palazzo chigi

I CAPRICCI DELLA CASTA - I 2MILA DIPENDENTI DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO HANNO RIFIUTATO UN MAXI-AUMENTO DI 125 EURO LORDI MENSILI, SUPERIORE DEL 50% RISPETTO A QUANTO AVUTO DAGLI ALTRI MINISTERIALI - GLI EROI DELLA PANDEMIA, INFERMIERI E INSEGNANTI, CON L'ULTIMO RINNOVO HANNO OTTENUTO MENO DI 80 EURO LORDI MENSILI - A PALAZZO CHIGI GUADAGNANO GIÀ STIPENDI INVIDIATI DAL RESTO DEGLI STATALI (IN MEDIA SFORANO I 40 MILA EURO): DUNQUE COS'HANNO DA LAMENTARSI?

Francesco Bisozzi per "Il Messaggero"

 

GIUSEPPE CONTE

Il discorso di ieri a Montecitorio del premier lo hanno seguito con la coda dell'occhio, perché ai duemila dipendenti della presidenza del Consiglio in questo momento non interessa granché della crisi di governo e del destino di Giuseppe Conte. Ciò che a loro adesso interessa veramente è ottenere più soldi con il rinnovo del contratto 2016-2018. Eppure guadagnano già stipendi invidiati dal resto degli statali: occupano le scrivanie dorate della Pa. Dunque, cosa hanno da lamentarsi?

 

Nemmeno il maxi-aumento proposto dall'Aran, l'agenzia per la rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni, pari a 125 euro lordi mensili, superiore per intenderci del 50% circa rispetto a quello elargito al personale non dirigente dei ministeri, è riuscito a saziare l'appetito dei dipendenti di Palazzo Chigi e a sbloccare una trattativa che si trascina da troppo tempo.

 

I PUNTI CHIAVE

«Dopo 15 mesi di tira e molla, a Natale ho sottoposto il contratto all'attenzione dei sindacati, ma la mancata disponibilità alla firma da parte di Snaprecom, Sipre e Ugl, che in questo caso rappresentano nel complesso oltre il 51% dei dipendenti sindacalizzati, non ha permesso la sottoscrizione del documento. O ci ripensano o per me è finita qui. Oltre al maxi-aumento i sindacati ostili chiedono ulteriori interventi che però non sono oggetto della contrattazione», spiega il presidente dell'Aran Antonio Naddeo.

 

palazzo chigi

Ora, il presidente Naddeo, con un passato anche lui a Palazzo Chigi, è noto per essere uno che non perde la pazienza tanto facilmente, ma questa volta sembra aver raggiunto il suo limite di sopportazione. Perché quella che sulla carta doveva essere una trattativa facile, quasi un'amichevole, si è rivelata strada facendo persino più impegnativa di quelle con comparti complessi, come quello dell'istruzione.

 

Il rinnovo del contratto 2016-2018 dei dipendenti della presidenza del Consiglio - assieme a quello dei 300 dirigenti che è dato però in dirittura d'arrivo, al prezzo non indifferente di un aumento mensile superiore a 300 euro - costituisce l'ultimo miglio del percorso di sblocco dei contratti avviato nel 2017, un tassello piccolo ma indispensabile per riuscire a completare il mosaico dei rinnovi: mosaico che a questo punto rischia di rimanere incompiuto.

 

GIUSEPPE CONTE FESTEGGIA I 54 ANNI A PALAZZO CHIGI

Rispetto ai dipendenti di Palazzo Chigi, gli eroi della pandemia, infermieri e insegnanti, con l'ultimo rinnovo del contratto hanno ottenuto anche meno di 80 euro lordi mensili di aumento, ma non raccontatelo a quelli che lavorano alla presidenza del Consiglio perché non vi staranno a sentire.

 

I sindacati contrari alla firma come Snaprecom, che è il più rappresentativo in questo ambito, non solo chiedono un aumento più corposo dello stipendio e dell'indennità di presidenza, ma anche specifiche indennità per certe categorie di funzionari e poi altri giorni di ferie. Con i loro rifiuti (e capricci) stanno mandando anche un chiaro segnale all'amministrazione, e al premier Conte in particolare, che a differenza di altri suoi predecessori si è mostrato meno compiacente nei loro confronti.

