lupi notturni putin zaldostanov

LA MARCIA DEI LUPI - VENTI MOTOCICLISTI RUSSI, ULTRA-NAZIONALISTI E FILO-PUTIN, VOGLIONO ARRIVARE A BERLINO RIPERCORRENDO L'IMPRESA DELL'ARMATA ROSSA CHE LIBERÒ LA GERMANIA NAZISTA - QUEI ROMPISCATOLE DI POLACCHI E TEDESCHI GLI HANNO NEGATO IL VISTO, LORO SE NE FREGANO

Mark Franchetti per il «Sunday Times» di Londra

Traduzione di Anna Zafesova per “la Stampa

 

putin con i lupi notturniputin con i lupi notturni

Giubbotti di pelle e bandiere russe al vento, un gruppo di biker moscoviti, sostenuti da Vladimir Putin, sono entrati a tutto gas in una contesa diplomatica con la Polonia. Applauditi da una folla di sostenitori e centinaia di altri biker, una ventina di membri dei «Lupi Notturni» sono partiti qualche giorno fa da Mosca, per una corsa attraverso l’Europa per commemorare il 70o anniversario della fine della Seconda guerra mondiale. Il viaggio della polemica dovrebbe essere lungo tre mila chilometri da Mosca a Berlino, e i «Lupi» contano di visitare i luoghi di alcune delle epiche battaglie tra i sovietici e la Germania nazista.

alexander zaldostanov con putin in motoalexander zaldostanov con putin in moto

 

VISTI NEGATI

Ma questa corsa ambiziosa rischia di venire interrotta dalla Polonia, che ha dichiarato che non permetterà agli ultrapatriottici biker russi di attraversare il suo territorio. Il ministro degli Esteri di Varsavia, Ewa Kopacz, ha parlato di «provocazione». E anche la Germania ha deciso di negare il visto a molti dei biker.

 

alexander zaldostanov con  putinalexander zaldostanov con putin

I «Lupi Notturni» sono stati colpiti dalle sanzioni americane per il loro esplicito sostegno all’annessione russa della Crimea e per il presunto aiuto fornito ai separatisti filo-russi nell’Est ucraino. In Polonia vengono chiamati «Hell’s Angels del Cremlino» e una petizione online per raccogliere firme contro il loro arrivo è stata lanciata subito dopo l’annuncio della corsa. Il ministero degli Esteri russo si è detto «oltraggiato» dal divieto dei polacchi a far attraversare la frontiera ai «Lupi». Ma la disputa minaccia di aggravarsi perché il gruppo ha deciso di ignorare il divieto e resta intenzionato a raggiungere Berlino attraverso la Polonia.

 

IL LEADER NAZIONALISTA

alexander zaldostanov alexander zaldostanov

«Non so che problemi hanno, fanno clamore politico per nulla», ha detto ieri Alexandr Zaldostanov, il controverso leader dei «Lupi» noto per essersi scagliato contro gli omosessuali e aver elogiato Stalin. Soprannominato «Il Chirurgo», il biker pieno di tatuaggi è stato corteggiato da Vladimir Putin, che l’ha decorato con una medaglia di Stato per il suo impegno patriottico e una volta ha guidato un chopper a tre ruote insieme ai «Lupi», in Crimea. Per consolidare questa bizzarra alleanza politica, Putin ha anche visitato il quartier generale dei «Lupi» a Mosca, una futuristica costruzione di gigantesche statue metalliche di lupi e pezzi di cavalcavia autostradali che sembra il set di Mad Max.

alexander zaldostanov  con putin in motoalexander zaldostanov con putin in moto

 

«Non abbiamo nessuna intenzione di cancellare la corsa. I ragazzi hanno tutti i visti, non so come potranno impedirci di guidare in Polonia. Non stiamo violando nessuna legge. Se non siamo simpatici ai polacchi, è un problema loro», dice Zaldostanov, che non partecipa alla corsa perché gli è stato negato il visto.

