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MOBBING A 5 STELLE! ENNESIMA FAIDA GRILLINA, STAVOLTA IN SARDEGNA. A PORTO TORRES L’EX CAPOGRUPPO PAOLA CONTICELLI VIENE ESPULSA DAL PARTITO: “VOLEVANO CHE LASCIASSI IL MIO FIDANZATO GIORNALISTA”. E LO SCAZZO FINISCE IN PROCURA

 

1. “I 5 STELLE MI FANNO MOBBING”. ESPULSIONE PER UN FIDANZAMENTO NON GRADITO IN SARDEGNA

Fabrizia Caputo per “Ilfoglio.it

paola conticellipaola conticelli

 

E’ ufficiale l’espulsione dal Movimento 5 Stelle della consigliera comunale di Porto Torres Paola Conticelli. Una diatriba che va ormai avanti da qualche mese, iniziata con le dimissioni da consigliera di quest’ultima e presentate con un comunicato stampa  lo scorso 3 febbraio.

 

A motivare la rottura tra la Conticelli e la giunta pentastellata capitanata dal Sindaco Sean Christian  Wheeler ci sarebbero motivazioni politiche come “l’inettitudine e la confusione di ruoli all’interno del movimento” ma la consigliera lascia chiaramente intendere di aver ricevuto da parte di alcuni membri della maggioranza “delle gravi minacce personali”.

 

Proprio per questo, lo scorso 11 febbraio l’opposizione ha convocato un’assemblea pubblica, mettendo all’ordine del giorno proprio la questione della consigliera Conticelli, ma l’intera maggioranza abbandonerà l’aula al momento di discuterne.

paola conticelli espulsa dal m5spaola conticelli espulsa dal m5s

 

I particolari però non tardano ad arrivare, infatti è la stessa Paola Conticelli a confermare, rispondendo ad un utente su facebook, quanto si stava vociferando già da un po’, ovvero che il problema sarebbe  il suo compagno, un giornalista non proprio gradito all’interno del Movimento.

 

Alla domanda “ma il Sindaco ti ha chiesto di lasciare il tuo compagno?”, la consigliera risponde: “Yes, o mi dimettevo…”.  Rispondendo ad un altro utente Paola Conticelli afferma anche di essere stata intimidita  con la minaccia di un recall: “Peccato non abbia riportato testuali parole – scrive – “al prossimo articolo di m… ti chiedo il recall”. Ma anche “se stai con lui ti dimetti da consigliera”. 

 

Un vero e proprio caso di mobbing stando alle dichiarazioni della ormai ex consigliera Paola Conticelli, che proprio lo scorso 15 febbraio in consiglio comunale si rivolgeva al Sindaco a nome di tutte le donne: “Ho pensato a quante donne ma in genere a quante persone hanno vissuto la mia condizione ma non hanno avuto la forza di uscirne, di dissentire. Ho subìto mesi di mobbing da parte di due-tre persone del gruppo alle quali lei, signor Sindaco, col supporto dei miei colleghi di maggioranza, ha dato l'appoggio. Prima nelle chat del gruppo, poi nelle riunioni di maggioranza. Quasi nessuno mi ha difesa, chi per ignavia, chi per opportunismo. Questo mi fa ancora più male”.

paola  conticelli espulsa dal m5spaola conticelli espulsa dal m5s

 

Ma oggi l’espulsione di Paola Conticelli dal Movimento 5 Stelle è definitiva, il 14 marzo viene pubblicata sulla pagina facebook del movimento pentastellato di Porto Torres una nota dove la consigliera viene ritenuta ormai “lontana da quelli che sono i principi del M5S”. “Si concludono così i rapporti della consigliera con lo staff nazionale – scrivono - e si chiariscono i dubbi sulla cessazione dei suoi ruoli all'interno del Movimento 5 Stelle di Porto Torres.

La consigliera non è autorizzata a svolgere più nessuna attività con il simbolo del M5S, ed è diffidata dal farlo.

