paola severino

VOLETE UNA DONNA AL COLLE? TRA I “QUIRINABILI” C’E’ ANCHE PAOLA SEVERINO, EX MINISTRO DELLA GIUSTIZIA DEL GOVERNO MONTI - MASSIMO FRANCO: “E’ UNO DEGLI AVVOCATI PIÙ INFLUENTI DELLA NOMENKLATURA ROMANA. È IL LEGALE PIÙ ASCOLTATO DEL COSTRUTTORE CALTAGIRONE. SONO TANTI I POTENTI CHE SI RIVOLGONO A LEI, FACENDOLE GUADAGNARE, OLTRE A MOLTI SOLDI, LA FAMA DI “AVVOCATESSA DELL'ÉLITE”. MA DENTRO FORZA ITALIA C'È CHI NON LE PERDONA DI ESSERE L'AUTRICE DI QUELLA “LEGGE SEVERINO” PER EFFETTO DELLA QUALE NEL NOVEMBRE DEL 2013 BERLUSCONI FU FATTO DECADERE DA SENATORE…”

paola severino elisabetta belloni foto di bacco

Massimo Franco per il “Corriere della Sera”

 

Raccontano che entrando nel suo grande studio di avvocato penalista in piazza della Libertà, nel quartiere romano di Prati, non dimentichi mai di fermarsi un attimo davanti a una scultura in bronzo che tiene in corridoio. È un grande corno con la testa di Pulcinella, agganciato al soffitto con un anello, opera di un artista napoletano, che spicca tra i quadri d'autore e un'armatura da samurai. «Una carezzina gliela do», dice quasi a se stessa Paola Severino sfiorando il corno.

 

paola severino luciana lamorgese francesco starace foto di bacco

Ma è difficile pensare a questa concessione alla scaramanzia partenopea, in una donna che ha costruito, più di una carriera, un profilo professionale con una tenacia declinata al femminile in ambienti maschili e maschilisti: al punto da essere percepita oggi non come una candidata ma certo una «candidabile» al Quirinale. Chi la conosce sostiene che le piacerebbe vedere al posto di Sergio Mattarella la Guardasigilli Marta Cartabia; e che ritiene il premier Mario Draghi la persona che «meriterebbe di andare al Quirinale, perché non dev' essere una colpa il fatto di essere bravi». E lei, «prima della classe» non politica, non ci pensa?

 

paola severino marta cartabia foto di bacco

Lei, giurano, si limita a osservare, accudita dai colleghi di università che per stima, o magari solo per gratificarla, le profetizzano un futuro presidenziale. Sta al gioco, e assiste a quelli altrui, convinta da tempo che se non passerà Draghi dalle prime votazioni «si rischia un putiferio». Dalla politica, tranne la parentesi come ministro della Giustizia durante il governo di Mario Monti dal 2011 al 2013, è sempre stata distante. Quando l'attuale senatore a vita le propose di candidarsi nel 2013, declinò l'offerta, tornando alla professione e all'insegnamento.

 

paola severino foto di bacco

Sarebbe difficile darle una collocazione precisa negli schieramenti. È lontana dai partiti, sebbene non dal potere. Ma lo declina nei consigli di amministrazione, nelle aule di tribunale e in quelle universitarie. È questo l'ambiente in cui si è sempre mossa, rendendola uno degli avvocati e dei terminali più influenti della nomenklatura romana. Prima rettore e ora vicepresidente della Luiss, l'università creata a Roma dalla Confindustria.

 

paola severino foto di bacco

Avvocato difensore in anni meno recenti di Romano Prodi, ex presidente dell'Iri, poi premier e numero uno della Commissione europea. E da tempo, Paola Severino è il legale più ascoltato del costruttore, editore e finanziere Francesco Gaetano Caltagirone: tra i tanti potenti che si rivolgono a lei, facendole guadagnare, oltre a molti soldi, la fama di «principessa del Foro»; e l'altra, venata dalle invidie, di «avvocatessa dell'élite»: definizione raccolta in ambienti grillini, quasi come antitesi agli «avvocati del popolo» arruolati dal M5S.