 

alexander zaldostanov  con  putinalexander zaldostanov con putin

«Se saremo costretti a farlo, toglieremo tutti i simboli dei Lupi Notturni ed entreremo in Polonia uno a uno», aggiunge Alexandr, uno dei biker del gruppo, che esibisce sui giubbotti di pelle una stella rossa e la scritta «La strada per la Vittoria». «Tutto quello che vogliamo è onorare i nostri nonni che hanno combattuto e sono morti per la nostra libertà. Non cerchiamo problemi, ma non vogliamo venire respinti. Berlino, stiamo arrivando». I Lupi contano di entrare nella capitale tedesca il 9 maggio, quando la Russia festeggerà il Giorno della Vittoria.

 

TENSIONE DIPLOMATICA

alexander zaldostanov  con i lupi notturnialexander zaldostanov con i lupi notturni

La corsa arriva a rendere ancora più tese le relazioni tra Russia e Polonia, già provate dal conflitto in Ucraina. La manifestazione dei Lupi verrà seguita dalla tv statale russa e qualunque incidente alla frontiera polacca avrà una risonanza nazionale. Pawel Kowal, eurodeputato polacco, descrive i biker come «simbolo della violenza». Molti hanno protestato contro la corsa su una pagina Facebook intitolata «No ai banditi russi in Polonia».

 

alexander  zaldostanov con putinalexander zaldostanov con putin

Man mano che il 70° anniversario della vittoria si avvicina, la storia viene usata sia dalla Russia che dai suoi critici in Europa dell’Est per guadagnare un punteggio politico. Per i russi la vittoria sovietica sui nazisti – con un prezzo in termini di vite 20 volte superiore a quello pagato dagli Alleati – è il momento più prezioso, glorioso e politicizzato della storia nazionale. I nazionalisti polacchi, al contrario, vedono la vittoria russa come l’inizio di quella che vedono come l’occupazione sovietica, con il passaggio del loro Paese sotto il controllo del Cremlino.

alexander zaldostanov  con putinalexander zaldostanov con putin

 

Le diverse interpretazioni della storia stanno provocando nuove tensioni anche tra Russia e Ucraina. Il governo filo-occidentale di Kiev ha deciso di riconoscere eroi nazionali sia gli ucraini che hanno combattuto i nazisti sia quelli che hanno rivolto le armi contro i sovietici. Mosca l’ha presa come un insulto. «Sono passati 70 anni dalla guerra, ma la storia continua a dividerci come prima», dice un diplomatico europeo: «Da entrambe le parti, Est e Ovest, le discussioni sulla storia sono pura politica».

 

alexander zaldostanovalexander zaldostanov

 

alexander zaldostanov con i lupi notturnialexander zaldostanov con i lupi notturni

 

Ultimi Dagoreport

xi jinping donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - LA CERTIFICAZIONE DELL'ENNESIMO FALLIMENTO DI DONALD TRUMP SARÀ LA FOTO DI XI JINPING E VLADIMIR PUTIN A BRACCETTO SULLA PIAZZA ROSSA, VENERDÌ 9 MAGGIO ALLA PARATA PER IL GIORNO DELLA VITTORIA - IL PRIMO MENTECATTO DELLA CASA BIANCA AVEVA PUNTATO TUTTO SULLO "SGANCIAMENTO" DELLA RUSSIA DAL NEMICO NUMERO UNO DEGLI USA: LA CINA - E PER ISOLARE IL DRAGONE HA CONCESSO A "MAD VLAD" TUTTO E DI PIU' NEI NEGOZIATI SULL'UCRAINA (COMPRESO IL PESTAGGIO DEL "DITTATORE" ZELENSKY) - ANCHE SUI DAZI, L'IDIOTA SI È DOVUTO RIMANGIARE LE PROMESSE DI UNA NUOVA "ETA' DELL'ORO" PER L'AMERICA - IL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO HA COMPIUTO COSI' UN MIRACOLO GEOPOLITICO: IL REGIME COMUNISTA DI PECHINO NON È PIÙ IL DIAVOLO DI IERI DA SANZIONARE E COMBATTERE: OGGI LA CINA RISCHIA DI DIVENTARE LA FORZA “STABILIZZATRICE” DEL NUOVO ORDINE GLOBALE...

alfredo mantovano gianni de gennaro luciano violante guido crosetto carlo nordio alessandro monteduro

