roberto vannacci stefano valdegamberi vito comencini

I PUTINIANI BATTONO I TACCHI PER VANNACCI – GIOVEDÌ 11 GENNAIO IL GENERALE SCRIBACCHINO PRESENTERÀ IL SUO LIBRO ALLA PRESENZA DI ALCUNI DEI PRINCIPALI SUPPORTER ITALIANI DI “MAD VLAD”: CI SARANNO L’EX DEPUTATO LEGHISTA VITO COMENCINI E IL CONSIGLIERE REGIONALE STEFANO VALDEGAMBERI. FURONO LORO GLI ARTEFICI DEL PRIMO RICONOSCIMENTO AL MONDO DELL’ANNESSIONE RUSSA DELLA CRIMEA, NEL 2014 – IL GIALLO SULL’ESPERIENZA MOSCOVITA DI VANNACCI E QUELLO SULLA CANDIDATURA ALLE EUROPEE

Estratto dell’articolo di Giuliano Foschini e Fabio Tonacci per www.repubblica.it

 

ROBERTO VANNACCI PRESENTA IL MONDO AL CONTRARIO A VERONA

Giovedì 11 gennaio, alle 20.30, in un albergo di Verona ci sarà un incontro a cui parteciperanno alcuni dei principali supporter italiani della Russia di Vladimir Putin. Il centro dell’incontro però non sarà Mosca. Ma il generale Roberto Vannacci, e il suo libro, il Mondo al contrario.

 

Il militare in carriera – rientrato da pochi giorni al lavoro con il prestigiosissimo incarico di capo di stato maggiore delle forze operative terrestri – discuterà del suo testo al centro delle polemiche da mesi – per alcuni dei suoi passi omofobi e razzisti - con accanto personaggi legati tra loro da una, meglio due circostanze: sono tutti filo-putiniani. O con un presente o passato nella Lega.

 

stefano valdegamberi 4

Ci sarà infatti Vito Comencini, parlamentare veronese, che all’inizio della guerra in Ucraina, da San Pietroburgo dove era in vacanza con sua moglie russa, si era detto pronto a correre in Donbass per “portare solidarietà" ai profughi russi: “l’invasione dell’Ucraina è una conseguenza della guerra in Donbass e del mancato rispetto ucraino degli accordi di Minsk” aveva detto in un’intervista a Repubblica.

 

VITO COMENCINI - INCONTRO PUBBLICO PRO-PUTIN SULLA GUERRA IN UCRAINA

Accanto a Comencini e Vannacci si siederà il consigliere regionale Stefano Valdegamberi, un ultras del presidente russo. E soprattutto, secondo un’inchiesta di Occrp, il portale internazionale di giornalismo investigativo, a libro paga del Cremlino. “Mi rifiuto di commentare le fake news – ha detto al Foglio lo scorso anno - Io conosco bene i russi, i loro sentimenti, i loro torti ma anche le loro ragioni: non possiamo soltanto colpevolizzarli. Se fossi uno stratega, il nordest dell’Italia sarebbe tra i primi obiettivi di un eventuale attacco nucleare”.

 

roberto vannacci nel 2018

A legare Valdegamberi a Comencini l’amore per la Crimea e la convinzione che il comportamento del governo russo sia cristallino: proprio grazie alla loro iniziativa, infatti, il Veneto fu il primo ente al mondo a riconoscere l’annessione della penisola ucraina nel 2014. Provvedimento che poi il Consiglio fu costretto a cancellare in tutta fretta.

 

Nell’ultimo periodo Valdegamberi è stato grande sponsor del vaccino russo Sputnik, anche se poi è diventato sostenitore dei no vax oltre a sposare posizioni rigidissime della destra ultracattolica. Ma sempre lui ha recentemente meritato titoli di cronaca per un altro delirio: ha dato della “satanista” ad Elena Cecchettin, la sorella di Giulia, la studentessa uccisa dal suo ex fidanzato, diventata simbolo della battaglia contro i femminicidi.

