hunter biden

COME BUSINESSMAN HA FALLITO, HUNTER BIDEN SI RIVENDE COME ARTISTA – IL SECONDOGENITO DEL PRESIDENTE AMERICANO HA APERTO UNA GALLERIA D'ARTE A NEW YORK. IL COSTO DEI SUOI DIPINTI? FINO A 200MILA DOLLARI – TUTTI I GUAI DEL FIGLIO DI “SLEEPY JOE”: GLI AFFARI IN CINA E IN UCRAINA SPENDENDO IL NOME DEL PADRE E IL MILIONE DI DOLLARI DI TASSE EVASE NEL DELAWARE – I REPUBBLICANI SI PREPARANO A INDAGARE HUNTER BIDEN QUANDO PRENDERANNO IL CONTROLLO DELLA CAMERA…

Viviana Mazza per www.corriere.it

 

hunter biden alla mostra

Hunter Biden ha una nuova mostra a SoHo. Si chiama Haiku. I quadri costano 65mila dollari, alcune tele arrivano a 200mila. Rappresentano piante e alberi (crescita), un serpente (rinascita), ai piedi di un albero c’è un lupo («hunter» vuol dire cacciatore). Tutta una nuova serie di piante fiorite è realizzata con inchiostro su lastre metalliche (forza e fragilità): i colori vengono applicati e lavati via e poi riapplicati. Sul retro di uno dei quadri c’è un haiku composto dallo stesso Hunter:

 

Atoms bloom in my chest 

All the room is filled it is full 

I can see all the colors. 

 

Gli atomi fioriscono nel mio petto

Tutta la stanza è riempita è piena

Posso vedere tutti i colori.

 

Hunter Biden vorrebbe reinventarsi con la pittura, ma i repubblicani hanno promesso di indagare il figlio del presidente per corruzione quando prenderanno il controllo della Camera a gennaio. Anche i dipinti sono sotto accusa. Chi li sta comprando? – chiedeva l’anno scorso James Comer, membro del «Committee on Oversight and Reform» della Camera in una richiesta formale al gallerista, sospettando che chiunque lo faccia (gli acquirenti restano anonimi) possa voler influenzare la Casa Bianca. Il deputato del Kentuky, Comer, spiega che l’obiettivo è indagare il presidente Biden attraverso il figlio.

 

mostra hunter biden 5

Davanti alla Georges Bergès Gallery, un giornalista del New York Post, il tabloid di proprietà di Rupert Murdoch, sta appostato da giorni. Giovedì sera è riuscito a intercettare Hunter Biden prima dell’apertura della mostra: aveva il figlio Beau in braccio, e ha invitato il giornalista a entrare dopo aver messo via il telefono. Hunter ha evitato di rispondere quando gli ha chiesto «quanti soldi abbia fatto suo padre, il presidente Biden, grazie ai suoi affari in Cina e Ucraina». Hunter ha raccomandato al reporter di ricordarsi che anche lui ha una famiglia, quando avrebbe scritto il pezzo. 

 

Il New York Post è il tabloid che ricevette il laptop di Hunter Biden e vi trovò email definite compromettenti, sugli affari condotti da Hunter in Ucraina e in Cina usando il nome di papà. Questo approccio così diretto nei confronti del reporter del giornale più critico è forse una indicazione di un cambio di strategia? Anche qualche giorno fa, durante la cena di stato con Emmanuel Macron, Hunter Biden si è avvicinato al leader della minoranza alla Camera Kevin McCarthy e ha salutato sua madre (McCarthy ha indicato «Hunter Biden» tra la dozzina di priorità delle indagini dei repubblicani l’anno prossimo).

mostra hunter biden 4

 

A settembre, scrive il Washington Post, l’amico e avvocato Kevin Morris – scrittore e legale di Hollywood che ha lavorato con celebrità come i creatori del cartone South Park — ha suggerito proprio questo: il team del figlio del presidente deve presentare la sua narrazione, difendersi in maniera più decisa, anche con cause per diffamazione contro i critici, come Fox News, Eric Trump e Rudy Giuliani (rispettivamente il figlio e l’ex avvocato dell’ex presidente). Ma non tutti gli alleati di Joe Biden e di suo figlio sono convinti: alcuni pensano che sia meglio per Hunter tenere un profilo più basso, perché il messaggio che la Casa Bianca vuole dare è un privato cittadino e le cospirazioni nei suoi confronti sono infondate e allontanano semplicemente l’attenzione dai veri problemi del Paese. 

