grillo di maio

I MEGLIO POSTI! – I GRILLINI SI PORTANO AVANTI CON IL LAVORO E GIA’ PENSANO AI FUTURI MINISTRI DEL LORO GOVERNO – NINO DI MATTEO ALL’INTERNO. ALL’ECONOMIA DI MAIO VUOLE “UN PREMIO NOBEL ALL’ECONOMIA”. L’ULTIMO, PERO’, E’ MORTO NEL 2003, FRANCO MODIGLIANI. IL CANDIDATO PREMIER PENTASTELLATO SI CONFONDE CON IL “NOBEL DEL MANAGEMENT”…

1. ALTRA GAFFE DI DI MAIO

Ilario Lombardo per la Stampa

 

di maio silvia virgulti 1di maio silvia virgulti 1

«L' unico finora che ci ha confermato la sua disponibilità è il nostro futuro ministro dell' Interno, il pm...». Prima casella certa del possibile governo a 5 Stelle: il magistrato a cui si riferisce la fonte del M5S che ha parlato con la Stampa è Nino Di Matteo, toga Antimafia molto apprezzata dai 5 Stelle, che dunque non andrà al ministero della Giustizia come si è ipotizzato in un primo momento, ma al Viminale.

 

Anche perché a vestire i panni del Guardasigilli dovrebbe essere non un magistrato, ma un avvocato, il deputato Alfonso Bonafede, braccio destro di Luigi Di Maio che proprio ieri ha avuto l' onore di presentare il programma giustizia sul blog di Beppe Grillo. Fu sempre Bonafede, tra l' altro, a organizzare, a fine maggio, il convegno in cui Di Matteo, generoso di elogi per i grillini, si espose in maniera inequivocabile su un suo possibile impegno in politica.

 

Uno spiraglio che ha spalancato una porta. La lotta alla mafia, alla corruzione, la sfida della sicurezza di fronte al grande esodo africano: Di Matteo sa quali sono gli obiettivi e sta già pregustando il sogno inconfessato di essere lui il ministro dell' Interno che annuncerà la cattura del superboss di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro.

 

NINO DI MATTEO CON LA SCORTANINO DI MATTEO CON LA SCORTA

A saldare la vicinanza al M5S sarà un cerimoniale istituzionale, la consegna al pm, per mano della sindaca grillina Virginia Raggi, della cittadinanza onoraria di Roma, prevista il 25 luglio. Nella simbologia pentastellata un altro rito di iniziazione. Come lo sono stati i convegni, sul lavoro, sulla giustizia, sull' economia organizzati nel corso degli ultimi due mesi. Una vetrina per accreditare il volto governativo del M5S, incarnato da Di Maio, prossimo candidato premier, e un modo per prendere contatto con le diverse galassie di esperti.

 

FRANCO MODIGLIANIFRANCO MODIGLIANI

Sono giorni di intensa ricerca nel M5S: la squadra che Di Maio presenterà a settembre, quando, salvo sorprese, verrà incoronato da Grillo, sarà un mix di tecnici e politici. Con i primi che andranno a coprire i ministeri più strategici, Economia, Sviluppo economico, Difesa, Lavoro. Il mese di luglio sarà centrale per i colloqui con cui i grillini stanno sondando la disponibilità dei profili individuati.

 

La fonte del M5S che ci svela la destinazione di Di Matteo lascia filtrare anche due indizi utili a individuare su chi stanno puntando i grillini per il Tesoro e il Mise. «Voglio vedere se diranno che siamo incompetenti e non abbiamo una squadra all' altezza di fronte a un Nobel per l' Economia e a una collaboratrice del governo inglese». Un Nobel per l' economia italiano?

 

Giovanni DosiGiovanni Dosi

L' ultimo e l' unico a vincerlo è stato nel lontano 1985 Franco Modigliani, morto nel 2003. Il riferimento invece è a Giovanni Dosi, direttore dell' Istituto di Economia della Scuola Sant' Anna di Pisa: il primo europeo a vincere nel 2016 il Tim Wiley distinguished scholar award, definito il "Nobel del management".