 

Eppure, qualche giorno fa Draghi l'ha nominata presidente della Scuola nazionale d'amministrazione. La Sna è un'istituzione arrugginita che Severino dovrebbe avvicinare all'Ena francese: la fucina della dirigenza pubblica che sforna premier e presidenti. Incarico di quattro anni, a titolo gratuito. Ma Severino rivendica sempre anche di avere istituito una fondazione che assiste legalmente i detenuti troppo poveri per permettersi un difensore vero. È quello, il suo mondo da quando la sua famiglia originaria di Napoli, padre magistrato, si trasferì a Roma.

paola severino foto di bacco (2)

 

Ora che il nome spunta come ipotesi di scuola «se bisogna andare su una donna», per il Quirinale, si dilata l'immagine di lontananza dalla politica. È vero, ha ottimi rapporti col segretario del Pd, Enrico Letta; ma per ragioni universitarie. Quando Letta dirigeva SciencePo a Parigi, le ha chiesto di aprire un canale con la Luiss, creando tra i due atenei dei «Dialoghi italo-francesi». Ancora, Draghi, col ministro di FI Renato Brunetta, le hanno affidato l'incarico di riplasmare la Sna. Ma dire che questo la rende una candidata di Silvio Berlusconi è come minimo opinabile.

 

massimo bray paola severino foto di bacco

Chi l'ha sondata si è sentito rispondere che «nessuno può considerarsi candidato senza compiere un atto di arroganza. Il potere assoluto è del Parlamento». Tra l'altro, dentro FI c'è chi non le perdona di essere l'autrice, come Guardasigilli del governo Monti, di quella «legge Severino» per effetto della quale nel novembre del 2013 Berlusconi fu fatto decadere da senatore.

 

«Mezzo parlamento non la voterebbe per la sua legge...», sibila chi la percepisce oscuramente come un'insidia. La maternità di quella misura le è stata affibbiata come una patente giustizialista. E questa, forse, è la critica che le brucia di più. Quando una persona gliel'ha riferita, con freddezza ha risposto: «Sono sempre stata garantista. Lo dice la mia biografia di avvocato, e non solo». In qualche modo lo dice anche il suo amore per il teatro. Ai suoi studenti universitari faceva simulare i processi come in un film. Ma recita anche lei.

lucia annunziata enrico letta paola severino foto di bacco

 

Salì sul palcoscenico nel 2003, al Festival dei Due Mondi di Spoleto, all'inizio di una serie di «Processi alla Storia» dove doveva difendere un'assassina rea confessa della Rivoluzione francese, Charlotte Corday. Accusatore: l'allora «stella» Antonio Di Pietro, pm di Mani pulite. Severino quel giorno perse il «processo», ma da allora ha difeso molti personaggi storici, in spettacoli rappresentati davanti soprattutto al pubblico della Roma che conta.

 

paola severino e giuliano amato

E accanto a «teatranti» eccellenti: magistrati, imprenditori, gli stessi Gianni Letta e Pier Ferdinando Casini, e altri «candidabili». Una volta chiesero a Ronald Reagan se un attore poteva essere presidente degli Stati Uniti. Reagan rispose, fulmineo: «Mi chiedo se un presidente possa non essere anche attore». Quando le hanno raccontato l'aneddoto, Paola Severino ha annuito, sostenendo di essere totalmente d'accordo con Reagan: in primo luogo come avvocato. È solita dire che «il teatro rende vivo il diritto». E il Quirinale, in fondo, è il primo palcoscenico d'Italia.

