GUERRA APERTA NELLO IOR TRA PRETI E LAICI – LA CACCIATA DEL “NUMERO DUE” DELLA BANCA VATICANA VOLUTA DAI VERTICI “CIVILI”. QUELLI RELIGIOSI PRONTI A TRASFORMARLO IN PREPENSIONAMENTO – LE MANOVRE NEI CORRIDI DEL VATICANO IN ATTESA DELLA RIFORMA DELLA CURIA DI PAPA FRANCESCO 

 

Paolo Rodari per la Repubblica

 

PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Di che cosa stiamo parlando. Il 29 novembre è stato licenziato Giulio Mattietti, direttore aggiunto dello Ior e capo dell' Information Technology dell' Istituto. Sui motivi il Vaticano ha sorvolato. Dopo la fuoriuscita di Libero Milone, revisore dei conti della Santa Sede, un altro banchiere lascia per cause misteriose. Il tutto pochi giorni prima che un nuovo rapporto di Moneyval, pur riconoscendo passi in avanti sulla trasparenza grazie all' istituzione dell' Aif, rilevasse la persistenza di diverse zone grigie nelle finanze vaticane.

 

LIBERO MILONE PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

L' ufficio di Giulio Mattietti, ex direttore aggiunto dello Ior, per anni capo dell' Information Technology (It) dell' Istituto, silurato il 29 novembre scorso senza motivazioni ufficiali, è chiuso sprovvisto degli appositi sigilli. A conferma che con la sua fuoriuscita non ha avuto nulla a che fare le gendarmeria.

 

GIULIO MATTIETTI

Tutto è stato gestito dai vertici della banca vaticana, il presidente Jean- Baptiste de Franssu e il direttore Gianfranco Mammì in primis. Si voleva che Mattietti non portasse nulla via con sé dall' ufficio. I timori, tutti da verificare, erano che potesse alimentare una nuova fuga di documenti sia fuori sia dentro le sacre mura.

 

Ancora oggi, quattro giorni dopo la clamorosa intemerata del Papa contro i « traditori » della curia che una volta allontanati si dichiarano « martiri del sistema», in molti si domandano cosa celi questo licenziamento. Si tratta del colpo di coda della vecchia gestione oppure di un passo falso di un mondo in rivoluzione? Di certo la vicenda s' inserisce in un quadro di incomprensioni fra Segreteria di Stato, Segreteria per l' Economia e vertici dello Ior, punti di vista differenti in merito a chi ascrivere la gestione delle finanze in attesa che nel 2018 Francesco riformi la curia.

 

JEAN BAPTISTE DE FRANSSU

Il motivo del licenziamento di Mattietti, secondo quanto apprende Repubblica, è che era in grado di disporre, e quindi potenzialmente di offrire internamente, informazioni sensibili sul lavoro dell' Istituto stesso. L' ufficio dell' It non si trova nello Ior, ma dall' altra parte della cittadella vaticana, vicino a palazzo San Carlo. Una distanza che ha aumentato la diffidenza nei suoi confronti da parte dei vertici dello Ior, l' ex presidente Ernst Von Freyberg, prima, De Franssu e Mammì oggi, che lo hanno considerato in questi anni un corpo estraneo.

 

Gian Franco Mammi

Fu Von Freyberg a vagliare per primo la possibilità del suo licenziamento ma senza successo. Soffriva, il banchiere tedesco, la stima e la fiducia che potenti monsignori della Segreteria di Stato riponevano in Mattietti tanto che, sostanzialmente, si sentiva controllato. Un sentimento nutrito nei suoi confronti anche da De Franssu e Mammì i quali, forti di un legame con Francesco, sono invece riusciti a cacciarlo. Mattietti il 27 novembre scorso ha scritto ai superiori dello Ior chiedendo di conoscere i motivi del licenziamento. Una mossa che sembra poter sortire qualche effetto se è vero che per evitare ulteriori voci il Vaticano gli concederà presto il pensionamento.

 

MONSIGNOR BECCIU

Segreteria di Stato e Ior, Commissione cardinalizia che sovrintende l' Istituto e segreteria per l' Economia. È sull' asse di questi dualismi che ancora oggi le finanze vaticane non riescono a trovare un compromesso per far terminare gli scandali e l' accusa di non volere la trasparenza. La Commissione da tempo si è mantenuta un passo indietro rispetto al lavoro del board laico presieduto da De Franssu il quale, insieme al prefetto della Segreteria per l' Economia George Pell, oggi di fatto non più facente funzioni essendosi trasferito in Australia per difendersi dalle accuse di pedofilia, nel 2014 spinse per la creazione del Vatican asset management ( Vam), che sarebbe dovuto divenire il perno dell' architettura economica della Chiesa.

