salvini putin

THE ITALIAN TROLL - LE FABBRICHE RUSSE DEI TROLL ERANO ATTIVE ANCHE IN ITALIA: LA FUGA DI NOTIZIE DELL’INCHIESTA SUL "RUSSIAGATE" SVELA I PROFILI CHE RILANCIAVANO TWEET A FAVORE DI LEGA E M5S – TRA I PROFILI COLLEGATI AI POST DEL TROLL “BRIANWARNING” SPUNTANO GIANLUIGI PARAGONE E LA MISTERIOSA “ELENA07617349”, CHE…

Federico Fubini per il “Corriere della Sera”

 

salvini putin

I profili di social network delle «fabbriche» russe dei troll, quelli dedicati per la gran parte del tempo all' azione di disturbo nella campagna elettorale americana, non si sono limitati a sostenere Donald Trump e a osteggiare Hillary Clinton.

 

Non si sono fermati agli Stati Uniti e all'uso della lingua inglese. In varie occasioni, negli ultimi anni, hanno attivamente rilanciato i contenuti di profili di Twitter in italiano che sostenevano le posizioni dei partiti populisti oggi al governo (pur senza essere ufficialmente legati né al M5S, né alla Lega).

 

È quanto emerge dalla più grande fuga di notizie mai avvenuta nell' inchiesta del procuratore speciale Robert Mueller sul Russiagate, lo scandalo delle interferenze russe durante la campagna delle presidenziali americane del 2016.

ROBERT MUELLER

 

Nelle ultime ore il sito statunitense d' informazione «Fivethirtyeight.com», guidato da Nate Silver, ha pubblicato i nove vastissimi file Excel contenenti oltre un milione di interventi su Twitter da parte dei profili fortemente sospettati da Mueller di appartenere a operatori russi.

 

Quasi tutti intervengono, in inglese, sui temi della campagna presidenziale americana. Non tutti però. Con loro sorpresa, gli investigatori di Washington hanno constatato che una parte del materiale è in italiano.

 

troll russi 2

In quasi tutti i casi che il «Corriere» ha potuto esaminare, non sono contenuti originali direttamente immessi nel circuito del dibattito politico nel nostro Paese. Piuttosto, i profili della «fabbrica» russa rilanciano con una serie di retweet altri profili noti per essere al centro della conversazione sul social network degli ambienti simpatizzanti con le forze populiste in Italia.

 

Va detto, sulla base del materiale disponibile, che nulla permette di ipotizzare che M5S o la Lega abbiano ricercato o concordato alcun tipo di sostegno da parte delle fabbriche di troll della Russia.

 

gianluigi paragone

Non risulta in nessun modo dai documenti di Mueller pubblicati da Nate Silver che abbiano sollecitato l' aiuto di Mosca. È invece evidente dall' enorme massa di post su Twitter, in parte ancora da decifrare, che da parte dei «troll» si sono voluti sostenere i partiti populisti in Italia. In altri termini, esistono indizi di un tentativo di interferenza esterna a favore dei populisti nella vita politica del nostro Paese.

 

Un esempio fra i tanti è la scelta di un «troll» che va sotto il nome di «Brianwarning», il 21 gennaio 2016, di rilanciare un post in italiano in cui ci si chiede «che cosa farà la Gran Bretagna con il suo referendum» (allora non ancora avvenuto) sull' uscita dall' Unione europea.

troll russi 3

 

Il contenuto è relativamente neutro, mentre la lista dei profili collegati a quel tweet è marcatamente politica per la sua vicinanza all' area dei Cinque Stelle. C' è fra gli altri Gianluigi Paragone (@gparagone), oggi senatore pentastellato; c' è un certo (anonimo) @soqquadroM che ancora ieri era attivo su Twitter a sostegno del sovranista Marcello Foa come presidente della Rai; e c' è il profilo più misterioso, quello al centro di questo intrigo dei file di Mueller. Il suo nome è in codice: Elena07617349 e oggi non esiste più, anche se di essa si trovano ancora molte tracce in rete.

 

putin

Questa indefinibile «Elena» è stata cancellata, ma fino alla primavera del 2017 si distingueva per la sua associazione a contenuti Twitter contro Barack Obama (e allora si esprimeva in inglese), contro il Giglio magico di Matteo Renzi o contro gli sbarchi, quando dialogava in italiano con un profilo chiamato «123stoka #iostoconsalvini».

 

In un' altra occasione, un troll russo chiamato «Carriethornthon» rilancia un post legato a «Elena» e a un «Junioborghese1», collegato all' estrema destra, con un' accusa all' ex ministro dell' Interno: «Minniti è un ex comunista, loro sono abili nel mascherare».

 

troll russi 1

Proprio il profilo bilingue di «Elena» sembra al centro dell' Italian Connection dei documenti di Mueller. Il troll anonimo russo «Chessplaychess» per esempio rilancia proprio nel giorno del referendum costituzionale del dicembre 2016 un post nel quale si dice: «Si è diffusa l' idea che votare non è previsto dalla Costituzione, strana 'sta cosa».

