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HAMAS E NETANYAHU HANNO LO STESSO OBIETTIVO: ALLUNGARE LA GUERRA – I TERRORISTI SANNO CHE UN CESSATE IL FUOCO SIGNIFICHEREBBE LA LORO ESTROMISSIONE DAL GOVERNO DI GAZA. E “BIBI” TEME CHE LA SUA CARRIERA POLITICA FINISCA – LA VISITA DEL SEGRETARIO DI STATO USA, ANTONY BLINKEN, SERVIVA A RIPARTIRE CON I NEGOZIATI PER IL “DOPO”. INTANTO, IL CONFLITTO RISCHIA DI ESTENDERSI IN CISGIORDANIA AI TERRITORI OCCUPATI DAI COLONI, FOMENTATI DALL’ESTREMA DESTRA DI BEN GVIR E SMOTRICH E A CUI GLI USA VOGLIONO BLOCCARE I VISTI

ITAMAR BEN GVIR CONSEGNA ARMI AI CITTADINI

1. MEDIA, USA BLOCCANO VISTI AI COLONI COINVOLTI IN VIOLENZE

(ANSA) - L'amministrazione statunitense ha informato Israele che Washington imporrà nelle prossime settimane il divieto di visto ai coloni estremisti israeliani coinvolti nelle violenze contro civili palestinesi in Cisgiordania. Lo ha detto un alto funzionario del Dipartimento di Stato, citato dal Jerusalem post.

 

2. LA TREGUA A GAZA È APPESA A UN FILO NETANYAHU PRONTO A UN NUOVO ATTACCO

Estratto dell’articolo di Fabiana Magrì per “la Stampa”

 

ATTENTATO GERUSALEMME

[…] Israele deve ancora riportare a casa, in buona sostanza, il gruppo dei ragazzi e delle ragazze presi al SuperNova Festival, i militari, i padri delle famiglie liberate e gli uomini anziani, ma anche - quasi certamente, al netto dei bluff della strategia della guerra psicologica di Hamas - i cadaveri degli ostaggi uccisi. Ma da portare a casa c'è anche l'altro obiettivo dichiarato, reiterato e ribadito: disinnescare ogni minaccia nascosta nelle viscere della Striscia di Gaza.

 

ANTONY BLINKEN BENJAMIN NETANYAHU

Una "fonte esperta" e informata sull'incontro di martedì tra i direttori delle agenzie di intelligence di Israele, Stati Uniti ed Egitto e funzionari del Qatar, ha detto al Washington Post che una nuova proposta ideata da Doha avrebbe individuato ulteriori cinque sotto categorie in cui dividere gli ostaggi.  Ciascuna da scambiare a specifiche condizioni.

 

Altre speculazioni che circolano sui media parlano di un accordo finale "tutti per tutti", vale a dire un cessate il fuoco a lungo termine come cornice per il rilascio di tutti gli ostaggi israeliani trattenuti a Gaza in cambio di tutti - o di un cospicuo numero, nell'ordine di grandezza delle migliaia – […] i detenuti palestinesi nelle carceri in Israele.

 

distruzione gaza

Compresi quelli che sono finiti in cella perché responsabili di attacchi come quello mortale - quattro vittime israeliane - compiuto ieri, e rivendicato da Hamas, da due attentatori a Gerusalemme, poco prima dell'arrivo del segretario di stato Usa Antony Blinken […]

 

«Questo processo sta producendo risultati. È importante e speriamo che possa continuare», si è augurato Blinken durante il primo colloquio della giornata, con il presidente israeliano Isaac Herzog. Con un Netanyahu che ha premesso «che abbiamo giurato, e ho giurato, di distruggere Hamas. Niente ci fermerà», il segretario ha ribadito che gli Stati Uniti «appoggiano fermamente Israele e il suo diritto di difendersi e di cercare di garantire che il 7 ottobre non accada mai più».

 

ANTONY BLINKEN ABU MAZEN

Ma ha ricordato anche gli altri imperativi, in primis, «tenere conto delle esigenze umanitarie e di protezione civile nel sud di Gaza prima di qualsiasi operazione militare lì», dove ora risiede l'80% dei palestinesi di tutta l'enclave, evacuati dal territorio bellico settentrionale.

 

[…] Dopo un incontro allargato al gabinetto di guerra, l'inviato del presidente Biden, a dimostrazione dell'impegno degli Usa a mantenere buone relazioni con entrambe le parti pensando agli scenari futuri, si è spostato a Ramallah da Abu Mazen. Qui si è discusso degli sforzi per gli aiuti umanitari a Gaza e della condanna della violenza estremista contro i civili palestinesi in Cisgiordania. Ma il presidente palestinese, la cui autorità è sempre più debole in un territorio dove la liberazione dei detenuti palestinesi è accolta da folle che sventolano bandiere di Hamas, ha evitato di toccare il tema del futuro di Gaza.

 

detenuti palestinesi accolti con le bandiere di hamas in cisgiordania 3

Al ritorno a Tel Aviv, Blinken ha ancora incontrato faccia a faccia il ministro della Difesa Yoav Gallant, da cui ha incassato un'altra conferma delle intenzioni di Israele di combattere Hamas «finché non prevarremo, non importa quanto tempo ci vorrà».

 

[…]   La posizione - non le minacce - per adesso sono condivise all'interno del governo, anche dal ministro Benny Gantz, passato dall'opposizione alla coalizione per il tempo dell'emergenza bellica. Ma il sito Times of Israel ha raccolto le confidenze di una fonte interna alla Knesset che esprime il "timore" che Netanyahu si pieghi alle pressioni internazionali e si avvii verso un cessate il fuoco permanente.

