HOLLANDE SI È FREGATO DA SOLO: VALERIE “PRONTO A PERDONARLO”, VUOLE ANDARE DA OBAMA COME PREMIÈRE DAME - LA PRIMA DI “CHARLIE HEBDO” CON LA TRIERWEILER VERSIONE PUSSY RIOT

1. VALÉRIE HA PERDONATO HOLLANDE MA SOLO PER ANDARE DA OBAMA - La TRIERWEILER NON INTENDE PERDERE L'OPPORTUNITÀ DI PRESENTARSI ALLA CASA BIANCA COME PREMIÈRE DAME
Gianluca Veneziani per "Libero quotidiano"

Se Parigi val bene una messa, Washington val bene un perdono. Potrebbe essere il titolo dell'ennesimo capitolo dell'interminabile saga «Io, Julie e Valérie », con protagonista indiscusso il presidente François Hollande a far da sciupafemmine. Stando a fonti vicine alla (ex?) première dame, citate dalla radio francese RTL, pare infatti che Valérie Trierweiler sia «ancora disposta» ad accompagnare il Presidente nel viaggio negli Stati Uniti del prossimo 11 febbraio, e quindi a perdonarlo in vista dell'impegno istituzionale.

L'indulgenza di comodo concessa dalla donna dimostra quanto lei, in fondo, sia molto più legata al ruolo che all'uomo e dunque capace di avvinghiarsi alla poltrona subito dopo essere stata distesa su un lettino d'ospedale. Dal canto suo, tuttavia, Hollande non sembra dello stesso proposito. Recatosi in visita in Olanda, il Presidente si è limitato a dire che «Valérie sta meglio e si sta riposando alla Lanterne», nel palazzo di Versailles.

Nessun accenno in più, nessuna allusione, anche vagamente emotiva, alla possibilità che la donna sia ancora la «première dame». Hollande si riserva di scegliere prima della trasferta americana, ma il suo entourage spinge perché la decisione venga presa al più presto, magari già nel weekend. Intenzione del capo dell'Eliseo sarebbe di scaricare la donna, in quanto «una riappacificazione non sembrerebbe credibile agli occhi dell'opinione pubblica », facendolo però nella maniera il più possibile civile e priva di clamori.

«Se deve essere rottura, deve essere dignitosa ed elegante verso Valérie Trierweiler », sottolinea infatti un consigliere presidenziale su Le Figaro. Altra premura sarebbe quella di evitare che ci sia un immediato ricambio femminile al fianco del capo di Stato. Lo staff di Hollande pensa infatti, di qui in avanti, di presentare l'immagine di un «Presidente scapolo», senza più una première dame a fare da partner. Né con Julie né con Valérie, insomma. Almeno ufficialmente.

Se quest'ipotesi si verificasse, la Trierweiler si troverebbe costretta a sloggiare sia dal Palazzo presidenziale che dalla villa di Versailles dove sta trascorrendo la convalescenza. In questo caso potrebbe perfino, come ha scritto due giorni fa Paris Match, non avere più una casa, in quanto anche l'apparta - mento al 15mo arrondissment di Parigi, dove viveva con Hollande prima di trasferirsi all'Eliseo, è intestato al Presidente francese. Da première dame a senza tetto, dal sogno della Casa Bianca all'incubo di restare senza casa, il crollo sarebbe vertiginoso.

Non è da escludere dunque che Hollande conceda alla sua compagna, a mo' di buonuscita, un'abitazione nella quale lei possa affrontare serenamente la sua seconda vita da «ex prima donna». Mentre il Presidente stenta a promuovere l'amante Julie Gayet al ruolo di compagna ufficiale, il quotidiano inglese The Sun si scatena pubblicando uno scatto osé della donna risalente al 1998.

Si tratta di un'immagine in bianco e nero in cui l'attrice francese compare in topless: sopra la foto il giornale titola, giocando con le parole, «Ohla- llande». Che la Gayet abbia intenzione di querelare anche il Sun, dopo aver fatto lo stesso con il settimanale Closer? Nell'attesa qualcuno maligna che, se allora la donna era senza top, ora il top lo ha raggiunto, eccome. Fioccano pure le interpretazioni psicoanalitiche sulla liaison del Presidente. Jean- Pierre Winter, autore del saggio «Gli uomini politici sul lettino», ipotizza che il capo dell'Eliseo sia un «traditore seriale», costretto all'adulterio da una sorta di «coazione a ripetere», per cui non può esimersi dal farlo.

Si spiegherebbe così la sua preferenza per i triangoli amorosi (un ménage à trois lo aveva già messo in atto, d'altronde, quando la sua donna ufficiale era Ségolène Royal e l'amante invece Valérie) e la sua tendenza a replicare sempre la stessa trama, cambiando i personaggi naturalmente.

Di qui anche il suo timore di ufficializzare la storia con Julie: venisse rivestita della carica di «compagna », la donna rischierebbe di fare la stessa fine delle altre due, ovvero di vedersi sostituita da un'ennesima amante. In questo riciclo perpetuo del Presidente conta certo l'aspetto anagrafico (Ségolène ha 60 anni, Valérie 48, Julie 41), ma anche una propensione a concepire la sacralità del proprio ruolo.

Spostando l'analisi da un livello psicanalitico a un piano teologico, si potrebbe dire che Hollande provi in tal modo a farsi uno e trino, ribadendo la sua unicità quanto più ha due donne al suo fianco. Il pericolo, però, è che presto il «gioco a tre» continui solo in privato, perché i francesi si stancheranno di lui così come delle sue partner: compagne, mogli, concubine o amanti fugaci che siano.


2. AFFAIRE HOLLANDE, BERNADETTE CHIRAC SOLIDALE CON VALERIE: "COMPRENDO LA SUA SOFFERENZA"
Da www.quotidiano.net

L'ex Premiere Dame francese Bernadette Chirac ha raccontato di aver inviato un messaggio di solidarietà in ospedale a Valerie Trierweiler per dirle che "condivide la sua sofferenza", dopo la pubblicazione della notizia dell''affaire' del suo compagno, il presidente Francois Hollande, con l'attrice Julie Gayet.

"Spero che sia solo un po' di stanchezza", ha dichiarato l'ottantenne consorte del titolare dell'Eliseo dal 1995 al 2007, intervistata dalla radio Europe 1. Lei stessa, del resto, ha dovuto sopportare più di qualche scappatella coniugale, come ammise Chirac al termine della presidenza dicendo di aver amato diverse donne "nel modo più discreto possibile".

"E' abbastanza difficile il ruolo di Premiere Dame", ha spiegato Bernadette, "io l'ho amato ma devo dire di esser stata fortunata ad essere la moglie del sindaco di Parigi per 18 anni, la moglie del primo ministro per quattro e quella di un presidente per 10".

Bernadette Chirac ha anche annunciato che l'81enne marito non parlerà più in pubblico a causa dei disturbi della memoria che lo affliggono: "Ha bisogno di leggere e di ricevere visite, molti lo vengono a trovare, visitatori gentili, che gli parlando di argomenti che lo interessano", ha raccontato. Nelle sue ultime apparizioni pubbliche, Chirac è apparso molto provato e impacciato nei movimenti.

 

 

 

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