kim jong un

I CONFETTI DI CICCIO KIM POSSONO ARRIVARE IN EUROPA - PARIGI LANCIA L’ALLARME E METTE L’ELMETTO - I NORD COREANI PORTANO UNA POSTAZIONE DI MISSILI SULLA COSTA DEL PACIFICO - L’ONU FA LA VOCE GROSSA CON PYONGYANG: BLOCCA I SUOI ARTISTI CHE STANNO FACENDO STATUE IN AFRICA

 

1. CINA E RUSSIA: NO AD ALTRE SANZIONI

Dal Sole 24 Ore

 

kim jong unkim jong un

I missili nordcoreani potrebbero essere in grado di raggiungere l'Europa «prima del previsto». Lo ha detto la ministra francese della Difesa, Florence Parly, nel corso di un intervento dinanzi ai militari a Tolone. «Lo scenario di una escalation verso un grande conflitto non può essere scartato», ha affermato la ministra, aggiungendo che «l'Europa rischia di essere alla portata dei missili di Kim Jong Un prima del previsto». Il presidente Trump ha detto oggi con un tweet che sta armando Giappone e Sud Corea, i due Paesi alleati nell’area più direttamente minacciati, con strumenti militari altamente sofisticati made in Usa.

 

LA NORD COREA SPOSTA UN MISSILE INTERCONTINENTALE

Intanto, secondo fonti di stampa sudcoreane, Pyongyang starebbe trasportando verso la costa occidentale un razzo che sembrerebbe essere un missile balistico intercontinentale (Icbm) cioè a lungo raggio. Gli spostamenti avverrebbero solo di notte per evitare la sorveglianza indiscreta dei satelliti spia, riporta l'Asia Business Daily, confermata da un deputato sudcoreano. Le operazioni sarebbero iniziate ieri. La circostanza non è stata confermata dai militari di Seul che, sempre ieri, hanno riferito però come Pyongyang sia in grado di lanciare un Icbm in qualsiasi momento.

Florence ParlyFlorence Parly

 

Sempre ieri l'intelligence di Seul, Nis, ha invece messo in guardia dai rischi di un nuovo test nucleare, anche in questo caso possibile in ogni momento, e di lanci di altri missili balistici intercontinentali individuando il 9 settembre, anniversario della fondazione dello Stato, e il 10 ottobre, giorno della nascita del Partito dei Lavoratori, come date sensibili. In un'audizione parlamentare, l'agenzia ha chiarito che l'analisi su due dei quattro tunnel del sito atomico di Punggye-ri mostrano «che una detonazione è sempre possibile».

NORDCOREA - KIM JONG UN ISPEZIONA L ESERCITONORDCOREA - KIM JONG UN ISPEZIONA L ESERCITO

 

Sul piano politico, la Cina e gli Stati Uniti non trovano un terreno comune da cui partire. I cinesi anzi attaccano l’idea di Trump di interrompere gli scambi commerciali con tutti i paesi che hanno rapporti con la Nord Corea, la Cina in primis ovviamente che definisce «inaccettabile» l’idea di Trump. Putin definisce invece le possibili nuove sanzioni pur pesantissime «inutili».

 

IERI IL CONSIGLIO DI SICUREZZA ONU

La nuova fase della crisi nucleare fra Nord Corea e Stati Uniti è arrivata al terzo giorno dopo il test sottoterra con bomba a idrogeno del 3 settembre. Ieri il Consiglio di sicurezza Onu ha discusso la possibilità di nuove sanzioni che nelle parole della ambasciatrice Usa Nikki Haley «devono essere le più pesanti di sempre» . La stessa Haley ha detto che la NordCorea con quel test «ci implora di fare la guerra».