 

A organizzare l’incontro di Verona […] è stato un terzo politico, il consigliere comunale – leghista, poi transitato in una lista civica – Rosario Russo, difensore oltranzista della famiglia tradizionale, da sempre vicino a Comencini. […]

 

vito comencini

Ma perché i filo-putiniani sono con Vannacci? Nei mesi scorsi è venuta fuori la vicinanza di Vannacci al governo russo, maturata nel periodo in cui il militare ha lavorato proprio a Mosca nell’ambasciata italiana, prima di essere espulso insieme con gli altri diplomatici. Avvenne come gesto di reazione della Russia a una decisione analoga presa dall’Italia, dopo lo scandalo Biot, l’ufficiale di Marina condannato per aver venduto segreti militari proprio ai russi. Tale vicinanza è stata respinta con sdegno dal generale, anche di recente in occasione di un botta e risposta con Bruno Vespa.

 

Non è un mistero però che i rapporti di Vannacci con i suoi omologhi russi fossero ottimi: era il suo lavoro, certo. Ma il militare italiano non ha mai nascosto una certa sua contrarietà al fronte atlantico […]. [...]

 

roberto vannacci a marina di pietrasanta

“Chiedo al ministro della Difesa, Guido Crosetto: è tutto normale?” dice il parlamentare di Italia viva, e membro del Copasir, Enrico Borghi. [...]

 

Non è tutto: perché secondo molti proprio la presentazione del libro in Veneto sarebbe soltanto l’antipasto della candidatura alle Europee, proprio con la Lega, del generale Vannacci. “Si può fare campagna elettorale in divisa?” si chiede ancora Borghi. Forse tra 10 giorni a Verona potrebbe arrivare qualche risposta.

IL POST DI STEFANO VALDEGAMBERI SU ELENA CECCHETTIN

ROBERTO VANNACCI AD ANAGNI

Luciano Sandona, Roberto Ciambetti e Stefano Valdegamberi, in Crimea nel 2017 stefano valdegamberi 3stefano valdegamberi e roberto ciambetti

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni matteo salvini adolfo urso abodi giorgetti tajani giorgio armani

UN PO’ PIU’ DI RISPETTO SE LO MERITAVA GIORGIO ARMANI DA PARTE DEL GOVERNO – SOLO IL MINISTRO DELL’UNIVERSITA’, ANNA MARIA BERNINI, HA RESO OMAGGIO ALL’ITALIANO PIU’ CONOSCIUTO AL MONDO RECANDOSI ALLA CAMERA ARDENTE DOVE, TRA SABATO E DOMENICA, SONO SFILATE BEN 16 MILA PERSONE - EPPURE MILANO E’ A DUE PASSI DA MONZA, DOVE IERI ERA PRESENTE AL GP, OLTRE AL VICEPREMIER MATTEO SALVINI, IL MINISTRO DELLO SPORT ANDREA ABODI, SMEMORATO DEL PROFONDO LEGAME DELLO STILISTA CON BASKET, CALCIO, TENNIS E SCI - A 54 KM DA MILANO, CERNOBBIO HA OSPITATO NEL WEEKEND TAJANI, PICHETTO FRATIN, PIANTEDOSI, CALDERONE E SOPRATTUTTO ADOLFO URSO, MINISTRO DEL MADE IN ITALY, DI CUI ARMANI E’ L’ICONA PIU’ SPLENDENTE – E IGNAZIO LA RUSSA, SECONDA CARICA DELLO STATO, DOMENICA ERA A LA SPEZIA A PARLARE DI ''PATRIOTI'' AL DI LA’ DI RITUALI POST E DI ARTICOLETTI (MELONI SUL “CORRIERE”), UN OMAGGIO DI PERSONA LO MERITAVA TUTTO DAL GOVERNO DI CENTRODESTRA PERCHE’ ARMANI E’ STATO UN VERO “PATRIOTA”, AVENDO SEMPRE PRESERVATO L’ITALIANITA’ DEL SUO IMPERO RIFIUTANDO LE AVANCES DI CAPITALI STRANIERI…

giorgia meloni mantovano alfredo giovanbattista fazzolari gian marco chiocci rossi

