCORSO LE PAGINE DI POLITICA INTERNA DEL “CORRIERE DELLA SERA”: ‘’PARE CHE IERI MACRON SI SIA INALBERATO DI FRONTE ALL’IPOTESI DI UN SUMMIT A ROMA, PROPONENDO SEMMAI GINEVRA. MELONI CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO” - SÌ, C’È SCRITTO PROPRIO COSÌ: “CON UNA BATTUTA LO AVREBBE CALMATO”, MANCO AVESSE DAVANTI UN LOLLOBRIGIDA QUALSIASI ANZICHÉ IL PRESIDENTE DELL’UNICA POTENZA NUCLEARE EUROPEA E MEMBRO PERMANENTE DEL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL'ONU (CINA, FRANCIA, RUSSIA, REGNO UNITO E USA) - RIUSCIRÀ STASERA L’EROINA DAI MILLE VOLTI A COMPIERE IL MIRACOLO DELLA ‘’SIRINGA PIENA E MOGLIE DROGATA’’, FACENDO FELICI TRUMP E MACRON?