NORDCOREA - KIM JONG UN ISPEZIONA L ESERCITO NORDCOREA - KIM JONG UN ISPEZIONA L ESERCITO

 

LE POSIZIONI DI RUSSIA E CINA

Le sanzioni a cui nessuno formalmente ieri si è opposto sono definite oggi «inutili» dal presidente russo Putin secondo cui i nordcoreani «mangerebbero erba piuttosto che rinunciare al programma nucleare». La Cina, d’altro canto, riafferma per il secondo giorno di fila la propria posizione: la soluzione della vicenda relativa alla Corea del Nord non annovera tra le opzioni possibili la via militare. Lo ha ribadito il portavoce del ministero degli Esteri Geng Shuang, per il quale la strada da seguire è quella del «dialogo e delle consultazioni» cioè proseguire il dialogo che lo stesso Trump in un tweet ha definito inutile.

donald trump  angela merkeldonald trump angela merkel

 

MERKEL: L'EUROPA È VOCE IMPORTANTE, LA SFRUTTI

I test della Corea del Nord sono una “violazione flagrante” delle convenzioni, e Angela Merkel ha ribadito che un rafforzamento delle sanzioni contro il paese è «urgente e necessario». Il fatto che si tratti di un'area geograficamente molto lontana non evita all'Europa di fare la sua parte nel conflitto nordcoreano: «L'Europa ha una voce importante nel mondo, deve usarla» dice Merkel al Bundestag, e sottolineando che ci possa essere «solo una soluzione diplomatica e pacifica per la quale ci si deve impegnare con tutte le forze».

 

 

2. E L' AMERICA CHIEDE SANZIONI DURISSIME

G.Sant. per il Corriere della Sera

 

È l' onda lunga del test nucleare di Kim. Dichiarazioni pesanti e mosse che non abbassano di un millimetro la tensione, con scenari sempre più preoccupanti. Seul ieri ha messo in guardia: la Nord Corea potrebbe lanciare un missile balistico intercontinentale nei prossimi giorni. Con due date da fissare sul calendario. Sabato 9 settembre, anniversario della fondazione del regime, o il 10 ottobre, festa per la fondazione del Partito dei lavoratori.

 

james mattisjames mattis

E questa volta il vettore sarebbe programmato con una traiettoria standard, per volare migliaia di chilometri in direzione del Pacifico. Verso Guam? O addirittura vicino alle coste degli Stati Uniti? I sudcoreani hanno accompagnato l' allarme con il loro show di forza. Raid aerei e tiro di missili per simulare un attacco contro il sito atomico del Nord. Manovre - ha spiegato la difesa - per dimostrare che Seul è pronta «a spazzare via» il regime di Kim, parole che richiamano quelle del segretario del Pentagono Mattis su una possibile risposta devastante.

 

corea nordcorea nord

Intanto, gli alleati pensano a proteggersi, da qui lo schieramento di altre 4 batterie anti-missile Thaad a Seongju. Dopo un colloquio telefonico tra Trump e il presidente Moon Jae-in è stato annunciato che è stato tolto il limite al carico bellico di missili sudcoreani - oggi era di 500 kg -, un modo ulteriore per segnalare la determinazione. E sempre Seul ha chiesto a Washington di riportare le atomiche tattiche nella penisola come forma di deterrenza, ipotesi che però inquieta chi teme un «incidente».

 

In attesa delle date fatidiche, la parola è passata al Consiglio di sicurezza dell' Onu. Dopo aver proibito l' export nordcoreano di carbone e minerali e anche quello del pesce; aver vietato agli artisti di Pyongyang di costruire statue in Africa; aver imposto il blocco all' invio di nuovi lavoratori da Pyongyang in giro per il mondo a guadagnare valuta per il regime, alle Nazioni Unite resta ormai solo un' ultima mossa.

 

KIM JONG UN ASSISTE AL LANCIO DI MISSILIKIM JONG UN ASSISTE AL LANCIO DI MISSILI

Il divieto di vendere petrolio alla Nord Corea: il fornitore è la Cina, che finora si è opposta per non far crollare il piccolo Paese e trovarsi un nemico armato al confine, invece di un alleato riottoso. Ieri però Pechino ha detto che si discuterà la linea in Consiglio di sicurezza, ma nel contempo ha presentato all' ambasciatore di Kim una protesta formale per l' esperimento atomico. Anche la cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha parlato con Trump al telefono, ha chiesto all' Onu sanzioni più forti. Con lei il presidente americano ha ribadito che tutte le opzioni sono sul tavolo.

KIM JONG UNKIM JONG UN

 

Ben più severo l' approccio statunitense. L' ambasciatrice Nikki Haley, sempre più nel ruolo del falco, ha ribadito che il «troppo è troppo», ha invocato una risposta ferma, ha sottolineato come il regime «stia pregando perché ci sia una guerra». Inoltre ha respinto l' idea russo-cinese di un congelamento dei test in cambio di uno stop alle esercitazioni congiunte Usa-Corea.