 

Contro l' operazione De Franssu-Pell si oppose la Segreteria di Stato che convinse il Papa a stare dalla propria parte. Decisioni che pesano ancora oggi all' interno di equilibri sempre labili.

 

Gustavo Oscar Zanchetta

Francesco, all' inizio del suo pontificato, sembrava propenso a chiudere lo Ior: «San Pietro non aveva una banca » , disse. Poi ha deciso di mantenere in piedi un Istituto votato a gestire i risparmi delle missioni sparse nel mondo. Ma gestire le finanze senza scandali non è facile. Recentemente, per controllare meglio l' Apsa, Francesco ha creato un nuovo incarico, quello di amministratore, affidandolo a Gustavo Óscar Zanchetta, fino a luglio vescovo di Orán, in Argentina.

 

Una nomina arrivata nelle stesse ore in cui il Procuratore generale Francesco Mollace ha chiesto di ripristinare l' imputazione di corruzione, oltre a quella di calunnia, con conseguente condanna a quattro anni e mezzo di reclusione, per l' ex contabile dell' Apsa Nunzio Scarano. Scandali che ritornano e che dicono come ancora molto vi sia da fare nei palazzi finanziari d' Oltretevere.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni francesco acquaroli antonio tajani matteo salvini donald trump

DAGOREPORT: A CHE PUNTO È L'ARMATA BRANCA-MELONI? TORNATA SCORNATA DAL G7 MENO UNO (TRUMP SE NE FOTTE DI LEI E DELL'EUROPA), I PROBLEMI REALI BUSSANO ALLA PORTA DI PALAZZO CHIGI. A PARTIRE DALL'ECONOMIA: LA GUERRA IN MEDIORIENTE POTREBBE FAR SCHIZZARE IL PREZZO DEL PETROLIO, E CONSEGUENTE AUMENTO DI OGNI PRODOTTO - AGGIUNGERE LA LOTTA CONTINUA CON SALVINI, LA PIEGA AMARA DEI SONDAGGI NEI CONFRONTI DEL GOVERNO E LA POSSIBILE SCONFITTA NELLE MARCHE DEL SUO FEDELISSIMO ACQUAROLI: IL PD CON MATTEO RICCI E' IN VANTAGGIO DI 5 PUNTI E LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA DI ANTICIPARE IL VOTO NELLE MARCHE A SETTEMBRE – SULLE ALTRE QUATTRO REGIONI, LA FIAMMA E' INDECISA SUL TERZO MANDATO CHE FAREBBE FELICE ZAIA IN VENETO, DESTABILIZZANDO IL PD IN CAMPANIA. MA IERI, PRESSATO DA VANNACCI, SALVINI HA PRESO A PRETESTO IL "NO" DI TAJANI, PER SFANCULARE VELOCEMENTE (E SENZA VASELINA) I SUOI GOVERNATORI, ZAIA E FEDRIGA - IL ''NO'' DI TAJANI ERA TRATTABILE: L'OBIETTIVO E' LA FUTURA PRESIDENZA DELLA REGIONE LOMBARDIA (IL CANDIDATO ''COPERTO'' DI FORZA ITALIA È..)

tommaso inzaghi

DAGOREPORT - IL TRASFERIMENTO DI SIMONE INZAGHI IN ARABIA? UN AFFARE DI FAMIGLIA. L’ARTEFICE DELL’OPERAZIONE CHE HA PORTATO L’EX ALLENATORE DELL’INTER ALLA CORTE DELL’AL-HILAL È STATO TOMMASO INZAGHI, IL FIGLIO DI SIMONE E DI ALESSIA MARCUZZI, PROCURATORE CHE FA PARTE DELL'AGENZIA DI FEDERICO PASTORELLO, LA P&P SPORT MANAGEMENT – LE LAUTE COMMISSIONI, LA TRATTATIVA CHE ANDAVA AVANTI DA TEMPO (GIÀ PRIMA DEL RITORNO CON IL BARCELLONA SIMONE INZAGHI AVEVA PROPOSTE DALL’ARABIA), LO STRANO MESSAGGIO SOCIAL DI TOMMASO INZAGHI E LE VOCI SU UNO SPOGLIATOIO IN TENSIONE PRIMA DELLA FINALE DI CHAMPIONS PER...