 

L’altra sera a Washington, durante un evento per celebrare George Clooney e altri premiati dal Kennedy Center, due giornalisti hanno avvicinato Hunter. Uno gli ha chiesto la sua opinione sui file diffusi da Elon Musk per ricostruire come Twitter bloccò il pezzo del New York Post su Hunter, l’altro gli ha fatto una domanda sulle indagini promesse dalla Camera nei suoi confronti. Il 52enne ha sorriso ed è andato via senza rispondere.

 

mostra hunter biden 6

Dopo le elezioni Hunter Biden ha rivelato inoltre che la procura del Delaware sta indagando sulle sue tasse e su possibili violazioni delle leggi sul riciclaggio di denaro. Lo scorso 6 ottobre il Washington Post scriveva che gli agenti federali che conducono le indagini ritengono di avere raccolto prove sufficienti per una incriminazione. 

 

Hunter ha ripagato un milione di dollari di tasse evase, grazie a un prestito dell’avvocato e amico Morris: il reato è commesso ma ciò potrebbe garantirgli un trattamento meno severo. Gli investigatori hanno anche un documento che mostra che Hunter Biden mentì quando acquistò un’arma: gli fu chiesto se fosse un consumatore di sostanze illegali e rispose di no. Quando la notizia è uscita, un legale del figlio del presidente ha accusato gli investigatori di divulgare informazioni riservate, «un reato federale».

 

mostra hunter biden 7

Il team di Hunter ha condotto ricerche su due testimoni che potrebbero essere chiamati dai repubblicani alla Camera: l’ex partner d’affari Tony Bobulisnki e il tecnico dei computer John Paul Mac Isaac al quale Hunter avrebbe lasciato il suo laptop poi finito in mano al New York Post. Hunter si è detto pentito di essere entrato nel board di Burisma, una società del gas ucraina, negli anni in cui Joe Biden era il vice di Obama, ma solo perché ciò ha consentito a Trump di attaccare lui e il padre. 

mostra hunter biden 3

 

«Dov’è Hunter?» chiedeva sempre l’ex presidente. «Trump credeva che se avesse distrutto me, e per estensione mio padre, avrebbe potuto distogliere l’attenzione dal suo stesso comportamento corrotto», ha scritto Hunter nella sua autobiografia Cose Belle (Solferino), in cui racconta la perdita del fratello e i propri problemi con droga e alcol. Il Washington Post ha scritto a marzo che il conglomerato CEFC China Energy e i suoi manager pagarono 4,8 milioni di dollari in 14 mesi a entità controllate da Hunter e suo zio James, ma non ha trovato prove che Joe Biden ne abbia tratto vantaggi personali. Bobulisky ha dichiarato che un accordo precedente avrebbe potuto coinvolgere Joe Biden ma non si è mai realizzato. Il presidente ha negato di aver mai discusso questioni di affari con il figlio.

