alfonso papa tosi mr x manager

"ECCO COME HO SPOSTATO I SOLDI DEI POLITICI” – I SEGRETI DEL MANAGER ROMANO PENTITO: “TALVOLTA HO OPERATO AI LIMITI DELLA LEGGE. ADESSO SONO MINACCIATO” – DALLE MANOVRE DI ALFONSO PAPA, CONDANNATO PER LA P4 MA CHE CONTINUA A RICEVERE I SUOI OSPITI ALLA CAMERA, ALLA CASA DI FLAVIO TOSI…

Milena Gabanelli e Mario Gerevini per il “Corriere della Sera”

 

Patrizia Bisinella Flavio Tosi

La compravendita di una palazzina di Flavio Tosi, ex sindaco di Verona; gli incontri alla Camera con l' ex deputato Alfonso Papa; un rocambolesco tentativo di frode internazionale milionaria; il sottobosco dei «recuperatori» di crediti e dei presunti riciclatori professionisti.

 

È il mondo grigio, tendente al nero, di un giovane manager romano che gestisce aziende in Italia e ha società di consulenza a Londra. Lo abbiamo incontrato più volte. Si confida con il Corriere , chiedendo l' anonimato, almeno per ora. Lo chiameremo semplicemente «il manager». «Mi rendo conto di aver operato talvolta ai limiti della legge. Adesso sono minacciato, temo per me e per la mia famiglia. Ho sbagliato, voglio uscirne. E denunciare questo mondo». Ecco il risultato, per quanto ricostruito finora, riscontrando le sue parole, dove possibile, con verifiche e documenti.

 

La porta sul mondo grigio si apre con l' operazione Zemblanco (solo una delle tante).

flavio tos e cecile kyenge

Un gruppo di italiani, sedicenti gestori del fondo di investimento Zemblanco di Cipro, vuole trasferire 49,5 milioni su una società di Londra. Il manager romano deve creare la struttura societaria su cui appoggiare la transazione e incassare la commissione. A procurargli e garantirgli la serietà dell' affare, lo scorso anno, è stato Alfonso Papa, amico del suocero, più volte incontrato a Montecitorio.

 

Papa, 48 anni, ex Forza Italia, ex magistrato, fuori dal Parlamento dal 2013, in uno dei filoni dell' inchiesta P4 è stato condannato a 4 anni e 6 mesi per induzione alla concussione. Nonostante questo riceverebbe i suoi ospiti alla Camera. Quando tutto è pronto per il bonifico finale, dei 49,5 milioni non si vede l' ombra e anzi la banca portoghese d' appoggio e il manager scoprono che tutta l' operazione è strumentale a una manovra di hackeraggio per sottrarre il denaro dal conto bancario e dalla società londinese creata ad hoc. L' operazione viene bloccata in tempo e segnalata, con nomi e cognomi, all' Action Fraud inglese.

soldi

 

A questo punto il nostro finanziere romano, che sostiene di aver perso decine di migliaia di euro nell' affare, imbocca la strada pericolosa dei metodi spicci per rientrare delle perdite. Contatta attraverso amici uno «specialista» di recupero crediti che - secondo quanto appurerà successivamente - ha un nome nel campo della false fatture e del riciclaggio e si serve di una platea di prestanome intestatari di società di copertura. Lo chiameremo «il fatturatore».

 

Insieme al manager viene ricevuto da Papa a Montecitorio nell' estate 2017. Nomi delle società, dei veri titolari, dei prestanome e un lungo elenco di presunte fatture false (per incassare crediti Iva) sono in una serie di file che il manager ha messo insieme nelle ultime settimane, consegnati alla Guardia di Finanza e ora al vaglio della Procura. È questo l' ambiente da cui si sente minacciato.

 

alfonso papa

Quanto a Papa, afferma - contrariamente a ciò che risulta (anche documentalmente) al Corriere - di «non essere mai stato a conoscenza di tale operazione Zemblanco, di cui apprendo per la prima volta da lei». Inoltre sostiene di «non avere mai ospitato il manager alla Camera assieme a quegli investitori-finanzieri».