 

ANTONY BLINKEN ABU MAZEN

[…] Ora che, oltretutto, il processo per corruzione a carico di Netanyahu riprenderà la prossima settimana, con la prossima udienza fissata per lunedì, gli analisti di Haaretz vedono che all'orizzonte, per il premier, «la tempesta sta arrivando».

 

3. L'ATTENTATO CHE INFIAMMA IL FRONTE DELLA GUERRA TOTALE

Estratto dell’articolo di Nathalie Tocci per “La Stampa”

 

ostaggi israeliani liberati

L'attacco rivendicato da Hamas alla fermata dell'autobus di Gerusalemme Ovest, che ha ucciso quattro civili israeliani ferendone almeno cinque solo poche ore dopo che Israele e Hamas avevano annunciato l'estensione della tregua per la liberazione di altri ostaggi israeliani e prigionieri palestinesi, non solo rende la tregua stessa, sempre appesa a un filo, prossima al collasso, ma mette in luce il conflitto più ampio in corso nei Territori occupati.

 

attentato a una fermata del bus a gerusalemme 30 novembre 2023 6

Per chiarire, a prescindere dall'attacco di ieri, le forze a favore della guerra a Gaza già erano più forti di quelle a sostegno di un cessate il fuoco […]. Il primo ministro Benjamin Netanyahu, il ministro della Difesa Yoav Gallant e i membri più estremisti dell'esecutivo israeliano, come il ministro per la Sicurezza nazionale Itamar Ben Gvir e quello delle Finanze Bezalel Smotrich, non fanno altro che ripeterlo: l'obiettivo non è cambiato e Israele non si fermerà […] finché Hamas non verrà dichiarata distrutta.

 

ANTONY BLINKEN ISRAEL HERZOG

L'attacco di ieri rappresenta un assist perfetto. Avvenuto a ridosso dell'arrivo del segretario di Stato americano Antony Blinken in Israele, ha indebolito ulteriormente quelle flebili voci che sperano e spingono affinché la tregua possa in qualche modo trasformarsi in un cessate il fuoco permanente e, magari, dare il via a un processo di pace e a una nuova stagione politica in Israele e nei territori occupati.

 

Hamas, però, non ha alcun interesse affinché questo avvenga. L'attacco di ieri è stato esplicitamente rivendicato dall'organizzazione islamista come «risposta naturale ai crimini senza precedenti commessi dall'occupazione», ossia i quasi 15 mila civili palestinesi uccisi dal 7 ottobre in avanti. Ma al netto della rivendicazione ufficiale di Hamas, c'è la ratio politica.

 

Itamar Ben Gvir

Un cessate il fuoco, una nuova stagione politica nei territori occupati, per non parlare di un nuovo processo di pace, non è esattamente nelle corde di gran parte di Hamas. Certo, Hamas non ha interesse che la guerra continui con la stessa intensità delle prime settimane che hanno fatto seguito al 7 ottobre. Ma probabilmente non disdegna l'idea di una guerra a più bassa intensità, che impelaghi Israele sempre più a Gaza, indebolendola.

 

Per non parlare del governo Netanyahu. È evidente che la tregua l'ha accettata obtorto collo, sotto pressione in primis delle famiglie degli ostaggi, poi dell'amministrazione Biden e, infine, di un'opinione pubblica mondiale sempre più inorridita dalla catastrofe umanitaria a Gaza.

 

I membri più oltranzisti del suo esecutivo sono esplicitamente contrari alla tregua. Due giorni fa Ben Gvir ha chiaramente minacciato di far cadere il governo Netanyahu se la guerra dovesse finire e la tregua protrarsi. E, come noto, questa è l'ultima cosa che vuole Netanyahu (forse ancor meno della sopravvivenza di Hamas). L'attacco di Hamas fornisce adesso, potenzialmente, un buon pretesto per ricominciare l'operazione militare.

 

benjamin netanyahu itamar ben gvir

Ma il significato più rilevante dell'attacco di ieri potrebbe non essere la ripresa della guerra a Gaza (che probabilmente avverrà comunque), bensì l'espansione e l'acuirsi del conflitto nel resto dei territori occupati. L'attacco è avvenuto a Gerusalemme Ovest, ed è stato commesso da miliziani di Hamas che Israele sostiene venissero dalla Cisgiordania.

 

E in Cisgiordania, perlopiù fuori dai riflettori internazionali, la pressione continua a salire.

Poche ore prima dell'attentato a Gerusalemme Ovest, nel campo profughi di Jenin, l'esercito israeliano ha ucciso quattro palestinesi, tra cui due bambini. E solo pochi giorni fa, il ministro delle Finanze Smotrich aveva svelato che nel bilancio di Israele (un bilancio di guerra) sono previsti nuovi finanziamenti per gli insediamenti in Cisgiordania.

 

distruzione a gaza dopo gli attacchi israeliani 2

Insomma, nella nebbia della guerra, il governo più estremista di destra di sempre in Israele si muove per accelerare il suo disegno più ampio di colonizzazione e annessione dei territori occupati. […] L'attacco di ieri non aumenta «soltanto» il rischio che la guerra a Gaza riprenda. Quel rischio era già altissimo prima. A crescere è soprattutto la minaccia che la guerra continui ad espandersi a macchia d'olio nel resto dei territori occupati.

ATTENTATO GERUSALEMME gaza distrutta dai bombardamenti israeliani attentato a una fermata del bus a gerusalemme 30 novembre 2023 4attentato a una fermata del bus a gerusalemme 30 novembre 2023 1ANTONY BLINKEN BENJAMIN NETANYAHU ambulanze palestinesi distrutte da israele 5attentato a una fermata del bus a gerusalemme 30 novembre 2023 2attentato a una fermata del bus a gerusalemme 30 novembre 2023 5

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