LA PACCHIA DELLA CASTA - I DEPUTATI E I CONSIGLIERI TROMBATI SI CONSOLANO CON LE “LIQUIDAZIONI” - A FINI UN ASSEGNO DI CIRCA 300MILA EURO E POTRÀ CONSERVARE PER DIECI ANNI UN UFFICIO A MONTECITORIO, DA DUE A QUATTRO COLLABORATORI E LA POSSIBILITÀ DI UTILIZZARE L'AUTO BLU IN DETERMINATE CIRCOSTANZE - SCANDALO DOPPIO PER I DOPPI VITALIZI: C’E’ CHI INCASSA DA DIVERSE ISTITUZIONI - BUONTEMPO, GIGLI, MONTINO, ZINZI, CIOCCHETTI RADDOPPIANO - LA “LIQUIDAZIONE” DI FORMINCHIONI? 500MILA EURO…

Sergio Rizzo per Corriere.it

Teodoro Buontempo avrà di che consolarsi. Trombato alle elezioni della Camera, il presidente della Destra porta a casa doppio vitalizio. Deputato per cinque legislature, si è ritrovato assessore della Regione Lazio nel momento in cui si cancellavano per legge i vitalizi (naturalmente dal giro successivo), ma estendendo contemporaneamente quel beneficio ai componenti della giunta.

Avendo avuto Buontempo due vite politiche, ecco che gli spettano due vitalizi. Un'assurdità in piena regola, però mai corretta. Con il risultato che non soltanto ci sono in Italia almeno 200 ex politici cui spetta doppia razione, ma ancora adesso, dopo l'abolizione dei vitalizi in tutte le Regioni seguita all'indignazione popolare, c'è chi potrà cominciarne a godere. Come l'ex consigliere laziale dell'Udc Rodolfo Gigli, dal 2001 al 2006 deputato di Forza Italia.

Oppure l'ex capogruppo del Pd nella stessa Regione Esterino Montino, senatore ulivista per sette anni: il quale forse vi dovrebbe però rinunciare nel caso in cui fosse eletto sindaco di Fiumicino. O ancora l'ex vicepresidente Udc della giunta di Renata Polverini, Luciano Ciocchetti, deputato durante tre legislature, sia pure a corrente alternata: anche se per avere l'assegno della Camera gli toccherà probabilmente aspettare fino all'età di 60 anni, lui che ne ha 54.

Il vitalizio della Regione, quello invece può scattare da subito. Perché applicando le vecchie regole ancora valide per consiglieri e assessori uscenti e grazie a una modifica furbetta introdotta in Parlamento che ha vanificato il limite dei 66 anni previsto dal decreto anti-Batman di Mario Monti, la pensione può scattare già a 50 anni. Dal che si deduce che gli ex consiglieri laziali non rieletti i quali potrebbero da subito incassare il vitalizio sono ben 40 su 71.

Ecco chi prende il vitalizio
Nemmeno il presidente della Provincia di Caserta, Domenico Zinzi, classe 1943, finora deputato dell'Udc ed ex consigliere regionale della Campania, ha il problema dell'età. Ma l'incarico istituzionale che oggi ricopre, in una quantomeno antiestetica sovrapposizione di ruoli da quando è pure a capo della Giunta provinciale, gli impedirà di riscuotere immediatamente i due vitalizi cui avrebbe diritto? Boh...

Sappiamo sicuramente che Zinzi è stato uno dei dieci ex consiglieri che grazie alla magia di una leggina campana approvata nel silenzio generale nel 2005 incassava sia il vitalizio regionale che l'indennità parlamentare. Rimasto fuori dalle liste alle ultime politiche, avrebbe lasciato il seggio in eredità al figlio Giampiero, se questi fosse andato oltre i primi dei non eletti.

Di certo, quello che l'amministrazione di Montecitorio non gli potrà negare è l'indennità di fine mandato. Ovvero la somma che dovrebbe servire al «reinserimento» nel mondo del lavoro, una volta terminato il mandato elettivo. Cifra non da buttar via, dopo sette anni di Parlamento. Ma nemmeno lontanamente paragonabile a quella che si porterà via dalla Regione Lombardia Roberto Formigoni, governatore per 18 anni, per il suo «reinserimento» non in una vita normale, bensì in Senato. Fra i 450 e i 500 mila euro lordi, secondo i primi approssimativi calcoli.

Questo perché in Lombardia, come in Puglia, la buonuscita dei consiglieri si calcola in ragione di una annualità lorda per ogni mandato di cinque anni. Un meccanismo quasi due volte e mezzo più favorevole rispetto al tfr dei comuni mortali. Il salasso è discreto. Non meno di 5 milioni, se tutti i 43 non rieletti fossero stati in carica per il solo ultimo mandato. Ma non si scherza nemmeno nel Lazio, dove le buonuscite non sono altrettanto favorevoli. Qui parliamo di 3 milioni e mezzo. Tanti denari, forse, non li avevano mai sborsati prima, tenendo conto che questa volta la liquidazione spetterà alla stragrande maggioranza degli ex consiglieri.