 

Ma torniamo alla coppia manager-fatturatore appena formata. A un certo punto verso fine 2017 si profila un affare a Verona grazie all' amicizia del fatturatore con un commercialista scaligero, A.F. Che affare è? F. è molto legato all' avvocato Enrico Toffali, assessore nelle giunte di Flavio Tosi.

 

Sono due professionisti assai vicini all' ex sindaco che ha governato la città per dieci anni fino al 2017. Secondo la nostra fonte hanno l' incarico di rendere «spendibile» un tesoretto da circa un milione di euro che Tosi avrebbe da parte. Problema: è composto soltanto da banconote da 500 euro.

 

soldi

Come fare? Basterebbe andare in banca, vien da dire, e dimostrarne la provenienza lecita. La natura di quei denari veronesi è presumibilmente un po' più complessa. Così i due professionisti coinvolgono il tandem romano manager-fatturatore. Montano a fine 2017 una compravendita immobiliare che dovrebbe chiudersi con un rogito a giugno 2019. Dovrebbe.

 

Il manager si presta con la sua società inglese (acquirente) a firmare il preliminare per l' acquisto di una palazzina a Verona intestata alla Ariel (venditore), società al 95% di Tosi e al 5% della moglie dell' avvocato Toffali. Prezzo stabilito: 2 milioni. Apparentemente sproporzionato rispetto al valore dell' immobile (per altro in nuda proprietà) che abbiamo visto e fotografato pochi giorni fa. Quel che conta, però, è la caparra: 450 mila euro, un po' alta rispetto alla prassi, tenuto conto del valore dell' immobile. Ma è quella che serve a far girare i soldi del tesoretto, almeno una parte.

soldi all'estero

 

Nel concreto: il fatturatore affitta una macchina, si presenta a Verona e preleva una prima tranche da 225 mila euro dei presunti fondi di Tosi. E va a Roma: 500 chilometri con una Cinquecento bianca carica di banconote da 500 depositate in una valigetta. I soldi transitano poi tra società e conti bancari. Infine «atterrano» in casa dell' acquirente, cioè la società inglese del manager che quindi paga la caparra con i soldi del venditore: tre bonifici arrivano alla Ariel di Tosi provenienti da un conto Barclays.

 

Sembra evidente il gioco: la compravendita non si farà mai perché il compratore (la società inglese del manager) rinuncerà e il venditore (la Ariel di Tosi) farà valere il suo diritto a trattenere tutti i 450 mila euro della caparra. Cioè i suoi stessi soldi, ora però liquidi e circolanti. In questi giorni doveva chiudersi il pagamento della seconda tranche da 225.000 euro. Ma i soldi, prelevati dal fatturatore, sarebbero spariti. E il gioco è finito. Tosi, Toffali e F., interpellati sulla vicenda, hanno preferito non replicare.

Ora il manager è sotto protezione e le indagini sono iniziate.

Ultimi Dagoreport

alessandro giuli lucia borgonzoni manuela cacciamani mazzi rampelli giulio base film albatross 2025albatross angelo mellone perla tortora paolo petrecca alma manera

DAGO-CAFONAL! - DAI FRATELLI WARNER DI HOLLYWOOD AI FRATELLI D’ITALIA DI CINECITTÀ, IL CIAK È A DESTRA! - E VOILÀ! DOMANI SUGLI SCHERMI DEL BELPAESE ARRIVA "ALBATROSS", IL NUOVO IMMAGINARIO CAPOLAVORO DI GIULIO BASE, MARITATO TIZIANA ROCCA - ALL’ANTEPRIMA ROMANA, GOVERNO IN PRIMA FILA: TAPPETO ROSSO PER IL MINISTRO GIULI-VO DEL “PENSIERO SOLARE”; AVANTI I DIOSCURI RAI, ROSSI E MELLONE, FATE LARGO AL “GABBIANO SUPREMO” DI COLLE OPPIO, FABIO RAMPELLI, CON MOLLICONE DI SCORTA - NEL FOYER DEL CINEMA SI SBACIUCCHIANO PAOLO PETRECCA, DIRETTORE DI RAI SPORT, E L’AMATA ALMA MANERA - SE LUCIA BORGONZONI TIMBRA IL CARTELLINO PER LA LEGA, A TENERE ALTO IL PENNONE DI FORZA ITALIA C’È MAURIZIO GASPARRI, NEL '70 SEGRETARIO PROVINCIALE DEL FRONTE DELLA GIOVENTÙ – PER I DUE PRODUTTORI, PAOLO DEL BROCCO (RAI CINEMA) E GENNARO COPPOLA (COMPAGNO DI MANUELA CACCIAMANI, PRESIDENTE DI CINECITTA'), ‘STO “ALBATROSS” DI GIULIO BASE DEVE SUSCITARE VERAMENTE “GRANDE ATTENZIONE” VISTO CHE IL 18 GIUGNO SCORSO SAREBBE AVVENUTA UNA PROIEZIONE PRIVATA DEL FILM ALLA PRESENZA DI IGNAZIO LA RUSSA E DI SISTER ARIANNA MELONI…

