berlu e pascale

“FARSA ITALIA” PERDE UN PEZZO PREGIATO: DUDÙ - TRA I BERLUSCONES GIRA DI NUOVO LA VOCE CHE TRA BERLUSCONI E LA PASCALE (CON CANE) SIA TUTTO FINITO - ORA IL “CERCHIO TRAGICO” TEME CHE VERDINI E FITTO POSSANO ALLEARSI

maria rosaria rossi e la testa di verdinimaria rosaria rossi e la testa di verdini

Fabrizio Roncone per il “Corriere della Sera”

 

Colazione di lavoro a Palazzo Grazioli (ma potete tranquillamente pensare a un consiglio di guerra).  Disposizione classica. Il Cavaliere, a capotavola. Poi Maria Rosaria Rossi, Niccolò Ghedini, Giovanni Toti, Deborah Bergamini che s’è appena seduta, quindi Sestino Giacomoni. Manca Francesca Pascale. Ma sulla Pascale gira una voce velenosa, ne parliamo dopo.

 

(Il cellulare della Bergamini è irraggiungibile. La senatrice Rossi — dai fittiani più perfidi soprannominata «la badante» — risponde, dice pronto, fa un rumore strano con la bocca, finge un’interferenza, spegne. Più cortese Giovanni Toti. «Possiamo risentirci tra un’ora?»).

MARIA ROSARIA ROSSI CUOCAMARIA ROSARIA ROSSI CUOCA

 

In pochi sono riusciti a mandare giù qualcosa. Forza Italia è dilaniata, focolai di rivolta e insofferenza segnalati ovunque. Discorsi spezzati, facce desolate, ad un certo punto si sentiva solo il rumore delle posate. Il capo è stato informato sulle ultime novità. I ribelli fittiani — intorno alla quarantina — vanno a chiudersi in un albergo del centro per decidere le prossime mosse («Hai due settimane per dirmi se resti nel partito o te ne vai!», l’ultimatum di Berlusconi. «Che fai, mi cacci?», la risposta di Raffaele Fitto, che sottovaluta la storia di Gianfranco Fini e la scaramanzia).

 

Non basta: nessuno, nelle ultime ore, è riuscito a parlare con Denis Verdini. Nessuna notizia anche di Matteo Renzi. A Montecitorio, nella notte, è scoppiata una rissa tra Ncd e Lega. Dai banchi di Sel hanno lanciato interi faldoni. Volgari scaramucce, raccontano al Cavaliere. Niente di che, «rispetto alla guerriglia che si combatte ormai dentro il nostro partito».

GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU GIOVANNI TOTI TWITTA IO STO CON DUDU

 

Comunque non è vero che siamo al tutti contro tutti. Qualcuno sa perfettamente con chi prendersela. Verdini, ad esempio, è letteralmente furibondo per essere stato escluso dalla riunione di mercoledì in cui s’è ragionato su chi candidare a governatore della Campania: con Caldoro c’erano Matteoli e la Gelmini, e lui, il generale che per anni ha controllato militarmente tessere e truppe, no, niente, fatto fuori. Impensabile appena un mese fa. Quando Verdini ancora era lì al Nazareno, sia pure a trattare non si sa bene cosa: però era lì, carismatico, potente, feroce.

 

Adesso si fida solo dei suoi (Abrignani, D’Alessandro, Fontana), vede ombre nel corridoio davanti alla sua stanza, e sospetta, insinua sprezzante, minaccia. L’hanno sentito rilassarsi solo quando ha telefonato al senatore Vincenzo D’Anna, che lo aveva accusato d’essere pronto a far votare contro Berlusconi e in favore del governo i suoi «senatori incappucciati».

alessandro cattaneoalessandro cattaneo

 

«M’è sembrato tutt’altro che turbato dalla mia insinuazione... — racconta D’Anna — Anzi, mi ha persino raccontato la storia degli incappucciati fiorentini della Misericordia...».

