mark rutte campari giuseppe conte

ECCO I VINCOLI AI QUALI SARÀ SOTTOPOSTA L'ITALIA DOPO L’APPROVAZIONE DEL RECOVERY FUND, A PARTIRE DA QUOTA 100 - QUALI SONO LE PROCEDURE E I CONTROLLI? IL PIANO DI RIFORMA DI OGNI PAESE DEVE RICEVARE L'OK DALLA COMMISSIONE E POI ESSERE APPROVATO DAL CONSIGLIO DELL'UNIONE EUROPEA A MAGGIORANZA QUALIFICATA. E IL COMITATO ECONOMICO E FINANZIARIO VALUTERÀ L’ATTUAZIONE DEI PIANI...

Alessandro Barbera per “la Stampa”

 

CONTE E RUTTE

Se giudicassimo l'accordo firmato a Bruxelles dall'andamento dello spread fra Btp italiani e Bund tedeschi, non ci sarebbe motivo di esultare. Ieri la forchetta di rendimento fra titoli italiani e tedeschi si è lievemente allargata. Centosessanta punti base sono nulla rispetto a quanto è costato in passato il debito italiano, eppure è abbastanza per mantenere la palma di Paese più rischioso dell'area euro, persino più della Grecia. Perché?

 

Gli analisti di Borsa sono soliti andare al dunque. E preso atto di tutto ciò che di storico effettivamente c'è - l'Europa si dota di un debito comune - si sono letti le condizioni alle quali saranno vincolati i 750 miliardi del Recovery Fund. Fra autorizzazioni, verifiche e monitoraggi ottenere i fondi non sarà mai una passeggiata, né sotto forma di prestiti, né tanto meno se a fondo perduto.

 

SANCHEZ CONTE RUTTE ALLA DISCUSSIONE SUL RECOVERY FUND

Nel mirino potrebbero finire le pensioni anticipate di Quota 100. Il documento di sessantasette pagine apparso all'alba di ieri sul sito della Commissione rappresenta per tabulas i quattro giorni di scontri fra il blocco rigorista e il resto d'Europa. A pagina sei, punto diciannove, il più decisivo dei vincoli: «I piani per la ripresa e la resilienza sono valutati dalla Commissione entro due mesi dalla presentazione».

 

Nella valutazione «il punteggio più alto» è per la «coerenza con le raccomandazioni specifiche per Paese». Si terrà conto «del rafforzamento del potenziale di crescita, e della creazione di posti di lavoro». Fin qui nulla di troppo complicato: si intuisce che i criteri saranno lasciati al buon senso dei leader. Ma di quanti, visto che in Europa se ne contano ventisette? Qui il passaggio più insidioso: «La valutazione dei piani deve essere approvata dal Consiglio a maggioranza qualificata su proposta della Commissione, mediante un atto di esecuzione che il Consiglio si adopera per adottare entro quattro settimane dalla proposta».

rutte merkel ursula conte by osho

 

Ipotizziamo che l'Italia chieda dieci miliardi a fondo perduto, ma nel frattempo il deficit a giudizio di olandesi e austriaci resti troppo alto: se facessero proseliti, il governo potrebbe vedersi rifiutato il finanziamento. In ogni caso occorrerà spiegare con precisione che cosa si intende fare con quei soldi: «In merito al soddisfacente conseguimento degli obiettivi intermedi e finali la Commissione chiede il parere del comitato economico e finanziario».

 

Il comitato è formato dagli sherpa dei ministri finanziari. Ipotizziamo allora che nessuno abbia obiezioni sul contributo all'Italia, ma ci siano dubbi sull'uso che ne farà. La Commissione chiede spiegazioni, e le spiegazioni non appaiono convincenti. Rinvia la questione al Consiglio, il quale «non approva pagamenti fino a quando non avrà discusso la questione in maniera esaustiva». Il testo parla di un tempo «di norma» non superiore ai tre mesi. Non precisa invece il significato di «maggioranza qualificata».

 

conte rutte merkel ursula

Di certo non basterà il veto di un singolo Paese. Poi ci sono le condizioni sui singoli capitoli. Quelli relativi al finanziamento delle politiche ambientali, ad esempio, che «ogni anno» dovranno essere conformi agli obiettivi climatici dell'Unione. O - ancor più delicato per noi - la voce «efficienza della pubblica amministrazione». Al punto 128 sono indicati gli importi massimi erogabili di qui al 2027, circa 73 miliardi di euro. Qui le condizioni sono espresse in maniera generica, ma abbastanza da imporre il massimo della serietà: «Si terrà conto degli adeguamenti previsti delle retribuzioni, dell'avanzamento di carriera, dei costi relativi alle pensioni e di altre ipotesi pertinenti».