 

PALAZZO CHIGI TRICOLORE

Se l'avvocato dovesse uscire di scena, a Palazzo Chigi non si struggeranno in pianti. Gli altri funzionari pubblici farebbero carte false per conquistare una scrivania nel mondo dorato della presidenza del Consiglio, dove oltre ai guadagni sopra la media c'è anche il vantaggio che le attività sono smartabili al 90 per cento e perciò di questi tempi si lavora soprattutto dal divano di casa propria.

 

Il personale non dirigente di Palazzo Chigi vanta retribuzioni complessive che in media sforano i 40 mila euro, mentre nei ministeri l'asticella scende sotto la soglia dei 30 mila euro. Il che ci riporta inevitabilmente alla domanda di partenza: di cosa si lamentano?

Ultimi Dagoreport

emanuele orsini romana liuzzo luiss sede

FLASH! – IL PRESIDENTE DI CONFINDUSTRIA, EMANUELE ORSINI, HA COMINCIATO IL "RISANAMENTO" DELL’UNIVERSITÀ "LUISS GUIDO CARLI" ALLONTANANDO DALLA SEDE DELL’ATENEO ROMANO LO SPAZIO OCCUPATO DALLA "FONDAZIONE GUIDO CARLI" GUIDATA DALL’INTRAPRENDENTE ROMANA LIUZZO, A CUI VENIVA VERSATO ANCHE UN CONTRIBUTO DI 350 MILA EURO PER UN EVENTO ALL’ANNO (DAL 2017 AL 2024) - ORA, LE RESTA SOLO UNA STANZETTA NELLA SEDE LUISS DI VIALE ROMANIA CHE SCADRÀ A FINE ANNO – PRIMA DELLA LUISS, LA FONDAZIONE DELLA LIUZZO FU "SFRATTATA" DA UN PALAZZO DELLA BANCA D’ITALA NEL CENTRO DI ROMA...

rai giampaolo rossi gianmarco chiocci giorgia meloni bruno vespa scurti fazzolari

DAGOREPORT - RIUSCIRÀ GIAMPAOLO ROSSI A DIVENTARE IL CENTRO DI GRAVITÀ DELL’INDOMABILE BARACCONE RAI? - IL “FILOSOFO” DEL MELONISMO HA TENUTO DURO PER NON ESSERE FATTO FUORI DAL FUOCO AMICO DEL DUPLEX SERGIO-CHIOCCI. A “SALVARE” IL MITE ROSSI ARRIVÒ IL PRONTO SOCCORSO Di BRUNO VESPA, CON IL SUO CARICO DI MEZZO SECOLO DI VITA VISSUTA NEL FAR WEST DI MAMMA RAI - A RAFFORZARE LA SUA LEADERSHIP, INDEBOLENDO QUELLA DI CHIOCCI, È INTERVENUTA POI LA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI, “BRUCIANDO” IN PIAZZA IL DESIDERIO DI GIORGIA DI ARRUOLARLO COME PORTAVOCE - L’OPERAZIONE DI ROSSI DI ESSERE IL BARICENTRO IDEOLOGO E PUNTO DI RIFERIMENTO DI TELE-MELONI, SI STA SPOSTANDO SUI TALK-SHOW E L’INTRATTENIMENTO, A PARTIRE DALLA PROBABILE USCITA DI PAOLO DEL BROCCO, DA UNA DOZZINA DI ANNI ALLA GUIDA “AUTONOMA” DELLA CONSOCIATA RAI CINEMA, IN SCADENZA AD APRILE 2026 - IL NOME CHE SCALPITA PER ANDARLO A SOSTITUIRE, È UN AMICO FIDATO DI ROSSI, L’ATTUALE DIRETTORE DEL DAY-TIME, LO SCRITTORE-POETA-CANTANTE-SHOWMAN ANGELO MELLONE - MENTRE A RAI FICTION...

