giorgia meloni mario draghi gazzetta ufficiale

BUROCRAZIA CANAGLIA – SU 210 DECRETI ATTUATIVI PREVISTI DAL GOVERNO MELONI PER DAR CORSO ALLE MISURE DELLA LEGGE BILANCIO E AL PNRR A OGGI NE SONO STATI EMANATI APPENA 37 – SALE COSI’ A QUOTA 521 IL TOTALE DEI PROVVEDIMENTI MANCANTI, 221 LASCIATI “IN EREDITÀ” DA DRAGHI – RISULTATO? RIMANGONO BLOCCATI 17, 2 MILIARDI DI RISORSE DESTINATE A FAMIGLIE, IMPRESE ED ENTI – LA CLASSIFICA DEI MINISTERI PIU’ LENTI E INADEMPIENTI

Estratto dell’articolo di Paolo Baroni per “La Stampa”

 

GIANCARLO GIORGETTI E GIORGIA MELONI

Su 210 decreti attuativi previsti dal governo Meloni per dar corso alle misure inserite nella legge Bilancio, nel Pnrr e in una serie di altri provvedimenti, a oggi ne sono stati emanati appena 37. Altri 173, ovvero l'82,4%, devono ancora essere pubblicati facendo salire a quota 521 il totale dei provvedimenti mancanti col risultato di bloccare ben 17,2 miliardi di risorse destinate a famiglie, imprese ed enti che in questo modo non vengono distribuite e spese.

 

decreti attuativi

Di questi ben 7,4 miliardi riguardano 61 provvedimenti il cui termine di pubblicazione è nel frattempo scaduto e di questi, ben 48, riguardano il nuovo governo.

 

[…]

 

DRAGHI MELONI

Stando alla fotografia che scatta Openpolis, fondazione indipendente che raccoglie i dati sulle politiche pubbliche, nel complesso, calcolando anche le attuazioni richieste dai precedenti tre governi, sino a tutto il 20 aprile il totale dei decreti attuativi da adottare è arrivato a quota 1.975, mentre quelli già adottati sono stati 1.496. All'appello, secondo i dati raccolti presso l'Ufficio per il programma di governo, ne mancano 221 relativi al governo Draghi, 66 del governo Conte 2, e 19 del Conte 1.

 

La voce più rilevante, in termini economici, riguarda però la legge di Bilancio per il 2023: in questo caso i fondi non erogabili, per il momento, ammontano a 5,7 miliardi. Al secondo posto c'è il «Decreto Aiuti ter» con un ammontare di circa 2 miliardi di euro ancora da sbloccare. Al terzo posto (valore 1, 4 miliardi) c'è invece il «Decreto Infrastrutture e mobilità sostenibili» risalente al governo Draghi.

 

giorgia meloni giancarlo giorgetti

A livello di singoli decreti attuativi – segnala Openpolis – ce ne sono 6 tra quelli che ancora mancano all'appello che bloccano complessivamente risorse per almeno 1 miliardo di euro.

Tra questi, il più consistente è un decreto di competenza del ministero dell'Università che nell'ambito del Pnrr avrebbe dovuto stabilire termini e modalità di riparto delle risorse per la realizzazione di nuovi posti letto in alloggi o residenze per studenti universitari ed un ammontare complessivo di quasi 2 miliardi di euro.

 

[…]

 

MARIO DRAGHI E GIORGIA MELONI

In cima alla lista delle amministrazioni più inadempienti i ministeri dell'Ambiente, delle Infrastrutture e dell'Economia con circa 60 decreti ancora fermi (o dimenticati). Se però si considera la percentuale di attuazioni ancora da adottare rispetto al totale di quelle richieste a ogni dicastero, dallo studio di Openpolis emerge che la struttura meno efficiente è rappresentata dai diversi uffici e dipartimenti della Presidenza del Consiglio che fanno riferimento al ministro per il Sud, gli Affari europei, la coesione territoriale e il Pnrr Raffaele Fitto: nessuno dei 7 decreti attuativi richiesti è stato ancora pubblicato.

 

«Il monitoraggio di queste dinamiche è un elemento molto importante per valutare l'azione del governo – rileva Openpolis –. In questo senso l'aumento dei decreti attuativi richiesti e non ancora pubblicati rappresenta un campanello d'allarme che non deve essere sottovalutato».

GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI meloni draghi

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli pietrangelo buttafuoco arianna giorgia meloni beatrice venezi nicola colabianchi nazzareno carusi tiziana rocca giulio base

''L’ESSERE STATI A CASA MELONI O DI LA RUSSA NON PUÒ ESSERE L’UNICO O IL PRIMO REQUISITO RICHIESTO PER LE NOMINE CULTURALI’’ - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: “SONO TRA LE ANIME BELLE CHE QUANDO GIORGIA MELONI HA VINTO LE ELEZIONI HA SPERATO CHE, AL POSTO DEL PLURIDECENNALE AMICHETTISMO ROMANO DI SINISTRA SI AVVIASSE UN METODO, DICIAMO SUPER-PARTES, APERTO (MAGARI ANCHE SOLO PER MANCANZA DI CANDIDATI) E TESO A DELINEARE UNA CULTURA LIBERALE LEGATA AL PRIVATO O ALLE CONFINDUSTRIE DEL NORD… POVERO ILLUSO. IL SISTEMA È RIMASTO LO STESSO, APPLICATO CON FEROCE VERIFICA DELL’APPARTENENZA DEL CANDIDATO ALLA DESTRA, MEGLIO SE ROMANA DI COLLE OPPIO, PER GENEALOGIA O PER ADESIONE, MEGLIO SE CON UNA PRESENZA AD ATREJU E CON UN LIBRO DI TOLKIEN SUL COMODINO - LE NOMINE DI GIULI, BUTTAFUOCO, CRESPI, VENEZI, COLABIANCHI, BASE & ROCCA, IL PIANISTA NAZARENO CARUSI E VIA UNA INFINITÀ DI NOMI NEI CDA, NELLE COMMISSIONI (IN QUELLA PER SCEGLIERE I 14 NUOVI DIRETTORI DEI MUSEI C’È SIMONETTA BARTOLINI, NOTA PER AVER SCRITTO "NEL BOSCO DI TOLKIEN, LA FIABA L’EPICA E LA LINGUA") 

salvini calenda meloni vannacci

DAGOREPORT – LA ''SUGGESTIONE'' DI GIORGIA MELONI SI CHIAMA “SALVIN-EXIT”, ORMAI DIVENTATO IL SUO NEMICO PIU' INTIMO A TEMPO PIENO - IN VISTA DELLE POLITICHE DEL 2027, SOGNA DI LIBERARSI DI CIO' CHE E' RIMASTO DI UNA LEGA ANTI-EU E VANNACCIZZATA PER IMBARCARE AL SUO POSTO AZIONE DI CARLO CALENDA, ORMAI STABILE E FEDELE “FIANCHEGGIATORE” DI PALAZZO CHIGI - IL CAMBIO DI PARTNER PERMETTEREBBE DI ''DEMOCRISTIANIZZARE" FINALMENTE IL GOVERNO MELONI A BRUXELLES, ENTRARE NEL PPE E NELLA STANZA DEI BOTTONI DEL POTERE EUROPEO (POSTI E FINANZIAMENTI) - PRIMA DI BUTTARE FUORI SALVINI, I VOTI DELLE REGIONALI IN VENETO SARANNO DIRIMENTI PER MISURARE IL REALE CONSENSO DELLA LEGA - SE SALVINI DIVENTASSE IRRILEVANTE, ENTRA CALENDA E VIA A ELEZIONI ANTICIPATE NEL 2026, PRENDENDO IN CONTROPIEDE, UN'OPPOSIZIONE CHE SARA' ANCORA A FARSI LA GUERRA SUL CAMPOLARGO - LA NUOVA COALIZIONE DI GOVERNO IN MODALITÀ DEMOCRISTIANA DI MELONI SI PORTEREBBE A CASA UN BOTTINO PIENO (NUOVO CAPO DELLO STATO COMPRESO)....

donald trump vladimir putin xi jinping

DAGOREPORT - PERCHÉ TRUMP VUOLE ESSERE IL "PACIFICATORE GLOBALE" E CHIUDERE GUERRE IN GIRO PER IL MONDO? NON PER SPIRITO CARITATEVOLE, MA PER GUADAGNARE CONSENSI E VOTI IN VISTA DELLE ELEZIONI DI MIDTERM DEL 2026: IL PRESIDENTE USA NON PUÒ PERMETTERSI DI PERDERE IL CONTROLLO DEL CONGRESSO - SISTEMATA GAZA E PRESO ATTO DELLA INDISPONIBILITÀ DI PUTIN AL COMPROMESSO IN UCRAINA, HA DECISO DI AGGIRARE "MAD VLAD" E CHIEDERE AIUTO A XI JINPING: L'OBIETTIVO È CONVINCERE PECHINO A FARE PRESSIONE SU MOSCA PER DEPORRE LE ARMI. CI RIUSCIRÀ? È DIFFICILE: LA CINA PERDEREBBE UNO DEI SUOI POCHI ALLEATI....

fabio tagliaferri arianna meloni

FLASH! FABIO TAGLIAFERRI, L’AUTONOLEGGIATORE DI FROSINONE  CARO A ARIANNA MELONI, AD DEL ALES, CHE DOVREBBE VALORIZZARE IL PATRIMONIO CULTURALE DEL PAESE, PUBBLICA SU INSTAGRAM UNA FOTO DELLA PARTITA LAZIO-JUVENTUS IN TV E IL COMMENTO: “LE ‘TRASMISSIONI’ BELLE E INTERESSANTI DELLA DOMENICA SERA” – DURANTE IL MATCH, SU RAI3 È ANDATO IN ONDA UN’INCHIESTA DI “REPORT” CHE RIGUARDAVA LA NOMINA DI TAGLIAFERRI ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ IN HOUSE DEL MINISTERO DELLA CULTURA…