Verdini, secondo calcoli effettuali a Palazzo Grazioli, sarebbe in grado di controllare una trentina di parlamentari. Perché, ormai, i calcoli, i discorsi che si fanno a tavola al cospetto del Cavaliere, sono questi: chi sta con noi, chi sta contro.

 

mara carfagna   stefania prestigiacomo selfiemara carfagna stefania prestigiacomo selfie

Sono giornate, ore, in cui a Maria Rosaria Rossi basta il tremore di un sopracciglio: possiamo fidarci di questo qui? Si fida di Furlan, di Fiori, di Cattaneo, e anche della Ravetto e della Biancofiore. Non è sfuggito che la Bernini e la Carfagna si tengono sempre un passo indietro e che Maurizio Gasparri appare un filo meno determinato del solito.

Paolo Romani, il capogruppo al Senato, è considerato fedele ma freddo. In realtà, è un uomo di mondo che sa bene come va la politica.

 

Ad un suo amico ha detto: «Non mi vedrai mai nel cerchio magico di Berlusconi. Perché, più o meno regolarmente, quelli che vi si iscrivono poi finiscono per essere inghiottiti da Berlusconi stesso» (l’unico che ha rischiato d’essere inghiottito non da Berlusconi ma dal suo cagnolino, Dudù, è stato Daniele Capezzone: che, dopo mesi di puro terrore, ha preferito arruolarsi con i fittiani).

brunetta florisbrunetta floris

Poi c’è Renato Brunetta.

 

Tutti ti raccontano che, per molto tempo, diciamo per tutto il tempo in cui sembrava che Renzi e Berlusconi avessero davvero stretto un patto, il giochino è stato questo: lui, il capogruppo alla Camera, sbraitava, allora la Boschi telefonava a Verdini, Verdini a sua volta chiamava il Cavaliere, e così toccava al Cavaliere pregare Brunetta di rettificare: cosa che, puntualmente, accadeva.

 

ALFANO - FITTO - VERDINIALFANO - FITTO - VERDINI

Ultimamente Brunetta s’è dato una calmata (può aver contribuito anche l’aver scansato per pochi centimetri — lì fu bravo, a scartare di lato con un balzo — la presa di Verdini che voleva stringerlo al collo). L‘ultimo numero del suo «Mattinale» sembra stampato su Marte. Le parole chiave sono: «Deriva autoritaria» (di Renzi), «D-day azzurro», «Uniti si vince».

Già.

 

Lei, Toti, che dice? (Toti, puntuale, alle 16 è al cellulare).

«Dico che margini di recupero sono difficili, e comunque sono tutti nelle mani di Fitto».

Rischiate che il disagio di Fitto si saldi con quello di Verdini.

FRANCESCA PASCALE MOTOR BIKE EXPO DI VERONAFRANCESCA PASCALE MOTOR BIKE EXPO DI VERONA

«I rapporti tra Denis e Raffaele sono antichi. Ma Fitto ha sempre criticato il patto del Nazareno, di cui Denis è stato artefice... si rimangia tutto?».

 

La politica, diceva Rino Formica, è «sangue e merda».

«Lo so. Ma questo dimostrerebbe che la battaglia di Fitto all’interno del partito non è politica, ma di potere».

 

È vero che il Cavaliere starebbe pensando a un partito di fedelissimi? Tipo la Repubblica...

«La Repubblica di Salò del berlusconismo? Escluso! Berlusconi sta cercando di tenere insieme Lega, Ncd, Udc e Fratelli d’Italia per le Regionali e, davvero, ha ben altri pensieri per la testa...».

 

Uno di questi, riguarderebbe Francesca Pascale.

Camminando nella palude di FI, ti arrivano addosso come zanzare anche voci malefiche.

francesca pascale look blondie 4francesca pascale look blondie 4

Si sono lasciati.

È tutto finito.

Dicono proprio: è tutto finito.

Che mascalzoni, a mettere in giro voci così.