francesco gaetano caltagirone alberto nagel francesco milleri

DAGOREPORT - GONG! ALLE ORE 10 DI LUNEDÌ 16 GIUGNO SI APRE L’ASSEMBLEA DI MEDIOBANCA; ALL’ORA DI PRANZO SAPREMO L’ESITO DELLA GUERRA DICHIARATA DAL GOVERNO MELONI PER ESPUGNARE IL POTERE ECONOMICO-FINANZIARIO DI MILANO - LO SCONTRO SI DECIDERÀ SUL FILO DI UNO ZERO VIRGOLA - I SUDORI FREDDI DI CALTARICCONE DI FINIRE CON IL CULO A TERRA NON TROVANDO PIÙ A SOSTENERLO LA SEDIA DI MILLERI SAREBBERO FINITI – L’ATTIVISMO GIORGETTI, DALL’ALTO DELL’11% CHE IL MEF POSSIEDE DI MPS – L’INDAGINE DELLA PROCURA DI MILANO SU UNA PRESUNTA CONVERGENZA DI INTERESSI TRA MILLERI E CALTAGIRONE, SOCI DI MEDIOBANCA, MPS E DI GENERALI - ALTRO GIALLO SUL PACCHETTO DI AZIONI MEDIOBANCA (2%?) CHE AVREBBE IN TASCA UNICREDIT: NEL CASO CHE SIA VERO, ORCEL FARÀ FELICE LA MILANO DI MEDIOBANCA O LA ROMA DI CALTA-MELONI? AH, SAPERLO….

iran israele attacco netanyahu trump khamenei

DAGOREPORT - STANOTTE L'IRAN ATTACCHERÀ ISRAELE: RISCHIO DI GUERRA TOTALE - È ATTESO UN VIOLENTISSIMO ATTACCO MISSILISTICO CON DRONI, RISPOSTA DI TEHERAN ALL'"OPERAZIONE LEONE NASCENTE" DI NETANYAHU, CHE QUESTA MATTINA HA COLPITO IL PRINCIPALE IMPIANTO DI ARRICCHIMENTO IRANIANO, UCCIDENDO L'INTERO COMANDO DELL'ESERCITO E DELLE GUARDIE RIVOLUZIONARIE. LA MAGGIOR PARTE DI LORO È STATA FATTA FUORI NELLE PROPRIE CASE GRAZIE AI DRONI DECOLLATI DALLE QUATTRO BASI SOTTO COPERTURA DEL MOSSAD A TEHERAN - ISRAELE HA DICHIARATO LO STATO DI EMERGENZA: GLI OSPEDALI SPOSTANO LE OPERAZIONI IN STRUTTURE SOTTERRANEE FORTIFICATE - TRUMP HA AVVERTITO OGGI L'IRAN DI ACCETTARE UN ACCORDO SUL NUCLEARE "PRIMA CHE NON RIMANGA NULLA", SUGGERENDO CHE I PROSSIMI ATTACCHI DI ISRAELE CONTRO IL PAESE POTREBBERO ESSERE "ANCORA PIÙ BRUTALI" - VIDEO

lauren sanchez jeff bezos venezia

FLASH! – I VENEZIANI HANNO LA DIGA DEL MOSE PURE NEL CERVELLO? IL MATRIMONIO DI JEFF BEZOS È UNA FESTICCIOLA PER 250 INVITATI DISTRIBUITI TRA QUATTRO HOTEL: GRITTI, AMAN, CIPRIANI E DANIELI - NIENTE CHE LA SERENISSIMA NON POSSA SERENAMENTE SOSTENERE, E NULLA A CHE VEDERE CON LE NOZZE MONSTRE DELL'INDIANO AMBANI, CHE BLOCCARONO MEZZA ITALIA SOLO PER IL PRE-TOUR MATRIMONIALE – DITE AI MANIFESTANTI IN CORTEO "VENEZIA NON E' IN VENDITA" CHE I 10 MILIONI DI EURO SPESI DA MR.AMAZON SI RIVERSERANNO A CASCATA SU RISTORATORI, COMMERCIANTI, ALBERGATORI, GONDOLIERI E PUSHER DELLA CITTÀ…