paola severino col marito paolo di benedettogiovanni fiandaca paola severino

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT – IL DESIDERIO DI FARSI INCORONARE REGINA D'ITALIA, PER IL MOMENTO, LA MELONA LO DEVE RIPORRE NEL CASSETTO DEI SOGNI - L’INDICAZIONE DEL NOME DEL PREMIER SULLA SCHEDA ELETTORALE, BOCCIATA DA TUTTI I PARTITI CHE NON INTENDONO FINIRE CANNIBALIZZATI DALLA MELONI, STA MANDANDO IN PEZZI FORZA ITALIA - TAJANI FA IL POSSIBILISTA E GLI AZZURRI ESPLODONO. LASCIAMO POI PERDERE LA FAMIGLIA DI ARCORE CHE VEDREBBE SPARIRE IL NOME BERLUSCONI DAL SIMBOLO DEL PARTITO - A MILANO SI VOCIFERA DI UN TERRIBILE SCAZZO AL CALOR BIANCO TRA UN TAJANI IN MODALITA' RIBELLE E CRISTINA ROSSELLO, VICINISSIMA A MARINA - L'IDEONA DI FARSI INCORONARE "SUA MAESTA' GIORGIA I" FA STORCERE IL NASO ANCHE AI VARI POTENTATI SOTTERRANEI DEI FRATELLINI D’ITALIA (LOLLOBRIGIDA-LA RUSSA-RAMPELLI)...

zaia stefani salvini meloni fico schlein de luca

DAGOREPORT – L'ESITO DELLE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA E PUGLIA E' GIA’ SCRITTO MA SARA' IMPORTANTISSIMO PER “PESARE” OGNI PARTITO IN VISTA DELLE STRATEGIE PER LE POLITICHE DEL 2027 – I VOTI DELLE VARIE LISTE POTREBBERO CAMBIARE GLI EQUILIBRI INTERNI ALLE COALIZIONI: SE IN CAMPANIA E PUGLIA LE LISTE DI DECARO E DI DE LUCA FARANNO IL BOTTO, PER L'EX ROTTAMATRICE DI ''CACICCHI'' CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA SAREBBE UNO SMACCO CHE GALVANIZZEREBBE LA FRONDA RIFORMISTA DEL PD - ANCHE PER CONTE, UN FLOP DEL SUO CANDIDATO ALLA REGIONE CAMPANIA, ROBERTO FICO, SCATENEREBBE LA GUERRIGLIA DEI GRILLINI CHE DETESTANO L'ALLEANZA COL PD - LADY GIORGIA TIENE D’OCCHIO LA LEGA: SE PRECIPITA NEI CONSENSI IN VENETO, DOVE E' STATA FATTA FUORI LA LISTA ZAIA, PROVEREBBE A SOSTITUIRE IL MALCONCIO CARROCCIO CON AZIONE DI CARLETTO CALENDA...

villa casa giorgia meloni antonio tajani matteo salvini

DAGOREPORT - AH, CHE STREGONERIA È IL POTERE: TRAFIGGE TUTTI. SOPRATTUTTO I PARVENU. E COSÌ, DA PALAZZO GRAZIOLI, CHE FU LA SEDE INFORMALE DI GOVERNO E DI BUNGA-BUNGA DI BERLUSCONI PREMIER, SIAMO PASSATI A "VILLA GRAZIOLI" CON LA NUOVA DOVIZIOSA DIMORA DELL’EX ABITANTE DELLA GARBATELLA, DOVE OCCUPAVA CON MADRE E SORELLA DUE DISGRAZIATE CAMERE E CUCINA - UN IMMOBILE CHE STA SOLLEVANDO UN POLVERONE DI POLEMICHE: VILLA O VILLINO? COL SOLITO AGOSTINO GHIGLIA CHE AVREBBE SOLLECITATO GLI UFFICI DELLA PRIVACY DI TROVARE UN MODO PER LIMITARE LE INFORMAZIONI DA RENDERE PUBBLICHE ALLA CAMERA, IN RISPOSTA A UN’INTERROGAZIONE DELLA BOSCHI SULLA RISTRUTTURAZIONE DELLA VILLA – LA SINDROME DI "IO SO' GIORGIA E NUN ME FIDO DE NESSUNO!" HA POI TRASFORMATO LA MAGIONE NEL SUO BUNKER PERSONALE, LONTANO DAGLI SGUARDI E ORECCHIE INDISCRETE CHE INFESTANO PALAZZO CHIGI - TUTTO BENE QUANDO VENGONO CHIAMATI A RAPPORTO I SUOI FEDELISSIMI, MOLTO MENO BENE QUANDO TOCCA AGLI ALTRI, AGLI “ESTRANEI” DELLA CONVENTICOLA MELONIANA. DAL CENTRO DI ROMA PER RAGGIUNGERE “VILLA GRAZIOLI” CI VOGLIONO, IN LINEA D’ARIA, BEN 40 MINUTI DI MACCHINA. ANCHE DOTATI DI SIRENE E LAMPEGGIANTI, È “UN VIAGGIO”…. - VIDEO