 

francesca pascale vladimir luxuria gay party 54francesca pascale vladimir luxuria gay party 54

 

Ultimi Dagoreport

massimo martinelli azzurra francesco gaetano caltagirone guido boffo roberto napoletano

FLASH! – MISTERO BOFFO! È DURATO APPENA UN ANNO GUIDO BOFFO ALLA DIREZIONE DE “IL MESSAGGERO”, CHE SARÀ AFFIDATA AD INTERIM AL DIRETTORE EDITORIALE MASSIMO MARTINELLI – BOFFO FU UNA SCELTA DI AZZURRA CALTAGIRONE, IN BARBA A PAPÀ CALTARICCONE – ALLA SCADENZA, ESATTAMENTE DOPO UN ANNO, IL CONTRATTO DI BOFFO NON È STATO RINNOVATO – NEL CUORE DI CALTA C’È IL RITORNO DI ROBERTO NAPOLETANO, ATTUALE DIRETTORE DE “IL MATTINO” DI NAPOLI, ALTRO QUOTIDIANO DEL GRUPPO CALTAGIRONE…

antonio tajani matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL PRANZO DEI VELENI È SERVITO: LUNEDÌ A PALAZZO CHIGI SONO VOLATI PIATTI E BICCHIERI TRA I TRE CABALLEROS DEL GOVERNO - MELONI E TAJANI HANNO MESSO ALL’ANGOLO IL "PATRIOTA" TRUMPUTINIANO SALVINI, ACCUSANDOLO DI SABOTARE L'ESECUTIVO CON LE SUE POSIZIONI ANTI-EUROPEE E GLI ATTACCHI A MATTARELLA SUL CODICE ANTI-MAFIA DEL PONTE DELLO STRETTO – QUANDO SONO ARRIVATI I RISULTATI DELLE COMUNALI, CON LA DEBACLE DEL CENTRODESTRA, "IL TRUCE" DELLA LEGA E' PARTITO ALL'ATTACCO, INCOLPANDO LA ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' (COLLE OPPIO E GARBATELLA) PER LA SCONFITTA A GENOVA: SE NON AVESSE CONVINTO BUCCI A LASCIARE LA POLTRONA DI SINDACO DI GENOVA PER CORRERE PER LA PRESIDENZA DELLA REGIONE LIGURIA (STOPPANDO IL LEGHISTA RIXI), IL SINDACO SAREBBE RIMASTO AL CENTRODESTRA. A QUEL PUNTO, SI E' SVEGLIATO TAJANI CHE HA RICORDATO A ENTRAMBI CHE SENZA I VOTI DI CLAUDIO SCAJOLA OGGI CI SAREBBE IL PD DI ANDREA ORLANDO ALLA REGIONE LIGURIA…

benjamin netanyahu matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT – QUANTO POTRÀ DURARE IL SILENZIO IMBARAZZATO E IMBARAZZANTE DI GIORGIA MELONI DI FRONTE AI 50MILA MORTI DI GAZA? LA DUCETTA NON VUOLE SCARICARE NETANYAHU PER NON LASCIARE A MATTEO SALVINI LA "PRIMAZIA" DEL RAPPORTO CON "BIBI". MA ANCHE PER NON IRRITARE LA POTENTE COMUNITÀ EBRAICA ITALIANA, STORICAMENTE PENDENTE A DESTRA – ORMAI ANCHE URSULA VON DER LEYEN E ANTONIO TAJANI (NON CERTO DUE CUOR DI LEONE) CONDANNANO LE STRAGI NELLA STRISCIA CON PAROLE DURISSIME: “AZIONI ABOMINEVOLI” – ANCHE LA POPOLAZIONE ISRAELIANA VUOLE SFANCULARE “BIBI”, COME STA FACENDO GIÀ TRUMP, CHE NEI GIORNI SCORSI HA ATTACCATO LA CORNETTA IN FACCIA A SEMPRE PIÙ IN-GAZATO PREMIER ISRAELIANO (OGGI HA RIVELATO DI AVERGLI "DETTO DI NON ATTACCARE L'IRAN")

andrea orcel castagna fazzolari meloni milleri caltagirone giuseppe giovanbattista giorgia giancarlo giorgetti