 

Collegato a quel post c' è un altro profilo filo-populista italiano anonimo ma importante: si chiamava «@NoemijBra» ed è improvvisamente sparito nel marzo 2017 non appena il fact-checker David Puente ha smascherato una fake news di «NoemiJBra» ai danni dell' allora ministro Pd Giuliano Poletti.

gianluigi paragone

 

Nei file di Mueller è poi molto attivo con contenuti originali un troll anonimo attribuito alla Russia ma in italiano. Si chiama «Marialuigi5». Uno dei suoi post, del marzo 2017, sottolinea la solidarietà degli abitanti di Lodi verso un negoziante che ha sparato a un ladro e lo ha ucciso.

Ultimi Dagoreport

giulio berruti maria elena boschi

L’INIZIO DELLA STORIA TRA L’ONOREVOLE MARIA ELENA BOSCHI E GIULIO BERRUTI, DENTISTA-ATTORE, È STATO FELICE, ALLIETATO DI SGUARDI ADORANTI SOTTO I FLASH DI “CHI”. L’INTRECCIO È CONTINUATO PER CINQUE ANNI TRA QUADRETTI FAMILIARI LIALESCHI PIENI DI BUONA VOLONTÀ MA SEMPRE PIÙ CARICHI DI TENSIONI. SAPPIAMO CHE NON C'È PIÙ GRANDE DOLORE, A PARTE I CALCOLI RENALI, DI UN AMORE FALLITO. QUINDI, ANNUNCIAMO COL DOVUTO RISPETTO, CHE È SCESO DEFINITIVAMENTE IL SIPARIO SULLA COPPIA BOSCHI E BERRUTI. BUONA FORTUNA A TUTTI...

conte appendino taverna bettini fassino roberto fico lorusso

INVECE DI COMPORTARSI DA "LADY MACBETH DEI MURAZZI", QUALCHE ANIMA PIA RICORDI A CHIARA APPENDINO CHE DIVENTÒ SINDACA DI TORINO GRAZIE NON SOLO AI GRILLONZI MA SOPRATTUTTO ANCHE AI TANTI VOTI DEL CENTRODESTRA CHE, DETESTANDO FASSINO, VOTARONO LA SPILUNGONA - QUELLA MIRACOLATA DELLA APPENDINO SI DEVE SCIACQUARE LA BOCCA PRIMA DI PARLARE DI GOFFREDO BETTINI COME “IL MALE DEL M5S” PERCHÉ, COME DICE CONTE, MERITEREBBE “UN MONUMENTO”– LO SCAZZO CON LA TAVERNA CHE LE HA RICORDATO COME SE FOSSERO STATE IN VIGORE LE REGOLE DI GRILLO “LEI NON AVREBBE AVUTO CARICHE…”

cdp cassa depositi e prestiti giovanbattista fazzolari fabio barchiesi giorgia meloni giancarlo giorgetti dario scannapieco francesco soro

DAGOREPORT - QUALCOSA DEVE ESSERE SUCCESSO IN QUESTO DISGRAZIATO PAESE. CHE VIRUS HA COLPITO PALAZZO CHIGI PER PASSARE DA AMATO E LETTA A TALE GIOVAMBATTISTA FAZZOLARI, UN TIPINO CHE FINO AL 2018, RICOPRIVA IL RUOLO DI DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA ALLA REGIONE LAZIO? - CHE È SUCCESSO A CASSA DEPOSITI E PRESTITI (CDP), HOLDING PUBBLICA CHE GESTISCE I 300 MILIARDI DI RISPARMIO POSTALE DEGLI ITALIANI, PER RITROVARCI VICEDIRETTORE GENERALE, CON AMPIE DELEGHE, DAL PERSONALE E GLI INVESTIMENTI ALLA COMUNICAZIONE, IL 43ENNE FABIO BARCHIESI, CHE ORA ASSUME ANCHE LA CARICA DI AD DI CDP EQUITY, LA PIÙ IMPORTANTE SOCIETÀ DEL GRUPPO? - COME SI FA A RICOPRIRE DI RUOLI NEVRALGICI DI POTERE L’EX FISIOTERAPISTA DI MALAGO' CHE NON HA MAI RICOPERTO IL RUOLO DI AMMINISTRATORE NEMMENO NEL SUO CONDOMINIO, CHE BALBETTA UN INGLESE APPENA SCOLASTICO E HA ALLE SPALLE UNA LAUREA IN ECONOMIA OTTENUTA, PRESSO LA SELETTIVA UNIVERSITÀ TELEMATICA UNICUSANO, A CUI SI AGGIUNGE UNA CATTEDRA, A CONTRATTO, ALLA LINK, L’ILLUSTRISSIMA UNIVERSITÀ DI VINCENZO SCOTTI? - ALL’ANNUNCIO DELLA NUOVA CARICA DI BARCHIESI, LO SCONCERTO (EUFEMISMO) È PIOMBATO NELLE STANZE DEL MEF, PRIMO AZIONISTA DI CDP, MENTRE PER LE FONDAZIONI BANCARIE L’ULTIMA PRESA DI POTERE DEL DUPLEX FAZZO-BARCHIESI, IN SOLDONI, E' “IL PIÙ GROSSO SCANDALO POLITICO-FINANZIARIO MAI VISTO NEL BELPAESE...”