simone canettieri giorgia arianna meloni

DAGOREPORT - MASSÌ, CON I NEURONI SPROFONDATI NELLA IRRITABILITÀ PIÙ SCOSSA, ARIANNA MELONI AVEVA URGENTE BISOGNO, A MO’ DI SOLLIEVO, DELL’ARTICOLO DI DEBUTTO SUL “CORRIERONE” DI SIMONE CANETTIERI - MESSA DALLA SORELLA GIORGIA A CAPO DELLA SEGRETERIA DI FDI, ARIANNA NON NE HA AZZECCATA UNA - ALLA PARI DI QUALSIASI ALTRO PARTITO DI MASSA, OGGI FDI SI RITROVA ATTRAVERSATO DA UNA GUERRIGLIA INTESTINA FATTA DI COLPI BASSI, RIPICCHE E SPUTTANAMENTI, INTRIGHI E COMPLOTTI – DALLA SICILIA (CASINO CANNATA-MESSINA) A MILANO (AFFAIRE MASSARI-LA RUSSA), FINO AL CASO GHIGLIA-RANUCCI, DOVE IL FILO DI ARIANNA SI È ATTORCIGLIATO PERICOLOSAMENTE INTORNO AL COLLO - CHE LA SORELLINA NON POSSIEDA LA ‘’CAZZIMMA’’ DEL POTERE, FATTA DI SCALTREZZA E ESPERIENZA, SE N'E' AMARAMENTE ACCORTA ANCHE LA PREMIER. E PUR AMANDOLA PIÙ DI SE STESSA, GIORGIA L’AVREBBE CHIAMATA A RAPPORTO PER LE SCELTE SBAGLIATE: SE IL PARTITO VA AVANTI COSÌ, RISCHIA DI IMPLODERE… - VIDEO

carlotta vagnoli flavia carlini

COME SIAMO POTUTI PASSARE DA ELSA MORANTE E MATILDE SERAO A CARLOTTA VAGNOLI? È POSSIBILE CHE SI SIA FATTO PASSARE PER INTELLETTUALI DELLE FEMMINISTE INVASATE CHE VERGAVANO LISTE DI PROSCRIZIONE ED EVOCAVANO METODI VIOLENTI E LA GOGNA PUBBLICA DIGITALE PER “FARE GIUSTIZIA” DEI PROPRI NEMICI? LA CHIAMATA IN CORREITÀ DEL SISTEMA EDITORIALE CHE HA UTILIZZATO QUESTE “VEDETTE” LETTERARIE SOCIAL DA MILIONI DI FOLLOWER PER VENDERE QUALCHE COPIA IN PIÙ – VAGNOLI PUBBLICA PER EINAUDI, FLAVIA CARLINI HA VERGATO UN ROMANZO INCHIESTA SULL’ITALIA DEL GOLPE INFINITO PER SEM (FELTRINELLI) . MA SULLA BASE DI COSA? BASTA AVERE UN MINIMO SEGUITO SOCIAL PER ESSERE ACCREDITATI COME SCRITTORI O DIVULGATORI?