mostra hunter biden 2

Ultimi Dagoreport

ravello greta garbo humphrey bogart truman capote

DAGOREPORT: RAVELLO NIGHTS! LE TROMBATE ETERO DI GRETA GARBO, LE VANCANZE LESBO DI VIRGINIA WOOLF, RICHARD WAGNER CHE S'INVENTA IL “PARSIFAL'', D.H. LAWRENCE CHE BUTTA GIU’ L'INCANDESCENTE “L’AMANTE DI LADY CHATTERLEY’’, I BAGORDI DI GORE VIDAL, JACKIE KENNEDY E GIANNI AGNELLI - UN DELIRIO CHE TOCCO’ IL CLIMAX NEL 1953 DURANTE LE RIPRESE DE “IL TESORO D’AFRICA” DI JOHN HUSTON, SCENEGGIATO DA TRUMAN CAPOTE, CON GINA LOLLOBRIGIDA E HUMPHREY BOGART (CHE IN UN CRASH D’AUTO PERSE I DENTI E VENNE DOPPIATO DA PETER SELLERS). SE ROBERT CAPA (SCORTATO DA INGRID BERGMAN) SCATTAVA LE FOTO SUL SET, A FARE CIAK CI PENSAVA STEPHEN SONDHEIN, FUTURO RE DI BROADWAY – L’EFFEMINATO CAPOTE CHE SI RIVELÒ UN BULLDOG BATTENDO A BRACCIO DI FERRO IL “DURO” BOGART - HUSTON E BOGEY, MEZZI SBRONZI DI GIORNO E UBRIACHI FRADICI LA NOTTE, SALVATI DAL CIUCCIO-TAXI DEL RISTORANTE ‘’CUMPÀ COSIMO’’ - QUANDO CAPOTE BECCÒ IL RE D’EGITTO FARUK CHE BALLAVA ALLE 6 DEL MATTINO L’HULA-HULA NELLA CAMERA DA LETTO DI BOGART… - VIDEO

marina pier silvio berlusconi giorgia meloni antonio tajani quirinale alfredo mantovano

DAGOREPORT - NON CI SARÀ ALCUNA ROTTURA TRA MARINA E PIER SILVIO: NONOSTANTE LA NETTA CONTRARIETÀ ALLA DISCESA IN POLITICA DEL FRATELLINO, SE DECIDESSE, UN GIORNO, DI PRENDERE LE REDINI DI FORZA ITALIA, LEI LO SOSTERRÀ. E L’INCONTRO CON LA CAVALIERA, SOLLECITATO DA UN ANTONIO TAJANI IN STATO DI CHOC PER LE LEGNATE RICEVUTE DA UN PIER SILVIO CARICATO A PALLETTONI, È SALTATO – LA MOLLA CHE FA VENIRE VOGLIA DI EMULARE LE GESTA DI PAPI E DI ‘’LICENZIARE’’ IL VERTICE DI FORZA ITALIA È SALTATA QUANDO IL PRINCIPE DEL BISCIONE HA SCOPERTO IL SEGRETO DI PULCINELLA: TAJANI SOGNA DI DIVENTARE PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NEL 2029, INTORTATO DA GIORGIA MELONI CHE HA PROMESSO I VOTI DI FRATELLI D’ITALIA. UN SOGNO DESTINATO A SVANIRE QUANDO L’EX MONARCHICO SI RITROVERÀ COME CANDIDATO AL QUIRINALE UN ALTRO NOME CHE CIRCOLA NEI PALAZZI DEL POTERE ROMANO, QUELLO DI ALFREDO MANTOVANO…

giorgia meloni alfredo mantovano francesco lollobrigida carlo nordio andrea giambruno

DAGOREPORT - NON SI PUO' DAVVERO MAI STARE TRANQUILLI: MANTOVANO, IL SAVONAROLA DI PALAZZO CHIGI – D'ACCORDO CON GIORGIA MELONI, PRESA LA BACCHETTA DEL FUSTIGATORE DI OGNI FONTE DI ''DISSOLUTEZZA'' E DI ''DEPRAVAZIONE'' SI È MESSO IN TESTA DI DETTARE L’ORTODOSSIA MORALE  NON SOLO NEL PARTITO E NEL GOVERNO, MA ANCHE SCONFINANDO NEL ''DEEP STATE''. E CHI SGARRA, FINISCE INCENERITO SUL "ROGO DELLE VANITÀ" - UN CODICE ETICO CHE NON POTEVA NON SCONTRARSI CON LA VIVACITÀ CAZZONA DI ALCUNI MELONIANI DI COMPLEMENTO: CI SAREBBE LO SGUARDO MORALIZZATORE DI MANTOVANO A FAR PRECIPITARE NEL CONO D’OMBRA PRIMA ANDREA GIAMBRUNO E POI FRANCESCO LOLLOBRIGIDA – IL PIO SOTTOSEGRETARIO PERÒ NON DORME SONNI TRANQUILLI: A TURBARLI, IL CASO ALMASRI E IL TURBOLENTO RAPPORTO CON I MAGISTRATI, MARTELLATI A TUTTA CALLARA DA RIFORME E PROCURE ALLA FIAMMA...