E la stessa situazione, considerata l'entità del ricambio, si avrà anche alla Camera e al Senato. Dove le buonuscite, per quanto generose, potranno alleviare appena tante delusioni. Per esempio quella di un eccellente «trombato», qual è il leader dell'Italia dei valori Antonio Di Pietro. Oppure quella di Gianfranco Fini, escluso dal Parlamento dopo trent'anni ininterrotti. Quanto spetta agli ex onorevoli? Per la sola ultima legislatura 46.814 euro. Ovvero, 9.362 euro per ogni anno di mandato.

Chi ne ha fatti trenta, come Fini, che peraltro è stato per cinque anni presidente della Camera, avrà diritto a una somma dell'ordine di 300 mila euro. Tassata come il tfr. A Montecitorio precisano che l'assegno è «interamente finanziato dai contributi dei deputati senza alcun contributo a carico del bilancio della Camera»: il che non toglie, va però aggiunto, che si tratta pur sempre di soldi pubblici.

Fini potrà conservare per dieci anni, al pari dell'ex presidente del Senato e dei suoi predecessori, un ufficio a Montecitorio, da due a quattro collaboratori e la possibilità di utilizzare l'auto blu in determinate circostanze. Benefit spettanti per qualche anno ancora a Fausto Bertinotti, mentre li perderanno Pietro Ingrao, Irene Pivetti e Luciano Violante. E l'attuale terza carica dello Stato andrà a ingrossare la lista degli ex parlamentari pensionati. Elenco al quale già prima delle elezioni si potevano considerare iscritti politici di lungo corso come Massimo D'Alema e Walter Veltroni.

Quest'ultimo, uno dei pochi deputati che potranno ancora percepire il vitalizio prima di aver compiuto sessant'anni di età. Infatti il diritto spetta soltanto a chi abbia già riscosso l'assegno in passato, secondo le antiche regole, per poi vederselo sospendere per qualche ragione. Nel caso di Veltroni, cui il vitalizio era stato corrisposto nel 2001 a 46 anni di età, dopo l'elezione a sindaco di Roma seguita da un nuovo sbarco in Parlamento. E ora, che di anni ne ha 57, l'assegno verrà riattivato. Sono le regole...

Fra poco più di un anno toccherà anche a Francesco Rutelli, classe 1954. Mentre potrà passare immediatamente alla cassa Sergio D'Antoni. Insieme a Giorgio La Malfa, Calogero Mannino, Franco Marini, Pietro Lunardi, Margherita Boniver... E poi Marcello Dell'Utri, Giuseppe Ciarrapico, Cesare Cursi, Luigi Grillo, Giuseppe Pisanu, Tiziano Treu, Carlo Vizzini, Lamberto Dini, Adriana Poli Bortone, Diana De Feo, Ombretta Colli...

 

GIANFRANCO FINI jpegTeodoro Buontempo ESTERINO MONTINO ROBERTO FORMIGONI AL PIRELLONE CON UNA DELLE SUE DIVISE Fausto e Lella Bertinotti

Ultimi Dagoreport

orcel messina

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI: ALLA CHIUSURA DELLA GIORNATA BORSISTICA DI OGGI LA CAPITALIZZAZIONE DI MERCATO DI UNICREDIT REGISTRA 98,20 MILIARDI, E' SUPERIORE A QUELLA DI BANCA INTESA CHE SI SI ATTESTA A 97,67 MILIARDI – CON L’ARRIVO DI ANDREA ORCEL A UNICREDIT È INIZIATO IL CAMMINO DI SORPASSO SULLA PRIMA BANCA ITALIANA GUIDATA DA CARLO MESSINA – A PIAZZA GAE AULENTI, MENTRE SI AVVIA LA RICERCA DEL SOSTITUTO DEL PRESIDENTE PADOAN, ORCEL STA PREPARANDO I “BOTTI” DI NATALE, RICCHI DI SORPRESE…

luca zaia giorgia meloni matteo salvini

FLASH! – LUCA ZAIA, ABBAIA MA NON MORDE: SONO IN MOLTI A CHIEDERSI PERCHÉ IL GOVERNATORE USCENTE DEL VENETO ABBIA ACCETTATO DI FARE DA CAPOLISTA IN TUTTE LE CIRCOSCRIZIONI, ALLE PROSSIME REGIONALI, MALGRADO NON ABBIA OTTENUTO NÉ IL TERZO MANDATO, NÉ LA POSSIBILITÀ DI PRESENTARE UNA LISTA A SUO NOME (CON CUI AVREBBE POTUTO PESARE LA SUA FORZA ELETTORALE E SOTTRARRE CONSIGLIERI REGIONALI A FRATELLI D’ITALIA) - PERCHÉ ZAIA SI È PRESTATO A UN’OPERAZIONE DI COSÌ PICCOLO CABOTAGGIO? UNA MOSSA CHE AVVANTAGGIA SOLO SALVINI E FA FELICE LA MELONA, CHE NON CORRONO IL RISCHIO DI FARSI FREGARE I VOTI DA UNA LISTA ZAIA...