cetrioloni per l italia - meme by edoardo baraldi giorgia meloni economia crisi soldi

DAGOREPORT - GIORGIA MELONI PUÒ FARE TUTTE LE SMORFIETTE CHE VUOLE MA A NATALE RISCHIA DI TROVARE SOTTO L'ALBERO UN'ITALIA IN GRANDE DIFFICOLTA' ECONOMICA. E SE I CITTADINI TROVERANNO LE TASCHE VUOTE, ANCHE IL PIU' INCROLLABILE CONSENSO PUO' SGRETOLARSI - IL POTERE D'ACQUISTO AUMENTA DELLO 0,9% ORA, MA NEGLI ULTIMI ANNI È CROLLATO DEL 20% - DA UN LATO L'INFLAZIONE TORNA A CRESCERE, DALL'ALTRO IL PIL CALA. E DAL 2026, CON LA FINE DEL PNRR, CHE HA "DROGATO" IL PRODOTTO INTERNO LORDO, LA SITUAZIONE NON POTRÀ CHE PEGGIORARE. SENZA CONSIDERARE L'EFFETTO TSUNAMI DEI DAZI DI TRUMP SU OCCUPAZIONE ED EXPORT - SE CI FOSSE UN'OPPOSIZIONE DECENTE, MARTELLEREBBE OGNI GIORNO SU QUESTI TEMI: SALARI DA FAME, TASSE CHE CONTINUANO A SALIRE, ECONOMIA CHE RISTAGNA. MA LA PRIORITÀ DI SCHLEIN SONO I GAY UNGHERESI E QUELLE DI CONTE E' FARE IL CANDIDATO PREMIER DEL CAMPO LARGO...

matteo salvini giorgia meloni antonio tajani

DAGOREPORT - MALGRADO UN’OPPOSIZIONE SINISTRATA E SUPERCAZZOLARA, L’ESTATE DELLA DUCETTA È  MOLESTATA DA BRUTTI PENSIERI - SE IN EUROPA CERCA DI DEMOCRISTIANIZZARSI, IN CASA LA MUSICA CAMBIA. SE PRENDE UNA SBERLA ALLE REGIONALI D’AUTUNNO, LA PREMIER TEME CHE UNA CADUTA POSSA TRASFORMARSI NELL’INIZIO DELLA FINE. COME È ACCADUTO AL PD DI RENZI, ALLA LEGA DI SALVINI, AL M5S DI DI MAIO. DI COLPO, DALL’ALTARE ALLA POLVERE - ECCO IL PESANTE NERVOSISMO PER LE CONTINUE “STONATURE” DEL TROMBONISTA SALVINI, CHE VEDE LA SUA LEADERSHIP MESSA IN PERICOLO DAL GENERALISSIMO VANNACCI. OPPURE QUELLE VOCI DI UN CAMBIO DI LEADERSHIP DI FORZA ITALIA, STANCHI LOS BERLUSCONES DI VEDERE TAJANI COL TOVAGLIOLO SUL BRACCIO AL SERVIZIO DELLA SORA GIORGIA. OCCORRE UN NUOVO MARINAIO AL TIMONE PER CAMBIARE ROTTA: ETTORE PRANDINI, PRESIDENTE DELLA COLDIRETTI? - QUESTA È LA CORNICE IN CUI SI TROVA OGGI IL GOVERNO MELONI: TUTTO È IN MOVIMENTO, NULLA È CERTO…