 

Trump ha agitato lo spettro di fermare ogni scambio commerciale con «tutti i Paesi in affari con Pyongyang». Non ha citato Pechino ma tutti sanno che la Cina riceve il 90% dell' export nordcoreano. Sarebbe una guerra commerciale devastante: i cinesi sono i primi partner commerciali degli Usa, con un export da 40 miliardi di dollari al mese, ma anche gli americani esportano per 150 miliardi di dollari all' anno in Cina. Sarebbe la recessione globale.

kim jong un corea del nord 3kim jong un corea del nord 3

 

L' approccio di Trump «non è oggettivo né equo», l' ipotesi «è inaccettabile» ha detto a Pechino il portavoce degli Esteri. Xi Jinping, che ospitava i Brics (Brasile, India, Cina, Russia e Sud Africa) ha fatto inserire una forte condanna del test nucleare nel comunicato finale del vertice. Per le decisioni si aspetta la prossima riunione dell' Onu, lunedì. Visti i tempi, un' eternità.

 

 

Ultimi Dagoreport

keir starmer emmanuel macron e friedrich merz sul treno verso kiev giorgia meloni mario draghi olaf scholz ucraina donald trump

DAGOREPORT - IL SABATO BESTIALE DI GIORGIA MELONI: IL SUO VELLEITARISMO GEOPOLITICO CON LA GIORNATA DI IERI FINISCE NEL GIRONE DELL'IRRILEVANZA. LA PREMIER ITALIANA OGGI CONTA QUANTO IL DUE DI PICCHE. NIENTE! SUL TRENO DIRETTO IN UCRAINA PER INCONTRARE ZELENSKY CI SONO MACRON, STARMER, MERZ. AD ATTENDERLI, IL PRIMO MINISTRO POLACCO TUSK. NON C'È PIÙ, COME TRE ANNI FA, L’ITALIA DI MARIO DRAGHI. DOVE È FINITA L’AUTOCELEBRATOSI “PONTIERA” TRA USA E UE QUANDO, INSIEME CON ZELENSKY, I QUATTRO CABALLEROS HANNO CHIAMATO DIRETTAMENTE IL ‘’SUO CARO AMICO” TRUMP? E COME HA INCASSATO L’ENNESIMA GIRAVOLTA DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA CHE SI È DICHIARATO D’ACCORDO CON I VOLENTEROSI CHE DA LUNEDÌ DOVRÀ INIZIARE UNA TREGUA DI UN MESE, FUNZIONALE AD AVVIARE NEGOZIATI DI PACE DIRETTI TRA UCRAINA E RUSSIA? IN QUALE INFOSFERA SARANNO FINITI I SUOI OTOLITI QUANDO HA RICEVUTO LA NOTIZIA CHE TRUMP FA SCOPA NON PIÙ CON IL “FENOMENO” MELONI MA CON...

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - LA CAPITALE DEGLI AFFARI A MISURA DUOMO, A CUI IL GOVERNO MELONI HA LANCIATO L’ANATEMA “BASTA CON I BANCHIERI DEL PD”, È IN TREPIDA ATTESA DI COSA DELIBERERÀ UNICREDIT DOMENICA PROSSIMA, A MERCATI CHIUSI - SI RINCORRONO VOCI SULLA POSSIBILITÀ CHE ANDREA ORCEL ANNUNCI L’ADDIO NON SOLO ALL’OPS SU BPM MA ANCHE ALLA SCALATA DI COMMERZBANK, PER PUNTARE TUTTA LA POTENZA DI FUOCO DI UNICREDIT LANCIANDO UN’OPS SU GENERALI - DOPO LE GOLDEN MANGANELLATE PRESE SU BPM, ORCEL AVRÀ DI CERTO COMPRESO CHE SENZA IL SEMAFORO VERDE DI PALAZZO CHIGI UN’OPERAZIONE DI TALE PORTATA NON VA DA NESSUNA PARTE, E UN’ALLEANZA CON I FILO-GOVERNATIVI ALL’INTERNO DI GENERALI COME MILLERI (10%) E CALTAGIRONE (7%) È A DIR POCO FONDAMENTALE PER AVVOLGERLA DI “ITALIANITÀ” - CHISSÀ CHE COSA ARCHITETTERÀ IL CEO DI BANCA INTESA-SANPAOLO, CARLO MESSINA, QUANDO DOMENICA IL SUO COMPETITOR ORCEL ANNUNCERÀ IL SUO RISIKO DI RIVINCITA…

