alessio de giorgi

IL GURU DEI SITI PORNO GAY, ALESSIO DE GIORGI, GIA’ SILURATO DA BERSANI DALLE LISTE DEL PD ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2013, STA PER DIVENTARE IL RESPONSABILE PERSONALE DELLA COMUNICAZIONE “SOCIAL” DI RENZI: SEGUIRA' LE SUE PAGINE TWITTER, FACEBOOK E INSTAGRAM

L'INTERVISTA AD ALESSIO DE GIORGI DEL GENNAIO 2013

http://www.dagospia.com/rubrica-3/politica/contestualizzami-tutta-frocio-montiano-alessio-de-giorgi-pizzicato-49276.htm

 

Fausto Carioti per “Libero quotidiano”

 

ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI

Matteo Renzi non fa distinzioni tra gay ed etero: gli uni e gli altri li sopporta con piacere, a patto che la pensino come lui e ripetano quello che lui dice. Insomma, se è vero che il problema del premier è la squadra di cui si è circondato, zeppa di "yes man" e priva di personaggi con la forza e la voglia di avvertirlo quando sbaglia, queste ultime due nomine non sembrano risolverlo. Anzi.

 

ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI

Alessio De Giorgi da Viareggio e Benedetto Zacchiroli da Bologna, renziani di lungo corso e omosessuali dichiarati, e a parte questo diversissimi tra loro, sbarcano a palazzo Chigi alla vigilia dell' arrivo nell' aula di Montecitorio della legge sulle unioni civili. Un provvedimento criticato da buona parte della comunità gay per l' assenza di irrinunciabili «diritti» come la stepchild adoption, ma difeso a spada tratta dai due nuovi stipendiati della presidenza del Consiglio.

 

ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI ALESSIO DE GIORGI CANDIDATO AL SENATO CON LA LISTA MONTI

Il più noto è De Giorgi, genovese di nascita e toscano di adozione, il quale deve a Libero parte della propria notorietà (oltre che alla presenza sul Web di foto che lo ritraevano in atteggiamenti non proprio istituzionali). Successe nel 2013, dopo che il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, tra una smacchiata di giaguaro e l'altra si preoccupò di sbianchettare il nome di De Giorgi dal "listino" elettorale del Pd, dove Renzi aveva cercato di infilarlo.

 

Il depennato, che già all' epoca faceva lo spin doctor del sindaco di Firenze e aveva scritto la voce «civil partnership» del suo programma, si buttò in lista con Mario Monti, il quale pescava a strascico nel vasto mare della "società civile" senza andare troppo per il sottile. Fin quando si scoprì che:

ALESSIO DE GIORGIALESSIO DE GIORGI

 

1) De Giorgi ha una passione per le tette (finte) e i tacchi a spillo dei travestiti («drag queen di provincia incontrate a una festa di Carnevale», chiarì lui in seguito), come testimoniano le foto che qui Libero ripubblica;

 

2) De Giorgi gestiva due siti pornografici chiamati Gaysex.it e Gaytube.it e un terzo sito, Nowescort.com, che accoglieva le inserzioni di ragazzi disponibili a effettuare «accompagnamento personale». «Né pornografia né incontri tra persone costituiscono reato», ribatté lui, assicurando di non avere mai tratto alcun guadagno da queste attività. Ma loden verde e perizoma rosso non stanno bene insieme e così De Giorgi fu costretto a ritirarsi dalle liste di Monti, dichiarandosi vittima della «denigratoria campagna mediatica portata avanti soprattutto da Libero e da altri giornali».

GAYTUBE PUNTO ITGAYTUBE PUNTO IT

 

Nei 43 anni precedenti aveva fatto in tempo a essere uno dei due mariti della prima coppia omosessuale italiana unita dai «Pacs» (anno 2002, nel consolato francese a Roma), a fondare e dirigere il sito Gay.it e a lanciare locali che lo avevano trasformato nel re della movida gaia della Versilia. È tornato a far parlare di sé all' inizio di quest' anno, mettendo online i nomi dei parlamentari Pd titubanti sul voto per le unioni civili e invitando i lettori di Gay.it all' azione: «Contatta il tuo senatore malpancista, contrario alla stepchild».

GAYSEX PUNTO ITGAYSEX PUNTO IT

 

Intransigente con tutti, ma non con se stesso: alla fine, in disaccordo con la grande maggioranza della comunità omosessuale italiana, sceglie di schierarsi in modo «totalmente personale» con Renzi quando il premier decide di stralciare proprio la stepchild adoption dal provvedimento. Tra la coerenza ai principi e la fedeltà al capo, meglio la seconda. In cambio riceve accuse e critiche da tantissimi, ma la riconoscenza dell' unico che conta davvero.

 

IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI IL SALUTO TRA RENZI E BERSANI

Così, forte delle sue esperienze estreme sul fronte del web, De Giorgi sta per diventare il responsabile personale della comunicazione «social» di Renzi. Sarà lui a seguire le pagine Twitter, Facebook e Instagram del premier, mentre gli account istituzionali di palazzo Chigi continueranno a essere affidati a Francesco Nicodemo.

 

Al confronto di De Giorgi, il quarantaquattrenne Zacchiroli è un chierichetto. Nel vero senso della parola: ex diacono, tuttora cattolico, ha raccontato al Corriere di Bologna che doveva diventare sacerdote, «ma ho capito che non era la mia strada». Ha diviso il suo attivismo giovanile tra la Curia e il movimento dei girotondi, dei quali è stato il leader bolognese.

 

francesco nicodemofrancesco nicodemo

Poi il passaggio nella squadra di Sergio Cofferati sindaco e la militanza nel Pd, vittima anche lui del fascino del rottamatore delle Cascine. Fa outing nel 2011, definendosi «teologo e gay» prima di approdare in consiglio comunale. Oggi sostiene che «il testo finale della Cirinnà era il massimo che potessimo ottenere». Renzi se lo porta a Roma, dove lo attende un incarico di vertice nello staff di palazzo Chigi.

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…