renzi gentiloni

I DUELLANTI – PIU’ GENTILONI E’ APPREZZATO IN EUROPA, PIU’ IL DUCETTO LO PROVOCA – A BRUXELLES NESSUNO HA NOSTALGIA PER MATTEO - IL PREMIER PENSA AD UNA BAD BANK PER RISOLVERE LE CRISI BANCARIE - PADOAN CONTRARIO ALLA POLITICA ECONOMICA DI RENZI

Federico Fubini per il Corriere della Sera

 

renzi padoan gentilonirenzi padoan gentiloni

Deve aver poco a che fare con l' ultimo libro di Matteo Renzi il fatto che sia difficile oggi raccogliere in Europa commenti critici su Paolo Gentiloni. Sembra che chiunque abbia solo complimenti sul conto del premier, e solo domande sui piani del suo predecessore. In privato di Gentiloni parlano con ammirazione, quasi stupiti, i direttori di alcuni grandi media globali in lingua inglese che lo hanno incontrato, alcuni investitori internazionali molto influenti e la stessa cancelliera tedesca Angela Merkel.

 

Ciò che queste figure apprezzano nel premier non è che la pensi come loro - spesso non è così - ma la lettura che dà dei problemi dell' Italia e l' intenzione affrontarne alcuni già in settembre; naturalmente, purché Renzi gliene lasci il tempo e soprattutto i voti del Partito democratico in Parlamento.

 

MERKEL GENTILONI PADOANMERKEL GENTILONI PADOAN

Avrà invece forse qualcosa a che fare con l' ultimo libro dell' ex premier e segretario del Pd un dettaglio che all' autore non può essere sfuggito: i piani che il governo Gentiloni ha presentato a Bruxelles per la prossima legge di Bilancio sono diversi da quelli che Renzi stesso ha pubblicato con la sua ultima fatica letteraria.

 

Appena il mese scorso, il ministro dell' Economia Pier Carlo Padoan ha scritto alla Commissione Ue con la proposta di eseguire una correzione netta del deficit di 0,3% del reddito nazionale. Sarebbero circa cinque miliardi di sacrifici. Renzi al contrario propone un' espansione netta del disavanzo di almeno tredici miliardi, se la sua ricetta di un deficit al 2,9% del reddito nazionale vale già dal 2018.

 

merkel gentiloni berlinomerkel gentiloni berlino

Nella nota d' aggiornamento al quadro di finanza pubblica in settembre resta dunque da capire in quale direzione andrà il governo e in quale andrà il Pd, il principale partito che lo sostiene. Non sarà un passaggio banale, anche perché non cade in un momento banale. In settembre Gentiloni intende accelerare anche su altre riforme che l' Italia ha rinviato troppo a lungo in questa legislatura, anche se non è affatto chiaro cosa ne pensi Renzi.

 

Un posto molto in alto nell' agenda di settembre per Palazzo Chigi lo occupa una revisione in profondità del diritto fallimentare, che avvicini l' Italia al resto d' Europa. Oggi i tempi sono così lunghi e la strada dei creditori per rivalersi tanto piena di ostacoli da produrre effetti negativi a catena: gli investimenti frenano, i tempi per la gestione dei crediti in default delle banche si allungano generando sempre nuove tossine nel sistema.

Schauble PadoanSchauble Padoan

 

Palazzo Chigi ha già dimostrato di capire e voler rimuovere questi problemi quando ha inserito nella manovra correttiva di primavera una norma dirompente un po' alla chetichella: da quest' anno certi fondi d' investimento, se comprano crediti in default dalle banche, potranno convertirli in capitale; in altri termini, possono spossessare gli imprenditori insolventi delle loro imprese. Ora il governo Gentiloni intende continuare sulla stessa linea anche in settembre, rendendo obbligatorio il cosiddetto «patto marciano» per le banche che emettono un prestito: ciò permette ai creditori di prendere direttamente possesso dei beni posti in garanzia da un debitore inadempiente.

 

draghi renzidraghi renzi

Si tratta di misure tecniche solo in apparenza. Nella sostanza, vanno al cuore dei rapporti fra banche, imprese e famiglie nel tessuto della società italiana, così come del rapporto del Paese con l' Europa. Le riforme in preparazione a Palazzo Chigi possono infatti diventare un tassello essenziale per la soluzione definitiva dei problemi delle banche italiane a Bruxelles. La Commissione Ue e gli altri governi chiedono che il governo sciolga i nodi giudiziari che paralizzano il credito in Italia, ma in contropartita si stanno aprendo nuove finestre per regolare l' aiuto di Stato alle banche in maniera meno rigida.

 

Forse pochi in Italia, ma tutti coloro che contano qualcosa in Europa hanno capito che Gentiloni vuole lanciare in autunno una «bad bank» che assorba i crediti cattivi del sistema bancario. Intende archiviare questa crisi una volta per tutte.

