I FOCOLARINI RISORGONO DALLE CENERI DI CIELLE - IN VATICANO, L’ECONOMIA DI “COMUNIONE” DEL MOVIMENTO TANTO CARO A BERTONE PIACE PIÙ DELL’ECONOMIA DI “FATTURAZIONE” - DOPO GLI SCANDALI, IL CARDINALE CIELLINO SCOLA AVEVA SILURATO LA NUOVA GESTIONE DI FORMINCHIONI & CO: “IN CL NON CONOSCO NESSUNO CHE ABBIA MENO DI 60 ANNI. NON C’ENTRO NULLA CON QUELLO CHE FA FORMIGONI” - E ALL’OMBRA DEL CUPOLONE FIOCCANO NOMINE PER I FOCOLARINI…

Paolo Rodari per "Il Foglio"
http://www.ilfoglio.it/soloqui/13200

Alcuni lo chiamano "effetto Formigoni". Mentre per altri i problemi del presidente lombardo "sono solo una coincidenza". Sta di fatto che in Vaticano non sembra più essere l'ora dei ciellini. Amati e protetti da Giovanni Paolo II che arrivò a dire: "Il mio modo di vedere le cose è simile al vostro, anzi è lo stesso", stimati dal cardinale Joseph Ratzinger che a Roma amava conversare con Angelo Scola e Hans Urs von Balthasar di teologia e che appena eletto al soglio di Pietro volle accanto a sé quattro laiche consacrate appartenenti a Cl per prestare i servizi nel proprio appartamento, oggi non sono più così centrali nello scacchiere ecclesiale.

Tanto che più di loro avanza un movimento che non soltanto gode della stima del segretario di stato Tarcisio Bertone ma che, anche grazie a un'immagine di sé da sempre immacolata e radiosa, offre ai porporati maggiori garanzie soprattutto in un momento in cui al cardinale Julián Herranz viene affidata la commissione d'inchiesta incaricata d'indagare sui "corvi" che diramano documenti riservati dagli uffici vaticani verso l'esterno: si tratta del movimento dei focolarini, la cui "economia di comunione" - l'idea di contribuire al benessere mettendo in comunione i profitti - piace oltre il Tevere di più di altre visioni dove la commistione tra fede e denaro comporta dei rischi.

Fu quando lo scorso febbraio il cardinale Scola - che oggi parlando a Milano insisterà non a caso sul "bene comune" e su una visione "più sociale" dell'economia - dichiarò di "non entrare per nulla con quello che fa Formigoni", specificando che da "vent'anni non partecipo più alle riunioni di Cl, e in Cl non conosco nessuno che abbia meno di sessant'anni", che molti intuirono l'esistenza della volontà di un certo smarcamento delle gerarchie dal mondo ciellino. Proprio in quei giorni usciva la notizia che il Papa aveva deciso di affidare la scrittura delle meditazioni della Via crucis del Venerdì santo al Colosseo a una coppia di focolarini, Anna Maria e Danilo Zanzucchi.

Una decisione arrivata dopo altre, ben più significative. Su tutte quella di portare il sostituto della segreteria di stato Fernando Filoni alla prefettura di Propaganda Fide per fare posto al focolarino, ex nunzio a Cuba, Giovanni Angelo Becciu. "E' molto vicino ai focolarini" scriverà di lui il quotidiano Avvenire. Una nomina arrivata dopo quella di diversi nunzi focolarini in paesi per il Vaticano strategici. Oltre a Becciu e al capo del personale della segreteria di stato Luciano Suriani, sono due i capi dicastero focolarini di peso: il cardinale brasiliano João Braz de Aviz, dal 2011 prefetto dei religiosi.

E il cardinale Ennio Antonelli, dal 2008 a capo della famiglia. Entrambi hanno imposto una linea soft ai propri ministeri. Braz de Aviz ha calmierato la foga contro gli istituti religiosi femminili statunitensi nei confronti dei quali pendeva una visita apostolica promossa dal suo predecessore, lo sloveno Franc Rodé.

Antonelli ha dato un'impronta meno invasiva al suo ministero dopo gli anni delle intemerate su coppie di fatto, aborto e morale sessuale del cardinale colombiano Alfonso López Trujillo. Ad assicurare un legame saldo tra i focolarini e Bertone è una presenza tanto operosa quanto discreta: la sua segretaria personale, la focolarina Eurosia Bertolassi, al suo fianco fin dai tempi in cui egli era segretario dell'ex Sant'Uffizio.

Ma presto un'altra donna importante all'interno dei focolari farà la sua apparizione oltre il Tevere, non con un incarico però. Nel nuovo inserto dell'Osservatore Romano intitolato "Donne, chiesa, mondo" e dedicato interamente alle donne - il primo numero esce il 31 maggio, festa della Visitazione - si darà ampio spazio alle donne che rendono oggi un servizio stimato alla chiesa. Tra queste l'avvocato Maria Voce, la donna che è succeduta alla guida dei focolari dopo la scomparsa di Chiara Lubich.

 

TARCISIO BERTONEJOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVIJulianHerranz - Copyright PizziROBERTO FORMIGONI Angelo BecciuJULIAN HERRANZ DELL OPUS DEICardinale Scola

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...