 

 

2. PORTO TORRES. SINDACO E CONSIGLIERA: SCAMBIO A COLPI DI CARTE BOLLATE. «RICATTI E INTIMIDAZIONI»: I 5 STELLE VANNO IN PROCURA 

Mariangela Pala per “L’Unione sarda”

 

Parole pesanti come macigni. Troppo forti e troppo fuori dal coro della maggioranza. Troppo perché i vertici del Movimento 5 Stelle lasciassero correre, ora che i riflettori sono puntati sulla situazione politica di Porto Torres, contrassegnata da lotte interne alla maggioranza.

 

«Il sindaco non è all`altezza di svolgere il suo ruolo e se avesse risposto alle mie domande in aula consiliare si sarebbe dovuto dimettere», aveva dichiarato la consigliera di maggioranza Paola Conticelli in seguito alle sue dimissioni da capogruppo, accusando il primo cittadino Sean Wheeler di essere l`autore delle minacce e delle gravissime ingerenze nella sua vita privata.

paola  conticellipaola conticelli

 

«Al prossimo articolo di m... che scrive il tuo compagno ti chiedo il recali (espulsione dal M5S)», avrebbe minacciato il sindaco alla consigliera, e ancora, «scegli, se stai con lui ti dimetti da consigliere». Rivelazioni pubbliche che hanno avuto l`effetto di un boomerang. 

 

Il sacro blog viene chiamato a deliberare la sua espulsione dal Movimento, in seguito alla sospensione di Conticelli ad opera dello staff nazionale di Grillo, a cui l`ex capogruppo aveva inviato nei dieci giorni consentiti, le prime controdeduzioni sui «gravissimi motivi che mi hanno indotto a prendere le distanze da esponenti del M5S», ritenuti responsabili di «mobbing e offese personali sostenute dal primo cittadino».

 

Fatti gravi che hanno spinto la consigliera a presentare querela alla Procura. Quegli aspetti della denuncia sono stati comunicati allo staff nazionale specificando che «se non si fossero presi provvedimenti nei confronti di alcuni esponenti locali del M5S sarei stata comunque orgogliosa della mia azione». Nella denuncia la sua condizione femminile vissuta al pari di altre donne «senza possibilità di dissentire».

sean christian wheeler paola conticellisean christian wheeler paola conticelli

 

Infine un avvertimento ai vertici «Non sarà un simbolo della Casaleggio associati ad inficiare sul mio operato di consigliera comunale e conclude Conticelli - proseguirò nel rispetto del mio mandato». Altri dieci giorni a disposizione dell`ex capogruppo per ripresentare le controdeduzioni al Comitato d`appello nazionale, che entro il 17 marzo decreterà la decisione ultima dell`espulsione. Sarà la Procura della Repubblica ad emettere la sentenza definitiva. 

 

 

3. A PORTO TORRES È CAOS IN COMUNE 

Giovanni Bua per “La Nuova Sardegna” 

 

Attacchi pubblici e vita privata. Denunce per minacce e atti persecutori, con registrazioni allegate, ed espulsioni arrivate e rimandate al mittente. Media che si buttano sulla notizia del «fidanzato giornalista da lasciare» e Movimento che dovrebbe essere in subbuglio ma si mostra compatto più che mai. Tutto a Porto Torres, dove, all`ombra di una crisi industriale che pare ormai irreversibile, la giunta guidata dal "marziano" Sean Wheeler ha fatto saltare il banco alle elezioni del giugno 2015 e si trova a governare con il suo monocolore grillino una delle situazioni più drammatiche dell`intera Sardegna.

sean christian wheeler sindaco porto torressean christian wheeler sindaco porto torres

 

Un compito da far tremare i polsi, soprattutto se la versione del Movimento in campo è di quelle "hard": zero fiducia nella stampa, prima esperienza amministrativa per tutti, sindaco di carattere, a volerci andar piano, schivo. Attivisti sul piede di guerra con tutto ciò che è passato. E luna di miele finita, con una città in ginocchio che alla rivoluzione inizia a non crederci più.