 

BANCHE VENETEBANCHE VENETE

Se ne parla poco perché di rado il premier si lascia andare a dichiarazioni ad effetto, ma a Bruxelles molti hanno apprezzato il lavoro nel cauterizzare le vecchie ferite aperte: Monte dei Paschi, Popolare di Vicenza, Veneto Banca e ora l' aumento di capitale sul mercato di Carige. Non è un caso se né Merkel, né il ministero delle Finanze di Berlino hanno protestato per la soluzione pubblica sulle banche venete.

 

Gentiloni dunque in questi mesi ha preso quota in due direzioni. Lo ha fatto sulla scena europea, tanto quanto in una certa classe dirigente italiana lavora bene con lui. Renzi stesso lo ha capito. Solo che si chiede se il premier oserà andare davvero fino in fondo, anche senza o contro di lui.

Ultimi Dagoreport

antonio tajani giorgia meloni neri nero bambini immigrati migranti matteo salvini

DAGOREPORT – AH, TAJANI DELLE MERAVIGLIE! RICICCIARE PER L'ENNESIMA VOLTA LO IUS SCHOLAE E, DOPO UN BATTAGLIERO RUGGITO, RINCULARE SUBITO A CUCCIA (''NON E' LA PRIORITA'"), E' STATO UN FAVORE FATTO A GIORGIA MELONI, DETERMINATA A SEMINARE ZIZZANIA TRA LE FILE LEGHISTE SPACCATE DA VANNACCI, PER CUI UNA PROPOSTA DI LEGGE PER LA CITTADINANZA AI RAGAZZI CHE COMPLETANO GLI STUDI IN ITALIA, E' PEGGIO DI UNA BESTEMMIA SULL'ALTARE - IL MINISTRO DEGLI ESTERI (SI FA PER DIRE: SUGLI AFFARI INTERNAZIONALI DECIDE TUTTO LA STATISTA DELLA GARBATELLA), UNA VOLTA APPOGGIATO IL BIANCO TOVAGLIOLO SUL BRACCIO, SI E' PRESTATO COSI' A SPARARE UN AVVISO A MATTEO SALVINI: SI PREGA DI NON TIRARE TROPPO LA CORDA, GRAZIE!

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT – OGGI DONALD TRUMP CHIAMERÀ VOLODYMYR ZELENSKY E GLI PRESENTERÀ “L’OFFERTA” DI PUTIN: “MAD VLAD” VUOLE IL RICONOSCIMENTO DELLE ZONE ATTUALMENTE OCCUPATE DAI SUOI SOLDATI (OLTRE ALLA CRIMEA, CHE CONSIDERA RUSSA DAL 2014). IL PIANO DEL TYCOON È CONVINCERE L’EX COMICO UCRAINO A DARE L’OK, E POI TORNARE DA PUTIN E FINIRE LA GUERRA. CON UNA SOTTESA MINACCIA: SE, NONOSTANTE LE REGIONI ANNESSE, MOSCA CONTINUASSE IL CONFLITTO, A QUEL PUNTO GLI USA SAREBBERO PRONTI A RIEMPIRE DI ARMI KIEV PER FARE IL CULO A STELLE E STRISCE ALLO ZAR DEL CREMLINO - MA QUANTO CI SI PUO' ANCORA FIDARE DELLE PROMESSE DI TRUMP, VISTE LE CAZZATE CHE HA SPARATO FINORA? 

vincent bollore john elkann andrea pignataro

CHE NELLA TESTA DI JOHN ELKANN FRULLI L’IDEA DI VENDERE “LA REPUBBLICA”, NON È UN MISTERO. GIÀ UN ANNO FA SI SPETTEGOLÒ DI TRATTATIVE A TORINO CON UNA CORDATA DI IMPRENDITORI E BANCHE MILANESI - ELKANN, COSÌ CHIC E COSÌ SNOB, AVREBBE GRADITO LA PRESENZA NELLA CORDATA DI UN NOME INTERNAZIONALE. ED ECCO SPUNTARE L’IMPOSSIBILE: VINCENT BOLLORÉ, PATRON DI VIVENDI E DELLA DESTRA OLTRANZISTA FRANCESE – L’ULTIMA INDISCREZIONE ACCREDITA UNA VOGLIA DI CARTA AL BOLOGNESE ANDREA PIGNATARO, SECONDO MILIARDARIO D’ITALIA - VERO, FALSO, INVEROSIMILE? QUELLO CHE È CERTO È CHE LA CRISI MONDIALE DELL’INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA STA DIVENTANDO UN ‘’DRAMMA ECONOMICO’’, CON MINACCIA DI CHIUDERE LE FABBRICHE STELLANTIS, E LA LINEA ANTI-GOVERNATIVA DI “REPUBBLICA” È UNA FONTE DI GUAI, NON ESSENDO PER NULLA GRADITA (EUFEMISMO) DAI “VENDI-CATTIVI” DELLA FIAMMA MAGICA DI PALAZZO CHIGI….

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...