pier silvio berlusconi silvia toffanin

L’IMPRESA PIÙ ARDUA DI PIER SILVIO BERLUSCONI: TRASFORMARE SILVIA TOFFANIN IN UNA STAR DA PRIMA SERATA - ARCHIVIATA LA FAVOLETTA DELLA COMPAGNA RESTIA ALLE GRANDI OCCASIONI, PIER DUDI HA AFFIDATO ALL'EX LETTERINA DELLE SUCCULENTI PRIME SERATE: OLTRE A “THIS IS ME”, CON FASCINO E MARIA DE FILIPPI A MUOVERE I FILI E SALVARE LA BARACCA, C'E' “VERISSIMO” CHE OCCUPERÀ TRE/QUATTRO PRIME SERATE NELLA PRIMAVERA 2026. IL PROGRAMMA SARÀ PRODOTTO DA RTI E VIDEONEWS CON L’OK DELLA FASCINO A USARE LO “STUDIO-SCATOLA" UTILIZZATA DA MAURIZIO COSTANZO NEL FORMAT “L’INTERVISTA” - COSA C'E' DIETRO ALLE MANOVRE DI PIER SILVIO: E' LA TOFFANIN A COLTIVARE L'AMBIZIONE DI DIVENTARE LA NUOVA DIVA DI CANALE 5 (CON I CONSIGLI DELLA REGINA DE FILIPPI) O È LA VOLONTÀ DEL COMPAGNO DI INCORONARLA A TUTTI I COSTI, COME UN MIX DI LILLI GRUBER E MARA VENIER? 

wang

DAGOREPORT - CICLONE WANG SUL FESTIVAL DI RAVELLO! - PERCHÉ NEGARLO? E' COME VEDERE GIORGIA MELONI COL FAZZOLETTO ROSSO AL COLLO E ISCRITTA ALL’ASSOCIAZIONE DEI PARTIGIANI - YUJA WANG, LA STELLA PIU' LUMINOSA DEL PIANISMO CLASSICO, ENTRA IN SCENA STRIZZATA IN UN VESTITINO DI PAILLETTES CHE SCOPRE LE COSCE FINO ALL'INGUINE, TACCHI “ASSASSINI” E LA SCHIENA NUDA FINO ALL’OSSO SACRO. MA NON STIAMO ASSISTENDO ALLE SCIOCCHEZZE DA DISCOTECA DI CERTE “ZOCCOLETTE” DEL POP IN PREDA A SFOGHI DI TETTE, SCARICHI DI SEDERONI, SCONCEZZE DA VESPASIANO; NO, SIAMO NEL MONDO AUSTERO E SEVERO DEI CONCERTI DI “CLASSICA”: RACHMANINOFF, PROKOFIEV, MOZART, CHOPIN, CAJKOVSKIJ. MA ALLA WANG BASTA UN MINUTO PER FAR “SUONARE” LE COSCE DESNUDE METTENDOLE AL SERVIZIO DELLE EMOZIONI E DELL’INTERPRETAZIONE MUSICALE, CONFERMANDO IN PIENO LE PAROLE DI LUDWIG VON BEETHOVEN: “LA MUSICA È LA MEDIATRICE TRA LA VITA SPIRITUALE E LA VITA SENSUALE” - VIDEO