maurizio landini giorgia meloni

IL SESSISMO È NELLA CONVENIENZA DI CHI GUARDA – LA SINISTRA DIFENDE LANDINI CHE HA DEFINITO “CORTIGIANA” GIORGIA MELONI: PENSATE COSA SAREBBE SUCCESSO NEL "CAMPO LARGO" E NEI GIORNALI D'AREA SE L’AVESSE DETTO SALVINI DI UNA BOLDRINI QUALSIASI. AVREMMO AVUTO PAGINATE SUL SESSISMO DEL BIFOLCO PADANO. MA IL SEGRETARIO DELLA CGIL È "UN COMPAGNO CHE SBAGLIA", E ALLORA VA DIFESO: “È SOLO UN EQUIVOCO” – NON CHE LA DESTRA DIFETTI DI IPOCRISIA: GIORGIA MELONI SI INDIGNA PER "CORTIGIANA" EPPURE E' LA MIGLIORE ALLEATA DI TRUMP, UNO CHE SI VANTAVA DI "AFFERRARE TUTTE LE DONNE PER LA FICA”

flavio cattaneo ignazio la russa giorgia meloni carlo calenda matteo salvini

DAGOREPORT - IL CONTESTO IN CUI È ESPLOSO LO SCONTRO-CON-SCAZZO TRA CARLO CALENDA, E L’AD DI ENEL, FLAVIO CATTANEO, HA COLPITO GLI HABITUÉ DEI PALAZZI ROMANI - IL DURO SCAMBIO NON È AVVENUTO IN UN TALK DE LA7, BENSÌ A UN GALLONATISSIMO CONVEGNO DI COLDIRETTI, LA FILO-GOVERNATIVA ASSOCIAZIONE CHE RAGGRUPPA 1,6 MILIONI DI IMPRENDITORI AGRICOLI (LA PRIMA USCITA PUBBLICA DI MELONI PREMIER FU A UN CONVEGNO COLDIRETTI) - L’INVITO AL CALENDA FURIOSO, DA MESI SMANIOSO DI ROMPERE LE OSSA A CATTANEO, È STATO “LETTO” NEI PALAZZI ROMANI COME UN SEGNO DI “DISTACCO” TRA LA STATISTA DELLA SGARBATELLA E L’AD DI ENEL, IL CUI MANDATO SCADE LA PROSSIMA PRIMAVERA DEL 2026 – E QUANDO IN UN SUCCESSIVO TWEET CALENDA COINVOLGE I GRAN MENTORI DELL'INARRESTABILE CARRIERA DI CATTANEO, LA RUSSA E SALVINI, SI ENTRA IN QUEL LUNGO E SOTTERRANEO CONFLITTO DI POTERE CHE FECE SBOTTARE ‘GNAZIO: “GIORGIA VUOLE CONTROLLARE TUTTO: PALAZZO CHIGI, IL SUO PARTITO, QUELLI DEGLI ALTRI, MA È IMPOSSIBILE’’ -  ORA IL DESTINO CINICO E BARO VUOLE CHE SUL CAPOCCIONE DI CATTANEO, OLTRE ALLA MANGANELLATA DI CALENDA, SIA ARRIVATO UNO SGRADITO OSPITE, UN NON IDENTIFICATO SPYWARE CHE L’HA SPIATO NOTTE E DÌ... - VIDEO - LA VIGNETTA ANTI-CALENDA DI "OSHO": "A PROPOSITO DE UTILI, VOLEMO PARLA' DELL'UTILITÀ DI AZIONE?"

chiara appendino roberto fico giuseppe conte vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - GENTILE CHIARA APPENDINO, È CONSAPEVOLE CHE IN POLITICA, COME NELLA VITA, ‘’NON SI PUÒ AVERE LA SIRINGA PIENA E LA MOGLIE IN OVERDOSE”? MA E' DAVVERO CONVINTA CHE, CON UN M5S “PIÙ AUTONOMO DAL PD”, IL PARTITO DI CONTE SAREBBE RIUSCITO A SVENTOLARE LE CANDIDATURE DI TRIDICO IN CALABRIA E DI FICO IN CAMPANIA, DOVE NEL 2020 M5S HA PRESO IL 9,9% MENTRE DE LUCA INTASCÒ IL 69,4%? – OGGI LA VITTORIA DI FICO, FINO A IERI DATA PER SICURA, STA TROVANDO UNA STRADA ACCIDENTATA - A SALVARE LA BARACCA CI DOVRÀ PENSARE LO SCERIFFO DI SALERNO – COME ELLY, CHE DOPO AVERLO DISPREZZATO, E' SCESA A MITI CONSIGLI, ANCHE FICO DEVE ACCETTARE LE “PRIORITÀ” DI DE LUCA OPPURE VERRÀ ABBANDONATO AL SUO DESTINO DI PERDENTE, FACENDO FELICE IL CANDIDATO DI FRATELLI D’ITALIA, EDMONDO CIRIELLI...