matteo salvini luigi di maio

IL GOVERNO È AI TITOLI DI CODA? – SUL CASO SIRI EMERGE LA DIVERSITÀ ANTROPOLOGICA TRA SALVINI E DI MAIO, ADDITATO DAI LEGHISTI COME “IL BRACCIO POLITICO DI DAVIGO” – I DUE PARTITI  ASPETTANO SOLO LE EUROPEE PER PESARE LA COALIZIONE, CON I LEGHISTI CHE TEMONO CHE QUESTA RISSA CONTINUA (CON LA MAGISTRATURA CONTRO) POSSA FAR FLETTERE IL CONSENSO E I GRILLINI CHE NON RIESCONO A RECUPERARE IL GAP ACCUMULATO IN UN ANNO DI GOVERNO…

Francesco Verderami per il “Corriere della Sera”

 

ARMANDO SIRI MATTEO SALVINI

A dividere i leghisti dai grillini non è solo la distanza programmatica ma una differenza antropologica che non può essere colmata dal «contratto». Infatti quando nel Carroccio hanno sentito Di Maio separare con tono ieratico i buoni dai cattivi, la prima reazione nel gruppo dirigente è stato additarlo come «il braccio politico di Davigo».

 

E l' istinto si è accompagnato alla ragione, all' analisi cioè delle mosse con le quali l' altro vicepremier sta incalzando il loro vicepremier. Il modo in cui il capo del Movimento ha deciso di sfruttare l' ondata di inchieste giudiziarie che ieri ha spazzato l' Italia da Nord a Sud, viene considerata la «fase due» di una manovra «premeditata e combinata» che va oltre il braccio di ferro sul «caso Siri» e si proietta oltre lo scontro elettorale per le Europee.

DAVIGO TRAVAGLIO

 

L' uso politico della questione morale da parte di M5S è un' arma puntata contro la Lega, ed è vissuta nella Lega al pari di un segnale, come l' anticipo di una campagna di delegittimazione che l' alleato di governo metterebbe in atto se si tornasse alle urne. Perché è vero che ieri Di Maio ha chiesto a ogni partito di «redimersi» dal bubbone della corruzione, ma è altrettanto chiaro chi avesse nel mirino: evocando Tangentopoli, ha marchiato tutti con il peccato originale, gettando anche il Carroccio nel girone infernale. E se Forza Italia - decapitata in Lombardia - ha parlato di «sciacallaggio», se il Pd - colpito in Calabria - ha ricordato a Di Maio che «per anni con la Raggi sotto inchiesta è stato distratto», se FdI lo ha invitato a «sciacquarsi la bocca perché noi non c' entriamo nulla», era dalla Lega che si attendeva la risposta.

DI MAIO FREDDIE MERCURY

 

E Salvini, compresa la minaccia, ha detto che oggi in Consiglio dei ministri porterà la flat tax «il vero tema urgente». Il tentativo del vicepremier è rovesciare il gioco dell' altro vicepremier, che prova a sfruttare le inchieste come un lavacro politico per restituirsi al proprio elettorato mondo dalle incertezze nella gestione della cosa pubblica. «Ma non c' è un' emergenza morale come si vuol far credere», ha replicato infatti il sottosegretario leghista Rixi per incastrare Di Maio: «C' è piuttosto una emergenza economica, ci sono le famiglie italiane che ogni giorno si impoveriscono. E se il governo non risolve questo problema il governo non ha senso».

di maio

 

Il malumore ormai è collera, nel Carroccio si attende il 27 di maggio per «vedere quanti voti prenderemo e poi decidere». Ma sebbene i grillini finora non abbiano recuperato consensi come avevano sperato, nei loro sondaggi i leghisti ammettono di aver registrato «una prima certa qual flessione». A questo punto il caso Siri è davvero un fatto marginale, perché se Di Maio nella Lega è considerato «il braccio politico di Davigo», significa che non ci sono più margini e che arrivare alle Europee con questo quadro politico sarà già un' impresa.

 

matteo salvini giancarlo giorgetti

Giorgetti (per ora) invita al silenzio e risponde ai messaggi indignati con un emoticon in cui spicca un' aureola. Ma persino al capogruppo al Senato Romeo - solitamente compassato - è finita per scappare la frizione: «Ricordo quando un grillino in uno studio televisivo mi ha detto che grazie al governo insieme a loro, noi avremmo espiato le nostre colpe. Loro dovrebbero ringraziare noi, che gli abbiamo fatto capire cosa vuol dire governare». Parole da titoli di coda, pronunciate mentre si teneva un vertice per la candidatura di Milano e Cortina ai Giochi invernali. Nella sede del Coni, presenti tutte le istituzioni, la tempesta politica è rimasta per ore fuori dalla porta. «Mi raccomando», ha concluso il presidente del Comitato olimpico Malagò: «Il 24 giugno si voterà a Losanna. Una crisi di governo rischierebbe di compromettere l' obiettivo». Fino a fine giugno così?

massimiliano romeo matteo salvini riccardo molinariGIORGETTI E SALVINIsiri salvini

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…