DAGOREPORT – LA “CONVERSIONE” DI ALFREDO MANTOVANO: IL SOTTOSEGRETARIO CHE DOVEVA ESSERE L’UOMO DI DIALOGO E DI RACCORDO DI GIORGIA MELONI CON QUIRINALE, VATICANO E APPARATI ISTITUZIONALI (MAGISTRATURA, CORTE DEI CONTI, CONSULTA, SERVIZI. ETC.), SI È VIA VIA TRASFORMATO IN UN FAZZOLARI NUMERO 2: DOPO IL ''COMMISSARIAMENTO'' DI PIANTEDOSI (DOSSIER IMMIGRAZIONE) E ORA ANCHE DI NORDIO (GIUSTIZIA), L’ARALDO DELLA CATTO-DESTRA PIÙ CONSERVATRICE, IN MODALITA' OPUS DEI, SI E' DISTINTO PER I TANTI CONFLITTI CON CROSETTO (DALL'AISE AI CARABINIERI), L'INNER CIRCLE CON VIOLANTE E GIANNI DE GENNARO, LA SCELTA INFAUSTA DI FRATTASI ALL'AGENZIA DI CYBERSICUREZZA E, IN DUPLEX COL SUO BRACCIO DESTRO, IL PIO ALESSANDRO MONTEDURO, PER “TIFO” PER IL “RUINIANO” BETORI AL CONCLAVE...

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - COSA FRULLA NELLA TESTA DI FRANCESCO MILLERI, GRAN TIMONIERE DEGLI AFFARI DELLA LITIGIOSA DINASTIA DEL VECCHIO? RISPETTO ALLO SPARTITO CHE LO VEDE DA ANNI AL GUINZAGLIO DI UN CALTAGIRONE SEMPRE PIÙ POSSEDUTO DAL SOGNO ALLUCINATORIO DI CONQUISTARE GENERALI, IL CEO DI DELFIN HA CAMBIATO PAROLE E MUSICA - INTERPELLATO SULL’OPS LANCIATA DA MEDIOBANCA SU BANCA GENERALI, MILLERI HA SORPRESO TUTTI RILASCIANDO ESPLICITI SEGNALI DI APERTURA AL “NEMICO” ALBERTO NAGEL: “ALCUNE COSE LE HA FATTE… LUI STA CERCANDO DI CAMBIARE IL RUOLO DI MEDIOBANCA, C’È DA APPREZZARLO… SE QUESTA È UN’OPERAZIONE CHE PORTA VALORE, ALLORA CI VEDRÀ SICURAMENTE A FAVORE” – UN SEGNALE DI DISPONIBILITÀ, QUELLO DI MILLERI, CHE SI AGGIUNGE AGLI APPLAUSI DELL’ALTRO ALLEATO DI CALTARICCONE, IL CEO DI MPS, FRANCESCO LOVAGLIO - AL PARI DELLA DIVERSITÀ DI INTERESSI BANCARI CHE DIVIDE LEGA E FRATELLI D’ITALIA (SI VEDA L’OPS DI UNICREDIT SU BPM), UNA DIFFORMITÀ DI OBIETTIVI ECONOMICI POTREBBE BENISSIMO STARCI ANCHE TRA GLI EREDI DELLA FAMIGLIA DEL VECCHIO RISPETTO AL PIANO DEI “CALTAGIRONESI’’ DEI PALAZZI ROMANI…