 

Espulsa. Dentro questo scenario elettrico si innesca la bomba di Paola Conticelli, espulsa nei giorni scorsi dal comitato nazionale. Che a febbraio si dimette da capogruppo in consiglio comunale con una durissima lettera nella quale denuncia: «un metodo di gestione opposto a tutto quello che avevamo pensato e proposto», e adombra: «offese personali, minacce, gravissime ingerenze nella mia vita privata e nella mia libertà», confermate in una serie di denunce a carico dei vertici del movimento.

 

sean christian wheelersean christian wheeler

La denuncia. «Certo che le ho fatte - conferma lei, ex segretaria cittadina di Sel e seconda più votata nel M5S –l’8 marzo. Con file audio allegati. E, nonostante i miei rilievi siano prettamente politici, è stata l`insostenibile e inaccettabile pressione personale a convincermi a far saltare tutto».

 

Pressione che riguarderebbe uno scarso gradimento per il compagno, giornalista («mi hanno detto di lasciarlo o di dimettermi», racconta in un post), ma anche del figlio piccolo non benvenuto alle riunioni di maggioranza a cui talvolta lo portava. E di un tentativo di "smarcarsi" dal controllo, a suo dire, totale: «Postavo su facebook i lavori della mia commissione. Mi hanno detto che dovevo chiedere il permesso. Poi ho chiesto che si ruotasse la carica di presidente del consiglio, come deciso. Mi è stato detto che le cose erano cambiate. Da lì è iniziato un mobbing pesante, quotidiano. Di persona, in chat e con la benedizione del sindaco».

 

sean wheeler rosa capuozzo roberto falcone sindaci grillinisean wheeler rosa capuozzo roberto falcone sindaci grillini

Non me ne vado. Fin qui la versione di Conticelli, che di dimettersi dal M5S non ha intenzione («ho fatto ricorso, nulla è deciso»), di lasciare il consiglio men che mai. E che sembra ripercorrere molte storie simili di espulsi e fuoriusciti pentastellati. «Effettivamente - replica sornione il sindaco Wheeler - molte di queste storie hanno in comune una cosa, alcuni entrano nel M5S e vogliono trasformarlo in un partito. Non ci riescono e scappano. Senza dimettersi mai sia chiaro».

 

sean wheelersean wheeler

Stessa storia per Conticelli, su cui buona parte del movimento cittadino aveva puntato la prua fin da prima delle elezioni: «Per molti racconta Wheeler - era pacifico che, visto che veniva da Sel, non si candidasse. Lei invece voleva fare il sindaco. Si è deciso di farla partecipare. È stato un errore, ne facciamo tanti, è parte del nostro ottimismo».

 

Una sfiducia che rimane nell`aria: «Voleva fare una corrente - spiega Wheeler - poi voleva essere lei il presidente del consiglio. Però alle riunioni non partecipava mai. A volte portava il bambino, qualcuno gli ha detto che non era il caso. Ma non datemi del sessista, io per mesi ho fatto il mammo». Sulla questione del compagno: «Gli ho detto che parlava sempre e solo male di noi e quindi anche di lei. Ma da persona, non da sindaco. Gli ho detto di parlarci, mica di lasciarlo».

 

Sulle minacce: «Chi mi conosce sa che sono assurdità». Per le critiche politiche: «Dice che il sindaco non fa il sindaco e gli assessori non fanno gli assessori? - chiude Wheeler -. E vero. Tutti facciamo qualcosa di più. Siamo ingenui, forse. E anche diffidenti. Ma siamo onesti, lavoriamo. E impariamo». «Dica quel che vuole - replica Conticelli -. Io so quale è la verità, sono fiera di quello che ho fatto, e finalmente mi sento di nuovo libera». 

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