ferragni city life

CHE CRASH! DA CASA FERRAGNI ALL’INSEGNA DI GENERALI, LA CADUTA DELLA MILANO CITY LIFE - LETTERA A DAGOSPIA DI PIERLUIGI PANZA: ‘’SI È PASSATI DALLA MILANO INDUSTRIALE A QUELLA DEI CREDULONI DEL PANDORO, PER FINIRE ALLA CADENTE MILANO FINANZIARIA ORA CHE MPS VUOL PRENDERSI MEDIOBANCA PER PRENDERSI GENERALI - NEL BANDO PER CITY LIFE L’ACCORDO IMPONEVA CHE “IL 50% DELL’AREA FOSSE DESTINATA A VERDE PUBBLICO”. ECCOME NO! RENZO PIANO PRESENTÒ UN PROGETTO METÀ VERDE E METÀ CON UN GRATTACIELO E QUALCHE CASA. LO BOCCIARONO. SI SPALANCARONO COSÌ LE PORTE AD ALTRI ARCHISTAR: LIBESKIND, HADID E ISOZAKI. E COSÌ CITY LIFE È DIVENTATA UN NON-LUOGO, UN DUBAI SHOPPING MALL DIVENUTO UTILE ALLA COLLETTIVITÀ GRAZIE AL COVID, PERCHÉ LÌ CI FACEVANO LE VACCINAZIONI...

mediobanca mediolanum massimo doris nagel

MEDIOSBANCA! – BANCA MEDIOLANUM ANNUNCIA LA VENDITA DELLA SUA QUOTA DEL 3,5% IN MEDIOBANCA A INVESTITORI ISTITUZIONALI. E A NAGEL, ALLE PRESE CON L’OPS DI MPS, VIENE MENO IL PRIMO SOCIO DELL'ACCORDO DI CONSULTAZIONE TRA AZIONISTI – ERA UNA MOSSA PREVISTA DAL MOMENTO CHE L’EVENTUALE FUSIONE MEDIOBANCA-BANCA GENERALI TRASFORMEREBBE IL CORE BUSINESS DI PIAZZETTA CUCCIA NELLA GESTIONE DEL RISPARMIO, ANDANDO A SBATTERE CON L’IDENTICA ATTIVITÀ DELLA BANCA DI DORIS E BERLUSCONI….

mattarella nordio meloni giorgia carlo sergio magistrati toghe giudici

DAGOREPORT - MENTRE ELLY SCHLEIN PENSA DI FARE OPPOSIZIONE VOLANDO A BUDAPEST A SCULACCIARE ORBAN PER I DIRITTI DEI GAY UNGHERESI, GIORGIA MELONI E I SUOI FRATELLI D’ITALIA SI RITROVANO DAVANTI UN SOLO "NEMICO": LA COSTITUZIONE - SE DALLA CORTE DEI CONTI ALLA CASSAZIONE C'E' IL MATTARELLO DI MATTARELLA, LA MUSICA CAMBIA CON LA RIFORMA DELLA GIUSTIZIA DI NORDIO - UNA VOLTA CHE IL PARLAMENTO APPROVERÀ LA “SEPARAZIONE DELLE CARRIERE” DI GIUDICI E PM, S’AVANZA IL RISCHIO CHE LE PROCURE DIPENDERANNO DAL MINISTERO DI GIUSTIZIA - ULTIMA SPES È IL REFERENDUM CONFERMATIVO CHE PER AFFONDARE UNA LEGGE DI REVISIONE COSTITUZIONALE NON  STABILISCE UN QUORUM: È SUFFICIENTE CHE I VOTI FAVOREVOLI SUPERINO QUELLI SFAVOREVOLI - ECCO PERCHE' IL GOVERNO MELONI HA LA COSTITUZIONE SUL GOZZO...