DAGOREPORT - IL GARBUGLIO DEL SUPER RISIKO BANCARIO SPACCA NON SOLO LA FINANZA MILANESE (DUELLO UNICREDIT-INTESA) MA STA FACENDO DERAGLIARE ANCHE IL GOVERNO DI DESTRA-CENTRO -GONG! OGGI È ANDATO IN SCENA UN PESANTISSIMO SHOWDOWN TRA MELONI, CHE È FAVOREVOLE AD APERTURE SUL GOLDEN POWER A UNICREDIT SULL’OPERAZIONE BANCO BPM CON TAJANI SOSTENITORE INDEFESSO DEL LIBERO MERCATO, E LA LEGA DI SALVINI CHE È PRONTA A FAR CADERE IL GOVERNO PUR DI NON MOLLARE IL “SUO” BANCO BPM A UNICREDIT - OGGI, ARMATO DI BAZOOKA, È SCESO IN CAMPO IL MINISTRO DELL’ECONOMIA, GIANCARLO GIORGETTI. INCALZATO DAI CRONISTI SULLE POSSIBILI APERTURE DEL GOVERNO ALLE PRESCRIZIONI DEL GOLDEN POWER APPLICATE ALLA BANCA DI ORCEL, L’ECONOMISTA DI CAZZAGO È SBOTTATO COME UN FIUME IN PIENA: “SE CI FOSSE IL MINIMO DISALLINEAMENTO (CON MELONI), NON CI SAREBBE UNA MINACCIA DI DIMISSIONI, MA LE DIMISSIONI STESSE. NON SI ANNUNCIANO LE DIMISSIONI, LE SI DANNO…”

donald trump zelensky vladimir putin russia ucraina

DAGOREPORT - TRUMP STREPITA MA NON COMBINA UN CAZZO – ZELENSKY PROPONE UN INCONTRO A TRE CON IL TYCOON E PUTIN MA NESSUNO LO CONSIDERA: PUTIN SI CHIAMA FUORI (“SOLO DOPO ACCORDI SPECIFICI”). E IL TYCOON? NON VUOLE UN INCONTRO DIRETTO CON PUTIN PERCHE', IL MOLTO PROBABILE BUCO NELL'ACQUA, SAREBBE L'ENNESIMA CONFERMA DELLA SUA INCAPACITA' DI RISOLVERE LA CRISI UCRAINA. LUI, CHE PRIMA DELLE ELEZIONI DICEVA “PORTERÒ LA PACE IN 24 ORE”, E A PIU' DI QUATTRO MESI DALL’INSEDIAMENTO SI RITROVA CON I DRONI E I MISSILI RUSSI CHE MARTELLANO PIÙ CHE MAI KIEV...

tommaso cerno antonio giampaolo angelucci alessandro sallusti il giornale

FLASH! – UCCI UCCI, SENTO AVVICINARSI GLI ANGELUCCI! IN ALLARME PER LA DECRESCITA INFELICE DEI LORO TRE QUOTIDIANI, ALESSANDRO SALLUSTI AVREBBE I GIORNI CONTATI ALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE” - GIA’ CADUTO IN DISGRAZIA CON MARINA BERLUSCONI, REO DI AVER SOSTITUITO “PAPI” CON GIORGIA, ORA GIAMPAOLO ANGELUCCI AVREBBE IN MENTE DI RIMPIAZZARE IL BIOGRAFO DELLA DUCETTA CON QUEL RAMPANTISSIMO “BEL AMI” DEL POTERE CHE SI CHIAMA TOMMASO CERNO: SENZA FARE UN PLISSE’, DA DIRETTORE DELL’’’ESPRESSO” E DEPUTATO DEL PD BY RENZI, OGGI E’ ALLA GUIDA DE “IL TEMPO”, TALMENTE SCHIERATO CON LA DESTRA CHE VEDE I FASCISTI A SINISTRA… (VIDEO STRACULT!)