 

A lavorare come consulente del governo inglese è stata invece Mariana Mazzucato, economista dell' Università del Sussex e autrice del libro «Lo Stato innovatore», titolo del convegno organizzato a maggio dal M5S . Ospiti d' onore in quell' occasione erano entrambi gli studiosi, tra l' emozione della deputata in commissione Bilancio Laura Castelli e di Massimiliano Gambardella, economista in forza all' ufficio legislativo dopo essere stato trombato alle elezioni del 2013. Castelli e Gambardella si stanno occupando del fronte economico della ricerca di ministri e tecnici del futuro governo.

Mariana MazzucatoMariana Mazzucato

 

Dosi sarebbe destinato al Tesoro («per ora non ho ricevuto offerte» spiega alla Stampa ), Mazzucato al Mise. Il motto è «più industria e meno finanza», una ricetta innaffiata di maggiore statalismo che porterebbe anche al nome di Leonardo Becchetti, professore di Tor Vergata e altro economista nel ventaglio di possibilità sondate. Sembrano chiudersi invece le porte per Marcello Minenna, ex assessore al Bilancio di Raggi. Su di lui, sospettato di essere in fase di autoaccreditamento, pesa ancora troppo la lacerante vicenda romana.

 

2. IN POLITICA PER PROSEGUIRE IL LAVORO FATTO CON LA TOGA

Riccardo Arena per la Stampa

 

Scende in campo o no?

«Né sì né no». Sibillino, abituato alla sottigliezza del diritto, Nino Di Matteo ribadisce di essere favorevole all' impegno di un magistrato in politica, a condizione che gli tocchi fare qualcosa di consono al suo lavoro in toga. Già dato per candidato dei Cinque Stelle alla presidenza della Regione Sicilia e ora che quell' ipotesi è svanita risponde alle domande sulle ultime indiscrezioni, ribadendo la posizione espressa durante convegno alla Camera il 31 maggio.

 

NINO DI MATTEONINO DI MATTEO

«Quelle cose le confermo anche adesso». Il pm, recentemente trasferito da Palermo alla Direzione nazionale antimafia, costretto a vivere sotto scorta per i progetti di morte ai suoi danni esternati dalla mafia, sta per ricevere la cittadinanza onoraria di Roma, un Comune ad amministrazione pentastellata.

 

Vero o falso, dottore Di Matteo? Farà il ministro con il Movimento di Grillo?

«Le cose che ho affermato a fine maggio le ho dette perché le penso e a prescindere da ogni eventuale, ipotetica proposta».

 

Perfetta non-risposta. Da politico consumato.

«Non ho cambiato idea. Mi sembra di essere chiaro».

 

Lei cioè ritiene che?

«Non sono pregiudizialmente contrario all' impegno di un magistrato in politica, soprattutto se questo significasse la naturale prosecuzione del lavoro svolto con la toga addosso».

IL PM NINO DI MATTEO IL PM NINO DI MATTEO

 

Che tradotto dal politichese-giudiziario significa?

«Significa che una cosa sarebbe fare il ministro o il sottosegretario alla Sanità, altro invece svolgere un ruolo politico, da tecnico, che abbia a che fare con la macchina della giustizia o con la lotta alla criminalità».

 

Detto in parole povere, significa ministro della Giustizia o degli Interni. Conferma o smentisce?

«Preferisco dire un' altra cosa».

 

Ancora?

DAVIGO TRAVAGLIODAVIGO TRAVAGLIO

«Alla Camera, presenti Davigo, Cantone e Travaglio, aggiunsi che l' unica condizione per l' ingresso in politica era che, dopo l' esaurimento dell' incarico o del mandato, si stabilisse l' impossibilità di tornare a svolgere il ruolo di magistrato. Al di là del modo del singolo di essere imparziale, c' è un' immagine di terzietà che viene meno, nella pubblica opinione».