DAGOREPORT - CHI AVEVA UN OBIETTIVO INTERESSE DI BRUCIARE IL DESIDERIO DI GIORGIA MELONI, PIÙ VOLTE CONFIDATO AI SUOI PIÙ STRETTI COLLABORATORI, DI ARRUOLARE L’INGOMBRANTE GIAN MARCO CHIOCCI COME PORTAVOCE? - IN BARBA ALLA DIFFIDENZA DEI VARI SCURTI, FAZZOLARI E MANTOVANO, FU L’UNDERDOG DE’ NOANTRI A IMPORRE FORTISSIMAMENTE (“DI LUI MI FIDO”) COME DIRETTORE DEL TG1 L’INTRAPRENDENTE CHIOCCI, DOTATO DI UNA RETE RELAZIONALE RADICATA IN TUTTE LE DIREZIONI, DAL MONDO DELLA SINISTRA ALL’INTELLIGENCE DI DESTRA - BEN CONOSCENDO IL CARATTERINO DELL’EX DIRETTORE DE “IL TEMPO” E ADNKRONOS, BEN LONTANO DALLA DISPONIBILITÀ AD ACCETTARE ORDINI E DINIEGHI, OCCORREVA CORRERE AI RIPARI PRIMA CHE LA SGARBATELLA PROCEDESSE ALL’INFELICE NOMINA, FACENDO CIRCOLARE LA VOCE DEL SUO TRASLOCO DALLA DIREZIONE DEL TG1 A BRACCIO MEDIATICO DELLA PREMIER - NEL CASO, SEMPRE PIÙ LONTANO, DI VEDERE CHIOCCI A PALAZZO CHIGI, ALLORA VORRÀ DIRE CHE L’EQUILIBRIO DI POTERI ALL’INTERNO DELLA FIAMMA MAGICA È FINITO DAVVERO IN FRANTUMI...

marcello viola alberto nagel giorgia meloni francesco gaetano caltagirone luigi lovaglio mps mediobanca piazza affari

DAGOREPORT - MEDIOSBANCA! I GIOCHI ANCORA NON SONO FATTI. E LE PREMESSE PER UN FUTURO DISASTRO SONO GIÀ TUTTE SUL TAVOLO - AL DI LÀ DELLE DECISIONI CHE PRENDERÀ LA PROCURA DI MILANO SUL PRESUNTO “CONCERTO” DEL QUARTETTO CALTA-GIORGETTI-LOVAGLIO-MILLERI NELLA PRIVATIZZAZIONE DEL 15% DI MPS, IL PROGETTO TANTO AUSPICATO DA GIORGIA MELONI DI DARE VITA A UN TERZO POLO BANCARIO, INTEGRANDO MPS, BPM E MEDIOBANCA, SI È INCAGLIATO DI BRUTTO: LO VUOLE SOLO FRATELLI D’ITALIA MENTRE FORZA ITALIA SE NE FREGA E LA LEGA E' CONTRO, SAPENDO BENISSIMO CHE L’OBIETTIVO VERO DEL RISIKONE BANCARIO È QUEL 13% DI GENERALI, IN PANCIA A MEDIOBANCA, NECESSARIO PER LA CONQUISTA CALTAGIRONESCA DEL LEONE DI TRIESTE - AL GELO SCESO DA TEMPO TRA CALTA E CASTAGNA (BPM) SI AGGIUNGE IL CONFLITTO DI CALTA CON LOVAGLIO (MPS) CHE RISCHIA DI ESSERE FATTO FUORI PER ‘’INSUBORDINAZIONE’’ - ANCHE LA ROSA DEI PAPABILI PER I NUOVI VERTICI DI MEDIOBANCA PERDE PETALI: MICILLO HA RIFIUTATO E VITTORIO GRILLI NON È INTERESSATO - LA BOCCIATURA DELL’OPERAZIONE DI FITCH, CHE VALUTA MPS CON UN RATING PIÙ BASSO RISPETTO A MEDIOBANCA - LAST BUT NOT LEAST: È SENZA FINE LO SCONTRO TRA GLI 8 EREDI DEL VECCHIO E IL CEO MILLERI, PARTNER DEVOTO DI CALTARICCONE…