giorgia meloni donald trump al sisi tony blair

DAGOREPORT - COME MAI LA MELONISSIMA TROVA IL TEMPO PER SCAPICOLLARSI IL PRIMO NOVEMBRE IN EGITTO PER L’INAUGURAZIONE GRAND EGYPTIAN MUSEUM DI GIZA? - LA SCAMPAGNATA HA COME OBIETTIVO DI AMMALIARE IL LEADER EGIZIANO AL SISI PER AVERE UN POSTO AL TAVOLO DEL “CONSIGLIO DI PACE” CHE DOVRÀ GESTIRE LA DIFFICILE RICOSTRUZIONE DELLA PALESTINA – SE CONVINCERE IL PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, PER LA “BELLISSIMA GIORGIA” (COPY TRUMP) NON È UN GRAN PROBLEMA, PER STREGARE IL MONDO ISLAMICO, UNA GITARELLA IN EGITTO CADE COME IL CACIO SUI MACCHERONI – E DOPO IL RIFIUTO ARABO COME “GOVERNATORE” DI GAZA DI BIGLIET-TONY BLAIR, LA NEFERTARI DER COLLE OPPIO COVEREBBE ADDIRITTURA IL SOGNO DI…

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - IL CLAMOROSO VIDEO MAGA, CHE DONALD TRUMP HA “CONSACRATO” RILANCIANDOLO SU TRUTH, IN CUI SI AFFERMA CHE L'ITALIA SI ACCINGEREBBE A ROMPERE CON L’UNIONE EUROPEA SUI DAZI PER NEGOZIARE DIRETTAMENTE CON GLI STATI UNITI E CHE IL NOSTRO PAESE SAREBBE INTERESSATO A TAGLIARE IL SUO SOSTEGNO ALL'UCRAINA, È UN FATTO GRAVISSIMO, BENCHE IGNORATO DAL "CORRIERE", PERCHÉ È ESATTAMENTE L'OPPOSTO DELLA LINEA PORTATA AVANTI UFFICIALMENTE DALLA STATISTA DELLA SGARBATELLA IN QUESTI ANNI - UNA TALE MAGA-SCONCEZZA AVREBBE DOVUTO SPINGERE LA DUCETTA A UN SEMPLICE COMMENTO: TRATTASI DI FAKE-NEWS. INVECE, LA TRUMPETTA DI PALAZZO CHIGI, CHE FA? ZITTA! - PARLANO INVECE TAJANI E LOLLOBRIGIDA CHE GARANTISCONO: “ABBIAMO SEMPRE LAVORATO CON L'UNIONE EUROPEA, MA CHIARAMENTE PARLIAMO ANCHE CON GLI AMERICANI…” - VIDEO

stefano de martino caroline tronelli roberto vaccarella michelle hunziker nino tronchetti provera

DAGOREPORT - L’ESTATE FA SBOCCIARE GLI AMORI, L’AUTUNNO LI APPASSISCE – LA STORIA TRA BOSCHI E GIULIO BERRUTI È FINITA IN...VACCARELLA! L'EX MINISTRA RENZIANA DA TRE SETTIMANE SI È AVVICINATA ALL’AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, “COGNATO” DI GIOVANNINO MALAGÒ – NONOSTANTE IL RESTAURO DEL VILLONE DA 700MQ A MILANO, E L'INTERVISTA RASSICURANTE A "VERISSIMO" (“HO RITROVATO LA SERENITÀ”), A MILANO DANNO AL CAPOLINEA ANCHE LA STORIA TRA MICHELLE HUNZIKER E NINO TRONCHETTI PROVERA - FATALE FU IL SEX-TAPE? DOPO SETTIMANE DI ROBANTE PASSIONE E PRIME PAGINE PATINATE, IL DECLINANTE STEFANO DE MARTINO (IL SUO "AFFARI TUOI" E' FINITO SOTTO "LA RUOTA DELLA FORTUNA") E CAROLINE TRONELLI SI SONO LASCIATI. DA UN MESE NON SI VEDONO PIÙ INSIEME IN PUBBLICO...

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...