sergio mattarella quirinale

DAGOREPORT - DIRE CHE SERGIO MATTARELLA SIA IRRITATO, È UN EUFEMISMO. E QUESTA VOLTA NON È IMBUFALITO PER I ‘’COLPI DI FEZ’’ DEL GOVERNO MELONI. A FAR SOBBALZARE LA PRESSIONE ARTERIOSA DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA SONO STATI I SUOI CONSIGLIERI QUIRINALIZI - QUANDO HA LETTO SUI GIORNALI IL SUO INTERVENTO A LATINA IN OCCASIONE DEL PRIMO MAGGIO, CON LA SEGUENTE FRASE: “TANTE FAMIGLIE NON REGGONO L'AUMENTO DEL COSTO DELLA VITA. SALARI INSUFFICIENTI SONO UNA GRANDE QUESTIONE PER L'ITALIA”, A SERGIONE È PARTITO L’EMBOLO, NON AVENDOLE MAI PRONUNCIATE – PER EVITARE L’ENNESIMO SCONTRO CON IL GOVERNO DUCIONI, MATTARELLA AVEVA SOSTITUITO AL VOLO ALCUNI PASSI. PECCATO CHE IL TESTO DELL’INTERVENTO DIFFUSO ALLA STAMPA NON FOSSE STATO CORRETTO DALLO STAFF DEL COLLE, COMPOSTO DA CONSIGLIERI TUTTI DI AREA DEM CHE NON RICORDANO PIU’ L’IRA DI MATTARELLA PER LA LINEA POLITICA DI ELLY SCHLEIN… - VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - BUM! ECCO LA RISPOSTA DI CALTAGIRONE ALLA MOSSA DI NAGEL CHE GLI HA DISINNESCATO LA CONQUISTA DI GENERALI - L’EX PALAZZINARO STA STUDIANDO UNA CONTROMOSSA LEGALE APPELLANDOSI AL CONFLITTO DI INTERESSI: È LEGITTIMO CHE SIA IL CDA DI GENERALI, APPENA RINNOVATO CON DIECI CONSIGLIERI (SU TREDICI) IN QUOTA MEDIOBANCA, A DECIDERE SULLA CESSIONE, PROPRIO A PIAZZETTA CUCCIA, DI BANCA GENERALI? - LA PROVA CHE IL SANGUE DI CALTARICCONE SI SIA TRASFORMATO IN BILE È NELL’EDITORIALE SUL “GIORNALE” DEL SUO EX DIPENDENTE AL “MESSAGGERO”, OSVALDO DE PAOLINI – ECCO PERCHÉ ORCEL HA VOTATO A FAVORE DI CALTARICCONE: DONNET L’HA INFINOCCHIATO SU BANCA GENERALI. QUANDO I FONDI AZIONISTI DI GENERALI SI SONO SCHIERATI A FAVORE DEL FRANCESE (DETESTANDO IL DECRETO CAPITALI DI CUI CALTA È STATO GRANDE ISPIRATORE CON FAZZOLARI), NON HA AVUTO PIU' BISOGNO DEL CEO DI UNICREDIT – LA BRUCIANTE SCONFITTA DI ASSOGESTIONI: E' SCESO IL GELO TRA I GRANDI FONDI DI INVESTIMENTO E INTESA SANPAOLO? (MAGARI NON SI SENTONO PIÙ TUTELATI DALLA “BANCA DI SISTEMA” CHE NON SI SCHIERERÀ MAI CONTRO IL GOVERNO MELONI)

giorgia meloni intervista corriere della sera

DAGOREPORT - GRAN PARTE DEL GIORNALISMO ITALICO SI PUÒ RIASSUMERE BENE CON L’IMMORTALE FRASE DELL’IMMAGINIFICO GIGI MARZULLO: “SI FACCIA UNA DOMANDA E SI DIA UNA RISPOSTA” -L’INTERVISTA SUL “CORRIERE DELLA SERA” DI OGGI A GIORGIA MELONI, FIRMATA DA PAOLA DI CARO, ENTRA IMPERIOSAMENTE NELLA TOP PARADE DELLE PIU' IMMAGINIFICHE MARZULLATE - PICCATISSIMA DI ESSERE STATA IGNORATA DAI MEDIA ALL’INDOMANI DELLE ESEQUIE PAPALINE, L’EGO ESPANSO DELL’UNDERDOG DELLA GARBATELLA, DIPLOMATA ALL’ISTITUTO PROFESSIONALE AMERIGO VESPUCCI, È ESPLOSO E HA RICHIESTO AL PRIMO QUOTIDIANO ITALIANO DUE PAGINE DI ‘’RIPARAZIONE’’ DOVE SE LA SUONA E SE LA CANTA - IL SUO EGO ESPANSO NON HA PIÙ PARETI QUANDO SI AUTOINCORONA “MEDIATRICE” TRA TRUMP E L'EUROPA: “QUESTO SÌ ME LO CONCEDO: QUALCHE MERITO PENSO DI POTER DIRE CHE LO AVRÒ AVUTO COMUNQUE...” (CIAO CORE!)