 

Però lei parlava di giustizia, corruzione e mafia: sembrava il suo programma e Marco Travaglio le chiese se volesse fare il guardasigilli.

«E io non ho detto che non farò il ministro della Giustizia, né che lo farò: a parte che nessuno me lo propone».

 

Sicuro?

RAFFAELE CANTONERAFFAELE CANTONE

«Davigo e Cantone, che parlarono prima di me, bollarono negativamente il nostro eventuale impegno in politica. Io risposi che, a determinate condizioni, un magistrato può contribuire in maniera positiva all' elaborazione di linee politiche che rappresentino la prosecuzione dell' impegno in toga».

 

Le priorità di un ministro-magistrato?

«La lotta al sistema mafioso e corruttivo, e questo quale che sia il colore del governo. Finora i governi non hanno mai dimostrato di considerare una priorità assoluta la lotta al sistema criminale integrato. I dati relativi al numero dei detenuti condannati per corruzione conferma che la lotta alla criminalità è a due velocità».

 

Lei sarebbe un ministro giustizialista?

NINO DI MATTEONINO DI MATTEO

«La mia sortita del 31 maggio provocò un editoriale di Cerasa sul Foglio. Non se la prese con i magistrati giustizialisti ma, con grande acume, elogiò la magistratura cosiddetta moderata, che reagisce ai giustizialisti».

 

Che sarebbero?

«Io e Davigo».

Ultimi Dagoreport

procuratore milano viola procura milano luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

FLASH! – MA GUARDA UN PO’... “EMERGE CHE IN AMBIENTI GIUDIZIARI SI È VALUTATO DI ESEGUIRE LE PERQUISIZIONI SOLO LA SCORSA SETTIMANA E NON A SETTEMBRE PER NON CONDIZIONARE L'ESITO DELL'OPS SU MEDIOBANCA ANCHE PERCHÉ LE INDAGINI NON SONO CHIUSE. ABBASTANZA PER IPOTIZZARE CHE IL RUOLO DELLA PROCURA POSSA DIVENTARE CRUCIALE NELLA FORMAZIONE DELLE LISTE PER IL RINNOVO DEI PROSSIMI CDA. IN PRIMAVERA TOCCHERÀ AI VERTICI DI BPM E DI MPS…” (BALESTRERI E SIRAVO PER “LA STAMPA”)

ignazio la russa matteo salvini giorgia meloni maurizio lupi

DAGOREPORT: HOMO HOMINI “LUPI” - DIVENTATO UN BRAVO SOLDATINO DELLA FIAMMA, PER LA SERIE "IN POLITICA NON SI SA MAI...", IL MODERATISSIMO CIELLINO MAURIZIO LUPI SI BARCAMENA TRA I FRATELLI LA RUSSA E I FRATELLI D'ITALIA - ALLE LUSINGHE DI CANDIDARLO NEL 2027 A SINDACO DI MILANO DI 'GNAZIO, ORA AGGIUNGONO LE COCCOLE DELLA DUCETTA CHE SI E' SCAPICOLLATA ALL’ASSEMBLEA DEL NANO-PARTITO FONDATO DAL SOSIA DELLA FIGLIA DI FANTOZZI - ESSI': SE PASSA LA NUOVA LEGGE ELETTORALE, CON SOGLIA DEL 40%, ANCHE L’1% DI “NOI MODERATI” POTREBBE SERVIRE ALLA MELONA PER DE-SALVINIZZARE LA MAGGIORANZA... - VIDEO

antonio tajani pier silvio berlusconi marina roberto occhiuto deborah bergamini pietro labriola alessandro cattaneo