 

conte rutte merkel michel

Sembra scritto apposta per l'Italia, dove l'introduzione di cosiddetta Quota 100 ha permesso di mandare a riposo migliaia e migliaia di dipendenti pubblici a 62 anni. L'accordo sottolinea la necessità di «condurre un'analisi periodica del personale che garantisca l'ottimizzazione del personale» e «la sostenibilità del regime pensionistico». Chi a Roma ha orecchie per intendere, intenda.

Ultimi Dagoreport

ignazio la russa theodore kyriakou pier silvio berlusconi giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT - LA TRATTATIVA DI ELKANN PER LA VENDITA DEL GRUPPO GEDI AL GRECO THEO KYRIAKOU STA SCOMBUSSOLANDO IL GOVERNO MELONI E DINTORNI - SE LA “GIORGIA DEI DUE MONDI” VEDE DI BUON OCCHIO LA TRANSIZIONE ELLENICA E SALVINI HA BEN GRADITO LA PROSPETTIVA CHE IL GRECO ANTENNATO SISTEMI PER LE FESTE I “COMUNISTI” DI ‘REPUBBLICA’ E ‘STAMPA’, PER FORZA ITALIA C’È STATO IL VEEMENTE INTERVENTO DEL ‘’PRESIDENTE IN PECTORE’’ DEL PARTITO, PIER SILVIO BERLUSCONI, CHE VEDE IN KYRIAKOU UN COMPETITOR PERICOLOSISSIMO, ALFIERE DI QUEL CAPITALISMO DI STAMPO LIBERISTA, PER NULLA “LIBERAL”, CHE PREDICA IL PRIMATO DELL’ECONOMIA SULLA POLITICA - COSI', DIMENTICANDO IL SUO ATTIVISMO IN GERMANIA PER CREARE UN GIGANTE EUROPEO DELLA TV COMMERCIALE, L’EREDE DEL BISCIONE NON HA TROVATO DI MEGLIO CHE RISPOLVERARE LA BANDIERINA DELL’ITALIANITÀ (“CHE UN PEZZO DI STORIA DELL'INFORMAZIONE DEL NOSTRO PAESE VADA IN MANI STRANIERE UN PO' DISPIACE’’) - MA IL COLPO DI SCENA ARRIVA DAL CO-FONDATORE DI FRATELLI D’ITALIA E SECONDA CARICA DELLO STATO, IGNAZIO LA RUSSA, QUANDO SI È DICHIARATO DISPOSTO A FARE DA INTERMEDIARIO TRA I GIORNALISTI “COMUNISTI” DI GEDI E IL GRECO USURPATORE (ULTIMA USCITA DELLA GUERRIGLIA DI ‘GNAZIO IN MODALITÀ ''LA RISSA'' CONTRO LA DITTATURA DELLE SORELLE MELONI...)

2025agnoletti

CAFONAL ''AGNOLETTI & TORTELLONI'' – AL CIRCOLO CANOTTIERI ANIENE, PER IL PARTY DI “JUMP COMUNICAZIONE” DI MARCO AGNOLETTI, EX PORTAVOCE DI RENZI, E "SOCIAL COM" DI LUCA FERLAINO, UNA MARIA ELENA BOSCHI IN MODALITA' PIN-UP SI PRESENTA CON LA SUA NUOVA FIAMMA, L'AVVOCATO ROBERTO VACCARELLA, CHE QUI È DI CASA (SUA SORELLA ELENA È LA COMPAGNA DI MALAGÒ, GRAN VISIR DEL CIRCOLO DELLA “ROMA BENISSIMO”) – UN GRAN MISCHIONE ALLA ROMANA DI DESTRA E SINISTRA E TIPINI INTERMEDI HA BRINDATO AL NATALE, STARRING: LUCIO PRESTA, PEPPE PROVENZANO, ANTONELLA GIULI, FITTIPALDI, ALESSIA MORANI, FAUSTO BRIZZI, PAOLO CORSINI, NELLO MUSUMECI, SIMONA SALA, ALBERTO MATANO, SALVO SOTTILE, MYRTA MERLINO E MARCO TARDELLI, MICHELA DI BIASE, ITALO BOCCHINO, LAURA TECCE CON VESTITUCCIO SBRILLUCCICANTE CHE NON AVREBBE SFIGURATO AL MOULIN ROUGE, GIORGIA CARDINALETTI IN LOVE... 