roberto vannacci matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - UNO SPETTRO SI AGGIRA MINACCIOSO PER L'ARMATA BRANCA-MELONI: ROBERTINO VANNACCI - L’EX GENERALE DELLA FOLGORE STA TERREMOTANDO NON SOLO LA LEGA (SE LA VANNACCIZZAZIONE CONTINUA, ZAIA ESCE DAL PARTITO) MA STA PREOCCUPANDO ANCHE FRATELLI D’ITALIA - IL RICHIAMO DEL GENERALISSIMO ALLA DECIMA MAS E ALLA PACCOTTIGLIA DEL VENTENNIO MUSSOLINIANO (“IO FASCISTA? NON MI OFFENDO”)  ABBAGLIA LO “ZOCCOLO FASCIO” DELLA FIAMMA, INGANNATO DA TRE ANNI DI POTERE MELONIANO IN CUI LE RADICI POST-MISSINE SONO STATE VIA VIA DEMOCRISTIANAMENTE “PETTINATE”, SE NON DEL TUTTO SOTTERRATE - IL PROGETTO CHE FRULLA NELLA MENTE DI VANNACCI HA COME TRAGUARDO LE POLITICHE DEL 2027, QUANDO IMPORRÀ A SALVINI I SUOI UOMINI IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI. ALTRIMENTI, CARO MATTEO, SCENDO DAL CARROCCIO E DO VITA AL MIO PARTITO - INTANTO, SI È GIÀ APERTO UN ALTRO FRONTE DEL DUELLO TRA LEGA E FRATELLI D’ITALIA: LA PRESIDENZA DEL PIRELLONE…

berlusconi john elkann

FLASH! – “AHI, SERVA ITALIA, DI DOLORE OSTELLO...”: DA QUALE FANTASTICA IPOCRISIA SPUNTA LA FRASE “MESSA IN PROVA” PER LIQUIDARE IL PATTEGGIAMENTO DI JOHN ELKANN, CONDANNATO A 10 MESI DI LAVORO DAI SALESIANI? - QUANDO TOCCÒ AL REIETTO SILVIO BERLUSCONI DI PATTEGGIARE CON LA GIUSTIZIA, CONDANNATO A UN ANNO DI LAVORO PRESSO UN OSPIZIO DI COLOGNO MONZESE, A NESSUNO VENNE IN MENTE DI TIRARE FUORI LA FRASE “MESSA IN PROVA”, MA TUTTI TRANQUILLAMENTE SCRISSERO: “SERVIZI SOCIALI”…

bomba doha qatar trump netanyahu epstein ghislaine maxwell

DAGOREPORT - COME MAI DONALD TRUMP,  PRESIDENTE DELLA PIÙ GRANDE POTENZA PLANETARIA, NON È NELLE CONDIZIONI DI COMANDARE SUL PREMIER ISRAELIANO BENJAMIN NETANYAHU? - COME E' RIUSCITO "BIBI" A COSTRINGERE L’IDIOTA DELLA CASA BIANCA A NEGARE PUBBLICAMENTE DI ESSERE STATO PREAVVISATO DA GERUSALEMME DELL'ATTACCO CONTRO ALTI ESPONENTI DI HAMAS RIUNITI A DOHA? - DATO CHE IL QATAR OSPITA LA PIÙ GRANDE BASE AMERICANA DEL MEDIO ORIENTE, COME MAI LE BOMBE SGANCIATE VIA DRONI SUI VERTICI DI HAMAS RIUNITI A DOHA SONO RIUSCITE A PENETRARE IL SISTEMA ANTIMISSILISTICO IRON DOME ('CUPOLA DI FERRO') DI CUI È BEN DOTATA LA BASE AMERICANA? - TRUMP ERA STATO OVVIAMENTE AVVISATO DELL’ATTACCO MA, PUR CONTRARIO A UN BOMBARDAMENTO IN CASA DI UN ALLEATO, TUTTO QUELLO CHE HA POTUTO FARE È STATO DI SPIFFERARLO ALL’EMIRO DEL QATAR, TAMIN AL-THANI - SECONDO UNA TEORIA COMPLOTTISTICA, SOSTENUTA ANCHE DAL MOVIMENTO MAGA, NETANYAHU AVREBBE IN CASSAFORTE UN RICCO DOSSIER RICATTATORIO SUI SOLLAZZI SESSUALI DI TRUMP, FORNITO ALL’EPOCA DA UN AGENTE DEL MOSSAD ''SOTTO COPERTURA'' IN USA, TALE JEFFREY EPSTEIN...