DAGOREPORT – QUALCOSA DI GROSSO SI STA MUOVENDO IN FORZA ITALIA: STUFA DI ESSERE PRESA PER I FONDELLI DAL PARACULISMO POLITICO DI TAJANI E DEI SUOI COMPARI SETTANTENNI GASPARRI E BARELLI, MARINA BERLUSCONI DA' IL VIA LIBERA AL CAMBIO DI LEADERSHIP IN FORZA ITALIA: IL PRESCELTO E' ROBERTO OCCHIUTO, REDUCE DA UNA TRIONFALE RICONFERMA ALLA PRESIDENZA DELLA REGIONE CALABRIA - IL PROSSIMO 17 DICEMBRE IL 56ENNE GOVERNATORE LANCERÀ LA SUA CORRENTONA NAZIONALE IN UN LUOGO SIMBOLO DEL BERLUSCONISMO, PALAZZO GRAZIOLI, CONTORNATO DAI FEDELISSIMI DELLA CAVALIERA DI ARCORE, i "NORDISTI" DEBORAH BERGAMINI E ALESSANDRO CATTANEO - CHE C'AZZECCA ALL'EVENTO DI OCCHIUTO, LA PRESENZA DELL'AD DI TIM, PIETRO LABRIOLA? C'ENTRA LO SMANTELLAMENTO DEL SERVIZIO CLIENTI "TELECONTACT" DI TIM...

antonio angelucci tommaso cerno alessandro sallusti

FLASH – UCCI UCCI, QUANTI SCAZZI NEL “GIORNALE” DEGLI ANGELUCCI! NON SI PLACA L’IRA DELLA REDAZIONE CONTRO L’EDITORE E I POCHI COLLEGHI CHE VENERDÌ SI SONO ZERBINATI ALL'AZIENDA, LAVORANDO NONOSTANTE LO SCIOPERO CONTRO IL MANCATO RINNOVO DEL CONTRATTO NAZIONALE E PER CHIEDERE ADEGUAMENTI DEGLI STIPENDI (ANCHE I LORO). DOPO LO SCAMBIO DI MAIL INFUOCATE TRA CDR E PROPRIETÀ, C’È UN CLIMA DA GUERRA CIVILE. L’ULTIMO CADEAU DI ALESSANDRO SALLUSTI, IN USCITA COATTA (OGGI È IL SUO ULTIMO GIORNO A CAPO DEL QUOTIDIANO). AL NUOVO DIRETTORE, TOMMASO CERNO, CONVIENE PRESENTARSI CON L'ELMETTO DOMANI MATTINA...

elly schlein giuseppe conte giorgia meloni rocco casalino

DAGOREPORT - QUESTA VOLTA, ROCCO CASALINO HA RAGIONE: ELLY SCHLEIN SULLA QUESTIONE ATREJU “HA SBAGLIATO TUTTO” - LA GRUPPETTARA DEL NAZARENO, CHIEDENDO UN FACCIA A FACCIA CON GIORGIA MELONI, HA DIMOSTRATO DI ESSERE ANCORA UNA VOLTA UN’ABUSIVA DELLA POLITICA. HA SERVITO SUL PIATTO D’ARGENTO ALLA DUCETTA L’OCCASIONE DI FREGARLA, INVITANDO ANCHE GIUSEPPE CONTE PER UN “THREESOME” IN CUI LA PREMIER AVREBBE SPADRONEGGIATO – IN UN CONFRONTO A TRE, CON ELLY E PEPPINIELLO CHE SI SFANCULANO SULLA POLITICA INTERNAZIONALE, DAL RIARMO ALL’UCRAINA, E FANNO A GARA A CHI SPARA LA “PUTINATA” O LA “GAZATA” PIÙ GROSSA, LA DUCETTA AVREBBE VINTO A MANI BASSE – QUEL FURBACCHIONE DI CONTE NON SI TIRA INDIETRO: NONOSTANTE LA DEM SI SIA SFILATA, LUI CONFERMA LA SUA PRESENZA AL DIBATTITO: "MI DISPIACE DEL FORFAIT DI ELLY, PER ME È IMPORTANTE CHE CI SIA UN CONFRONTO E POTEVAMO FARLO ANCHE INSIEME. POTEVAMO INCALZARE LA PREMIER..."