alfredo mantovano papa leone xiv italia agenti servizi segreti

OGGI ALLE 11 ALFREDO MANTOVANO E I VERTICI DELL’INTELLIGENCE ITALIANA SONO STATI RICEVUTI IN UDIENZA DA PAPA LEONE XIV, A CITTÀ DEL VATICANO – SARANNO PRESENTI I COMPONENTI COPASIR, IL DIRETTORE GENERALE DEL DIPARTIMENTO DELLE INFORMAZIONI PER LA SICUREZZA (DIS), VITTORIO RIZZI, I DIRETTORI DELLE AGENZIE INFORMAZIONI E SICUREZZA ESTERNA (AISE), GIOVANNI CARAVELLI, E INTERNA (AISI), BRUNO VALENSISE. È LA PRIMA VOLTA DI UN PAPA TRA GLI SPIONI (DI CERTO NON E' LA PRIMA VOLTA DI SPIE INTORNO A UN PAPA...) - PREVOST: "MAI USARE INFORMAZIONI PER RICATTARE" (SI VEDE CHE L'INTELLIGENCE NON È IL SUO FORTE)

brunello cucinelli giorgia meloni mario draghi massimiliano di lorenzo giuseppe tornatore nicola piovani

DAGOREPORT - L’AUTO-SANTIFICAZIONE DI BRUNELLO CUCINELLI È COSTATA CARA, NON SOLO AL “SARTO CESAREO” DEL CACHEMIRE, MA ANCHE ALLE CASSE DELLO STATO - IL CICLOPICO DOCU-FILM “IL VISIONARIO GARBATO”, DIRETTO DAL PREMIO OSCAR GIUSEPPE TORNATORE E BATTEZZATO CON TANTO DI PARTY ULTRACAFONAL IN UNO STUDIO DI CINECITTÀ ALLA PRESENZA DI GIORGIA MELONI E MARIO DRAGHI, È COSTATO LA SOMMETTA DI 9.987.725 MILIONI DI EURO. DI QUESTI, I CONTRIBUTI RICEVUTI DAL MINISTERO DELLA CULTURA CON IL MECCANISMO DEL TAX CREDIT RAGGIUNGONO LA CIFRA DI 3.955.090 MILIONI - DA PARTE SUA, PEPPUCCIO TORNATORE AVREBBE INTASCATO 2 MILIONI PER LA REGIA E 500 MILA PER SOGGETTO E SCENEGGIATURA – A PRODURLO, OLTRE A BRUNELLO STESSO, LA MASI FILM DI MASSIMILIANO DI LUDOVICO, CHE IN PASSATO HA LAVORATO SPESSO CON IL PRODUTTORE MARCO PEROTTI, COINVOLTO NEL CASO KAUFMANN (FU LUI A INOLTRARE LA DOMANDA DI TAX CREDIT PER IL FILM “STELLE DELLA NOTTE” DEL FINTO REGISTA-KILLER) - IL MONUMENTO A SE STESSO GIUNGE AL MOMENTO GIUSTO: DUE MESI FA, UN REPORT DI ''MORPHEUS RESEARCH'' ACCUSO' L'AZIENDA DI CUCINELLI DI VIOLARE LE SANZIONI UE ALLA RUSSIA…

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin valery zaluzhny

DAGOREPORT - ZELENSKY, FINITO NELLA TENAGLIA PUTIN-TRUMP E SOSTENUTO SOLO PARZIALMENTE DA UNA UNIONE EUROPEA BALCANIZZATA, CERCA LA MOSSA DEL CAVALLO PER SPARIGLIARE LE CARTE E SALVARE IL SALVABILE: PORTARE L’UCRAINA A ELEZIONI NEL GIRO DI 2-3 MESI. SAREBBE UNA VITTORIA DI PUTIN, CHE HA SEMPRE CHIESTO DI RIMUOVERE IL PRESIDENTE (DEFINITO “DROGATO”, “TOSSICOMANE”, “MENDICANTE”). IN CAMBIO “MAD VLAD” DOVREBBE ACCONSENTIRE A UNA TREGUA PER PERMETTERE IL VOTO, SOTTO ATTENTO CONTROLLO DEGLI OSSERVATORI OCSE – IN POLE POSITION L’EX CAPO DI STATO MAGGIORE, VALERY ZALUZHNY. MA SIAMO SICURI CHE UN INTEGERRIMO GENERALE COME LUI SIA DISPOSTO A METTERE LA FACCIA SULLA RESA?