parolin prevost

PAROLIN È ENTRATO PAPA ED È USCITO CARDINALE - IN MOLTI SI SONO SBILANCIATI DANDO PER CERTO CHE IL SEGRETARIO DI STATO DI BERGOGLIO SAREBBE STATO ELETTO AL POSTO DI PAPA FRANCESCO – GLI “AUGURI DOPPI” DI GIOVANNI BATTISTA RE, IL TITOLO FLASH DEL “SOLE 24 ORE” (“PAROLIN IN ARRIVO”) E LE ANALISI PREDITTIVE DI ALCUNI SITI - PERCHÉ I CARDINALI HANNO IMPALLINATO PAROLIN? UN SUO EVENTUALE PAPATO NON SAREBBE STATO TROPPO IN CONTINUITÀ CON BERGOGLIO, VISTO IL PROFILO PIU' MODERATO - HA PESATO IL SUO “SBILANCIAMENTO” VERSO LA CINA? È STATO IL FAUTORE DELL’ACCORDO CON PECHINO SUI VESCOVI...

matteo renzi sergio mattarella elly schlein maurizio landini

DAGOREPORT – IL REFERENDUM ANTI JOBS-ACT PROMOSSO DALLA CGIL DI LANDINI, OLTRE A NON ENTUSIASMARE MATTARELLA, STA SPACCANDO IL PD DI ELLY SCHLEIN - NEL CASO CHE UNA DECINA DI MILIONI DI ITALIANI SI ESPRIMESSERO A FAVORE DELL’ABOLIZIONE DEL JOBS-ACT, PUR NON RIUSCENDO A RAGGIUNGERE IL QUORUM, LANDINI ASSUMEREBBE INEVITABILMENTE UN'INVESTITURA POLITICA DA LEADER DELL'OPPOSIZIONE ANTI-MELONI, EMARGINANDO SIA SCHLEIN CHE CONTE - E COME POTRANNO I RIFORMISTI DEM, I RENZIANI E AZIONE DI CALENDA VALUTARE ANCORA UN PATTO ELETTORALE CON UN PD "LANDINIZZATO", ALLEATO DEL POPULISMO 5STELLE DI CONTE E DE SINISTRISMO AVS DI BONELLI E FRATOIANNI? - A MILANO LA SCISSIONE DEL PD È GIÀ REALTÀ: I RIFORMISTI DEM HANNO APERTO UN CIRCOLO IN CITTÀ INSIEME A ITALIA VIVA E AZIONE. MA BONACCINI DIFENDE ELLY SCHLEIN

sergio mattarella giorgia meloni

DAGOREPORT - L'ARDUO COMPITO DI MATTARELLA: FARE DA ARBITRO ALLA POLITICA ITALIANA IN ASSENZA DI UN’OPPOSIZIONE - IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA NON VUOLE SOSTITUIRSI A QUEGLI SCAPPATI DI CASA DI SCHLEIN E CONTE, NÉ INTENDE SCONTRARSI CON GIORGIA MELONI. ANZI, IL SUO OBIETTIVO È TENERE IL GOVERNO ITALIANO DALLA PARTE GIUSTA DELLA STORIA: SALDO IN EUROPA E CONTRO LE AUTOCRAZIE – IL PIANO DI SERGIONE PER SPINGERE LA PREMIER VERSO UNA DESTRA POPOLARE E LIBERALE, AGGANCIATA UN'EUROPA GUIDATA DA FRANCIA, GERMANIA E POLONIA E LONTANA DAL TRUMPISMO - LE APERTURE DI ''IO SONO GIORGIA" SUL 25 APRILE E AFD. MA IL SUO PERCORSO VERSO IL CENTRO E' TURBATO DALLL'ESTREMISMO DI SALVINI E DALLO ZOCCOLO DURO DI FDI GUIDATO DA FAZZOLARI...